Visualizzazioni totali

pubb

sabato 30 novembre 2013

CATALANO: "SFATEREMO IL TABU' CASALINGO"

CORONA: "Il S. FILIPPO DEVE DIVENTARE UN CAMPO DI BATTAGLIA"

Corona medita di chiudere la carriera di calciatore a fine campionato (foto F. Pernice)
Quando parli con Re Giorgio non è mai un'intervista banale. Si va oltre, c'è il cuore che batte, lo senti a pelle che Giorgio Corona è il leader di questo gruppo, dentro e fuori dal campo. E a proposito di campo, il capitano del Messina ci spiega subito come ha vissuto queste ultime settimane di parziale accantonamento dalla formazione iniziale. "Una scelta che devo accettare, sono un professionista - ci dice a getto - ma io mi alleno sempre per giocare dal primo minuto".
- Ma secondo te, è stata una scelta tecnica o tattica?
"Questo lo dovete dire voi, ma la verità non si saprà mai. Ripeto, io sono pronto sempre per giocare dal primo minuto, però rispetto sempre ogni scelta che viene fatta per il bene del Messina, ci mancherebbe".
- Contro la Vigor Lamezia hai la sensazione che tornerai in campo dal fischio d'inizio?
"Io sono pronto. Se il mister mi dirà di giocare dal primo minuto risponderò sul campo. Ma il Messina non ha bisogno solo di Corona, ma di tutti. Dobbiamo creare un campo di battaglia, tutti insieme. Squadra, società, tifosi, giornalisti. Messina merita più rispetto, ora non possiamo regalare più punti agli avversari al S. Filippo".
- Giorgio, bisogna subito guarire dalla pareggite. Siete la squadra che ha collezionato più "ics" del girone, addirittura 8 su 13 partite.
"Lo so, abbiamo notato questo dato. Questo di toglie tranquillità, a volte ci condiziona nel fare una giocata, non siamo sempre sciolti come vorremmo. Domenica dobbiamo assolutamente vincere. L'avremmo meritato altre volte, ma sapete com'è andata. Lo scorso anno ci andava tutto dritto, vincevamo noi le partite negli ultimi minuti. Ora dobbiamo battere la Vigor Lamezia. Sono sicuro che se prendiamo i tre punti domenica, vinceremo anche a Sorrento".
- La squadra è in ripresa da alcune domeniche. Solo merito del nuovo modulo?
"Non solo. Si corre di più, si sta meglio in campo. Ora ci sentiamo più squadra".
- Hai detto si corre di più. Dalla partita con il Foggia non c'è più il vecchio preparatore atletico Milazzo. Solo una coincidenza? 
"Quello che è successo con il nostro ex preparatore atletico è stata una scelta della società. Dispiace, perchè bisogna sempre ringraziarlo per il lavoro che ha svolto".
- Quindi non è vero che la squadra non digeriva i metodi di lavoro di Milazzo?
"No, assolutamente. Chi dice queste cose dice fesserie".
- L'innesto da qualche domenica dell'usato sicuro, come Quintoni e Ferreira, quanto ha inciso sulla ripresa della squadra?
"Credo sia servito, con loro che più conoscenza in campo, si conoscono certi movimenti, giochiamo insieme dallo scorso campionato. La vecchia guardia, insomma, non tradisce mai".
- Che idea ti sei fatto della vicenda Parachì?
"E' un peccato. Uno come lui che gioca nella squadra della propria città ha gettato al vento un'opportunità così bella. Da due anni gli davo consigli su cosa fare e cosa evitare. E' un ragazzo che ha qualità, peccato che sia finita così".
- Invece Corona si vede già il prossimo anno calzare ancora gli scarpini?
"Non penso, questo potrebbe essere il mio ultimo campionato da calciatore. Finirò la mia carriera con la maglia del Messina e voglio raggiungere l'obiettivo che mi ero posto quando sono venuto qui, cioè la Serie C1". 
- Poi che farai?
"Adesso non lo so, ma mi piacerebbe restare nel mondo del calcio. Ora è presto per parlarne, ma una cosa è sicura. Inizierò con i bambini".
- Vuoi dire con una scuola calcio?
"No, con i miei figli. Devo dedicarmi a loro. Per fare il calciatore li ho trascurati un po'. Dal prossimo anno potrò stare un po' più con loro. Poi avrò tempo per decidere cosa farò da grande".
PIANETA MESSINA
Corona nell'ultima partitella infrasettimanale. Il capitano ha realizzato una doppietta (foto Fabrizio Pernice)

giovedì 28 novembre 2013

IGNOFFO: "SIAMO IN SALUTE, RISALIREMO IN CLASSIFICA"

SETTE GOL IN PARTITELLA. DOPPIETTE DI CORONA E CHIARIA. MAIORANO A TEMPO PIENO

Una mischia in area durante la partitella di oggi a S.  Margherita (foto Fabrizio Pernice)
Nubi minacciose ma pioggia di reti nella partitella in famiglia di questo pomeriggio a S. Margherita. E' finita 4-3 per la formazione "titolare". Il virgolettato è d'obbligo, visto che nel secondo tempo Catalano ha un po' mischiato le carte in campo, spostando nel "Messina 2" alcuni calciatori. Due le doppiette firmate oggi. Quelle di Corona e Chiaria, apparsi particolarmente ispirati nonostante il campo pesante. A segno anche Lasagna, Bucolo e Guadalupi.
Utili indicazioni per il tecnico peloritano in vista del delicato match di domenica prossima al "S. Filippo" contro la Vigor Lamezia. Una delle note liete è il completo recupero di Maiorano
Corona contrastato da Maiorano ormai recuperato (foto F. Pernice)
che questo pomeriggio si è mosso con fluidità nell'arco dell'intera partitella, senza accusare alcun affaticamento. A questo punto è quasi scontata la convocazione dell'esperto centrocampista peloritano per la gara contro i calabresi. Un recupero che alzerà il tasso tecnico in un reparto così delicato nell'economia della manovra.
Domani seduta mattutina, sempre a S. Margherita e sabato mattina la rifinitura al "S. Filippo" alla vigilia dell'atteso test contro la Vigor Lamezia.
PIANETA MESSINA

IL DS MAGLIA: "A MESSINA CE LA GIOCHEREMO"

