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martedì 31 maggio 2011

MARTORANO A SORPRESA A MESSINA

Sembrava sfumato, almeno per oggi, qualsiasi contatto tra il presidente del Messina, Bruno Martorano e alcuni esponenti dei club giallorossi. Invece a sorpresa (la notizia è trapelata solo questo pomeriggio) le parti si sono incrociate a Messina.
 Martorano ha voluto tranquillizzare i tifosi, svelando che c'è in atto una nuova trattativa per l'ingresso di nuovi soci o l'eventuale cessione delle quote dell'Acr Messina. Si tratterebbe, a quanto pare, di una cordata nè messinese, nè calabrese, bensì pugliese. Martorano, inoltre, avrebbe detto ai tifosi che sono stati chiusi i bilanci 2009 e 2010, quindi la trattativa con questi imprenditori pugliesi può avere buoni margini per una chiusura positiva. Fin qui la notizia, che riportiamo per dovere di cronaca. Questo contatto a sorpresa, ovviamente, non cancella i dubbi sul futuro societario dell'Acr, poichè i tifosi (ma non solo) aspettano fatti concreti.



UN SOLO INCONTRO

Con i tifosi oggi non se ne parla. Ma il presidente Martorano un incontro l'ha avuto, questa mattina, a Reggio Calabria. Si è visto con il responsabile dell'area tecnica Pasquale Leonardo, dopo alcuni giorni di apparente distacco. Bocche cucite su cosa si siano detti e soprattutto sulle reali intenzioni dei due proprietari del Messina. Intanto le ultime briciole di pazienza dei tifosi organizzati stanno finendo. Il preannunciato incontro di oggi non c'è stato e il silenzio del presidente nelle ultime 48 ore non è piaciuto. Se non succederà qualcosa di concreto in settimana, la rottura con la società potrebbe essere definitiva.

lunedì 30 maggio 2011

PROVE TECNICHE

Oggi si rivedono. Il responsabile dell'area tecnica Pasquale Leonardo e il presidente Martorano hanno fissato un incontro a Reggio Calabria
Pasquale Leonardo (Ishy foto)
 per fare il punto della situazione dopo il momentaneo black out tra i due. Martorano è stato fuori sede per lavoro, ma il lungo silenzio di questi giorni (interrotto dalle dichiarazioni di sabato scorso) aveva preoccupato e forse indispettito lo stesso Leonardo che aspettava un segnale dalla società. Soprattutto per capire se ci sono ancora le basi per ripartire, per allestire una squadra importante per il prossimo campionato. Perchè questa è l'unica cosa che interessa ai tifosi. Dall'esito dell'incontro di oggi dipenderà molto il futuro del Messina. Lo stesso Leonardo, nei giorni scorsi, ha detto a chiare lettere di essere pronto ad allestire un organico di primo piano.
Cecere disposto a ricominciare (Ishy foto)
 Qualche giocatore è già in attesa di una chiamata, ma Leonardo aspetta l'ok dalla società. "So che il presidente ha continuato a lavorare in questi giorni per il Messina. Ci sono dei problemi che la società deve risolvere, è vero, ma se il presidente ha dichiarato che vuole continuare è già un segnale positivo. I tifosi hanno ragione a preoccuparsi, ma qualcosa credo si stia già muovendo. Ho anche parlato con l'avv. Grassani, abbiamo chiarito tutto. Ora vediamo cosa mi dirà il presidente. Io sono pronto, il tempo per ripartire bene c'è. Ma le questioni societarie non dipendono da me. Quindi per ora non potrei aggiungere altro".
Quindi oggi, forse, s'inizia a pianificare la nuova strategia per l'allestimento del nuovo organico, ma ai tifosi questa prima mossa non basta. Vogliono vederci chiaro, non si fidano, anzi bocciano in partenza eventuali gestioni allegre, ballerine, senza una base economica forte. E l'eventuale incontro di domani servirà proprio a questo. Martorano e Ficara dovranno prima mettere sul tavolo le proprie fiches (pagamento creditori e calciatori) per convincere la piazza che stavolta si può immaginare una stagione senza trucchi e senza inganni.


L'unica nostra risorsa. Chi ci legge. E se per trentamila volte (ventimila nell'ultimo mese) qualcuno ha deciso di cliccare su Pianeta Messina, probabilmente lo ha fatto per la voglia di trovare notizie, solo notizie. Senza effetti speciali, giochi di prestigio, gossip. Con l'unico obiettivo, l'amore per il Messina e il rispetto di chi ci legge.

sabato 28 maggio 2011

"Andremo avanti. Spiegherò tutto ai tifosi"

