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sabato 30 marzo 2013

MOSCIARO: "DOBBIAMO ACCORCIARE IL DISTACCO PRIMA DELLO SCONTRO DIRETTO A MESSINA"

Manolo Mosciaro, bomber del Cosenza (Foto Mannarino)
Se il Cosenza è ancora lì, aggrappato alla speranza di riaprire il campionato, lo deve anche al suo bomber Manolo Mosciaro che spesso ha tolto le castagne dal fuoco ai silani. E basta guardare i numeri, visto che delle 55 reti realizzate dai calabresi (miglior attacco del campionato, il Messina è quarto con 46 gol), quasi la metà (24) portano la firma dell'attaccante cosentino. Tanti gol, però, annacquati da una difesa ballerina, visto che il Cosenza ha finora subìto ben 38 reti (peggio hanno fatto solo Palazzolo, Licata, Sambiase, Acireale e Nissa). Ed è qui, in pratica, la  differenza con il Messina che vanta la miglior difesa del girone con soli 19 gol, in pratica la metà del Cosenza. E da qui che partiamo con la chiacchierata con Mosciaro, che Pianeta Messina stamane ha rintracciato telefonicamente. "E' una pecca che ci portiamo dietro - dice il capocannoniere del girone - quasi dall'inizio del campionato. Per vincere le partite dobbiamo fare sempre un gol in più dell'avversario. E' chiaro che se siamo dietro il Messina è anche demerito nostro. Ma noi stiamo facendo un grande campionato. Credo che nei nove gironi della D siamo la migliore seconda in classifica. Davanti abbiamo una squadra che sta andando forte e se è lì prima in classifica da così tanto tempo significa che lo merita".
- Se non arrivava quel gol sul filo di lana giovedì sera?
"Penso che era finita. A meno sette dal Messina non c'era più possibilità di avvicinarsi".
- Ma quanto ci credete ancora?
"In questo momento credo che il Messina ha il 70% di possibilità di vincere il campionato. Ora tutto dipenderà dalle prossime due giornate. Se arriveremo allo scontro diretto sempre con questo svantaggio di cinque punti, credo che il Messina non avrà più problemi anche se dovessimo vincere lì".
- Perchè? Ce lo spieghi?
"Il  Messina è una squadra molto esperta e non credo che a Ragusa avrà problemi. Alla penultima di campionato i giochi saranno ormai fatti. Anche se nessuno ti regala niente, se il Ragusa sarà salvo non credo che avrà intenzione di vincere a tutti i costi".
- Alla ripresa del campionato chi rischia di più tra voi e il Messina?
"Credo entrambi. E' vero che il Licata è messo peggio della Cavese in classifica, ma noi in Campania troveremo un ambiente caldo".
- Cosa conta di più in questo finale?
"Ricordiamo sempre che il calcio deve essere visto come un divertimento, è lo sport più bello che c'è, anche se può esserci un po' di tensione in più con il passare delle giornate. Noi più che tentare di vincerle tutte non possiamo. Io non ho nulla contro il Messina, anzi vorrei chiarire che se ho detto alcuni mesi fa che la squadra non mi piaceva per la mole di gioco che esprimeva, non volevo dire che non sia una squadra forte o che non meritava di essere prima in classifica".
- Il futuro di Mosciaro?
"Quest'anno ho fatto una scelta di vita. Sono nato a Cosenza e volevo avvicinarmi a casa. Aspetto come finisce quest'anno, ma credo che le possibilità di rimanere sono limitate".

giovedì 28 marzo 2013

E LA MICCIA SI ACCORCIA...

Chiaria, autore del gol vittoria contro la Cavese, festeggiato da Corona
Si torna a + cinque, ma la miccia si accorcia. E inesorabilmente le percentuali d'impensierire la capolista si abbassano. E' una questione di numeri. Cinque punti da recuperare, a sole cinque gare (diciamo 4, ricordando l'ultima contro la Nissa) dalla fine e con lo scontro diretto da giocare nell'"inferno" del S. Filippo, sono e restano tanti.  Il suo dovere il Messina, questo pomeriggio, lo aveva fatto, incamerando tre punti preziosi contro la Cavese. Stasera al "S. Vito", invece, il Cosenza ha visto i sorci verdi contro il Sambiase, acciuffando per i capelli la vittoria in pieno recupero, con gli ospiti che addirittura nel secondo tempo erano passati in vantaggio. Una vittoria sofferta, forse troppo, a conferma che il Cosenza è Mosciaro dipendente e che in difesa ha più di un problema. E alla ripresa del campionato, il 7 aprile, Cosenza nella "tana" della Cavese.  
Campani non ancora salvi e battuti questo pomeriggio con un gol di Chiaria, ma l'uno a zero striminzito ingannerà subito chi non è stato oggi al "S. Filippo". Partita che poteva finire con una barca di gol, diciamo almeno un 6-2 per il Messina. Ma grazie alle prodezze del portiere della Cavese (due anche firmate Lagomarsini) e agli errori sotto porta su entrambi i fronti, la sfida è terminata con un solo gol nel sacco. Ma alla fine conta poco. Contavano i tre punti e il Messina li ha messi in carniere, strameritandoli per la bella prova messa in campo.
Partenza a razzo del Messina che nei primi due minuti già mette i brividi alla difesa campana. Prima Corona sferra una bordata che brucia i guantoni di Comentali. Sulla respinta del portiere cavese si avventa come un falco Chiaria, ma la sua incornata a botta sicura viene sventata ancora dal custode del pali campano. Messina in palla, con gli ospiti sorpresi dall'avvio sprintato dei giallorossi. Così passano altri due minuti e il portiere ospite deve fare ancora gli straordinari, opponendosi alla Garella su una fiondata di Quintoni dal vertice destro. Messina che dà l'impressione di poter schiodare il risultato, ma la Cavese si sveglia all'improvviso con una conclusione di Varriale che costringe lagomarsini alla parata in due tempi.
Il Messina tira un po' il fiato e i campani prendono coraggio, riaffacciandosi dalle parti di Lagomarsini che fa il gatto su una spettacolare rovesciata di Incoronato. E qui finisce la Cavese del primo tempo. Per il resto solo Messina, che nello spazio di appena 6 minuti, al 26' al 32', sfiora quattro volte lo strameritato vantaggio con Maiorano, Chiaria, Ferreira e ancora Maiorano.
E nel finale di primo tempo, il gol il Messina lo realizza con Chiaria, ma l'arbitro annulla perchè la palla del cross di Maiorano aveva superato di poco la linea di fondo.
Ma l'appuntamento con la rete è rimandato di poco, visto che l'attaccante peloritano schioda il risultato poco dopo il riposo, al 47', con un tocco da rapinatore d'area su assist di Corona. E il Messina potrebbe chiudere la pratica poco dopo, con Re Giorgio che solo davanti a Comentale cincischia sul più bello.
Ma la Cavese tenta lo scherzetto e Lagomarsini nega a Incoronato il gol del pari-beffa, mentre il Messina preferisce gestire il prezioso vantaggio, pungendo comunque la retroguardia campana prima con Ferreira, poi con Chiaria. Finale di gara strano, perchè il Messina dà l'impressione di poter gestire o raddoppiare (vicinissimo al gol con Corona che spara una bordata sul portiere), ma che quasi sui titoli di coda rischia grosso con De Caro che solo davanti a Lagomarsini spara alle stelle. Sospirone di sollievo e un "grazie" al 19enne centrocampista campano per il clamoroso errore. Ma il pari avrebbe avuto il naso troppo lungo.
PIANETA MESSINA
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mercoledì 27 marzo 2013