Fabrizio Maglia, direttore sportivo della Vigor Lamezia
Il nuovo tecnico della Vigor Lamezia, Raffaele Novelli, preferisce non rilasciare interviste per telefono. Non lo fa neanche con i giornalisti di casa dal suo arrivo sulla panchina biancoverde, lo scorso 4 novembre, al posto di Costantino, esonerato il giorno prima dopo il pareggio casalingo (1-1) con l'Arzanese. Il nuovo allenatore ha esordito con una schiacciante vittoria (4-1) contro l'Aprilia, perdendo però nel primo test in trasferta (2-0) ad Aversa. E domenica scorsa, com'è noto, la Vigor Lamezia non ha potuto disputare, a causa del maltempo, la gara casalinga con il temibile Teramo.
A fare le veci dell'allenatore lametino è il ds Fabrizio Maglia, che racconta a Pianeta Messina come immagina la partita di domenica prossima. "La Vigor verrà a Messina per giocarsela questa partita, sappiamo che avremo di fronte una squadra importante nonostante sia attardata in classifica. Speriamo che il terreno di gioco sarà in condizioni accettabili, visto il maltempo di questi giorni. Non siamo una squadra speculare, preferiamo giocare la palla. Speriamo che il fondo campo ce lo consentirà". 
- La sorprende la classifica un po' anemica del Messina?
"Direi di sì, il Messina è una delle formazioni più quotate di questo girone, ma credo che gli manchi qualche punto soprattutto per gli infortuni che la squadra ha avuto. Penso che alla lunga il Messina tornerà nel gruppo delle prime".
Il nuovo tecnico della Vigor Lamezia, Raffaele Novelli, nella gara contro l'Aprilia
- Se la sente di azzardare chi è già destinata al salto di categoria?
"Guardando la classifica e calcolando che bastano cinquanta punti per entrare direttamente nelle prime otto, credo che Cosenza e Teramo già siano le prime indiziate al salto di categoria. Per il resto, con i tre punti a vittoria, basta un filotto per cambiare tutto. Basta vedere il Foggia e l'Ischia che erano partite male".
- Avete cambiato allenatore, dopo il pari casalingo con l'Arzanese, ma con una posizione di classifica sempre buona. Come mai?
"E' stata una scelta dolorosa ma inevitabile. Non era solo una questione di classifica. Certe scelte hanno varie motivazioni. Ora dobbiamo pensare solo a risalire la china dopo un avvio scoppiettante".
PIANETA MESSINA

mercoledì 27 novembre 2013

Il BICCHIERE MEZZO PIENO

Il ds Ferrigno scruta Saro Bucolo, vero "polmone" del centrocampo (foto F. Pernice)
Provate a tramutare almeno tre dei cinque pareggi casalinghi in vittorie (che avremmo meritato) e... oplà la classifica sarebbe già un'altra cosa, con il Messina in piena zona promozione. Equazione facile facile, per capire subito quanto stia pesando il tabù "San Filippo", un vero macigno che ha soffocato finora il cammino dei peloritani. E allora ci viene in soccorso la solita teoria del bicchiere mezzo pieno, quello che conviene deglutire se le cose non vanno proprio bene. Messina che in casa somiglia a Babbo Natale, ma che in trasferta si comporta come una nave da crociera, con una media punti più che dignitosa. Ora, però, bisogna cambiare rotta anche in casa.
E allora ecco il bicchiere mezzo pieno. La squadra da oltre un mese, dopo aver cambiato pelle con il nuovo modulo, mostra continui segnali benauguranti. Subisce meno in difesa, fa intravedere delle geometrie di gioco, colpisce l'avversario anche quando è in sofferenza. Quindi carattere. E fa bene Saro Bucolo a chiedere più rispetto per il Messina. Lo squillo di tromba del "polmone" di centrocampo (diventato papà lunedì scorso), è un monito per tutti. Basta con i profeti di sventura, visto che sulla carta molti avevano predetto una sonora batosta a Caserta. Più rispetto per il Messina, questo il Bucolo pensiero. Un segnale forte alla concorrenza, perchè i primi a credere in una rimonta in classifica sono loro, i calciatori. "Domenica arriva la Vigor Lamezia - ha detto Bucolo a fine gara a Caserta - ma sono loro a doversi preoccupare del Messina. Noi sappiamo cosa dovremo fare in campo". Parole chiare, il tabù è avvertito.
PIANETA MESSINA

domenica 24 novembre 2013

PARI PESANTE AL "PINTO" GRIFFATO GUERRIERA

L'esultanza dei giocatori del Messina dopo il pareggio di Guerriera a Caserta
Con personalità. Un pari pesante nella "tana" della temibile Casertana con una prestazione che conferma i progressi già mostrati dal Messina nelle ultime settimane. Succede tutto nel giro di due minuti, con il momentaneo vantaggio dei padroni di casa al 23' con il nigeriano Agodirin e il pari sessanta secondi dopo di Guerriera, a segno anche domenica scorsa con il Melfi.
Messina quindi imbattuto da 6 giornate, grazie a una prova gagliarda nel primo tempo e più guardinga nella ripresa, con i peloritani che hanno messo la museruola ai campani.
Ci prova subito la Casertana, dopo 9 minuti, con Cucciniello dalla distanza, ma Lagomarsini intercetta. Passano 120 secondi e c'è subito la replica del Messina con il portoghese Ferreira che impegna da una ventina di metri il portiere campano. Messina che accarezza il vantaggio al 16' con Guadalupi imbeccato in area da Ferreira, ma il trequartista peloritano solo davanti a Fumagalli spedisce di poco alto. E così, dal gol mancato al gol subìto, di minuti ne trascorrono otto, con il nigeriano Agodirin che stoppa di petto e braccio un traversone di Baclet trafiggendo Lagomarsini. Inutili le proteste dei peloritani (Cucinotta ammonito) e la Casertana si ritrova in vantaggio, al 23', alla prima vera occasione da rete. La reazione del Messina è immediata. E alla prima incursione, dopo appena 2 minuti, arriva il pareggio griffato Guerriera che deposita in rete dopo uno slalom in area di un incontenibile Ferreira.
Il portoghese fa fuori due avversari scodellando un pallone d'oro che finisce sul destro chirurgico di Guerriera. La Casertana accusa il colpo e il Messina dà l'impressione di poter ribaltare il risultato. E i giallorossi sfiorano il vantaggio due volte con Chiaria. Il centravanti peloritano prima colpisce di testa spedendo a lato da buona posizione e un minuto dopo, alla mezzora, solo davanti al portiere Fumagalli partorisce un diagonale sporco che si perde a lato.
Il Messina insiste con una bordata da lontano di Ferreira che costringe il portiere casertano alla parata in due tempi.
Un minuto dopo, al 36', arrivano gli applausi dei tifosi campani, ma non per un'azione dei propri beniamini. Dalla curva dei tifosi messinesi giunti al "Pinto", infatti, sbuca uno striscione chiaro e toccante. "Sardegna, al tuo pianto Messina è accanto", con chiaro riferimento alla recente tragedia dell'alluvione che ha colpito l'isola e che ha fatto tornare in mente anche i morti per l'alluvione di 4 anni fa che colpì Giampilieri, Altolia e diversi centri della costa jonica.
I tifosi del Messina oggi presenti al "Pinto" di Caserta
E dopo gli applausi per questo striscione, i tifosi casertani riprendono fiato anche per due azioni dei rossoblu nel finale del primo tempo. Prima Mancino costringe alla parata comunque facile Lagomarsini, poi è Pezzella (42') a fiondare da fuori area, ma il portiere peloritano si supera.
Nella ripresa c'è un altro Messina. Più guardingo, complice anche la maggiore spinta dei campani che però di azioni gol vere e proprie ne confezionano solo due. La prima, al 62', è un destro a "giro" di Mancino che si spegne di poco a lato. Il secondo brivido è firmato Baclet, con il francese che costringe alla parata Lagomarsini. Per il resto, solo uno sterile possesso palla, con il Messina sempre molto ordinato a rintuzzare l'iniziativa dei padroni di casa. La Casertana tenta un assedio finale, ma nonostante i 6 minuti di recupero, la difesa giallorossa soffre poco.
PIANETA MESSINA
Intervento di Cucinotta che argina una incursione del capitano della Casertana




