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giovedì 18 luglio 2013

BOLZAN, UN TREVIGIANO INNAMORATO DEL SUD

Il difensore Bolzan in allenamento nel ritiro di Castel di Sangro (foto Alberto Teti)
Un terzino che piace, di quelli con licenza di attaccare. Corsia preferita? Quella sinistra. E lui, Riccardo Bolzan, ci impiega un attimo a cogliere l'assist se azzardiamo un confronto con l'indimenticato Parisi. "Ero nelle giovanili della Reggiana quando Parisi era già un calciatore affermato, prima nella Triestina, poi a Messina dove ha giocato anche in Serie A a grandi livelli. Diciamo che ho un po' le sue caratteristiche. Mi piace spingere sulla fascia".
- E poi le punizioni sono il tuo piatto forte, proprio come Parisi.
"Dicono così, mi piace batterle. L'ultima rete l'ho realizzata proprio su calcio piazzato, con la maglia della Nocerina. Le punizioni mi riescono bene, visto che delle sei-sette reti che ho segnato nella mia carriera, cinque sono state realizzate su calci piazzati".
- Si dice che sei una persona solare, allegra. Quindi non un trevigiano tutto d'un pezzo. E' stata l'aria del Sud che ti ha cambiato?
"Direi di sì. Quattro anni in società del Sud mi hanno regalato tante cose belle che ho assorbito anche caratterialmente. A dire il vero sono un po' introverso, ma le esperienze a Taranto, Nocera e Benevento mi hanno aperto caratterialmente".
- Com'è questa storia che ti chiamano "Coca-Cola"?
Prima una risatina, poi Bolzan spiega il retroscena. "Quest'appellativo risale all'anno trascorso a Taranto. C'era un mio compagno, Scarpa, che un giorno vedendomi arrivare all'allenamento con un cappellino e con l'aria scanzonata iniziò a cantare la famosa canzone di Vasco Rossi. Da qui il nomignolo Coca-Cola. L'unico dei miei nuovi compagni che conosce questa storia è Giorgio Corona che quell'anno era con me a Taranto".
- E a proposito di Corona, avrai già intuito che lui è un po' il simbolo di questo grande gruppo.
"Conosco bene Giorgio, so quanto incide la sua personalità in una squadra che è un mix di giocatori esperti che fanno da chioccia a giovani ambiziosi. Mi sono subito reso conto di essere arrivato in gruppo importante, con una tifoseria molto legata alla squadra. Sono orgoglioso di essere qui, c'è uno zoccolo duro che mi ha accolto benissimo e di questo ringrazio veramente i miei nuovi compagni".
PIANETA MESSINA

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