"RINCORRERE? E' PIU' DURA "

Il tecnico Catalano non vuole fare calcoli, nel rush finale serve solo vincere
Con l'elmetto e la spada per le ultime battaglie. Ne mancano sei (o meglio cinque, senza offendere la Nissa) da affrontare allo stesso modo. Come vuole Catalano, come si aspettano i tifosi. Messina padrone del proprio destino e non è poco. Chi insegue, invece, può vincerle (sicuro?) anche tutte, ma potrebbe anche non bastare. E allora fa bene il tecnico del Messina a fare un ragionamento asciutto: "E' inutile fare troppi conti, noi sappiamo solo una cosa. Dovremo provare a vincere sempre. Per noi sono tutte finali. Una grossa mano, a questo punto, deve darcela il pubblico. E non mi riferisco, ovviamente, a quelli chi ci incitano dall'inizio in casa e in trasferta".
- Hai detto che è meglio non fare troppi conti. Ma alla supersfida del 21 aprile, con quale vantaggio vorresti arrivarci?
"Corona ha detto una cosa giusta con quel ragionamento sui due punti di vantaggio, perchè in quella partita può succedere di tutto. Quindi va bene anche restare a più cinque sul Cosenza, ma se saranno di più è ancora meglio. Chi rincorre ha più difficoltà, noi siamo tranquilli. C'è una bella atmosfera che già avvertiamo in questi giorni. Un'aria positiva, con la giusta tensione che ci carica molto. La giornate passano, sappiamo di essere sempre più vicini al traguardo, ma dobbiamo vivere alla giornata. Ora pensiamo alla Cavese che non  farà sconti nè a noi, nè al Cosenza".
- Hai intascato in questi giorni i giusti meriti per questa cavalcata. Finalmente qualche complimento dai tifosi
"I complimenti non possono che fare piacere, ringrazio chi li ha fatti e li giro alla squadra. Quando sono arrivate le critiche le ho accettate, ora prendo anche qualche merito. Il calcio è questo. Ma la mia testa, per ora, è concentrata verso l'obiettivo finale. E la prima cosa che penso, oggi, è battere la Cavese".
PIANETA MESSINA 
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martedì 26 marzo 2013

IL TECNICO DELLA CAVESE "NON SIAMO ANCORA SALVI"

Francesco Chietti, allenatore della Cavese
Il collo della bottiglia inizia a stringersi e non vorremmo essere nei panni dei calciatori del Cosenza. Perchè se è vero che i silani non hanno perso altro terreno, il gap dalla capolista è sempre lì, con un tondo + 5 e un Messina arcigno che non concede nulla alla sua inseguitrice. E le giornate passano, inesorabili, per i calabresi che non hanno in mano il loro destino. Inutile fare calcoli, sulla sponda rossoblù, se poi i peloritani continuano a viaggiare come un treno. E fa bene, capitan Corona, a fare un ragionamento semplice semplice. Il Messina dovrà provare e vincerle tutte, prima dello scontro diretto del 21 aprile, per presentarsi in quella data con la pancia quasi piena, pensando solo alla... frutta. E allora, già giovedì, urgono i tre punti contro una Cavese da tenere a bada e colpire al momento giusto. Ma che avversario troverà il Messina nel turno pre pasquale al "S. Filippo"? A raccontarlo a Pianeta Messina è il suo allenatore, Francesco Chietti, contattato telefonicamente ieri sera: "Faremo la nostra partita per fare punti, perchè non siamo ancora tranquilli in classifica nonostante la vittoria di domenica scorsa contro il Licata. Troveremo la regina del campionato che dovremo affrontare con grande rispetto perchè sappiamo di non essere alla loro altezza, ma suderemo la maglia per portare a casa un risultato positivo".
- Quindi una Cavese battagliera
"La matematica non ci dà ancora salvi. In queste sei partite che mancano alla fine  del campionato abbiamo bisogno di punti, quindi non ci sentiamo ancora tranquilli. Certo, in questa fase cruciale della stagione siamo in salute e proiettati verso la salvezza. Quando sono stato chiamato a guidare la Cavese le cose erano più complicate di ora, ma non dobbiamo abbassare la guardia anche se i risultati adesso ci stanno dando ragione".
PIANETA MESSINA