sabato 23 novembre 2013

CATALANO: "A CASERTA VOGLIAMO FARE PUNTI"

UGOLOTTI NON SI FIDA: "MESSINA CON VOGLIA DI RIVALSA"

Guido Ugolotti, allenatore della Casertana, ha messo in guardia i suoi giocatori
I numeri non tradiscono mai. E a volte sorprendono. Così, se guardiamo cos'è successo nelle ultime tre gare, ci accorgiamo addirittura che il Messina ha raccolto più punti della Casertana. Cinque i peloritani (vittoria a Gavorrano e pareggi con Poggibonsi e Cosenza), mentre i campani di punti ne hanno racimolati solo tre (pareggi con Teramo, Foggia e Arzanese). Ma gli uomini di Ugolotti di punti in classifica ne hanno 19, sei in più del Messina, frutto di 5 vittorie (tre in casa) e quattro pareggi (3 fuori). La Casertana non vince da quasi un mese (4-1 in casa contro l'Aprilia), mentre il Messina è fresco di vittoria esterna che risale ad appena due settimane fa in Maremma. Però la Casertana - per completare questo balletto di cifre - è in serie utile da sette gare (totale 9 punti), mentre il Messina non perde da 5 domeniche (racimolati 7 punti). Tutto questo per dire una cosa. Tra Casertana e Messina, considerato l'attuale stato di salute, forse ci sono meno dei sei punti di differenza in classifica. E i numeri supportano questa tesi, se è vero che il Messina è in lieve ripresa (all'appello manca anche qualche punto), mentre la Casertana nelle ultime tre settimane sembra aver rallentato la sua corsa.
Uno scorcio della tribuna del "Pinto" di Caserta
Ma l'ultima parola spetta ora al campo. E il tecnico della Casertana, Guido Ugolotti, contattato ieri sera da Pianeta Messina, immagina così la partita di domani. "Il Messina avrà voglia di rivalsa dopo l'ultimo pari con il Melfi. E' una squadra equilibrata, che ama giocare a pallone come noi, quindi immagino una bella partita, difficile per entrambe le squadre".
- Ha saputo cosa è successo con l'arbitro domenica a Messina?
"Ho letto che c'è stata un'espulsione molto contestata di un giocatore del Messina nel primo tempo. Gli arbitri a volte sono molto giovani e commettono errori. Non conosco nel dettaglio l'episodio di Messina, ma posso dire che anche noi domenica scorsa ad Arzano abbiamo subìto una espulsione ingiusta. Può capitare, però bisogna andare avanti. Nel calcio ci stanno anche gli errori degli arbitri".
- Qualcuno ha vociferato, sentendo il tono delle sue prime dichiarazioni in settimana, che lei stia un po' sottovalutando il Messina.
"Non credo proprio. Lungi da me sottovalutare qualsiasi avversario, tantomeno il Messina del quale ho rispetto. Conosco tra l'altro diversi giocatori come Quintoni, Chiaria, Guadalupi, Ignoffo anche se domenica non ci sarà. Il Messina ha un organico importante che per ora è un po' attardato, ma il campionato è ancora lungo. Sono sicuro che recupererà diverse posizioni".
PIANETA MESSINA

giovedì 21 novembre 2013

CUCINOTTA: "A CASERTA NON PARTIAMO BATTUTI"

A GIAMMORO BATTUTO IL ROMETTA, DECIDE CHIARIA

Ferreira tra due avversari del Rometta oggi a Giammoro (foto Fabrizio Pernice)
Con una bella rete da fuori area di Chiaria, il Messina vince l'amichevole disputata questo pomeriggio, sotto una fitta pioggia, contro il Rometta (che milita in Eccellenza) nel campo sportivo di Giammoro.
Partita piacevole nonostante il terreno allentato, con i giallorossi che hanno sfiorato più volte il raddoppio.
Nel primo tempo Catalano ha schierato al centro della difesa De Bode, che domenica prossima a Caserta sostituirà lo squalificato Ignoffo. Particolarmente ispirato il portoghese Ferreira che domenica rientrerà dopo avere scontato un turno di squalifica.
A fine primo tempo, il centrocampista Bucolo ha accusato un leggero indolenzimento muscolare che non dovrebbe però pregiudicare la sua presenza domenica prossima nella difficile trasferta di Caserta. Nel secondo tempo il tecnico Catalano ha effettuato diversi cambi, con l'innesto, tra gli altri, di Corona, Ignoffo e Simonetti che domenica prossima non scenderanno in campo perchè squalificati.
A Giammoro questo pomeriggio c'era anche il patron Pietro Lo Monaco, che a fine gara si è intrattenuto in una piacevole chiacchierata con il tecnico del Rometta Guido De Maria, indimenticato attaccante del Messina degli anni Settanta (ai tempi di Tripepi e Curcio).
PIANETA MESSINA
Guadalupi difende il pallone nonostante il campo pesante per la pioggia (foto F. Pernice)


