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giovedì 21 marzo 2013

"NOI CI CREDIAMO ANCORA, MA 5 PUNTI SONO TANTI"

Domenico Quaglio, amministratore delegato del Cosenza
Cinque chilometri in più o cinque metri? Punti di vista. Il distacco sembra robusto, ma è meglio non fidarsi. Lo striscione del traguardo non si vede ancora, ma la fuga del Messina sì. Un'andatura decisa, costante, con due allunghi forse decisivi che hanno rimesso le cose a posto. Il Cosenza ha "bucato" due volte, staccandosi nuovamente dalla lepre del campionato. I silani sembrano sulle gambe, ma l'amministratore delegato del Cosenza, Domenico Quaglio, contattato da Pianeta Messina, non alza bandiera bianca. Anzi. "Noi ci crediamo ancora, speriamo di riaprire il discorso promozione, anche se sette partite dalla fine del campionato iniziano ad essere poche. Il problema non sono solo i cinque punti da recuperare, ma il fatto che davanti a noi c'è una squadra attrezzata come il Messina. Noi, comunque, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine".
- Vi è rimasto il jolly dello scontro diretto. Sia sincero, il 21 aprile al "S. Filippo" con quale svantaggio vorrebbe presentarsi?
"L'auspicio è di affrontare la partita decisiva almeno con soli tre punti di ritardo. Nello scontro diretto avremo un solo risultato disponibile. Solo vincendo potremmo riaprire il campionato. Ma tutto dipende, ovviamente, dai punti di distacco tra noi e il Messina prima del fischio dell'arbitro".
- Quindi non vi resta che gufare sul Messina per sperare di accorciare il distacco.
"Il Cosenza deve uscire da questa logica. Dobbiamo prima pensare a noi stessi e a vincere le partite, perchè cinque punti di ritardo dal Messina, che ha le carte in regola per vincere il campionato, sono tanti. Già domenica prossima, in casa della Gelbison, dovremo cercare di vincere".
Cocuzza in azione al "S. Vito" di Cosenza (Foto Fabrizio Pernice)
- Due sconfitte di fila in piena rincorsa. Come le spiega?
"Non ce l'aspettavamo. A Palazzolo non meritavamo di perdere, avevamo rimesso in piedi la partita poi abbiamo sprecato troppo. Contro la Vibonese, invece, mi è sembrato che la squadra non riuscisse a cambiare marcia dopo il loro pareggio e alla fine abbiamo anche perso".
- E il vostro allenatore ha anche perso la testa...
"Abbiamo parlato con Gagliardi, lo abbiamo ascoltato. C'è stata anche un po' di provocazione nei suoi confronti, ma ciò non giustifica questo comportamento anche se in un momento concitato".
- I campionati si vincono se hai una società forte dietro. E' anche questa la differenza tra Messina e Cosenza?
"Ho difficoltà a rispondere a questa domanda, perchè conosco solo quali sono le potenzialità della nostra società. Non so e non sta a me dire quale sia la solidità economica del Messina, quindi fare paragoni è sempre azzardato. Diciamo che Cosenza e Messina sono due piazze importanti che meritano palcoscenici del calcio di altro genere. Noi stiamo cercando di fare calcio in modo sano e di prospettiva. E non è facile, mi creda, perchè i tempi di una volta sono finiti e di grossi capitali nel calcio non se ne vedono più".
PIANETA MESSINA

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