domenica 24 marzo 2013

CON L'ARIA DELLA GRANDE

L'esultanza di Corona che ha festeggiato con un gol la sua centesima partita con il Messina (Foto Furrer)
Tutto in otto minuti, tutto per mettere in cassaforte tre punti pesantissimi e mantenere intatto il vantaggio di cinque punti sul Cosenza. 
Sambiase in ginocchio, Messina che lascia l'impronta della capolista espugnando il "D'Ippolito" senza grande fatica.
Partenza fulminante del Messina che confeziona due palle gol firmate da Ferreira (oggi preferito a Savanarola) e Corona. E dopo il break dei calabresi con Casciaro (gran botta che sfiora il palo), i giallorossi continuano a pressare e a sfiorare il vantaggio. Prima con Maiorano che scalda i guantoni di De Sio, poi con Chiaria che al volo spedisce fuori. Il Messina ha grande fame, insiste a testa bassa e sfiora nuovamente il gol, stavolta con il portoghese Ferreira che spedisce di poco alto.
Nove minuti dopo, finalmente, arriva lo strameritato vantaggio del Messina, firmato da capitan Corona che festeggia la sua centesima partita in giallorosso con la sua tredicesima rete. Re Giorgio capitalizza un assist dalla destra di Guerriera con un gran destro che trafigge il portiere De Sio.
Finisce in rete il pallone scagliato con un gran destro da Corona (Foto Furrer)
Otto minuti dopo ecco servito il raddoppio con un'incornata vincente di Chiaria su cross dalla sinistra di Ferreira, tra i più pimpanti al "D'Ippolito". 
Messina che va al riposo con il doppio vantaggio, ma che rischia qualcosa ad inizio ripresa. Bravo Lagomarsini a togliere due volte le castagne dal fuoco e allora il Messina torna a fare il Messina, trafiggendo nuovamente la difesa calabrese, stavolta con il frizzante Ferreira che gonfia la rete dopo l'uno-due con Bucolo. Partita chiusa e Catalano già pensa alla prossima fatica, giovedì prossimo, in casa contro la Cavese. Doccia anticipata, dunque, per Re Giorgio e Messina che si limita ad amministrare il netto vantaggio. Ma il Sambiase ha un moto d'orgoglio e trova il gol su calcio di rigore (realizzato da Lio) per fallo di Caldore su Casciaro. Poi i calabresi provano addirittura a spaventare il Messina con Filardo, che in piena area s'incarta e sforna una ciabattata che grazia la difesa peloritana. Poi nulla più. Missione compiuta e + 5 ancora sul Cosenza, ma ora con sole sei partite (l'ultima in casa contro la Nissa) che dividono il Messina dal traguardo finale.
PIANETA MESSINA


Il destro velenoso di Corona che ha portato in vantaggio il Messina  nel primo tempo (Foto Furrer)
Il portoghese Ferreira scocca il tiro del 3-0 al "D'Ippolito" (Foto Furrer)

L'esultanza di Chiaria dopo il raddoppio nel primo tempo (Foto G. Costantino)

La gioia di Ferreira dopo il gol. Corona cerca di placcarlo (Foto Furrer)
Il bomber Corona ha appena calciato il destro che supera il portiere del Sambiase (Foto G. Costantino) 




sabato 23 marzo 2013

LA PROVA... DELL'OTTO

Catalano "studia" come portare a casa l'ottava vittoria esterna (Foto Fabrizio Pernice)
Fa bene Catalano a tenere tutti sulla corda. Cali di tensione vietati, soprattutto se t'imbatti in una pericolante con la bava alla bocca e ora più "affamata" di punti dopo il successo esterno del Noto nell'anticipo contro il Montalto. E allora servono occhi spalancati e "cattiveria" agonistica per strappare il massimo dalla tana del Sambiase. E chi se ne frega, poi, cosa farà il Cosenza (che rischia molto) contro la Gelbison, perchè poi la miccia si sarà accorciata ancora in vista del botto finale di maggio. Il Messina, dunque, punta a tenere quantomeno invariato il vantaggio di cinque gradini sui silani che a sole sei tappe dalla fine (diciamo cinque, vista l'ultima formalità al S. Filippo con la Nissa) iniziano a diventare un vero incubo per il Cosenza.
Al "D'Ippolito" di Lametia Terme, purtroppo, non ci saranno i tifosi del Messina, puniti ancora dalle "strane" logiche dell'Osservatorio che dovrebbe avere, una volta tanto, il coraggio di dire il vero motivo che trasforma una normale domenica di sport in una partita da "vietare" per...  convenienza. Roba da ricorso alla Corte di Strasburgo. Ma in migliaia tiferanno con le radioline in mano o davanti alla tv per "spingere" i ragazzi di Catalano verso l'ottavo acuto in trasferta. Sette, finora, le vittorie lontano da casa. Quattro di queste anche senza i tifosi al seguito (solito divieto imbecille), ma con un Messina sempre chirurgico, anche soffrendo, ma colpendo come un'anaconda. "Contro il Sambiase la differenza di classifica non conterà molto - avverte Catalano loro hanno bisogno di punti salvezza, quindi dovremo stare molto attenti".  Parole giuste per tenere alta la concentrazione, ma il primo a sapere che il Messina ha i numeri per sbancare il "D'Ippolito" è proprio Catalano, che sa anche di affrontare un Sambiase incerottato e con gli uomini in pratica contati e di avere una difesa a prova di tritolo. Allora dai Messina, i tifosi ti aspettano agli imbarcaderi....
PIANETA MESSINA

giovedì 21 marzo 2013

"NOI CI CREDIAMO ANCORA, MA 5 PUNTI SONO TANTI"