Corona tenta una incursione, sotto la fitta pioggia,  nell'area del Rometta (foto Fabrizio Pernice)


















martedì 19 novembre 2013

LA PICCONATA DELL' ALPINO

Marinelli mai sazio. Dopo i danni commessi in campo, il nostro valoroso alpino ha voluto regalare una stangatina niente male con un referto che lascia il segno. Una doccia fredda per il Messina, forse più ghiacciata di quella che l'arbitro di Tivoli ha dovuto fare sabato sera dopo la partita. Diecimila euro inferti alla società per tre motivi. E se per i cori offensivi (per fortuna non razzisti, perché a Tivoli sono tutte brave persone) possiamo dedurre che Marinelli è di udito buono, ci sorprende la grande lucidità dell'arbitro che ha avuto modo di accertare, in tempo reale, che al momento dei gol del Messina qualcuno non autorizzato aveva festeggiato a bordo campo. Bah, roba da uomo bionico.  Sull'accendino, poi, il suo occhio di falco stavolta ha funzionato.
Ma Marinelli non si è accontentato, regalando al ds Ferrigno una bella vacanza forzata di quattro mesi per fargli sbollire la rabbia dopo le castronerie viste al "S. Filippo".
Ora, però, un invito lo facciamo noi al nostro alpino col fischietto. Se le chiederanno, signor Marinelli, di arbitrare a Messina, chissà fra 10 anni, marchi visita.
PIANETA MESSINA

sabato 16 novembre 2013

UN ALPINO FA IL FENOMENO, Il MESSINA RISCHIA DI PRECIPITARE

Il gol di Guerriera che porta in vantaggio il Messina (foto Fabrizio Pernice)
Due avversari in campo. Il Melfi e l'arbitro. Al primo nulla da dire, al secondo, il sig. Marinelli di Tivoli (maresciallo degli Alpini) invece consegniamo il premio Oscar del peggiore in campo. E con un avversario così, il Messina limita i danni, confezionando un pareggio strappato con un uomo in meno e finendo la partita in nove.
Avvio sprint del Messina che dopo soli quattro minuti confeziona la prima palla gol con Chiaria che scalda i guantoni a Giordano. Sulla respinta lo stesso Chiaria spedisce fuori. Sembra l'inizio di un monologo giallorosso, ma il Melfi riesce a prendere le contromisure, affacciandosi timidamente nella trequarti peloritana. E al 20' i lucani sfiorano anche il vantaggio, ma Lagomarsini vola sull'incornata di Ricciardo. Ma è l'unico acuto degli ospiti nel primo tempo, perchè da questo momento i peloritani salgono in cattedra. E fioccano così le occasioni da gol. Ci prova subito Guerriera con un "piazzato" su cross di Quintoni. Pallone che pettina il palo alla destra di Giordano. Tre minuti dopo ci prova Gherardi, ma la rasoiata sfiora di un pelo il montante della porta lucana. Ancora Messina, stavolta con un'inzuccata di Chiaria su cross calibrato del solito Quintoni. Giordano si supera spedendo in corner.
L'arbitro Marinelli sventola l'immeritato cartellino rosso a  Simonetti. Bucolo quasi non ci crede (Foto F. Pernice) 
Messina in palla, Melfi in affanno, ma nel momento migliore per i giallorossi, succede quello che non t'aspetti. L'arbitro decide di fare il fenomeno, con una prima "perla" al 34', quando il sig. Marinelli di Tivoli sventola il rosso diretto a Simonetti per un fallo su Tortori. E quattro minuti dopo, ecco servita la seconda espulsione, per proteste, stavolta del direttore sportivo Ferrigno. L'arbitro non fischia un fallo su Bucolo, il ds dalla panchina si lamenta e il direttore di gara lo caccia. Gli animi si riscaldano in campo e sugli spalti. E il nostro alpino inizia a sventolare cartellini gialli. A farne le spese capitan Ignoffo e Quintoni, entrambi per proteste.
L'esultanza di Chiaria dopo il gol del pareggio (foto Fabrizio Pernice)
Ripresa a tinte forti, perchè il Messina in dieci sblocca subito il risultato con Guerriera che su imbeccata di Bucolo trova la freddezza per aggirare il portiere lucano e insaccare. Ma la gioia dei peloritani dura poco, perchè il Melfi, mai domo, ribalta il risultato in tre minuti. Un vero black out della difesa giallorossa.
Così al 58' prima Ignoffo su fa anticipare da Ricciardo che insacca a due passi da Lagomarsini. Minuto 61 e il Melfi mette la freccia con il brasiliano Cruz, entrato da poco, che segna su assist di testa di Neglia. Una mazzata per gli uomini di Catalano che getta nella mischia Corona. E il Messina, nonostante il contraccolpo e l'uomo in meno, riesce a raschiare il barile, trovando la forza di pareggiare con Chiaria, dopo un pallone d'oro difeso da Corona. Nel finale concitato, espulso anche Ignoffo per doppia ammonizione. Il capitano devia con la mano un pallone nell'area lucana nel tentativo di segnare. Al triplice fischio, Marinelli si becca la sua meritata dose d'improperi dagli spalti. E' il minimo che gli spettasse.
PIANETA MESSINA
Inzuccata di Chiaria nel primo tempo nell'area lucana (foto F. Pernice)


Gherardi scocca un sinistro che sfiorerà il palo alla destra del portiere del Melfi (foto F. Pernice)

CATALANO: "BATTIAMO IL MELFI, MA SENZA FRETTA"

Battere il Melfi, ma senza fretta. Suona più o meno così il Catalano pensiero sulla sfida di oggi al "S. Filippo". E il tecnico peloritano spiega il concetto: "Non è perchè ci chiamiamo Messina dobbiamo fare due gol nei primi dieci minuti. Se capita tanto meglio, però dobbiamo gestire la partita con intelligenza, senza fretta e soprattutto senza regalare agli avversari fette di campo nelle quali si possono infilare e colpire. Ripeto, dobbiamo attaccare con intelligenza e cercare il gol senza frenesia. Le partite durano oltre 90 minuti".
- Melfi che in trasferta segna parecchio. Undici gol in tutto, otto dei quali in due sole partite. Preoccupato?
"Mi ricollego al discorso fatto pocanzi. Se concedi spazio al Melfi rischi grosso, quindi cercheremo di fare noi la partita ma coprendo bene ogni zona del campo. Con questo nuovo modulo la squadra ha trovato l'equilibrio giusto, subiamo meno gol, commettiamo meno errori".
- Il tecnico del Melfi annuncia che sarà una partita aperta. Tu come te l'aspetti?
"Credo che loro concederanno pochi spazi, cercando di sfruttare le ripartenze. Noi dovremo essere bravi a non allungarci troppo e a colpire al momento giusto".
- Un rientro sicuro sarà Ignoffo. Per il resto?
"Con l'assenza di Ferreira squalificato qualcosa sarò costretto a modificare. Ho diverse soluzioni. Gherardi, Corona, Buongiorno. Lo saprete prima del fischio".
- Quanto può dare ancora Guadalupi?
"Manca poco alla forma migliore, il giocatore comunque sta bene. Tra non molto vedremo il miglior Guadalupi. Comunque ora tutti i ragazzi stanno bene, stiamo facendo un ottimo lavoro e la vittoria di domenica scorsa conferma che la squadra è ormai in crescita da alcune settimane. C'è ancora qualche errore da eliminare, ma siamo sulla strada giusta".
Il vice presidente del Messina Niki Patti con il patron  Pietro Lo Monaco
Il tecnico peloritano ricorda che la squadra, finalmente, ha trovato il suo quartier generale fisso da alcune settimane per gli allenamenti. "A Santa Margherita ci troviamo bene, magari il fondo del terreno non è perfetto, ma ci teniamo stretto questo campo. Almeno non siamo costretti a girovagare per allenarci".
E a proposito di campi d'allenamenti, molti si chiedono che fine ha fatto la soluzione del 24° Artiglieria. E qui il vice presidente del Messina, Niki Patti, presente alla conferenza stampa del tecnico al "S. Filippo", ha spiegato qual è la situazione. "Lo scorso 28 maggio abbiamo fatto una richiesta al Coni, sono trascorsi 6 mesi e ancora siamo qui a parlare della vicenda del campo del 24° Artiglieria. Il Coni, dopo quella nostra richiesta, ha passato la pratica alla Federcalcio. La situazione si è sbloccata - ha aggiunto Patti - quando il Città di Messina ha rinunciato alla pretesa di allenarsi in quella struttura. A questo punto, il Comando militare di Messina si è rimesso alla decisione dello Stato Maggiore dell'Esercito che però ci ha detto che deve aspettare l'ok definitivo del Coni che però deve ancora riunirsi per ratificare finalmente la concessione del campo di allenamento al Messina. Noi siamo qui, aspettiamo fiduciosi".
Insomma, un vero guazzabuglio in autentico stile italioto. Non ci resta che aspettare, anzi piangere, come direbbero Benigni e il compianto Troisi.
PIANETA MESSINA 

