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venerdì 19 ottobre 2012

"NON BASTANO I NOMI"

Agatino Chiavaro, difensore con il "vizio" del gol  (Foto Fabrizio Pernice)
Lavori in corso, ma c'è il risvolto della medaglia. Perchè se è vero che il Messina, sul piano del gioco, non risponde ancora bene ai comandi del suo timoniere, ci sono già 14 punti  in saccoccia e un terzo posto più che dignitoso, a soli tre gradini dalla vetta. Quindi Messina che può solo migliorare. "Siamo una squadra nuova - ricorda il difensore Chiavaro - non è facile trovare subito i giusti automatismi". 
- Giusto, ci può stare, ma i tifosi in questo rodaggio si aspettavano qualcosa in più.
"Sappiamo bene che domenica scorsa la prestazione non è stata sufficiente, soprattutto nel secondo tempo. Ma avevamo tanta voglia di vincere e questa foga ci ha giocato un brutto scherzo".
- Il vostro allenatore vi chiede di giocare di più palla a terra. Perchè, invece, quei lanci lunghi?
"E' vero, in certi momenti della gara siamo precipitosi. La verità è che non sempre riesci a fare ciò che vorresti, dipende anche dagli avversari. Lo sappiamo, comunque, che possiamo e dobbiamo dare di più. In qualche gara non siamo stati molto cattivi. Sappiamo di essere un gruppo forte, ma dobbiamo lavorare sodo per migliorare gli automatismi. La risposta ce la darà il campo nelle prossime giornate, a partire da domenica".
- Nella tana del Palazzolo vi aspettano con il coltello tra i denti. 
"Lo sappiamo. Bisogna subito calarsi nella mentalità operaia, fare un gol più di loro e lottare su ogni pallone. Abbiamo capito che prima conta il risultato, ad ogni costo, anche senza troppi fronzoli. E' ovvio che dovremo migliorare anche nella velocità della manovra".
Cuda domenica esordirà in campionato (Foto F. Pernice)
- Domenica scorsa in primi fischi. Vi hanno fatto male, oppure sono uno stimolo?
"I nostri tifosi hanno ragione. Si aspettano tanto da noi. Se hanno fischiato significa che ce lo siamo meritato. Sta a noi, adesso, dimostrare che il Messina è vivo. Domenica a Palazzolo dovremo fare la partita e chiuderla".
- Pietro Lo Monaco ha detto che i campionati non si vincono per opera dello Spirito Santo, ma con il sudore e l'applicazione. 
"E' la verità assoluta. Se si vuole vincere non bastano i nomi o la fortuna, ci vuole tanto sacrificio. E nel calcio, come nella vita, poi vieni ripagato".
- Ma voi calciatori, nello spogliatoio, che vi dite?
"Tra noi ci sproniamo, sappiamo cosa non va e cosa va migliorato, ma conosciamo anche i nostri pregi. Siamo una squadra ambiziosa, sappiamo ciò che vogliamo e cosa si aspettano i tifosi da noi. Ma bisogna avere pazienza, siamo ancora all'inizio del campionato. Io, poi, la classifica non la guardo neanche, mancano ancora tante partite".
PIANETA MESSINA

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