Domenico Quaglio, amministratore delegato del Cosenza
Cinque chilometri in più o cinque metri? Punti di vista. Il distacco sembra robusto, ma è meglio non fidarsi. Lo striscione del traguardo non si vede ancora, ma la fuga del Messina sì. Un'andatura decisa, costante, con due allunghi forse decisivi che hanno rimesso le cose a posto. Il Cosenza ha "bucato" due volte, staccandosi nuovamente dalla lepre del campionato. I silani sembrano sulle gambe, ma l'amministratore delegato del Cosenza, Domenico Quaglio, contattato da Pianeta Messina, non alza bandiera bianca. Anzi. "Noi ci crediamo ancora, speriamo di riaprire il discorso promozione, anche se sette partite dalla fine del campionato iniziano ad essere poche. Il problema non sono solo i cinque punti da recuperare, ma il fatto che davanti a noi c'è una squadra attrezzata come il Messina. Noi, comunque, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine".
- Vi è rimasto il jolly dello scontro diretto. Sia sincero, il 21 aprile al "S. Filippo" con quale svantaggio vorrebbe presentarsi?
"L'auspicio è di affrontare la partita decisiva almeno con soli tre punti di ritardo. Nello scontro diretto avremo un solo risultato disponibile. Solo vincendo potremmo riaprire il campionato. Ma tutto dipende, ovviamente, dai punti di distacco tra noi e il Messina prima del fischio dell'arbitro".
- Quindi non vi resta che gufare sul Messina per sperare di accorciare il distacco.
"Il Cosenza deve uscire da questa logica. Dobbiamo prima pensare a noi stessi e a vincere le partite, perchè cinque punti di ritardo dal Messina, che ha le carte in regola per vincere il campionato, sono tanti. Già domenica prossima, in casa della Gelbison, dovremo cercare di vincere".
Cocuzza in azione al "S. Vito" di Cosenza (Foto Fabrizio Pernice)
- Due sconfitte di fila in piena rincorsa. Come le spiega?
"Non ce l'aspettavamo. A Palazzolo non meritavamo di perdere, avevamo rimesso in piedi la partita poi abbiamo sprecato troppo. Contro la Vibonese, invece, mi è sembrato che la squadra non riuscisse a cambiare marcia dopo il loro pareggio e alla fine abbiamo anche perso".
- E il vostro allenatore ha anche perso la testa...
"Abbiamo parlato con Gagliardi, lo abbiamo ascoltato. C'è stata anche un po' di provocazione nei suoi confronti, ma ciò non giustifica questo comportamento anche se in un momento concitato".
- I campionati si vincono se hai una società forte dietro. E' anche questa la differenza tra Messina e Cosenza?
"Ho difficoltà a rispondere a questa domanda, perchè conosco solo quali sono le potenzialità della nostra società. Non so e non sta a me dire quale sia la solidità economica del Messina, quindi fare paragoni è sempre azzardato. Diciamo che Cosenza e Messina sono due piazze importanti che meritano palcoscenici del calcio di altro genere. Noi stiamo cercando di fare calcio in modo sano e di prospettiva. E non è facile, mi creda, perchè i tempi di una volta sono finiti e di grossi capitali nel calcio non se ne vedono più".
PIANETA MESSINA

mercoledì 20 marzo 2013

"SARA' UNA BATTAGLIA"

L'allenatore del Sambiase, Mancini, in panchina nella gara d'andata (Foto Fabrizio Pernice)
Punti che scottano, un "testacoda" da brividi e il tecnico del Sambiase, contattato da Pianeta Messina, non si nasconde. Anzi, spiega subito che partita sarà domenica prossima contro la capolista. "Per noi è come un jolly - dice Renato Mancini - ce lo giocheremo sapendo che per noi sarà dura, ma arrivati a questo punto del campionato ce la giochiamo con tutti".
- State sgomitando per evitare i play out. Il pari di Licata vi ha dato più coraggio.
"La squadra è viva, a Licata abbiamo tentato anche di vincere. Venivamo da una brutta sconfitta casalinga con la Cavese, ora ci sentiamo rigenerati. Devo dire che avrei preferito un Messina ancora più avanti rispetto al Cosenza, ma è meglio non fare troppi ragionamenti e pensare solo a questa partita".
- Già immagina che il Messina punterà dritto alla vittoria.
"E' normale, ma a prescindere dalle motivazioni che ha il Messina, le stesse motivazioni le abbiamo noi. Sappiamo che in questa gara la squadra che ha più da perdere è il Messina. Noi ci proveremo a fermare la capolista. Ci vorrà un'impresa. A Vibo il Messina ha dimostrato che si vince anche soffrendo. Contro il Messina e la domenica successiva a Cosenza per noi saranno due battaglie".
Un'occasione sprecata dal Sambiase nel match vinto dal Messina al "S. Filippo" (Foto F. Pernice)
Il 40enne tecnico del Sambiase (ex compagno di squadra di Quintoni nel Vittoria e di Bucolo a Gela) deve fare i conti, per domenica, con una difesa in emergenza. "Ci mancherà Porpora, squalificato, oltre agli infortunati Aguglia e Morelli. Dovremo trovare delle soluzioni alternative. Siamo una squadra giovane, con gli over contati in partenza. Sapevamo, quindi, di dover fare un campionato di sofferenza. Ci servono almeno 12 punti per evitare i play out, dopo il Messina e il Cosenza avremo un calendario più abbordabile".
- Come finirà il duello per la promozione?
" Per me il campionato è chiuso da parecchio. Alla base della vittoria di un campionato c'è sempre una società forte, giocatori motivati e un buon allenatore come Catalano. I numeri del Messina parlano chiaro".
PIANETA MESSINA

domenica 17 marzo 2013

DOLCE PAREGGIO

Ignoffo colpisce di testa su corner di Quintoni. La palla s'infrange sulla traversa (Foto Fabrizio Pernice)
Un pari che ha un gusto gradevole, perchè il Cosenza cade clamorosamente in casa. E allora è facile fare due conticini. Il Messina incrementa il vantaggio (+ 5) e mette un altro mattoncino nel castello della promozione. Va detto subito, comunque, che il Messina avrebbe strameritato la vittoria, soprattutto dopo un secondo tempo sontuoso e almeno sette occasioni d'oro confezionate. Vittoria che avrebbe in pratica chiuso il discorso promozione. 
 Avvio soporifero, con la Gelbison che pressa molto sui portatori di palla del Messina. E allora bisogna aspettare 13 minuti per il primo tiro, ma sbilenco, che porta la firma dell'attaccante ospite Passaro. Lagomarsini deve solo chinarsi per agguantare la sfera.
La partita si accende al 19', con l'occasione d'oro tra i piedi di Savanarola, imbeccato da Corona. Il portiere Spicuzza esce alla disperata disinnescando il tiro del numero 11 peloritano. Il Messina si morde le mani, ma dopo un minuto rischia grosso sulla ripartenza dei campani che con Sene graffiano la difesa peloritana. La bordata dell'attaccante di colore viene respinta in angolo da Lagomarsini.
Le squadre si allungano un po' e aumentano gli spazi di manovra su entrambi i fronti. E il Messina ne approfitta, con una buona circolazione della palla grazie alla buona vena di Savanarola e al gran movimento di Maiorano. I peloritani sfiorano ancora il vantaggio, stavolta con un colpo di testa di Ignoffo su corner di Quintoni. Ottima l'inzuccata, ma sfera che timbra la traversa. Primo tempo che si chiude con un'occasionissima tra i piedi del solito Sene, che dopo un "flipper" in area, successivo a un calcio di punizione, gira con un potente sinistro che sorvola di poco la traversa.
Sforbiciata di Parachì, tra i più pericolosi oggi contro la Gelbison (Foto Fabrizio Pernice) 
Messina con una marcia in più nella ripresa con tre ghiotte occasioni confezionate nei primi 15 minuti. Prima è Parachì che spara un gran destro che scalda i guantoni a Spicuzza. Sulla respinta si avventa Corona che viene steso da Mustone. Per l'arbitro tutto regolare, ma il fallo è sembrato evidente. Insiste il Messina ed è ancora Parachì, molto ispirato, a far partire un fendente respinto in angolo da un difensore. La Gelbison appare stordita e Messina vicino al vantaggio, al 60', con Cocuzza che in piena area conclude a botta sicura, ma ancora una volta la retroguardia ospite si salva con affanno.
Catalano opera il primo cambio, gettando nella mischia Chiaria al posto di un buon Savanarola. Ma a pungere è ancora una volta lo scatenato Parachì che fa partire un missile terra aria, ma anche stavolta il portiere Spicuzza fa il fenomeno.  Messina che insiste, alla ricerca del vantaggio, che sfiora ancora, stavolta con Chiaria di testa, ma la palla finisce fuori di poco. Ancora Chiaria, con un tiro cross deviato da Pascuccio che rischia un clamoroso autogol. E' un assalto forsennato del Messina, mentre da Cosenza arriva la notizia del vantaggio della Vibonese. Messina che però offre il fianco al contropiede della Gelbison, pericoloso ancora con il solito Sene. Ma il finale di gara riserva ancora emozioni, con un cross in area di Cocuzza, respinge il portiere che anticipa di un nulla Chiaria. Messina jellato e che all'86' rischia addirittura la beffa in contropiede. Lo sgusciante Sene vola come un treno, entra in area e tira a botta sicura, ma Lagomarsini tiene i nervi saldi e para con grande sicurezza il tiro del senegalese. L'ultimo squillo è del Messina, in pieno recupero, con una rasoiata di Chiaria da una quindicina di metri, ma è ancora il portiere campano a mettere i guantoni.
PIANETA MESSINA