giovedì 14 novembre 2013

NEL "CLAN" DI CRISCITIELLO

Quando il conduttore della nuova trasmissione "Football clan", in diretta nazionale, gli chiede se vuole entrare tra i "seguaci" del suo programma, il patron Pietro Lo Monaco gli risponde: "Ma quando te la sei studiata questa cosa?". Michele Criscitiello abbozza un sorriso e insiste. "Allora direttore, possiamo scrivere nella pergamena di Footbal clan il nome di Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina?". Arriva il sì divertito di Lo Monaco, ospite dagli studi di Roma del canale digitale Sport Uno (ex Sportitalia) all'insegna del "viva il Sud", visto che oltre a Criscitiello, avellinese doc, in diretta ci sono Alfredo Pedullà, di Reggio Calabria e l'allenatore Angelo Gregucci, pugliese della provincia di Taranto.
Lo Monaco, Pedullà e Gregucci nello studio di "Sport Uno"
Così il "clan" di Criscitiello, nella seconda puntata del programma nato dalle ceneri di "Speciale calciomercato", inizia  a prendere corpo. Circa un'ora di trasmissione piacevole, con il solito ritmo incalzante impresso da Criscitiello, che ritaglia poi uno spazio dedicato a Lo Monaco con due domande a bruciapelo.
Una sul presidente del Palermo Zamparini. E qui Lo Monaco non è stato tenero, confermando una dichiarazione forte fatta al Giornale di Sicilia circa 10 giorni fa.
Il giornalista Criscitiello, conduttore di "Football clan"
La seconda domanda sul Catania. Sulla squadra etnea Pietro Lo Monaco ha usato prima il dolce, augurandosi che il Catania si salvi ("Ma per il bene del Sud, che ha bisogno del grande calcio"), lanciando poi una frecciatina al presidente Pulvirenti sulle sue capacità nell'allestire una squadra competitiva per la Serie A. Un Lo Monaco a briglie sciolte, molto disinvolto nello spaziare sui grandi temi della Serie A, dalla lotta scudetto alle strategie societarie, mentre sotto il suo mezzo busto scorreva un nome e un cognome: Pietro Lo Monaco. Con una postilla: proprietario del Messina. Uno spot a costo zero. Entrare nel "clan" di Criscitiello conviene.
PIANETA MESSINA

mercoledì 13 novembre 2013

BITETTO CARICA IL MELFI: "A MESSINA A VISO APERTO"

Leonardo Bitetto, allenatore del Melfi, da calciatore segnò un gol al Messina
Il primo a stupirsi della marcia spedita in trasferta del Melfi è il suo allenatore Bitetto, che racconta a Pianeta Messina cosa c'è dietro i 17 punti fin qui raccolti dalla sua squadra. Quasi la metà del bottino (8 punti) i lucani l'hanno confezionato lontano da casa, dove hanno segnato ben 11 reti, rispetto ai quattro sigilli finora firmati allo stadio "Arturo Valerio"
- Quindi un Melfi che lontano dalle proprie mura si fa rispettare.
"Guardi, questo comportamento in trasferta della mia squadra mi ha un po' sorpreso. Ma noi giochiamo sempre nello stesso modo, sia in casa che in trasferta".
- C'è addirittura un 4-4 ad Aprilia da stropicciarsi gli occhi.
"Di quella partita non ne voglio parlare. Ricordo solo che eravamo in vantaggio per 3-0, poi l'Aprilia pareggiò il conto e sul 3-3 siamo riusciti a passare nuovamente in vantaggio, beccando poi il 4-4 a tempo scaduto".
- Invece la trasferta che ricorda con più piacere?
"Le sembrerà strano, ma è la partita di Cosenza, anche se abbiamo perso 1-0. Lì la squadra mi è piaciuta davvero e non meritavamo di perdere".
- A Messina che partita si aspetta?
"Sarà un bel match. Il Messina vorrà continuare in questa sua serie utile. Mi pare che sia in ripresa e la vittoria a Gavorrano lo dimostra. Si affronteranno due squadre che giocano a viso aperto, noi magari abbiamo meno qualità ma questo non significa che la partità non sarà equilibrata. Siamo la squadra più giovane del girone credo dopo il Poggibonsi, abbiamo in rosa solo quattro over. La società ha sposato la linea dell'età media perchè le risorse economiche sono limitate. Eppure stiamo facendo un buon campionato".
- Se la sente di azzardare chi alla fine ce la farà ad approdare in Lega Pro unica?
"Il campionato è ancora lungo, ma credo che Teramo, Cosenza, Foggia, Casertana e Ischia siano le prime indiziate. Poi metto il Messina che ha un buon organico per questa categoria. E' in ripresa, ma a gennaio moltre società si rinforzeranno. Nel girone di ritorno sarà un altro campionato e chi avrà più birra alla distanza ce la farà".
- Messina che si permette il lusso di tenere in panchina, per ora, il bomber Corona. Per sabato cosa si augura?
"Corona è molto bravo, temibile sotto porta, ha grande esperienza e sa tenere molto bene la palla. E' sempre meglio non averlo in campo da avversario".
PIANETA MESSINA

