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sabato 30 novembre 2013

CORONA: "Il S. FILIPPO DEVE DIVENTARE UN CAMPO DI BATTAGLIA"

Corona medita di chiudere la carriera di calciatore a fine campionato (foto F. Pernice)
Quando parli con Re Giorgio non è mai un'intervista banale. Si va oltre, c'è il cuore che batte, lo senti a pelle che Giorgio Corona è il leader di questo gruppo, dentro e fuori dal campo. E a proposito di campo, il capitano del Messina ci spiega subito come ha vissuto queste ultime settimane di parziale accantonamento dalla formazione iniziale. "Una scelta che devo accettare, sono un professionista - ci dice a getto - ma io mi alleno sempre per giocare dal primo minuto".
- Ma secondo te, è stata una scelta tecnica o tattica?
"Questo lo dovete dire voi, ma la verità non si saprà mai. Ripeto, io sono pronto sempre per giocare dal primo minuto, però rispetto sempre ogni scelta che viene fatta per il bene del Messina, ci mancherebbe".
- Contro la Vigor Lamezia hai la sensazione che tornerai in campo dal fischio d'inizio?
"Io sono pronto. Se il mister mi dirà di giocare dal primo minuto risponderò sul campo. Ma il Messina non ha bisogno solo di Corona, ma di tutti. Dobbiamo creare un campo di battaglia, tutti insieme. Squadra, società, tifosi, giornalisti. Messina merita più rispetto, ora non possiamo regalare più punti agli avversari al S. Filippo".
- Giorgio, bisogna subito guarire dalla pareggite. Siete la squadra che ha collezionato più "ics" del girone, addirittura 8 su 13 partite.
"Lo so, abbiamo notato questo dato. Questo di toglie tranquillità, a volte ci condiziona nel fare una giocata, non siamo sempre sciolti come vorremmo. Domenica dobbiamo assolutamente vincere. L'avremmo meritato altre volte, ma sapete com'è andata. Lo scorso anno ci andava tutto dritto, vincevamo noi le partite negli ultimi minuti. Ora dobbiamo battere la Vigor Lamezia. Sono sicuro che se prendiamo i tre punti domenica, vinceremo anche a Sorrento".
- La squadra è in ripresa da alcune domeniche. Solo merito del nuovo modulo?
"Non solo. Si corre di più, si sta meglio in campo. Ora ci sentiamo più squadra".
- Hai detto si corre di più. Dalla partita con il Foggia non c'è più il vecchio preparatore atletico Milazzo. Solo una coincidenza? 
"Quello che è successo con il nostro ex preparatore atletico è stata una scelta della società. Dispiace, perchè bisogna sempre ringraziarlo per il lavoro che ha svolto".
- Quindi non è vero che la squadra non digeriva i metodi di lavoro di Milazzo?
"No, assolutamente. Chi dice queste cose dice fesserie".
- L'innesto da qualche domenica dell'usato sicuro, come Quintoni e Ferreira, quanto ha inciso sulla ripresa della squadra?
"Credo sia servito, con loro che più conoscenza in campo, si conoscono certi movimenti, giochiamo insieme dallo scorso campionato. La vecchia guardia, insomma, non tradisce mai".
- Che idea ti sei fatto della vicenda Parachì?
"E' un peccato. Uno come lui che gioca nella squadra della propria città ha gettato al vento un'opportunità così bella. Da due anni gli davo consigli su cosa fare e cosa evitare. E' un ragazzo che ha qualità, peccato che sia finita così".
- Invece Corona si vede già il prossimo anno calzare ancora gli scarpini?
"Non penso, questo potrebbe essere il mio ultimo campionato da calciatore. Finirò la mia carriera con la maglia del Messina e voglio raggiungere l'obiettivo che mi ero posto quando sono venuto qui, cioè la Serie C1". 
- Poi che farai?
"Adesso non lo so, ma mi piacerebbe restare nel mondo del calcio. Ora è presto per parlarne, ma una cosa è sicura. Inizierò con i bambini".
- Vuoi dire con una scuola calcio?
"No, con i miei figli. Devo dedicarmi a loro. Per fare il calciatore li ho trascurati un po'. Dal prossimo anno potrò stare un po' più con loro. Poi avrò tempo per decidere cosa farò da grande".
PIANETA MESSINA
Corona nell'ultima partitella infrasettimanale. Il capitano ha realizzato una doppietta (foto Fabrizio Pernice)

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