Il presidente Martorano e il socio Ficara   (Ishy foto)
Non morirà. L'Acr Messina prosegue il suo cammino. Questa almeno l'intenzione del presidente Bruno Martorano e dell'amministratore delegato Nuccio Ficara. La notizia è questa, nuda e cruda. Niente cessione, nessun ingresso di nuovi soci (almeno per ora), nessuna intenzione di staccare il respiratore e far scomparire l'Acr Messina. I due proprietari della società giallorossa hanno deciso di continuare. Ma le sole dichiarazioni d'intenti non bastano più neanche ai tifosi più affezionati. I capi club, infatti, hanno chiesto un incontro con Martorano e Ficara per avere garanzie certe, perchè il tempo delle promesse non mantenute è scaduto. I tifosi vogliono vederci chiaro, ma soprattutto chiederanno ai due proprietari del Messina di dimostrare, con i fatti, di avere la disponibilità economica per cancellare tutte le pendenze (creditori e calciatori), prima di parlare di stagione vincente, nuova squadra o addirittura ripescaggio. Insomma il tempo delle chiacchiere è finito. A confermare l'imminente incontro con i rappresentanti del club, è lo stesso presidente Martorano. "Ci vedremo martedì, un incontro importante per fare chiarezza e spiegargli come e perchè abbiamo deciso di andare avanti. Il Messina non morirà, come in tanti invece si auguravano".
- Ma se non ci sono nuovi soci a darvi una mano, ce la farete lo stesso?
"E perchè no? Se abbiamo deciso di andare avanti vuol dire che sappiamo di poterlo fare. Per ora, però, non voglio dire altro. Lo spiegheremo ai tifosi martedì".
L'avv. Mattia Grassani
- Con Grassani com'è finita?
"Ci siamo sentiti. Tutto risolto. Lunedì sarà anche pagato il suo onorario. L'avv. Grassani resta il nostro consulente, non ci sono problemi".
- Vi ha rassicurato sui punti di penalizzazione o altro?
"Sono fiducioso. Potremmo avere delle piacevoli sorprese".
Fin qui il presidente. Ora chiunque è libero di farsi un'idea. Martorano chiacchierone? Parole al vento e fumo negli occhi? Vedremo. Solo i fatti lo smentiranno o meno. Non tocca a noi edulcorarlo o buttare fango. Noi diamo solo notizie, senza sconti per nessuno.

venerdì 27 maggio 2011

SALERNO: "A MESSINA HO LASCIATO IL CUORE. I TIFOSI MERITANo RISPETTO".

L'ex ds del Messina, Nicola Salerno
Un pezzo di storia del Messina, di quello splendido giocattolo proiettato dall'Eccellenza in serie B da una società nata tra l'indifferenza generale. Nicola Salerno fu uno degli artefici di quel miracolo del pallone, cacciato poi senza tanti complimenti dai Franza, quando l'indimenticabile Aliotta dovette passare la mano. Una storia che finì sul più bello, all'indomani di una salvezza strappata per i capelli. Ma finita l'era Aliotta, il fido Salerno fu costretto a cambiare aria. Dall'Interregionale alla serie B, dall'anonimato alle porte del Paradiso, con la sapiente regia di un direttore sportivo rimasto nel cuore dei tifosi giallorossi.
- Allora Salerno, quella stupenda storia è irripetibile?
"Certe storie è difficile che si ripetano, ma non è impossibile. In quegli anni accadde qualcosa di magico. Abbiamo iniziato nell'Eccellenza e nessuno ci filava. Ma da quando siamo stati promossi in C2 si è capito che qualcosa d'importante stava per iniziare. Però ci fu un coinvolgimento delle forze imprenditoriali, della classe politica, della stampa, insomma tutte le componenti necessarie per andare avanti".
- Ma Salerno tornerebbe a Messina?
"Da voi ho lasciato il cuore, sono andato via sul più bello. Ora bisogna vedere, non ho più l'età di allora..."
- Eppure stava per tornare due anni fa.
"E' vero, c'è stata una telefonata quando l'Acr era guidata da Di Lullo e Di Mascio. Mi ero messo a disposizione, poi hanno capito che Nicola Salerno vuole avere le mani libere e l'accordo non c'è stato".

- Che consiglio darebbe per rifare la storia?
"Rispetto. La prima cosa è il rispetto per una piazza che è rimasta con le ali tarpate. I tifosi del Messina sono delle persone splendide e meritano di non essere deluse. Stiamo parlando di una città che merita grandi palcoscenici nel calcio".
- Ma un altro Aliotta non esiste.
"Credo che Aliotta, al di la della carica di presidente del Messina, era una persona di livello superiore alla media. Grande carisma e umanità. Gli vorrò sempre bene. Comunque un altro Aliotta c'è. Il figlio Giuseppe. Stiamo parlando dello stesso sangue. Una bella persona, dal papà ha ereditato tutto, anche la passione per il calcio. Gli mando un abbraccio".
- Cosa le va di dire ai tifosi, in questo momento di confusione.
"Non mi sento di dire se è un errore o meno non seguire una nuova società se l'Acr dovesse finir male. E' giusto che i tifosi vogliano vederci chiaro. Molti pensavano, dopo il fallimento dei Franza, che era facile risalire la china in due-tre anni. Invece non è stato così. Ora è legittima la diffidenza. Bisogna aspettare un po' e vedere che succede. Anche con noi fu così all'inizio. Poi i tifosi fecero la loro scelta".