domenica 10 novembre 2013

TESTOLINA D'ORO SILVESTRI

L'imperioso stacco di testa di Silvestri per il gol vittoria del Messina (foto Agostini)
Finisce con lo spogliarello dei giocatori che regalano magliette e pantaloncini ai tifosi messinesi piombati fino in Maremma per stare vicini al Messina. La festa giallorossa è nella faccia infangata dei calciatori alla fine di una vera battaglia nel pantano del "Malservis-Matteini". A Gavorrano, sotto una fitta pioggia, il Messina mostra muscoli e cuore e porta a casa tre punti di platino. Vittoria griffata Silvestri, con un'incornata vincente al 24'. 
In avvio c'è un Messina spigliato, deciso a mettere alle corde il Gavorrano. E ci riesce nei primi otto minuti, con un possesso palla insistito nella trequarti toscana. Ma a segnare per primo, al 9', è il Gavorrano con Falomi, che però è in off-side al momento del tiro sulla respinta di Lagomarsini su bordata di Santini. Gol annullato giustamente. Lo stesso Falomi, con la sua stazza, insacca ancora due minuti dopo, ma anche stavolta la rete di testa viene annullata per posizione di fuorigioco al momento del traversone. Pericolo scampato e da questo momento il Messina mette la museruola ai padroni di casa, sfiorando subito il vantaggio con Ferreira che s'invola palla al piede sfiorando il palo con un fendente velenoso. E dopo un nuovo tentativo del portoghese che mette in imbarazzo la difesa toscana, al 22' arriva l'occasione più ghiotta dei giallorossi con una folata di Guadalupi che non ci pensa due volte, facendo partire una fucilata respinta con affanno dal portiere Forte. Il gol è nell'aria e arriva due minuti dopo con la testolina d'oro di Silvestri che insacca su un corner calibrato battuto da Quintoni.
La gioia di Silvestri dopo il gol che ha regalato i tre punti ai peloritani (foto Agostini)
Rotto l'incantesimo, il Messina sembra ancora più feroce a dopo la mezzora sfiora il raddoppio con Chiaria che servito da Guadalupi conclude in scivolata, ma la sfera viene deviata in corner.
Il Gavorrano, stordito dal vantaggio del Messina, si fa vedere solo nel finale di primo tempo con il solito Falomi, ma è bravo Cucinotta ad intercettare il pallone scagliato dal centravanti toscano.
Dopo il riposo, le due squadre si tuffano nella "piscina" del rettangolo verde, visto che la pioggia scende a dirotto.
E la partita si trasforma in un'autentica battaglia, dove servono muscoli e fiato per tenere botta alla reazione del Gavorrano che tenta di riacciuffare il pari. E nella fase calda della ripresa, giganteggia "millepolmoni" Bucolo, mentre un muscolare Chiaria riesce a far salire la squadra nei momenti più difficili, con Ferreira e Quintoni bravi a chiudere e ripartire. Così il primo pericolo per la difesa giallorossa arriva solo al 65' con Falomi, sempre lui, che trova l'ottimo Silvestri pronto a disinnescare in scivolata. 
Simonetti ringhia a centrocampo (foto Agostini)
Tre minuti dopo ci pensa "Spiderman" Lagomarsini a smanacciare in corner un siluro di Angelino. Ma il Messina non sta a guardare, anzi punge al 69' con Guerriera che costringe il portiere Forte a rifugiarsi in angolo. Piove di brutto, il terreno è ormai un pantano ma i peloritani galleggiano bene, sfiorando il raddoppio con Simonetti che da distanza siderale prova a sorprendere Forte che si salva in due tempi.
E il Gavorrano? Tanta buona volontà, ma la testuggine peloritana non fa ragionare i toscani che all'81' restano in dieci per l'espulsione di Fatticcioni, reo di un brutto fallo su Caldore. Il Messina ha ormai la partita in pugno e stavolta i titoli di coda non giocano un brutto scherzo ai giallorossi, perchè il tiro al 93' di Nocciolini si perde sul fondo. E il triplice fischio dell'arbitro Capraro rompe finalmente l'incantesimo. Dopo oltre 6 mesi (ultima volta il 14 Aprile a Torre Annunziata, arbitrava lo stesso Capraro di Cassino) i peloritani tornano a vincere in trasferta. Tre punti di platino, il Messina finalmente ha svoltato.
PIANETA MESSINA
Il tecnico Catalano dà indicazioni durante la partita a Gavorrano
Cucinotta oggi molto efficace in difesa (foto Agostini)

sabato 9 novembre 2013

CATALANO: "CI TEMONO? DOVREMO DIMOSTRARE IN CAMPO CIO' CHE VOGLIAMO"

Sembra un disco rotto, ma ripetere che la vittoria servirebbe come il pane, quantomeno ti fa venire l'appetito. E il tecnico Catalano, che di fame ne ha tanta da alcune settimane, ci racconta dal ritiro alle porte di Gavorrano (viaggio in aereo fino a Roma, poi spostamento in pullman e arrivo dopo le 17) che quella di domani è un'altra tappa a tinte forti, perchè c'è bisogno di uno scossone in classifica per riprendere a marciare verso i quartieri alti. "In trasferta andiamo sempre per vincere, se poi non ci riusciamo è anche merito degli avversari, oppure demerito nostro se commettiamo qualche errore com'è successo in passato. Ma a Chieti, ad esempio, meritavamo di vincere. Per ora non ci gira bene, ma sono sicuro che le cose cambieranno. Spero proprio contro il Gavorrano".
- Hai letto le dichiarazioni del ds Ferrigno che ti riguardano?
"Certo e dico solo una cosa, così la chiudiamo questa faccenda della formazione. Sono stato sempre accanto al direttore, è chiaro che si parla, si chiacchiera, ma le scelte dipendono dallo stato di forma di ogni calciatore. Chi merita va in campo, non centra niente nè l'eta media nè ingerenze da parte di nessuno. Abbiamo avuto tanti infortunati, quasi tutti over. E' normale che qualche giovane è stato buttato nella mischia, ma questo non centra con l'età media".
- Masi ha detto che vi teme. Ci credi?
"Alla vigilia tutti ci temono per il blasone, ma poi sta a noi farci temere in campo con i fatti. Dovremo avere l'atteggiamento giusto dai primi minuti e dimostrare ciò che vogliamo. Sono cose che ripeto da tanto e non dovremo commettere certi errori che purtroppo ho visto nel primo tempo contro il Cosenza".
- Se ci danno un rigore, chi lo batte?
"Te lo dico domani..."
- Formazione decisa?
"In linea di massima sì, ce l'ho già in testa".
- Cucinotta ce la fa?
"Ha recuperato, vediamo domani come si sente, poi deciderò".
PIANETA MESSINA

MASI: "TEMO IL MESSINA"

