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giovedì 18 aprile 2013

GAGLIARDI: " NON POSSIAMO FARE CALCOLI, IL MESSINA Sì "

L'allenatore del Cosenza, Gagliardi, al "S. Vito" nel match d'andata (Foto Fabrizio Pernice)
Oggi ha parlato Re Giorgio. Il capitano giallorosso, dopo la partitella infrasettimanale, ha incrociato taccuini e microfoni per raccontare le proprie sensazioni in vista della partitissima di domenica. In serata pubblicheremo l'intervista piuttosto "pepata" che Corona ha rilasciato a Pianeta Messina. Re Giorgio non ha risparmiato frecciatine al Cosenza e al suo allenatore Gagliardi, ma ha anche parlato del proprio futuro a Messina.
Ieri, intanto, Pianeta Messina ha contattato l'allenatore dei silani, Gagliardi, che ha fatto uno "strappo" al silenzio stampa che lo stesso tecnico si era imposto in vista del big-match contro il Messina.
- Pronto a rispondere a tutte le domande?
"Per carità, non mi tiro mai indietro".
- Ci siamo. Domenica la resa dei conti. Come immagina questa super sfida?
"Faccio una premessa. Noi abbiamo il massimo rispetto per il Messina che merita il primo posto in classifica. Detto questo, sarà una partita molto tirata, difficile da pronosticare. Una partita del genere la puoi preparare al massimo, nei minimi dettagli, ma poi in campo prevarrà chi sbaglierà di meno. Il Messina, con cinque punti di vantaggio e il fattore campo a favore, può fare tutti i calcoli. Noi no. A noi serve solo un risultato".
- Il Messina, comunque, punta dritto alla vittoria per brindare alla promozione. 
"Può scrivere, per favore, che l'unica cosa che non penso è ciò che vuole fare il Messina?".
- Perchè? Non le serve sapere che tipo di partita faranno i suoi avversari?
"Ripeto. Noi non possiamo fare calcoli. Arrivati a questo punto, non posso preoccuparmi di cosa vorrà fare il Messina. Devo solo pensare a cosa dobbiamo fare noi".
- Conferma quella dichiarazione dopo il pari di Cava de' Tirreni?
"A quale dichiarazione si riferisce?"
- Lei avrebbe detto, così abbiamo letto, che "la terza arbitrale ha voluto lanciare un messaggio". A cosa alludeva?
"Sono sincero. Non ricordo di avere detto esattamente queste parole. Il concetto era un altro. Contro la Cavese abbiamo subìto dei torti arbitrali che hanno visto tutti e che hanno danneggiato il nostro campionato. Tutto qui".
- Ma il campionato non lo avevate compromesso prima, perdendo in casa con la Vibonese?
"Questa è una domanda maliziosa..."
- Non credo. E' una domanda.
"Allora le rispondo che così come abbiamo perso quella partita, ne abbiamo vinte altre fuori casa, contro Gelbison e Ribera, che in molti non si aspettavano. Quindi non abbiamo nulla da rimproverarci. Ma se non vinciamo una gara perchè un arbitro o un assistente di linea sbaglia in maniera clamorosa, il discorso è diverso".
- Ma gli arbitri sbagliano anche in A, figuriamoci in D. Ma non rischia di diventare un alibi? Il distacco dal Messina è di cinque-barra-sei punti.
"Non è un alibi, perchè ho già detto che il Messina merita di essere primo in classifica. Noi non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo disputato un grande campionato, con il migliore attacco, tante partite vinte, ma abbiamo avuto la sfortuna di avere un avversario più forte. Il Messina è stato più bravo di noi, con una società più forte, capace di allestire un organico di primordine e di prendere decisioni intelligenti, come ad esempio la rinuncia a un giocatore come Leon. A Messina quest'anno hanno remato tutti in una direzione. Tifosi, stampa, società e questo è importante".
- Che accoglienza si aspetta al "S. Filippo"?
"Guardi, le do una chicca. Qualsiasi accoglienza riceverò, resterò sempre legato a questa città che mi ha dato una laurea".
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