mercoledì 25 maggio 2011

IL FUTURO "FIRMATO" BONINA: "HO VOLUTO DARE UN SEGNALE"

Immacolato Bonina si riaffaccia nel calcio
Una scelta di campo, un segnale forte. Immacolato Bonina è tornato nel calcio. Per ora con passo felpato, più avanti a briglie sciolte. Il calcio gli è rimasto nelle vene, lui imprenditore abituato a vincere, come sta facendo nel basket. E' un periodo fitto d'impegni per il re del supermercati, tra Catania, Reggio Calabria e la sua Barcellona. Tanto sacrificio, sudore, progetti, sogni da realizzare. Nel suo lavoro come nello sport. Torniamo a parlare con lui, all'indomani dell'ufficializzazione del suo impegno economico (per ora sarà lo sponsor) con il Città di Messina, la società che lo ha convinto di più, dove crede si possa avviare un vero progetto di rinascita del calcio. 
- Allora Bonina, la sua scelta l'ha fatta.
"Sì, ho voluto dare un segnale di fiducia verso questa società. Credo che gli attuali dirigenti  abbiano le idee chiare. Mi hanno chiesto di dargli una mano. Per ora ho dato la mia disponibilità attraverso una importante sponsorizzazione, per il futuro vediamo".
- Perchè non ha accettato la richiesta del presidente dell'Acr Messina?
"E' molto semplice. E' una società che non ha un progetto, la prossima stagione ci saranno 10-15 punti di penalizzazione, le carte non sono chiare. Francamente non me la sono sentita".
- Ha già in mente di entrare, prima o poi, nei quadri societari del Cdm?
"Spero di sì, ma non subito. Per ora, ripeto, ho voluto dare un segnale. Messina merita di tornare nel grande palcoscenico del calcio. E' una città che non può restare a questi livelli così bassi. Ora ho deciso di dare una mano, spero di poter fare di più, ma non subito".

martedì 24 maggio 2011

Il segreto di... Provolino

Facciamo outing. Sì, è vero, siamo i portavoce di quei due imbroglioni di Martorano e Ficara. Fate voi a chi somiglia di più Provolino. Pianeta Messina non è altro che il braccio armato dell'Acr Messina, società ormai destinata a morire. Questo blog è la rovina del Messina, sa le notizie e non le pubblica. Si arrampica sugli specchi, non fa mai parlare i diretti protagonisti e se lo fa, le interviste se le inventa (chiedete a Bonina). Foto, poi, neanche a parlarne e solo litigi... con la grammatica. E un pizzico di coraggio per fare un rimbrotto al nostro caro sindaco? Mai. Anzi lo abbiamo edulcorato. Ma c'è di più. Santarelli, Di Mascio e Chierichella sono diventati Santi. E due righe, ogni tanto, da dedicare a quei mattacchioni dei Franza? Niente. Eppure 25 mila volte, in tre mesi, qualche fesso da casa ha deciso di leggerci. Qualcosa non quadra. 

SEGNALI DI RINASCITA

Lo avevamo anticipato lo scorso 15 maggio, dopo la nostra prima intervista a Immacolato Bonina. Qualcosa sta muovendosi per trovare uno spicchio di luce, per ripartire da qualcosa, per tornare a parlare solo di calcio, di un progetto vero.
Immacolato Bonina
 Il patron della Sigma Barcellona ha rotto gli indugi. Ha scelto di ritornare nel calcio e lo farà a Messina, come aveva annunciato una decina di giorni fa. E in quell'intervista aveva anche fatto capire che l'Acr Messina non era la strada migliore. Si era capito subito che avrebbe abbracciato un'altra realtà, fatta d'imprenditori messinesi, con i conti a posto e senza trappole dietro l'angolo. Bonina è un tipo che ha fiuto, è verace e di calcio ne mastica. Il suo ingresso nel Cdm, mentre l'Acr non si sa che fine farà, è lo spartiacque del futuro del calcio a Messina. Alla prossima puntata.

lunedì 23 maggio 2011

FICARA: "GRASSANI? SONO IN BRASILE". E I TIFOSI AVVERTONO MARTORANO. "SE CONTINUI COSI..."