Marco Masi, neo tecnico del Gavoranno
A Gavorrano sperano in una scossa dopo il cambio dell'allenatore, ma il Messina ha mille motivi per rimandare il ritorno al successo dei toscani che non vincono in casa dallo scorso 15 settembre (2-0 contro la Casertana).
Marco Masi, nuovo tecnico del Gavoranno, confessa a Pianeta Messina di temere la partita contro i peloritani. "La temo perchè affrontiamo un avversario che ha un organico importante e che avrà anche l'obbligo di vincere questa partita. L'ho detto ai ragazzi, non dovremo subire troppo l'iniziativa del Messina, ma cercare di fargli del male. Noi dobbiamo riacquistare sicurezza, non conosco ancora bene la squadra, non so se ci sarà la scossa che tutti si augurano".
- Di fronte due squadre che annaspano. Il pallone scotterà parecchio...
"La realtà è questa. Chiaramente a Gavoranno le aspettative sono diverse rispette a quelle del Messina che si trova per ora in una situazione di classifica precaria come noi. Non posso giudicare il percorso dei nostri avversari, non conosco i reali motivi per cui sono attardati in classifica. Ho visto giocare il Messina contro il Tuttocuoio, mi sembra che la squadra abbia grosse potenzialità".
- Che partita si aspetta?
"E' difficile dirlo, il calcio è fatto anche di episodi, ma credo che alla fine prevarrà chi avrà più organizzazione di gioco unita ad altri valori che sono la corsa e le tecnica. So che il Messina avrà delle assenze in difesa, ma anche noi dovremo fare a meno del nostro centrale di difesa, Sicignano, che è il giocatore più esperto del Gavorrano, una squadra fra le più giovani del girone".
- E' la sua prima volta contro il Messina?
"Da allenatore sì, da calciatore ricordo alcune belle sfide al Celeste in Serie B. Giocavo nel Piacenza, ricordo che nel Messina c'era Totò Schillaci. Poi contro il Messina ho un ricordo brutto. Indossavo la maglia dell'Ancona e durante una fase di gioco mi ruppi il tendine d'Achille. Lì, praticamente, finì la mia carriera di calciatore".
PIANETA MESSINA

mercoledì 6 novembre 2013

DIECI DOMANDE A FERRIGNO

A cuore aperto, senza trucchi e senza inganni, riavvolgendo il nastro per capire perchè il Messina è partito con il freno a mano. Dieci domande al ds Ferrigno, tutte d'un fiato, confezionate da Pianeta Messina, ma che probabilmente anche molti tifosi farebbero al direttore sportivo. Iniziamo, però, al contrario. E stavolta una domanda, la prima, la facciamo fare a Ferrigno ai tifosi del Messina. "Ah, ma più che una domanda è una curiosità. Perchè non venite allo stadio? Ma non è un'accusa, per carità, perchè ormai chi vuole venire viene, chi non vuole se ne può stare a casa. Non bisogna essere patetici sotto questo punto di vista, ma è una curiosità. No perchè il biglietto costa troppo? No perchè il Poggibonsi non mi interessa, no perchè la squadra non va bene, oppure non mi piace il direttore, non mi va bene l'allenatore, lo stadio è scomodo, c'è la Serie A in televisione. Però ditecelo, per favore. La domanda, ovviamente, non è rivolta a chi anima sempre un pezzo di Curva Sud e che ringraziamo di cuore".
- C'è stato qualche errore nella costruzione di questa squadra?
"Assolutamente no. La squadra deve raggiungere l'obiettivo dei primi otto posti e la società rifarebbe tutte le scelte. Solo che con un po' meno di sfiga le cose potevano andare meglio, visto che il mister deve ancora avere tutta la rosa a disposizione da quando ha iniziato. Questo è uno svantaggio grosso. Noi abbiamo forzato la mano con Lasagna, Gherardi, De Bode, invece di dargli il tempo e metterli dentro quando stavano bene".
- Molti dicono che avete usato la calcolatrice prima di fare la formazione per la faccenda dell'età media e dei contributi.
"No, guarda, noi abbiamo sempre detto che non avremmo fatto minutaggio. Le scelte sono solo legate ai meriti o ai demeriti di ogni giocatore. Ma anche se avessimo fatto il minutaggio, nessuno può dire nulla, perchè se i soldi non entrano dai tifosi, dagli incassi, dagli sponsor, da qualche parte devono pure arrivare. Per ora, se a molti è sembrato che certe formazioni siano state condizionate dall'età media, è solo un caso. Se poi saremo noi a deciderlo, lo diremo, come abbiamo sempre fatto".
- Ma è vero che Parachì, dopo il gol all'Aprilia, ha gridato qualcosa proprio sulle scelte legate all'età media?
"Non so con chi ce l'aveva. Secondo me doveva avercela solo con sè stesso. Sono cinque-sei anni che noi lo abbiamo sempre portato dietro, gli abbiamo sempre perdonato tantissimo. In un'altra società probabilmente non avrebbe più giocato a calcio. Quel giorno fece un gran gol, poi gli andai incontro per evitare che facesse qualche cazzata, ma Parachì non ha detto nulla, nè ce l'aveva con me".
- Perchè il Messina ha solo 9 punti e il Cosenza 21?
"Questa è un'altra bella domanda. Mah, io prima pensavo una cosa. Se noi levassimo gli ultimi tre minuti di alcune partite a noi e al Cosenza, forse avremmo gli stessi punti o noi qualche punto in più. Merito loro, per carità, perchè noi lo scorso campionato abbiamo vinto qualche partita nel finale, perchè significa che la squadra ci crede. Ma il nostro campionato è iniziato da poco, a noi mancano 6 punti in classifica".
- C'è una cattiveria che circola tra molti tifosi. Ferrigno farebbe la formazione insieme a Catalano. Tu che dici, quanto ti dà fastidio?
"Dico solo che è normale che una società debba stare vicino all'allenatore. E' una società molto presente, siamo sempre al campo. Quattro occhi, sei occhi, otto occhi, dieci occhi. C'è un grande rispetto verso Catalano, sono tre anni che lavora con noi. Ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Forse queste cose vengono da molte persone che si sentono tutti allenatori in questo momento. Dicono che io faccio la formazione, che Lo Monaco fa gli acquisti, ma noi siamo un'unica società, lavoriamo tutti insieme, dal più piccolo al più grande. Ma ci sono dei ruoli che rispettiamo. Se poi Catalano ha bisogno di confrontarsi, si confronta con me, con la società, con il direttore. Ci mancherebbe. Qui non esiste l'interesse di Ferrigno, di Catalano, ma solo l'interesse del Messina. Dire che ci parliamo è un conto, ma la formazione, ovviamente, la fa Catalano. Decide sempre il mister, la responsabilità è sempre dell'allenatore".
Catalano abbozza una corsa durante l'allenamento di oggi (foto Fabrizio Pernice)
- I silenzi stampa servono sempre a qualcosa?
"Dipende dai momenti e dal messaggio che si vuole trasmettere. Ci sono vari silenzi stampa. Uno è di punire i giornalisti, oppure i tifosi e questo non è mai successo. Dopo la partita con il Foggia dovevamo farci prima un esame di coscienza noi, capire quello che stava succedendo, perchè noi siamo sempre abituati a dire sempre le cose come stanno, mai a mentire. La settimana prima del Cosenza l'abbiamo fatto solo per riunire le forze, per farli concentrare solo sulla gara, tanto avevate a disposizione me e la proprietà. Io ho fatto il calciatore per tanti anni e meno mi facevano parlare e meglio era".
- Avete snobbato questo campionato, oppure avete sopravalutato la rosa del Messina?
"No, il campionato non è stato mai sottovalutato. E' dall'inizio della stagione che dico le stesse cose fino alla nausea. E' un torneo molto equilibrato, non ci sono squadre ammazzacampionato o che sono partite sfavorite. Non abbiamo sopravalutato la nostra rosa, poi se abbiamo sbagliato qualcosa ce lo direte alla fine del campionato"
Lagomarsini questo pomeriggio al campo di S. Margherita (foto F. Pernice)
- Il divorzio con il preparatore atletico Milazzo significa che i suoi metodi non sono stati digeriti dalla squadra, oppure?
"Non buttiamo la croce addosso al preparatore. E' stata una cosa inaspettata, ma non è che ci ammazziamo perchè è successo questo, non ci abbattiamo mai. E' normale che se il preparatore vuole la risoluzione del rapporto qualcosa è successo. O non si trovava bene, oppure si è fatto un esame di coscienza. Ci possono essere mille motivi. Lui cosa ci ha detto? Che aveva altre idee e basta.".
- Il patron Lo Monaco continua a ripetere che l'allenatore non c'entra. Quindi sono i calciatori che valgono finora 9 punti?
"Penso che lui abbia detto questa cosa, visto che qualcuno continua a chiedere la testa dell'allenatore. Perchè è la cosa più semplice dire che se i risultati non arrivano, bisogna mandare via l'allenatore. Questa società prima di mandare via l'allenatore deve vedere che non ha più risorse, che la squadra non lo segue. Quindi le gente deve prendersela con tutti noi, innanzitutto con la società che ha scelto Catalano e i giocatori. Vorrei sempre ricordare che abbiamo avuto 15 infortunati, soprattutto per colpa dei campi di allenamento precari. Oggi siamo qui a S. Margherita e speriamo di rimanerci più a lungo possibile e ringrazio mister Trimarchi che appena sente parlare del Messina subito gli brillano gli occhi. Ha lavorato con noi, è un vecchio lupo di mare".
- Domanda extra, l'undicesima. Te la meriti per aver risposto anche alle domande più scomode. Quale sarà il prossimo campionato del Messina?
"Giocheremo in Lega Pro unica. E da lì continueremo fino all'obiettivo che la proprietà si è messo in testa. Un progetto da portare avanti in una piazza importantissima come Messina. Tutti insieme dobbiamo tornare grandi".
PIANETA MESSINA


