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domenica 15 dicembre 2013

BELLI E DA APPLAUSI

De Bode festeggiato dai compagni dopo il gol del pari nel primo tempo (foto Fabrizio Pernice)
E' il Messina che i tifosi volevano. Bello a vedersi, quasi un cigno e non più brutto anatroccolo. Che impone il gioco, che sa farsi rispettare, con una manovra ariosa e avvolgente. E con tanti margini di miglioramento, è vero, perchè la "cura" Grassadonia è appena agli inizi.
Il pareggio, l'ennesimo casalingo, però giunge al cospetto della capolista. E il Teramo il punto ha dovuto sudarselo, specie nel primo tempo, nonostante il momentaneo e ingiusto vantaggio degli abruzzesi. La bella notizia di questo pareggio al "S. Filippo" è la prestazione del Messina, con poche sbavature (forse l'unica è la mezza dormita nel corner del gol di Caidi) e molte luci che hanno illuminato il match dei peloritani.
Grassadonia conferma il Messina vittorioso a Sorrento, con Guadalupi alle spalle dell'unica punta vera Chiaria, ma con il portoghese Ferreira a pungere sulla trequarti sinistra del fronte d'attacco peloritano. Squadra compatta a centrocampo con la cerniera Maiorano-Bucolo supportata dallo stesso Ferreira che giostra anche nel cuore del campo a caccia di palloni giocabili. E a sinistra c'è anche l'incursone Quintoni che sovente si stacca dalla linea di difesa, coperto alle spalle da Silvestri che compone la difesa affidata a Ignoffo, De Bode e Guerriera.
Messina che inizia con il piglio giusto e dopo appena tre minuti c'è il primo squillo con una bordata di Ferreira che scalda i guantoni di Serraiocco.
Il gol del momentaneo vantaggio del Teramo con il colpo di testa di Caidi su corner (foto F. Pernice)
La capolista Teramo, reduce dalla vittoria esterna nel recupero di Lamezia Terme, tenta di uscire dal guscio, ma è il Messina a fare la partita con trame pulite e avvolgenti. Pochi palloni sprecati e attacco degli spazi togliendo subito l'iniziativa agli abruzzesi. Piovono applausi dagli spalti per un Messina brioso, a tratti elegante, che al 28' sfiora ancora il vantaggio con un'altra bordata di Ferreira, tra i più ispirati, ma la sfera quasi pettina la traversa. Ma cinque minuti dopo, al primo tentativo del Teramo, arriva la doccia gelata del vantaggio abruzzese con Caidi che insacca di testa su corner di Dimas.
Ma il Messina non si scompone e dalla Sud non si smette d'incoraggiare i propri beniamini ingiustamente sotto di una rete. I peloritani tornano a spingere e al 35' è Guerriera, imbeccato in area, a costringere alla parata a terra Serraiocco. Tre minuti dopo il portoghese Ferreira, tra i più in palla, è costretto a lasciare il campo per infortunio. Al suo posto Gherardi. E' il momento più delicato del match. E il Teramo cerca di approfittarne, sfiorando il raddoppio con Bernardo, ma Lagomarsini si rifugia in angolo alla Garella.
Il colpo di testa vincente di De Bode su traversone calibrato di Quintoni (foto F. Pernice)
Pericolo scampato e il Messina si rialza, agguantando il meritato pareggio sui titoli di coda della prima frazione, con De Bode che incorna su angolo corto e cross millimetrico di Quintoni.
Ripresa con il Messina sempre a trazione anteriore e dopo 5 minuti ci prova subito Guadalupi, ma un difensore ci mette una pezza. Allora è Chiaria, un minuto dopo, ad incunearsi in area ma la difesa abruzzese si salva con affanno. Episodio dubbio, al 52', in area teramana. Ignoffo va giù, i giocatori reclamano il penalty per una spinta, ma Morreale lascia correre. Il Teramo serra i ranghi e Grassadonia getta nella mischia Corona al posto di uno spento Chiaria. Messina vicinissimo al raddoppio con Gherardi che spara sul portiere e Teramo pericoloso soprattutto sui calci da fermo. Così al 78' è Ferrani a sfiorare di testa il nuovo vantaggio, sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il Messina fa possesso palla, ma non riesce ad affondare il colpo vincente. Così Grassadonia fa entrare un'altra punta, Lasagna, al posto di un evanescente Guadalupi, ma la sostanza non cambia. Anzi è ancora il Teramo che va vicino al raddoppio, ancora con Ferrani di testa, ma stavolta Lagomarsini ma un mezzo miracolo. L'ultimo acuto è del Messina e porta la firma di Maiorano. Ma la difesa abruzzese si salva.
PIANETA MESSINA



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