Nuccio Ficara, ad dell'Acr Messina (Ishy foto)
E' in Brasile da alcuni giorni. Beato lui. Proviamo a rintracciarlo. Dopo una decina di tentativi, finalmente risponde al telefonino. La linea è disturbata, la prima cosa che raccontiamo a Nuccio Ficara è lo sputtanamento da parte dell'avv. Grassani. Lui incassa, fa una pausa e poi esclama: "Chi? Grassani? Ma che è successo, io sono qui in Brasile da alcuni giorni. Non so niente....".
- Come mai, con Martorano non si è sentito in queste ore?
"No, ma mi vedrò appena torno in Italia. Ma che è successo con Grassani?". Neanche il tempo di riferirgli le dichiarazioni del legale bolognese e la linea cade. Sarà un caso? Forse. Sta di fatto che la telefonata muore qui. Inutili i successivi tentativi di rimettersi in contatto con l'amministratore delegato dell'Acr Messina. E Martorano? Neanche a parlarne, telefonino spento. Un quadro desolante, mentre su altri fronti, quelli che potrebbero portare a un avvicendamento societario, non si muove una foglia. A parte le chiacchiere, gli annunci campati in aria di pseudo cordate o di mega offerte avanzate a Martorano, aggiungiamo due notizie vere. Partendo da un "grazie lo stesso" a Igor Protti, per il tentativo fatto di convincere qualche grosso imprenditore (non messinese) a investire nel calcio in riva allo Stretto. Risultato? Purtroppo negativo, ma Protti spiega una cosa. "Non è stato un problema economico a non convincere questi miei amici a fare calcio a Messina".
Igor Protti    (Ishy foto)
- Quindi, perchè Igor?
"Il vero motivo non posso riverarlo, non mi sembra corretto verso questi imprenditori. Non è comunque un problema politico, diciamo istituzionale o roba del genere. E' una questione di amicizie, dico solo questo, di amicizie".
Capitolo Protti chiuso, dunque. La seconda notizia riguarda una telefonata che il presidente Martorano avrebbe ricevuto nei giorni scorsi da un avvocato (tale Passari) che però non avrebbe svelato per conto di chi stesse tentando un contatto con l'Acr Messina. Una telefonata che non ha avuto finora un seguito. E i tifosi? L'indice di gradimento degli attuali proprietari del Messina è in picchiata.
 Due giorni fa un nuovo avvertimento a Martorano e Ficara. Continuando così, senza uno straccio di prospettiva, ai due imprenditori reggini sarà impedito di allestire  qualsiasi programma più o meno campato in aria. "Sanno quello che devono fare - sussurrava ieri qualche esponente dei club - o ripescaggio in C2 o niente. Se lo faranno da soli o con nuovi soci per noi non cambia. Altre cose non ci interessano. Se non sono in grado di ottenere questo, è un problema loro. Noi non li faremo andare avanti come vogliono. Faranno la stessa fine della Chierichella e Di Mascio che a Messina non sono più tornati".

domenica 22 maggio 2011

La mano sul petto. Ma è un'illusione

                                                                   Ishy foto

Ve lo offriamo così, mano sul petto, vestito da sindaco, raccolto durante le note dell'Inno di Mameli. L'istantanea risale a ieri mattina, in piazza Duomo, durante la festa della polizia. Vi consegnamo quest'immagine di Buzzanca con una riflessione. Caro sindaco, così concentrato e senza quel sorrisone stampato in volto per tutte le occasioni, ci piaci di più. E quella mano sul petto? Per un attimo vogliamo illuderci e pensare che quel gesto significhi altro. Ma è solo un'illusione.


IL PUNGIGLIONE



Vabbè che Martorano qualche bugia in questi mesi ce l'ha raccontata, ma da qui a mettergli in bocca anche parole mai dette ce ne corre. Sulla vicenda delle vertenze non saldate ieri, a qualche nostro "affezionato" lettore consigliamo due cose. Un buon oculista o un corso accelerato di comprendonio. 

