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venerdì 20 settembre 2013

CATALANO CON L'ELMETTO "LOTTANDO SI VINCE"

Catalano si aspetta una prova gagliarda domani a Castel Rigone (Foto Fabrizio Pernice)
Partiamo dalla cosa che più preme ai tifosi. Che Messina sarà domani a Castel Rigone? Autoritario e cinico, oppure un po' timido e sparagnino? Oppure una via di mezzo, con il cuore che sopperisce a qualche lacuna nella manovra?
Se lo chiedi al suo allenatore (che dovrà rinunciare all'infortunato Maiorano), la risposta è chiara, netta. "Noi prepariamo ogni partita, in casa e fuori - spiega Catalano - per fare il nostro gioco. Poi, di fronte, c'è sempre un avversario con le sue motivazioni e se qualche ciambella non esce con lo stesso buco i fattori possono essere diversi".
- Ad esempio?
"Le cose le studiamo a tavolino, ogni calciatore sa il compito che gli è stato assegnato in campo. Certi meccanismi a volte funzionano, a volte meno, ma questo dipende da cose che poi si verificano in campo, dall'atteggiamento dell'avversario, da episodi isolati che possono cambiare il volto di una partita. Nel calcio questo può succedere".
- Può succedere, anche inconsciamente, di sottovalutare un avversario sulla carta più debole?
"Assolutamente no. Non è nostra abitudine sottovalutare anche l'ultima in classifica. Il Castel Rigone, ad esempio, anche se ha perso 4-1 domenica scorsa, è una buona squadra. Ha calciatori che hanno sempre giocato in queste categorie, diversi li conosco, domani sappiamo di affrontare un avversario difficile. Quindi serve massima concentrazione".
- Quindi se domani, al posto del Castel Rigone, ci fosse la capolista è la stessa cosa?
"Per noi non cambia nulla. E' la stessa cosa. Tutto dipende da noi, dal nostro approccio alla partita e da come siamo capaci di gestirla. Con il sacrificio, lottando e con la giusta applicazione anche le partite più difficili si possono vincere".
- Con un Corona così già ti senti più tranquillo?
"Giorgio sta bene, si vede. Si diverte in campo, è un esempio per tutti. Domenica scorsa ci ha dato una grossa mano, al di la del grande gol che ha fatto". 
- Nell'intervallo, con un uomo in meno, è scattato qualcosa nello spogliatoio?
"Mi sono arrabbiato tanto, ma proprio tanto. Dopo l'espulsione di Cucinotta non ho tolto un attaccante perchè avrei dato un segnale negativo alla squadra. Sentivo che i ragazzi potevano e dovevano vincere la partita. Alla fine sono stati bravi e con grande sacrificio hanno saputo gestire il prezioso vantaggio".
PIANETA MESSINA

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