sabato 16 marzo 2013

CATALANO: "GELBISON TRANQUILLA? NON CI CREDO"

Otto finali. Ventiquattro punti disponibili, tre di questi da acchiappare subito contro la Gelbison per mantenere intatto (o chissa aumentare) il tesoretto dei quattro lingotti in più sul Cosenza.
Catalano non vuole fare tabelle, gli piace vivere alla giornata, un passettino alla volta per arrivare all'ultima di campionato, il 5 maggio, al "S. Filippo" contro la Nissa, con la promozione già in tasca.
Sotto con la Gelbison, dunque, senza pensare ad altro, neanche al punticino perso in settimana. "Per noi cambia poco - spiega Catalano - anche se siamo più arrabbiati di prima. Per questo punto tolto il mio pensiero è semplice. Credo sia un'ingiustizia, per una società nuova che si è accollata tanti debiti, pagare anche in classifica per colpe non sue. Ho letto anche le dichiarazioni del tecnico della Gelbison. Ha detto che così si falsano le cose, però non voglio credere che ci sia nei nostri confronti un accanimento, altrimenti finirebbe il calcio".
- Quanto sarà difficile battere la Gelbison? Erra ha detto che loro giocheranno nelle migliori condizioni mentali.
"Possono essere spensierati, ma ci credo fino a un certo punto, perchè la Gelbison punta molto sul terzo posto. Quindi un po' di pressione ce l'hanno anche loro. Ma noi dobbiamo pensare solo a vincere, ci servono i tre punti e vogliamo cancellare la sconfitta dell'andata. Siamo determinati, bisogna vincere a tutti i costi".
- I tifosi non hanno digerito questa faccenda del punto tolto. Cosa senti di dirgli?
"I tifosi messinesi sono intelligenti, mi aspetto da loro allo stadio il massimo incoraggiamento, tifando per novanta minuti come fanno di solito. L'importante è non farsi prendere dal nervosismo, perchè noi questo campionato vogliamo giocarlo in casa al S. Filippo fino al termine. Quindi mi aspetto che tifino per noi e non contro qualcuno o qualcosa".
PIANETA MESSINA

giovedì 14 marzo 2013

"IL PUNTO TOLTO? COSI' VENGONO FALSATE LE COSE"

Alessandro Erra, allenatore della Gelbison
Lo scorso campionato, diciamolo pure, fu falsato due volte. Prima con quella ridicola penalizzazione ad orologeria, poi con lo sconto di pena concesso quando i "giochi" era ormai fatti. Oggi ci risiamo, per fortuna con un danno ridotto, ma la sostanza non cambia. Ancora una penalizzazione con il timer, a campionato in corso, addirittura nel rush finale, quando anche un punto può fare la differenza. E se lo diciamo noi che il campionato viene falsato, veniamo tacciati di partigianeria. Ma se lo dice l'allenatore di una squadra che con il Messina non ha nulla a che fare, allora il discorso si fa più serio. E qualcuno, nei piani alti, dovrà passarsi una mano sulla coscienza. L'allenatore che dice la sua, senza trucchi e senza inganni, su questa faccenda del punto "scippato" al Messina, è il fautore del "miracolo" Gelbison.
Alessandro Erra, bravo a fare giocare bene la sua squadra e a dire ciò che pensa, senza ipocrisia.
"Il punto in meno al Messina? L'ho letto. Per me così vengono falsate le cose, credo che la giustizia sportiva debba muoversi con tempi più ridotti. Non conosco i particolari della vicenda di questo ex calciatore del Messina, quindi non so se è giusta o meno la penalizzazione. Dico solo che una sanzione andrebbe applicata in tempi più ragionevoli. Qui invece parliamo di fatti, se non sbaglio, risalenti a tre stagioni fa".
- Si aspetta un Messina più arrabbiato domenica contro voi?
"No, credo che per noi cambierà poco. Il Messina è molto forte, lo sappiamo e anche se non avesse ricevuto la penalizzazione ci avrebbe affrontato con lo stesso spirito battagliero. Noi, però, siamo nelle condizioni ideali per fare risultato. Siamo salvi da un pezzo, ora abbiamo otto partite  per tentare di restare nella zona play off. Noi siamo la rivelazione di questo campionato, nessuno avrebbe scommesso un euro su un terzo posto a otto giornate dal termine".
- Ricorda, al termine della gara d'andata eravate primi battendo il Messina. Poi avete espugnato il S. Vito. Fu quello l'apice della vostra stagione.
"Sì, quello è stato il momento più straordinario del nostro campionato, ma noi siamo il Chievo della Serie D. I punti che abbiamo finora raccolto sono da record, ora è ovvio che riaffrontare il Messina e poi il Cosenza per noi sarà stimolante".
- L'allenatore del Messina ha già messo in guardia i propri giocatori. Ha detto chiaramente che contro la Gelbison sarà dura. 
"Questo mi fa piacere, ci rende orgogliosi. Ripeto, siamo nelle condizioni ideali per affrontare questa partita. Nelle ultime due trasferte, a Cava e Torre Annunziata, abbiamo fatto bene. Siamo la seconda miglior difesa dopo il Messina".
- Quindi c'è il rischio che finisca 0-0?
"A me andrebbe bene, al Messina ovviamente no. Per noi un pari sarebbe un ottimo risultato, ma sappiamo che dal S. Filippo è dura uscire indenni".
- Il 4 novembre eravate davanti al Messina, ora siete a meno 14. Avrebbe immaginato una cosa del genere?
"Io dico di sì. Sapevo che la forbice tra noi e il Messina con il tempo si sarebbe allargata. Ho sempre detto che quel primo posto, per noi, sarebbe stato passeggero. A parte qualche giocatore di qualità, per il resto siamo una squadra molto giovane, che gioca bene al calcio ma che alla fine qualche ingenuità la paga sempre".
- Messina e Cosenza. Lei ha sempre detto che queste due squadre si sarebbero contese il campionato. Ora può sbilanciarsi un po'?
"Sono entrambe forti, ma il Messina ha qualcosa in più e ora ha il campionato in mano. Se sarà bravo a non avere calo di tensioni, credo che alla fine ce le farà. Penso che a 75 punti si vince il campionato".
PIANETA MESSINA