sabato 21 maggio 2011

Chiacchiere, silenzi e... strategie

Il presidente del Messina, Bruno Martorano (Ishy foto)
Un silenzio che corrode. Per romperlo e uscire dal piattume che sta accompagnando il calvario dell'Acr Messina, c'è un solo modo. Ascoltare gli addetti ai lavori, per farsi raccontare da loro meno bugie possibili e magari qualche straccio di verità sul futuro che aspetta l'Acr Messina. Ma il rischio che si corre, in questi giorni, è sentirsi ripetere la stessa litania, come un vecchio disco rotto. E le prime parole del presidente Martorano confermano il nostro sospetto. "Non ci sono grosse novità, sento tante voci in giro, leggo qualche dichiarazione, ma di fatto nessuno si è presentato da noi per chiederci di entrare in società per darci una mano".
- Neanche per subentrare al posto vostro?
"No, altrimenti non avrei nessun motivo per non dirlo. La verità è che nessuno, dico nessuno, si è fatto avanti finora. Noi aspetteremo ancora qualche giorno, poi a fine mese indiremo una conferenza stampa per spiegare quali sono le nostre intenzioni".
- Andrete avanti lo stesso?
"Vediamo, noi siamo qui, non scappiamo. Ma se ci siamo rivolti all'avv. Grassani un motivo c'è. Stiamo studiando come muoverci in vista della prossima stagione, il tempo per farlo c'è ancora".
- Ma i tifosi sono scettici, anche in relazione ai punti di penalizzazione che rischiano di aumentare.
"Sulla questione dei punti di penalizzazione ci andrei cauto. Non darei nulla per scontato. E' un problema che potrebbe essere ridimensionato. Stiamo lavorando anche in questa direzione".
Fin qui Martorano, che però non ha svelato la ricetta magica per evitare nuove penalizzazioni. Noi ne conosciamo solo una. Regolarizzare i pagamenti entro oggi a Cervillera, Alessandro, Petagine e Messina, per un totale di circa 25 mila euro.
La società, dunque, non fa gola ad altri imprenditori che non ritengono l'Acr un buon "affare". E qui non si tratta solo di soldi. Così Martorano, tra lo scetticismo della tifoseria, fa capire di voler proseguire con il socio Ficara il proprio cammino, ma di fatto non ha ancora iniziato muovere i primi passi per la prossima stagione.
Pasquale Leonardo  (Ishy foto)
 Il responsabile dell'area tecnica, Pasquale Leonardo, attende un segnale dalla proprietà per iniziare l'allestimento dell'organico. "Io sono pronto, per il resto dovete chiedere alla società. Vediamo che succede nei prossimi giorni, quali sono le indicazioni del presidente. Poi per allestire una squadra all'altezza non ci saranno problemi. Per ora, però, non posso dire altro".
Una matassa, quindi, che Martorano e Ficara dovranno sbrogliare da soli, finchè l'orgoglio e la passione li sorreggerà. Ma a sorreggerli ci saranno sempre i club organizzati? Ciò dipende dai fatti. Le parole non bastano più.

giovedì 19 maggio 2011

Ultimo appiglio. Spunta la cordata Pieroni

Ermanno Pieroni
Se glielo chiedi, lui nega. E ci può stare. Fa parte del gioco, quando c'è in ballo anche uno straccio di trattativa per tentare di mettere le mani sul Messina. Ermanno Pieroni ci riprova, dopo il tentativo andato a vuoto lo scorso anno, quando con l'appoggio di Arturo Di Napoli cercò di disarcionare Di Mascio. Poi non se ne fece più nulla. L'ex presidente dell'Ancona, che ha voglia di tornare nel calcio, pare abbia un piano per rilevare l'Acr insieme ad altre persone. Si è già informato, nei giorni scorsi, sulla reale situazione debitoria della società giallorossa, ma l'eventuale passo decisivo di questa cordata è legato esclusivamente a un eventuale ripescaggio dell'Acr in seconda Divisione.
 Ipotesi, comunque, piuttosto remota vista l'attuale situazione, a meno che gli attuali proprietari del Messina inizino a mettere le cose a posto, a partire dalle vertenze con quattro calciatori da sanare entro sabato. Per il momento ci fermiamo qui con l'ipotesi Pieroni (ex ds del Messina ai tempi di Massimino), perchè per ora si tratta di un abboccamento. Una indiscrezione, comunque fondata, che riportiamo per dovere di cronaca. Se succederà qualcosa di concreto lo sapremo dai diretti interessati, Martorano in testa.
Una quasi certezza, invece, è la decisione di Bonina d'investire eventualmente solo nel Cdm, prima con una sponsorizzazione e più avanti chissà. E i tifosi? C'è una spaccatura in città. I più nostalgici e orgogliosi tifano ancora Acr finchè ci sarà uno straccio di speranza che la società venga rilanciata. Altrimenti, anche loro, non saranno disposti ancora a fare sconti all'attuale proprietà, anche se dovesse iscriversi al prossimo campionato di serie D, ma senza un programma ambizioso e una solidità economica comprovata.

