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giovedì 26 gennaio 2012

BERTONI: Il MESSINA NON MOLLERA'

L'allenatore Alessandro Bertoni (Ishy foto)
Lo incontriamo per fare due chiacchiere, per capire cosa gli frulla in testa in un momento così strano della stagione. Bertoni e il suo Messina sono in mezzo al guado, con il malcontento che serpeggia dopo l'ultima missione fallita in trasferta, con una classifica abulica che fa a pugni con i programmi ambiziosi stilati quest'estate dalla società. I numeri sono impietosi, nonostante l'handicap dei punti tolti in corso d'opera. Il primo posto, quello che ovviamente interessava in casa giallorossa, anche senza penalizzazione sarebbe stato ancora lontano: sette punti. Troppi, se vogliamo, per una squadra allestita per giocarsela da protagonista. Allora, se vogliamo essere onesti fino in fondo, nessuno dello staff si offenda se ribadiamo che qualche errore, in sede di allestimento della squadra, è stato commesso. Quest'organico, al quale non si può contestare l'attaccamento alla maglia e lo spirito di sacrificio (anche economico), ha dei limiti strutturali con i quali il tecnico Bertoni deve fare i conti. Soprattutto a centrocampo, in fase di costruzione del gioco. E questo è uno dei limiti, se vogliamo, del Messina soprattutto in trasferta, dove non bastano lanci lunghi e pedalare per sorprendere gli avversari.
Con Bertoni partiamo da quest'analisi tecnica. "Beh, può darsi che in fase d'impostazione della manovra facciamo un po' di fatica per certe caratteristiche tecniche dei nostri calciatori. Ma un giocatore con determinate doti in mezzo al campo, per la costruzione del gioco, ce l'abbiamo. E' Carrozza, ma per ora è fuori per infortunio. Qualcuno magari, che ora è andato via, non ha reso come ci si aspettava. Però vorrei dire una cosa importante. Domenica scorsa, anche se abbiamo perso, c'è stato un approccio alla gara che mi piaciuto. Soprattutto nel primo tempo, prima di rimanere in dieci per l'espulsione di Grillo, siamo stati propositivi più del Sambiase. Ma anche nella ripresa, seppur in inferiorità numerica, abbiamo cercato la vittoria".
 Messina trita avversari al "S. Filippo". In trasferta con il braccino corto. Ma che vi succede?
"Il fatto di non aver vinto ancora una gara non significa che siamo stati remissivi. Anzi. Se ripensiamo ad almeno tre gare, contro Licata, Hinterreggio e Valle Grecanica, avremmo meritato la vittoria. Se la palla finisce sul palo o il portiere avversario compie dei miracoli, francamente non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi. Detto questo, non nascondo che in qualche altra partita avremmo dovuto dare qualcosa in più".
Corona dopo l'espulsione nella gara d'andata a Noto 
- Ma è vera questa storia della sindrome da trasferta? Scendere in campo con l'assillo della vittoria può essere un boomerang?
"Per certi versi sì. E' ovvio che la penalizzazione subita ci ha costretti a dover accelerare anche in trasferta, visto che dovendo recuperare il gap,  anche un pareggio suona come una mezza sconfitta. E questa cosa, forse, finora ci ha condizionati".
- C'è chi sospetta, invece, che lei non abbia saputo trasmettere la giusta grinta e cattiveria agonistica ai giocatori soprattutto in trasferta. 
"Rispetto il parere della critica, ci mancherebbe, ma se è fondata su fatti concreti. Con i calciatori c'è un dialogo continuo, prepariamo le partite sotto tutti i punti di vista. L'aspetto tecnico e quello dell'approccio mentale vengono messi sullo stesso piano. A parte Caltanissetta, la squadra ha risposto alle mie aspettative anche sul piano della personalità. Il giudizio finale viene ovviamente condizionato dal risultato che ottieni in campo. Io, comunque, guardo sempre la prestazione. E credo che all'appello manchino un po' di punti che in trasferta avremmo meritato".
I tifosi del Messina nella gara d'andata a Noto
- Ci dica la verità. A questo punto, anche se c'è ancora quasi metà campionato da disputare, a cosa può ambire il Messina?
"Oggi dobbiamo solo pensare alla gara di domenica prossima contro il Noto. Ci servono i tre punti e basta. Capisco la delusione dei nostri tifosi per la sconfitta di Lamezia. Anche noi siamo arrabbiati. Ma chi era lì con noi ha visto che noi la partita abbiamo cercato di vincerla anche in dieci uomini. Quindi spero che i nostri tifosi ci stiano ancora vicino, perchè abbiamo bisogno di loro per tornare subito a far punti. La squadra è compatta, sa ciò che vuole e non si arrenderà mai fino al termine del campionato. I conti, poi, li tireremo alla fine".
 PIANETA MESSINA



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