lunedì 11 marzo 2013

"IL MIO REGALO AL MESSINA"

Seby Aperi, suo il gol decisivo che ha steso il Cosenza (Foto Gianni D'Agata)
Due firme in calce alla nuova fuga del Messina che dice "bye bye" al Cosenza. La prima, con inchiostro   giallorosso, è il marchio di fabbrica di un espertone del calcio. L'altra, che ha mandato all'inferno i lupi della Sila, è di un ragazzo di 20 anni. Potrebbero essere padre e figlio o se volete zio e nipote, ma tutti e due, quasi contemporaneamente, sull'asse Vibo Valentia-Palazzolo hanno dato una spallata forse decisiva nella lotta al vertice. Giovanni Ignoffo, pilastro della difesa giallorossa col "vizio" di gol pesanti e Seby Aperi, esterno d'attacco del Palazzolo, che domenica scorsa ha fatto un bel "regalo" al Messina con quella rasoiata al 46' che ha fulminato il portiere del Cosenza. Un gol pesante, tre punti di platino per il Palazzolo che deve salvarsi e via libera al Messina che allunga a + 5 sul Cosenza. E allora chissà quanti tifosi giallorossi avrebbero voluto dare un bacio in fronte a questo giovane centrocampista del Palazzolo, originario di Catania, miglior cecchino dei gialloverdi con sei reti.
Il gran destro di Aperi che ha regalato la vittoria al Palazzolo contro il Cosenza (Foto G. D'Agata)
"Sono felice per il gol vittoria. Non era facile battere il Cosenza, ma noi avevamo bisogno di punti. Sono contento anche per il Messina, so di avergli fatto un bel regalo. Da siciliano dico che il Messina merita di tornare dov'era una volta. E' una piazza importante e con questo campionato non centra niente. Quando sono sceso in campo al S. Filippo, la domenica precedente, mi sono sentito un giocatore di calcio. In quello stadio, con quel pubblico e davvero bello giocare".
- Ma è vero che a dicembre sei stato a un passo dal Messina?
"Sì, ho saputo che la dirigenza messinese mi voleva. Poi l'accordo è sfumato, ma non so quale sia stato il motivo. Sono comunque lusingato dell'interessamento da parte del Messina".
- Ma sotto sotto un pensierino ti è rimasto?
"Per ora penso solo a fare bene qui a Palazzolo. Mi piacerebbe arrivare a dieci gol e contribuire ad evitare i play out. Poi chissà. A chi non piacerebbe approdare in una squadra così importante?".
PIANETA MESSINA
La festa con Ferrigno "ballerino" (VIDEO)

domenica 10 marzo 2013

COLPACCIO E SALTO... TRIPLO

E' festa grande alla fine dalla gara tra i calciatori del Messina e i tifosi al seguito a Vibo Valentia (Foto Furrer)
Missione compiuta. E meglio non poteva finire, visto che il colpaccio di Vibo vale... triplo, con il Messina che allunga sul Cosenza sconfitto a Palazzolo. Ci pensa Ignoffo a vestirsi da goleador, infilando ad inizio ripresa la difesa avversaria con un'incornata mortifera che abbatte la Vibonese. Messina che soffre nel primo tempo, ma che mette le cose a posto dopo l'intervallo. E alla fine è festa grande per una vittoria meritata, colta con le armi della squadra esperta e compatta.
Vibonese in palla nel primo tempo e ficcante soprattutto nelle ripartenze, con il Messina in sofferenza soprattutto a centrocampo. E la manovra dei giallorossi si affida a lanci lunghi che evaporano nelle attente maglie difensive dei calabresi. Così servono delle invenzioni dei singoli per graffiare. Corona, in avvio, spara dalla distanza ma il portiere Peschechera disinnesca. Sembra un Messina autoritario, ma è solo un'impressione, perchè i calabresi si svegliano subito e sfiorano il vantaggio con l'argentino Da Dalt, ma è provvidenziale il salvataggio sulla linea di Maiorano. Pericolo scampato, ma il campanello d'allarme non scuote il Messina, a parte un colpo di testa fuori di Corona. E i giallorossi rischiano di capitolare un'altra volta, dopo alcuni minuti, con il secondo salvataggio sulla linea, stavolta ad opera di Ignoffo, su corner di Brescia.
Il gol decisivo segnato da Ignoffo di testa a inizio ripresa (Foto Furrer)
Doppio rischio e allora il Messina finalmente si sveglia. E lo fa iniziando ad accorciare i reparti, dando così meno respiro alla manovra dei padroni di casa. E gli effetti si vedono, visto che la Vibonese punge di meno, anzi è il Messina che si affaccia, seppur timidamente, nella trequarti calabrese.
Nel finale i primo tempo i giallorossi confezionano due palle gol. Prima con una pennellata su punizione di Quintoni che costringe Peschechera a rifugiarsi in angolo, poi con una rasoiata di Cocuzza che scalda i guantoni del portiere rossoblù.
Il Messina finisce bene il primo tempo e ad inizio ripresa mette un bel fiocco con il vantaggio, dopo appena due minuti, firmato da Ignoffo che con una splendida capocciata su punizione-cross di Quintoni   fa secco il portiere calabrese. Così, il "ministro della difesa" giallorossa mette la ciliegina ad una prova monumentale, confermandosi bestia nera della Vibonese (all'andata firmò il gol vittoria). Il vantaggio regala al Messina più sicurezza e il volto della gara cambia. I padroni di casa accusano la mazzata e per il Messina è più facile gestire il risultato. Sornione e cinico quanto basta, visto che la Vibonese in pratica non punge più. Anzi è il Messina che sfiora il raddoppio in contropiede, ma Corona viene fermato sul più bello. E al triplice fischio dell'arbitro i volti entusiasti dei giocatori del Messina dicono tutto. Abbracci e pacche, poi la gioia sotto la gradinata per dividere con gli oltre 300 tifosi giunti a Vibo il "pezzo" di promozione che questa domenica ci ha regalato.
PIANETA MESSINA