mercoledì 18 maggio 2011

IMMACOLATO, BRUNO E... PEPPINO

 Ascolti cosa dicono e ti fai un'idea, mentre la nave rischia di affondare. Il presidente del Messina, Martorano, con tutta la buona volontà che gli si può riconoscere, da almeno un mese si sta intorcigliando su se stesso. Appare sfiduciato e sempre più solo. La solidità economica della nuova società, sbandierata quattro mesi fa dopo l'insediamento ufficiale, oggi 
non c'è più. C'è bisogno di nuovi soci che però non arrivano. Le ultime dichiarazioni del presidente non bastano a tranquillizzare i tifosi, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
In questo scenario da psicodramma, ecco spuntare uno spiraglio di luce. Si chiama Immacolato Bonina, imprenditore coraggioso, sanguigno uomo di sport, con il quale abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere, stavolta di persona, ieri mattina. Lo intercettiamo mentre è incollato al telefonino, a caricare a modo suo il coach Pancotto, in vista di gara tre della Sigma Barcellona contro Scafati (vinta ieri sera al PalAlberti).
I tifosi dei club chiedono a Bonina di rilanciare l'Acr (Ishy foto)
 Ci impiega un attimo, Bonina, a parlare di calcio e del Messina, appena gli chiediamo se per caso ci ha ripensato. Cioè se quelle dichiarazioni rilasciate a Pianeta Messina sul suo ritorno nel calcio valgono ancora. "E perchè no? Lo sapete, nel calcio ho lavorato tanti anni. Se dovessi tornare a occuparmi di questo sport, che è una mia grande passione, mi piacerebbe farlo a Messina. Altro non fatemi dire. L'ho detto l'altra volta, per ora devo pensare alla squadra di basket, sono concentrato sui play off. Ne riparliamo più avanti".
- Ma un'idea su dove e come eventualmente intervenire ce l'ha già?
"A questa domanda rispondo con una riflessione. Ma perchè in altre città, come ad esempio Perugia, La Spezia, sono riusciti a risalire la china dopo un fallimento e a Messina no? Questo mi fa riflettere se sia solo una questione economica".
- Cioè se la politica, quella che dovrebbe spingere  anche lo sport in una città, è stata latitante?
"Non so se a Messina ciò si sia verificato o meno. Dico solo che per portare avanti un progetto a vincere nel calcio, così come in tutti gli sport, c'è bisogno dell'appoggio di tutti".
- Dice queste cose non a caso, visto che a Barcellona, ad esempio, si aspettava un segnale concreto sull'ampliamento del palazzetto dello Sport che invece non c'è stato.
"Ecco, su quest'argomento mi sono già espresso. Noi stiamo lottando per realizzare un sogno, la promozione nella massima serie della pallacanestro. Ma senza un palazzetto omologato non potremmo disputare questo grande campionato e io lascerò il basket".
- Da qui deriva l'eventualità del suo ritorno al calcio?
"No, le due cose non sono collegate. Dico questa cosa su un mio eventuale abbandono perchè sono abituato a dare un senso a tutto ciò che faccio. A me piace vincere, se raggiungo un obiettivo me lo voglio godere. Se però devo essere condizionato da fattori esterni, è meglio smettere. Se faccio dei sacrifici, questi devono essere gratificati da persone che ti seguono in questo percorso. Altrimenti non ha senso. Ho lasciato il calcio perchè allo stadio veniva poca gente e c'era una scarsa attenzione dall'esterno verso la società. Eppure i risultati c'erano, abbiamo sfiorato la promozione ai play off,  ho portato a Barcellona calciatori importanti che poi hanno fatto carriera in altre squadre. Due allenatori, come Castellucci e Pensabene, hanno vinto successivamente".
- Lei sa che i tifosi la vorrebbero a Messina. L'accoglierebbero a braccia aperte. Le basta questo per convincerla  al grande passo?
"Li ringrazio per quest'affetto, ma prima di ogni decisione sono abituato a leggere attentamente le carte. Ho sempre fatto così in ogni mia attività imprenditoriale, avvalendomi di appositi consulenti  e così dovrò fare se dovessi decidere di riavvicinarmi al calcio. Per ora tutto è possibile, ma non dipende solo da me".
Messaggio chiaro. Bonina sarebbe pronto, ma non si fida. Vuole vederci chiaro e fa bene, nelle carte dell'Acr Messina.
 Ma vogliono vederci chiaro anche i tifosi, soprattutto quelli dei club organizzati, che già nei prossimi giorni potrebbero incontrare Bonina per chiedergli di salvare l'Acr, perchè altre soluzioni escluderebbero l'appoggio degli ultrà. "Per noi il Messina è l'Acr, altre società non ci rappresentano", ripetevano ieri alcuni esponenti dei club giallorossi. "E' una questione di coerenza, di fede, anche se rischiamo di scomparire". Una posizione intransigente, chiara, che può apparire autolesionista ma che merita grande rispetto.
Ma merita anche una breve riflessione l'ultima dichiarazione, rilasciata ieri sera dal sindaco Buzzanca a un'emittente radiofonica. Chiamato in causa sull'eventuale arrivo di Bonina a Messina, Buzzanca è stato lapidario. Secondo lui non se ne farà nulla. "Se ci saranno le condizioni, comunque, ben venga". Una frase buttata lì, tanto per. Comunque gli consigliamo di tirarsi su le maniche e agevolarle queste condizioni. Imprenditori come Bonina vanno incoraggiati. Un sindaco serve anche a questo. O no?



lunedì 16 maggio 2011

MEGLIO IN PANCHINA

A destra il sindaco Buzzanca nella sua ultima fugace apparizione al S. Filippo (Ishy foto)