martedì 5 novembre 2013

PARISI : "IL MESSINA SALIRA' SUL TRENO PROMOZIONE"

Alessandro Parisi al "S. Filippo" con Vincenzo e Pietro Lo Monaco (foto Fabrizio Pernice)
Vederlo lì, in gradinata e ricordarlo quando sgroppava in campo con quel sinistro da favola, fa sempre un certo effetto. Alessandro Parisi, un pezzo di storia del Messina che nessuno dimenticherà, domenica è tornato al "S. Filippo". Con lui il patron Pietro Lo Monaco e il figlio Vincenzo. E in tanti, incuriositi, si sono chiesti se dietro questa presenza di Parisi accanto ai Lo Monaco ci sia qualcosa di più di una semplice visita di cortesia.
Lui, Alessandro, svela a Pianeta Messina com'è nata questa "convocazione" per Messina-Cosenza. "Niente di particolare, è stato Vincenzo Lo Monaco a invitarmi allo stadio, l'ho conosciuto quest'estate. Giochiamo ogni tanto a calcetto... "
- Come se la cava?
"Beh, non c'è male. Se la cava. Ora si sta mettendo in forma - sorride Parisi - può migliorare, ma la stoffa c'è".
- Tu, invece, come stai?
"Cerco di tenermi in forma, mi diverto giocando con gli amici. Del calcio, come vedi, non posso farne a meno... ".
- Il piedino magico, il sinistro, funziona sempre?
"Sì, sì, funziona. Quello è un dono che ti rimane".
- Che effetto ti ha fatto tornare al "S. Filippo" dove hai indossato anche la maglia azzurra.
"Dopo quegli anni fantastici con il Messina ero già tornato lo scorso campionato nella partita della promozione. E' sempre un bel effetto rivedere i tifosi che sono sempre accanto al Messina, nonostante le disavventure degli ultimi anni. Non è facile risalire la china, ma bisogna avere molta fiducia nei Lo Monaco. Loro sanno come si fa. Non è facile tornare in alto, non basta il blasone, le partite non le vinci solo perchè ti chiami Messina, ma bisogna stare accanto alla società che sta facendo dei grossi sforzi".
Parisi in versione calcio a 5, il sinistro felpato è rimasto intatto (foto Fabrizio Pernice)
- Vedendo la squadra domenica, secondo te ce la farà ad agganciare il treno promozione?
"Credo proprio di sì. In campo c'era la capolista, ma di fatto il Messina ha tenuto botta bene. Ha giocato alla pari, poteva anche vincere. Il campo non ha detto che tra Cosenza e Messina c'è tanta differenza. La partita ha dato indicazioni confortanti, anche se il Messina in avvio è apparso meno tranquillo del Cosenza. E lì si è visto quanto conti stare meglio in classifica. L'unica differenza che ho notato in campo è nell'atteggiamento mentale. Il Cosenza sembrava più tranquillo. Ma sono sicuro che il Messina, appena tornerà a vincere, riacquisterà la necessaria serenità che nel calcio si traduce in  maggiore sicurezza".
- Vedendo Corona correre a 39 anni come un ragazzino, che sensazioni hai?
"Uno come Corona fa capire la professionalità con la quale un calciatore deve misurarsi anche se non sei più un ragazzino. E non è facile".
Ormai vivi a Messina. Il tuo futuro lo vedi ancora nel calcio?
"In questo momento non posso dirlo. Sotto un'altra veste, quindi non più da calciatore, mi piacerebbe, ma per ora è prematuto parlarne. Intanto speriamo che il Messina si riprenda ciò che ha perso, tornando nel calcio che conta".
- Ma cosa hai pensato quando la famiglia Franza ha deciso di chiudere il rubinetto?
"E' stato un giorno triste per tutti. In quel momento avranno fatto le loro valutazioni, quindi è difficile adesso dire se era evitabile o meno".
- Ma conoscendo i Lo Monaco, con loro una cosa del genere sarebbe mai successa?
"Non penso, è gente di calcio, loro avrebbero saputo leggere in anticipo certe situazioni, evitando di arrivare alla canna del gas".
PIANETA MESSINA