sabato 9 marzo 2013

IL CORAGGIO DEI FORTI

Proviamo a indovinare chi tra Vibonese e Messina ha un po' di tremarella in più alla vigilia del match al "Luigi Razza". Arriva la capolista (lì in cima, da sola, dal lontano 22 dicembre) con un chiodo fisso: rintuzzare l'attacco della sua inseguitrice. Arriva con il suo rumoroso drappello di tifosi al seguito e con l'intenzione di fare bottino pieno. Basta questo per intuire che a Vibo Valentia siano un po' preoccupati. E le parole del suo allenatore, contattato in settimana da Pianeta Messina, confermano questo timore per il Messina. "Per noi è già un miracolo se facciamo un punto... ". Soda esagera, bleffa? Forse, ma cambia poco, perchè i calabresi del Messina hanno una gran paura. E allora? Significa che i peloritani dovranno prendere il coraggio a due mani, gonfiare il petto e presentarsi dal primo minuto, anzi dal riscaldamento pre partita, con la faccia "cattiva", facendo capire subito alla Vibonese che sarà un brutto pomeriggio. E con tutto il rispetto per gli avversari, a caccia di punti salvezza, questo i tifosi del Messina se lo aspettano, anzi lo pretendono, dopo l'ultima trasferta un po' all'acqua di rose di Paternò. Il tecnico Catalano, che queste cose le avrà dette e ridette ai suoi ragazzi, si aspetta un approccio giusto alla gara, di quelli tosti, per lanciare subito un messaggio chiaro agli avversari. "Sì, dovremo essere determinati, concentrati, con il piglio giusto, come sappiamo fare quando decidiamo di risolvere le partite. Ma la gara contro la Vibonese può nascondere qualche insidia. Non voglio che i ragazzi avvertano troppa responsabilità, non dobbiamo caricarla troppo pensando a quello che farà il Cosenza. Dobbiamo pensare a noi stessi, consapevoli della nostra forza. Dobbiamo cercare di vincere questa partita, senza però offrire il fianco alla Vibonese che è brava soprattutto nelle ripartenze".
PIANETA MESSINA

giovedì 7 marzo 2013

MARASCO: "Il MESSINA? MI RICORDA IL NAPOLI"

L'attaccante della Vibonese Marasco nella gara interna contro la Cavese
Con quell'accento un po' così, alla Coppola per interderci, Gennaro Marasco, originario di Pozzuoli, racconta a Pianeta Messina come sta vivendo questi giorni di vigilia del match contro la capolista. L'attaccante della Vibonese, nove gol finora (ha segnato domenica scorsa a Licata), sarà il sorvegliato speciale per la difesa peloritana. E lui, contro il pilastro della retroguardia peloritana, Ignoffo, ci ha pure giocato. "Sì, ricordo quella partita - racconta Marasco - giocavo con la Lucchese. Pareggiammo uno a uno a Siracusa, tre anni fa, nel campionato di serie C".
Marasco, 29 anni, ha una buona carriera alle spalle, quasi tutta tra i professionisti di terza serie. E' stato anche compagno di squadra di Bucolo nel Celano. Poi ci racconta un precedente, risalente 13 anni fa, quando affrontò il Catanzaro (che poi vinse il campionato) dove giocava Corona. "Io avevo appena 16 anni, giocavo nella Puteolana. Corona era un po' più giovane di adesso. La partita finì 3-1 per il Catanzaro e lui segnò una doppietta. Ora siamo un po' più grandicelli, rivederlo domenica per me sarà un piacere".
Dal passato al presente. E Marasco ci racconta come sta la Vibonese, che il Messina tenterà di battere a domicilio per tenere le cose a posto in classifica, o magari incrementare il vantaggio in caso di passo falso del Cosenza. "Stiamo giocando bene, se indoviniamo la partita possiamo vincere con chiunque. Siamo una squadra un po' strana, perchè ci sono tanti giovani e a volte pecchiamo d'inesperienza commettendo errori d'ingenuità che rovinano la buona prestazione che ogni domenica facciamo. Ci piace giocare sulle ripartenze, sappiamo attaccare gli spazi. Contro il Messina speriamo di poter colpire come sappiamo, ma non sarà facile".
- Come immagini la gara di domenica?
"Per me è una partita stimolante. Arriva la capolista, mi ricorda quando ero in C con il Teramo ed affrontammo il Napoli. Lo battemmo 3-1, io realizzai il gol del 2-1, mi ricordo che in porta c'era Giannello".
- Poi andrete a Cosenza...
"E quella sarà un'altra partita un po' speciale per noi. Dico subito una cosa. Per loro sarà più dura, noi sentiamo molto questa partita. E' un derby, il nostro presidente ci ha già detto che metterà un premio se vinciamo quella gara".
- Chi vincerà il campionato?
"L'ho detto all'inizio della stagione. Per me lo vince il Messina. E' la squadra più compatta e poi anche la società è forte. E questo, alla distanza, conta molto".
PIANETA MESSINA

mercoledì 6 marzo 2013

SODA: "NON FAREMO FAVORI A NESSUNO"

