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giovedì 13 giugno 2013

LO MONACO: "SPAZIO AI GIOVANI IN LEGA PRO. FRANZA? POLEMICHE CHE NON SERVONO PIù"

Pietro Lo Monaco, "patron" del Messina (Foto Fabrizio Pernice)
Spazio ai giovani in Lega Pro. Per i "vecchietti" pensione anticipata? A conti fatti, in ogni squadra dovrà esserci un'età media di 24 anni. Sembra questa la volontà, ancora non ufficializzata, che quest'anno trasformerà i campionati di Prima e Seconda Divisione in un autentico bacino di "saranno famosi". Una mini rivoluzione che ha già spaccato gli addetti ai lavori. Ma questa riforma che vuole svecchiare gli attori in campo - prima di quella che confezionerà la Serie C unica - vede tra i favorevoli il patron del Messina, Pietro Lo Monaco, contattato da Pianeta Messina.
- Allora, direttore, che ne pensa?
"È una buona regola. Lo dico da sempre che bisogna scommettere sui giovani. Sono il futuro del nostro calcio".
- Ma se bisogna rispettare la media dei 24 anni e schieri in campo Corona e Ignoffo, oppure ingaggi Migliaccio, come si fa?
"Migliaccio chi? Non lo conosco neanche. Comunque, parliamoci chiaro, problemi per il Messina non ce ne saranno. Allestiremo una squadra di valore rispettando questi nuovi parametri. La Lega Pro deve essere il bacino per fare crescere e valorizzare i giovani. E poi non è detto che qualche giocatore più grandicello non possa giocare con loro. Quindi nessun problema per noi, sappiamo come muoverci".
- Parliamo del prossimo sindaco? Ha visto, si va verso il ballottaggio. Se l'aspettava Accorinti al posto di Garofalo?
"Il problema di Messina non è il sindaco, ma la politica. Mi chiedo cosa hanno intenzione di fare questi signori in una città a rischio default? Il sindaco per me conta poco, è tutto il resto che deve funzionare".
- Ha letto le recente intervista a Pietro Franza?
"Sì. Perchè, che è successo?
- L'ex presidente è stato inondato d'insulti sul web, anche Pianeta Messina "rimproverato" di averlo contattato. Lei che ne pensa?
"Di cosa?"
- Della triste fine del Messina targato Franza...
"Visto che me lo chiede adesso dico il mio pensiero. Oggi non bisogna tornare a fare polemiche inutili che ormai non servono più a nessuno. Dico solo che la famiglia Franza, in un determinato periodo, ha regalato alla città grandi soddisfazioni con il calcio. E questo non va dimenticato, fermo restando che poi sono stati commessi degli errori che nel calcio possono succedere e che hanno portato allo sfaldamento di tutto ciò che di buono era stato fatto. I tifosi hanno tutto il diritto di avercela con loro, ma nel calcio come nella vita ci sono questi periodi bui che vanno accettati. Ora il Messina ha intrapreso la via della risalita, quindi guardarsi sempre indietro non aiuta molto".
- Quindi, per tornare in alto, un eventuale aiutino anche dai Franza non lo rifiutereste?
"Sottoscrivo quello che ha già detto mio figlio a proposito. Si parlava, ovviamente, non di gestione societaria ma di altro".
- Pietro Franza, parlando di stadio, ha detto che la società fu massacrata da alcune forze politiche e che furono tagliate le gambe, recito testualmente, a qualsiasi iniziativa sullo sfruttamento dell'impianto. Che ne pensa?
"Non posso rispondere a questa domanda perchè non so come siano andate le cose in quegli anni".
- Però, a distanza di alcuni anni, il tema della gestione del S. Filippo torna d'attualità. E' la "madre" di tutte le partite per il futuro del Messina?
"E' un passaggio importante, oserei dire determinante nel processo di crescita di questa società. Il Comune, che è il proprietario dell'impianto, dovrà dirci al più presto come e chi dovrà gestire questo stadio. I problemi li conosciamo tutti, è inutile stare qui a ripeterli. Noi un'idea su cosa fare con tutta l'area del S. Filippo ce l'abbiamo. Ora la classe politica deve dirci cosa vuole fare".
PIANETA MESSINA

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