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venerdì 27 settembre 2013

OCCHI FEROCI E TANTA FAME

Il vero Messina? Catalano, Ferrigno e il patron Lo Monaco giurano che lo vedremo tra non molto, perchè ancora la squadra è un mini cantiere aperto, tra infortuni (Guadalupi, Maiorano, Siciliano), ultimi arrivati (Lasagna, Gherardi, Guilana) che devono acquisire il ritmo partita e qualche elemento sotto il rendimento standard.
Ci vuole calma e sangue freddo, come recita il tormentone di tale Luca Dirisio, per dipanare la matassa senza isterismi, consapevoli però che oggi il Messina è come un mezzo convalescente sotto antibiotici che ha solo voglia di rimettersi in sesto.
Ma il campionato, ovviamente, non può aspettare i giallorossi e domenica propone al Messina un avversario tosto, l'Aprilia, squadra veloce e sbarazzina, di quelle che possono farti girare la testa se oltre alla tecnica non metti in campo tanta birra.
Il tecnico Catalano, fresco di patentito di allenatore conseguito a Coverciano e di blindatura ottenuta da Pietro Lo Monaco ("Catalano resta l'allenatore del Messina anche se perdiamo le prossime dieci partite") ha già guardato negli occhi i suoi giocatori all'indomani della disfatta di Castel Rigone.
E ha detto ciò che un allenatore è giusto che dica in un momento così delicato.
A questo punto il testimone passa alla squadra, ai calciatori, dal più sbarbatello ai senatori, perchè al di la della tecnica, degli infortuni e dei moduli, in campo servono occhi feroci e tanta fame. Sempre.
PIANETA MESSINA

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