L'ultima volta che ha calcato un campo di calcio, con toccata e fuga, è stato al "Messina day". Da quel giorno il sindaco Buzzanca è tornato alle sue solite gatte da pelare. Come è giusto che sia. Precari che cercano lavoro, fondi che non arrivano (sic!) per gli alluvionati, Atm sul lastrico, strade che sprofondano (compreso lo stadio), netturbini sul piede di guerra e tanta altra bella roba. Figuriamoci se in tutto questo bailamme, il nostro povero sindaco trovi la voglia e il tempo di occuparsi di calcio. Una cosa che tra l'altro, per sua stessa ammissione, non gli appartiene.
 E allora è giusto che la città, anzi i poveri incalliti tifosi del Messina rimasti, ne prendano atto, salvo però ricordarsi i tempi del ballottaggio per l'elezione a sindaco, quando il nostro prode Buzzanca con i tifosi dei club (quelli che ora non gli interessano) ci è andato anche a cena in piena campagna elettorale. Ma forse, allora, il calcio era una buona argomentazione. Questo per mettere subito una cosa in chiaro. Dal sindaco di Messina, se parliamo di calcio, è giusto non aspettarsi nulla. Anzi, dalla politica di questa città, nello sport in genere (complimenti per l'assenza di Buzzanca alla partenza del Giro di ieri), è meglio non pretendere nulla. 
Ma forse è anche superfluo ricordarlo. Di messinesi intelligenti, per fortuna, ce ne sono tanti in giro. Allora ci auguriamo una cosa. Comunque andrà a finire questa storia del Messina calcio, chiunque sarà l'imprenditore a guidare la paventata rinascita della pelota in questa città, la politica (sindaco compreso) resti in panchina e scenda in campo solo se è capace di fare gol.

domenica 15 maggio 2011

OMAGGIO ALLO SQUALO DELLO STRETTO



Qualcosa di cui andare fieri. Vincenzo Nibali, orgoglio dei messinesi, oggi è tornato a casa. Pianeta Messina per un giorno dedica la copertina al ciclismo e al nostro Vincenzo, perchè grazie a lui oggi ci siamo sentiti un po' più gratificati tutti. Grazie Nibali.
Vincenzo Nibali con il padre alla partenza della tappa del Giro d'Italia stamane a Messina (Ishy foto)


Paolo Belli prima dell'intervista all'idolo di casa Nibali  (Ishy foto)

Il messinese Vincenzo Nibali assediato dai fan prima della partenza della tappa del Giro d'Italia (Ishy foto)









La partenza della tappa del Giro d'Italia oggi a Messina (Ishy foto)


L'ago della bilancia





Martorano si è rifugiato nella sua Reggio Calabria e aspetta. Cosa? Intanto se e quando Immacolato Bonina proverà un approccio con l'Acr. Ma il presidente non s'illude e dice di non potere aspettare all'infinito. Proverà, assicura, ad andare avanti lo stesso, con o senza nuovi soci. Ma il punto è un altro. Bonina, che ieri a Scafati ha ingoiato un boccone amaro (sconfitta della Sigma in gara due), deciderà di testa sua se e con chi tornare a fare calcio. Non si farà tirare la giacca da nessuno. "Se prenderò una decisione sarà solo la mia", ha sussurrato ieri mattina l'imprenditore barcellonese. Allora? Che può succedere nei prossimi giorni? A fare la corte a Immacolato Bonina, non è più un segreto, c'è anche il Cdm guidato da Conti Nibali. Le "grandi manovre" per portarlo con sè sono iniziate e le credenziali per convincerlo pare ci siano tutte. Ma alla fine, comunque andrà a finire questa storia, ciò che più conta sarà la "benedizione" dei tifosi. E qui crediamo che l'ago della bilancia sarà proprio Bonina.


Quattordici giorni per raddoppiare. Nessuna autocelebrazione, porta anche male. Ma l'inevitabile grazie a chi ci segue, una molla che ci spinge a proseguire nell'unico nostro compito. Informarvi sulle vicende del Messina calcio. Senza filtri, compromessi, teoremi preconcetti. Un solo obiettivo: raccontare la verità, nel rispetto di chi ci legge e ha imparato ad apprezzarci. Appuntamento  ai 30 mila "contatti". Se lo vorrete.

sabato 14 maggio 2011

MARTORANO: "BONINA? GLI HO GIA' PROPOSTO DI DARCI UNA MANO"

