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mercoledì 20 luglio 2011

ORE CRUCIALI. "SPERIAMO DI FARCELA"

Corsa contro il tempo, frenetica, con l'acqua alla gola. Per non annegare. Una corsa disperata, ma la speranza non è ancora svanita. Soli due giorni per salvare l'Acr Messina, mentre la città si spacca in due. Chi parla di accanimento terapeutico, augurandosi la fine di questa società definita ormai una palla al piede, chi invece non vuole rassegnarsi al de profundis. Tra questi, la vecchia guardia della tifoseria organizzata che in queste ore cruciali sta tentando di dare una mano alla cordata messinese per confezionare in extremis l'operazione salvataggio. Una sorta di azionarato popolare, per raccogliere una somma sufficiente da aggiungere a quella già garantita da alcuni imprenditori messinesi sotto forma di sponsorizzazione. In soldoni, servono circa 130 mila euro, in questa prima fase, fra tassa d'iscrizione, vertenze con i calciatori e fondo di garanzia, almeno per partire, per scongiurare la radiazione dell'Acr Messina. Soldi che, ripetiamo, l'attuale proprietà è disposta ad anticipare, ma solo in cambio di un titolo a garanzia che la cordata messinese dovrà presentare. Appunto un bonifico che Martorano e Ficara potranno incassare dopo l'iscrizione e la cessione delle quote (85%) ai nuovi proprietari della società giallorossa. Ieri è stata un'altra giornata frenetica, tra telefonate, contatti, riunioni dello staff messinese, per mettere tutti i tasselli al punto giusto. Trapelano pochissime notizie sulle effettive percentuali di riuscita dell'operazione salvataggio.
L'imprenditore Lello Manfredi  (Ishy foto)
 Ieri pare si sia mosso qualcosa sul fronte vertenze. Oggi il segretario dell'Acr, Pino Fichera (ieri in città per pianificare il rilascio delle liberatorie entro venerdì), s'incontrerà con il legale di due calciatori (Nuccio e Cervillera), ma non è detto che sarà messo subito nero su bianco. C'è un problema di liquidità che ha in pratica trasformato una collinetta (i 130 mila euro) in una montagna, vista la difficoltà a reperire veri finanziatori (distratti e anche un po' strafottenti) in una città apatica su mille fronti. "Stiamo tentando di farcela", le uniche parole di Lello Manfredi, che in queste ore preferisce lavorare sodo e parlare poco. Ci sarà tempo, dopo venerdì, per spiegare tante cose.

2 commenti:

  1. caro pernice..d'accordo sull'apatia della città'..pero' dimentichi un particolare...
    in città' ci sono tanti di quei problemi...che il calcio e'nulla..(es..disoccupazione dilagante )
    stiamo parlando di una città'..che allo stato attuale...e' senza un futuro e forse manca anche del presente...e quindi direbbe qualcuno..e che ci azzecca il calcio...??

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  2. attraverso lo sport essendo un bene sociale si rinasce da una citta' che e' nell' apatia assoluta percio' il calcio ci azzecca ma non con questi personaggi delinquenti tra cui martorano manfredi gente che per i loro interessi rovinano la citta' comunque se il calcio non ti interessa che ci fai in questo sito reggitano di merda

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