Soda, allenatore della Vibonese, teme l'arrivo della capolista Messina
A Vibo per dare un segnale forte, da capolista, perchè anche un pari potrebbe non bastare. Il Messina lo sa ed è scontato che domenica prossima, nella tana dei calabresi, i peloritani punteranno al risultato pieno per evitare sorprese alle spalle. Ma lo sa anche la Vibonese che non può permettersi di perdere punti pesanti in casa, per non essere risucchiata nelle sabbie mobili dei play out. "Noi siamo in un buon momento - ci racconta al telefono il tecnico Soda - dopo la vittoria interna contro la Cavese, abbiamo colto un buon pareggio a Licata".
- Ora vi tocca la capolista.
"Il Messina è una squadra forte. Non lo scopro adesso io. E' normale che verrà qui per vincere, non vedo perchè dovrebbe venire a difendersi. Tra l'altro il Messina si è pure rinforzato ed è in testa alla classifica da un bel po'. Quindi per noi sarà dura, ma noi siamo abituati a giocarcela con tutti".
- In casa, però, non avete il conforto del pubblico. Poca gente sugli spalti. Come mai?
"Purtroppo, dopo la retrocessione dello scorso anno,  è subentrata una certa disaffezione verso la squadra. Per noi il pubblico conta moltissimo, però ci siamo quasi abituati a questa presenza piuttosto scarsa. Eppure abbiamo fatto partite importanti. Spero che con l'arrivo della capolista venga qualche tifoso in più allo stadio".
- Dopo il Messina affronterete il Cosenza al S. Vito. Delle due gare quale teme di più?
"Tutte e due. Per noi sarà difficile fare punti. Sarà già un miracolo che strappiamo un pari sia al Messina che al Cosenza".
-  A Messina dicono che chi li affronta fa la partita della vita, per poi sgonfiarsi la domenica successiva contro il Cosenza. Lo sa che il calendario ha sfornato questo "scherzetto"?
"Sì, ho notato anch'io questa curiosità del calendario. Diciamo che la prima che affronti è contro il Messina e non vuoi perderla. Magari metti il massimo in campo, possono accadere infortuni, ammonizioni, espulsioni e la settimana seguente puoi pagare pegno. Ma per quanto ci riguarda il Messina può stare tranquillo. Noi non faremo favori a nessuno. Abbiamo bisogno di punti salvezza".
PIANETA MESSINA 

domenica 3 marzo 2013

GOL, SCHIAFFI E SCUSE


L'esultana di Cocuzza e il portiere Scordino disperato a terra. E' il gol del momentaneo pari (Foto Fabrizio Pernice)
Tre gol in otto minuti e Messina che rispedisce a casa battuto un Palazzolo che ha provato a mettere paura alla capolista. Pronti via e il Palazzolo gela il "S. Filippo" con la rasoiata di Mazzeo che fa secco Lagomarsini dopo una sgroppata sulla catena di sinistra. Un gol frutto anche della disattenzione della retroguardia peloritana, che si fa tagliare in due dall'improvviso lancio di una ventina di metri che ha imbeccato sulla corsa l'attaccante gialloverde. Brutto colpo per il Messina che tenta di rialzarsi subito, ma lo fa in maniera confusa. Così gli ospiti, anche se con le maniere forti, riescono ad arginare le avanzate dei giallorossi.
Messina comunque pericoloso al 12' con un colpo di testa di Cucinotta che trova il portiere Scordino pronto a smanacciare. Il Messina stringe i tempi e gli ospiti iniziano a soffrire. L'occasione d'oro capita al 27' sui piedi di Cocuzza (oggi schierato al posto di Chiaria) che solo davanti a Scordino si fa  ipnotizzare sul più bello. Un minuto dopo ci prova Parachì che dal vertice sinistro fa partire un tiro a giro che però non sorprende Scordino. E il taccuino si arricchisce di un'altra azione d'attacco del Messina, al 32', con un'incornata di Savanarola che spedisce alto. Ma il gol del pari è dietro l'angolo e arriva un minuto dopo. E' Savanarola a confezionare dalla destra un traversone calibrato che imbecca nell'area piccola Cocuzza che si avventa come un falco insaccando per il meritato 1-1.
Ma non è finita, perchè il Messina con l'adrenalina a mille riesce a ribaltare il risultato dopo appena due minuti. E stavolta è Re Giorgio a firmare la rete del vantaggio, con un piattone facile facile a due passi dal portiere ospite. Un pallone capitato tra i piedi del bomber peloritano dopo una deviazione sporca della difesa gialloverde su destro di Cocuzza. E il Messina, questa la nota lieta, non sembra sazio nonostante il vantaggio e al 41' firma la terza rete con Parachì che "buca" il portiere Scordino con un rasoterra velenoso.
Il patron Lo Monaco prima della gara. Alla sua destra il difensore Chiavaro (Foto Fabrizio Pernice)
E la nostra cronaca finisce qui, perchè il resto ci interessa poco, compresa la rissa a fine primo tempo tra i calciatori di Messina e Palazzolo. A farne le spese Cucinotta e Perricone, espulsi dall'arbitro. Ma a farne le spese anche il fotoreporter del quotidiano La Sicilia, Fabrizio Pernice (che cura anche le foto per Pianeta Messina), aggredito da uno sconosciuto all'ingresso del serpentone che conduce agli spogliatoi. Dopo un violento schiaffo che lo ha raggiunto al collo e all'altezza dell'orecchio sinistro, al fotoreporter è stata anche "sequestrata" la macchina fotografica che gli è stata restituita solo dopo qualche minuto.
A fine gara, il presidente del Messina Torrisi, i due dg Lo Monaco e Giuliano si sono scusati personalmente, a nome della società, con il fotoreporter che a fine primo tempo era stato comunque soccorso dallo staff medico del Messina.
PIANETA MESSINA
Il raddoppio di Corona. Nulla da fare per il portiere del Palazzolo (Foto Fabrizio Pernice)
Parachì prega Savanarola di non bloccarlo dopo aver segnato il gol. Deve andare sotto la curva Sud a festeggiare (Foto Fabrizio Pernice)