Il presidente del Messina, Bruno Martorano  (Ishy foto)
La pentola bolle. Un minestrone che però ha ancora un retrogusto amaro. La sensazione è che in questo momento manchi un ingrediente: la chiarezza. Così da un lato c'è l'Acr Messina, con il suo carico di debiti e scadenze, dall'altro l'entusiasmo e la freschezza del Cdm che sogna il ripescaggio in D. E in mezzo? Potrebbe finirci Immacolato Bonina, che per ora pensa solo alla sua Sigma Barcellona di basket che "rischia" di approdare in serie A (primo exploit ieri a Scafati nei play off), ma che ha confessato la sua voglia di tornare a fare calcio, ma solo a Messina.
Bonina ha fatto capire di essere più attratto da un eventuale coinvolgimento nel progetto Cdm (bilancio pulito, buon settore giovanile, probabile ripescaggio), ma nell'intervista a Pianeta Messina non ha svelato che una quindicina di giorni fa aveva avuto due colloqui telefonici con il presidente del Messina Bruno Martorano, che gli aveva chiesto di entrare in società per un serio progetto di rilancio del calcio in riva allo Stretto.
E' lo stesso Martorano a confermare questa indiscrezione. "Ci siamo sentiti, è vero, ma è stata solo una chiacchierata telefonica". Il primo colloquio 24 ore prima della "trasferta" di Martorano e Ficara a Bologna, dove i due proprietari del Messina hanno incontrato l'avv. Grassani.
 Martorano confidava molto in quel contatto con Bonina, ora però le dichiarazioni del patron della Sigma Barcellona lo fanno un po' riflettere.
Immacolato Bonina
 "Le nostre porte restano sempre aperte, ma con o senza l'aiuto di qualcuno e quindi anche del signor Bonina, noi andremo avanti. Non faremo fallire l'Acr Messina, questo è sicuro".
- Ma cosa le ha detto Bonina dopo la sua proposta?
"Non ha escluso nessuna soluzione, ma molto dipenderà da cosa deciderà fare in futuro con il basket. Per ora è un impegno che lo assorbe molto, poi deciderà. Noi siamo sempre disposti ad accoglierlo, gli ho spiegato che la situazione economica è molto chiara e abbiamo le carte per poterlo dimostrare. Comunque, con o senza Bonina, noi andremo avanti. L'Acr Messina non morirà".
- Ma se dovesse chiedervi di prendere il vostro posto?
"Abbiamo sempre detto che per il bene del Messina siamo anche disposti a farci da parte di fronte a una proposta concreta. Sento ripetere da qualcuno che abbiamo rifiutato delle offerte, ma ribadisco che finora io di offerte non ne ho viste neanche una. Chi dice il contrario, se mi fa sapere chi ha fatto questa proposta di acquisto, gli sarei grato".

venerdì 13 maggio 2011

ESCLUSIVO. PARLA BONINA: "TORNARE NEL CALCIO? LO FAREI SOLO A MESSINA"

Immacolato Bonina, patron della Sigma Barcellona di basket
Chissà se sarà lui il salvatore della patria, se deciderà di lanciarsi in quest'avventura per tirare dalle secche dell'anonimato il calcio a Messina. Chissà. Ma qualcosa frulla in testa a Immacolato Bonina, patron della Sigma Barcellona di Lega Due di basket, ma grande innamorato del calcio. Abbiamo provato a capirne qualcosa in più, parlando proprio con lui, l'ex presidente dell'Igea Virtus, re dei supermercati in Sicilia, un imprenditore che per diversi anni ha masticato pane e calcio nella sua Barcellona. Dopo la fine di quell'avventura, Bonina ha deciso di voltare pagina, dedicandosi alla pallacanestro. Bonina in questi giorni è assorbito dalla grande avventura dei play off che vede impegnata la sua creatura del basket. Ma appena gli chiediamo di parlare di calcio, anzi del Messina, non ha problemi a confessare una cosa: "Prima o poi potrei tornare a occuparmi di calcio. Ma lo farei solo a Messina. Per me sarebbe una bella scommessa. In tre quattro anni Messina potrebbe tornare ai livelli che merita".
- Può svelarci un segreto? Qualcuno l'ha contattata da Messina?

"Sì, alcuni imprenditori mi hanno chiesto se sono disponibile a dare una mano per far rinascere il calcio a Messina. Ho subito detto che mi piacerebbe, ma per adesso devo pensare alla squadra di basket, siamo in una fase importante della nostra stagione. Per ora sono concentrato sulla Sigma Barcellona, devo prima liberarmi un po', più avanti vediamo cosa può succedere".
- Presidente, mi scusi, ma le interesserebbe di più l'Acr Messina o il Cdm?
 "Dipende. Certo, se l'Acr dovrà affrontare il prossimo campionato con otto-dieci punti di penalizzazione è già un problema. Poi ho sentito dire che il Cdm potrebbe essere ripescato. In questo caso si potrebbe portare avanti un bel progetto. Ora, però, non mi va di aggiungere altro. Non mi piace promettere, fare proclami. Per ora penso al basket, più avanti se succederà qualcosa convocherò una conferenza stampa e dirò tutto".
  In questi giorni ha parlato con il sindaco Buzzanca?
 "Ci sentiamo ogni tanto, ma con lui non parlo di calcio".

 - Due anni fa lei sembrava vicino all'acquisizione del Messina, ma chiese una mano agli altri imprenditori messinesi per approntare un progetto a lunga gittata con un investimento importante. Alla fine lei rimase solo e tutto sfumò. Oggi lo scenario è cambiato?
"Credo di sì, anche se per esperienza dico che oggi chiunque può dire una cosa e domani ne fa un'altra. Comunque potrei anche fare da solo, non c'è problema, se qualcuno dovesse decidere di fermarsi".