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mercoledì 1 maggio 2013

SPETTATORI NON PAGANTI "MA ALL'INIZIO NON CI SENTIAMO MAI BATTUTI"

L'allenatore Fabrizio Fama con uno dei giovani della Nissa (Foto A. Cereda)
Davide contro Golia. Non ci sarà partita, ma ci sarà la festa. E in campo ci saranno anche loro, questi giovanotti con la casacca della Nissa che fanno quasi tenerezza. Finora niente punti ma tanto cuore, ma il loro campionato l'hanno già vinto. Questi ragazzi, catapultati dalla Juniores alla Serie D, domenica chiuderanno il loro calvario con un  premio: giocare davanti a un pubblico da Serie B.
Il suo allenatore, Fabrizio Fama, contattato da Pianeta Messina, conferma che per la baby Nissa scendere in campo al "S. Filippo" sarà come giocare a S. Siro. 
"Con i ragazzi abbiamo parlato di questo, del grande pubblico che ci sarà a Messina. Giocare davanti a otto-diecimila persone non capita a tutti i calciatori, figuriamoci a dei ragazzi così giovani. Loro non vedono l'ora di entrare in campo e provare questa sensazione. Già quando siamo stati a Cava dei Tirreni, vedendo un migliaio di tifosi campani con bandiere e cori, i ragazzi sono rimasti impressionati. Figuriamoci domenica a Messina".
- Sarà come un premio finale per il sacrificio sostenuto...
"In un certo senso sì. Ma per questi ragazzi non è stato un sacrificio giocare al pallone. E' la loro passione, potrebbe diventare il loro lavoro, hanno fatto una grande esperienza e sono cresciuti professionalmente. Su molti di questi giovani la Nissa potrà puntare anche in futuro".
- Contro il Messina sarà come scalare l'Everest. 
"C'è un divario tecnico enorme, cercheremo di fare la nostra prestazione, i ragazzi suderanno la maglia come hanno fatto sempre finora. Anche se la matematica ci ha condannati da tempo, la squadra ha sempre onorato il campionato. Quello che ho trovato a dicembre, quando sono stato chiamato a guidare la Nissa, glielo lascio immaginare. In pratica erano rimasti tre-quattro calciatori. Quindi sono orgoglioso di questi giovani che con grande dignità si sono misurati con avversari superiori".
- Ma come si fa, con la testa, a giocare una partita che sai già di perdere?
"Dico che il calcio non è solo qualità tecnica. C'è la corsa, la tenacia, doti che questi ragazzi hanno sempre messo in campo. E' ovvio che alla distanza viene fuori il divario tecnico, ma dal primo minuto non ci diamo mai per vinti".
Il colpo d'occhio della Curva Sud stracolma nell'ultima gara casalinga (Foto F. Pernice)
- Parteciperete, da spettatori non paganti, alla festa del Messina. Un voto alla squadra di Catalano?
"In tempi non sospetti ho detto che il Messina era la squadra più importante del girone e che avrebbe centrato la promozione. Non c'è nulla da dire sulla legittimità della vittoria di questo campionato. Il Messina ha un tecnico preparatissimo, una società organizzata e giocatori di grande spessore. Darei un bel nove. Anche una squadra forte come il Cosenza, alla fine, si è dovuta inchinare alla maggior continuità di risultati del Messina".
E allora prepariamoci alla festa, ma nessuno si aspetti che i ragazzi di Catalano infieriranno sulla coraggiosa truppa nissena. Questione di stile.
PIANETA MESSINA

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