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sabato 23 febbraio 2013

UN BRODINO SOTTO L'ETNA

I tifosi del Messina oggi presenti in gran numero a Paternò (Foto Fabrizio Pernice)
Finisce con un brodino la trasferta di Paternò. Un pareggio comunque  giusto, anche se nel finale il Messina ha cercato disperatamente il gol vittoria. Ora non resta che aspettare cosa succederà domani a Paola, dove il Cosenza sarà "costretto" a vincere per rosicchiare due punti ai peloritani. E i tifosi peloritani (ma anche i giocatori) stanno già facendo i debiti scongiuri, affidandosi al carattere del Comprensorio Normanno che domenica scorsa ha dimostrato di avere anche grande orgoglio.
Oggi, comunque, il punticino colto al "Falcone e Borsellino" non fa fare salti di gioia, ma muove la classifica. Poi, il Cosenza, non ha ancora vinto e l'eccessiva "carica" emotiva che i silani daranno alla gara potrebbe anche giocare un brutto scherzo.
Oggi, a Paternò, la cosa più bella l'hanno fatta i tifosi, con il colpo d'occhio nella piccola curva alle falde dell'Etna. Loro, i soliti "faracassoni", pronti a sgolarsi per novanta minuti, colorando di giallorosso il "Falcone e Borsellino", in una sfida a distanza con i tifosi di casa che rispondono con una bella coreografia a tinte rossazzurre. Ciak, si gira ed è il Comprensorio Normanno a provarci dopo 5 minuti con Mandarano, l'aitante centravanti paternese che dalla distanza spedisce a lato. Il Messina, privo in difesa di Ignoffo e Chiavaro, nei primi venti minuti appare un po' lezioso, quasi a studiare gli avversari. Ne esce così un avvio di gara sonnacchioso, con qualche timido tentativo su entrambi i fronti, ma con i due portieri inoperosi. E a spezzare questa fase noiosa ci pensa la retroguardia del Messina, con un retropassaggio sporco di Cucinotta verso Lagomarsini che decide di bloccare con le mani la sfera, pensando si trattasse di un rimpallo involontario. L'arbitro, invece, ferma tutto e assegna un malefico calcio di punizione in area. Mandarano, dal vertice dell'area piccola, riesce a bucare la fitta barriera, ma Lagomarsini c'è ed abbranca la sfera. Il pericolo scampato scuote il Messina, che decide di affacciarsi con più convinzione dalle parti di Farò.
E lo fa prima con un traversone di Savanarola per Guerriera che solo in area viene anticipato d'un soffio da Orefice che mette una pezza. Nel finale di primo tempo arriva il primo tiro in porta del Messina, con Chiaria che costringe Farò ad accartorciarsi sul pallone.
Nella ripresa Catalano gioca subito la carta Parachì (al posto di Guerriera), nel tentativo di dare maggiore incisività nella fase di appoggio alle due punte. Ma i primi effetti non soddisfano l'allenatore (non per colpa di Parachì) che così decide di operare il secondo cambio. Dentro Cocuzza che subentra a Corona. Il Messina vuole stringere i tempi per tentare la via del gol, ma la manovra dei giallorossi appare a tratti confusa, merito anche dei padroni di casa che sul piano della corsa riescono a tenere botta.
Il portiere del Comprensorio Normanno in uscita su una incursione dei peloritani (Foto Fabrizio Pernice)
Allora serve l'invenzione di qualche singolo per dare uno scossone alla gara del Messina. E il primo segnale forte arriva dai piedi di Cocuzza che con un gioco di prestigio serve un pallone d'oro a Parachì tutto solo davanti a Farò che disinnesca alla disperata. Sale la tensione della gara e l'adrenalina cresce anche sulle due panchine, con il tecnico paternese Strano (squalificato) che si sgola dalla tribuna e il ds del Messina Ferrigno che si becca una "espulsione" per qualche parolina di troppo. Nel finale di gara le due squadre osano di più e le azioni iniziano a fioccare. Prima Vianello, incuneatosi in area, viene anticipato da Lagomarsini . Sul capovolgimento di fronte è Parachì a costringere Farò alla respinta con i piedi. Il terzo cambio del Messina arriva all'83', con l'ingresso di Ferreira al posto di Savanarola. Ma è il Comprensorio che sfiora il vantaggio con Mandarano, rischiando però di capitolare all'86' con un bel tiro a giro di Ferreira che fa venire i brividi ai tifosi di casa. Il Messina ci prova fino all'ultimo per portare a casa i tre punti e il gol lo sfiora nuovamente su corner, ma è Marletta di testa ad evitare il peggio. Finisce così, con un mezzo sorriso. E ora sotto con la macumba. Il Cosenza non ce ne voglia.
PIANETA MESSINA





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