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sabato 1 giugno 2013

CORONA, CUORE DI PAPA'

Capitan Corona con il figlio Giacomo al "S. Filippo"  (Foto Fabrizio Pernice)
Ha una sola cosa in testa, per ora, che gli fa passare il Messina in secondo piano. La Comunione di suo figlio Giacomo, 9 anni, che domani a Palermo farà emozionare papà Giorgio.
Ed è la prima cosa che ci dice al telefono, appena gli chiediamo di parlare un po' del suo Messina. Poi però, pian pianino, Corona inizia a sciogliersi, a parlare da capitano, con il suo solito stile diretto, senza mai essere banale.
- Allora Giorgio, qualcuno ti vuole, ma riesci a immaginarti con un'altra maglia?
"Fa piacere che ci sia qualche squadra che mi cerca, ma io sto bene a Messina. Se la società è d'accordo".
- Ferrigno ha detto che con te non ci sono problemi. Sei in cima alla lista dei confermati...
"Se ha detto così allora non ci cono problemi. Dopo la fine del campionato abbiamo già parlato. Dobbiamo rivederci, ma per una mia riconferma non ci saranno problemi".
- Hai letto di Tiscione? Ti piacerebbe come compagno d'attacco?
"Tiscione era tutto il Città di Messina. Di più che devo dire?"
- E Guadalupi?
"Se la società l'ha contattato vuol dire che ha le doti giuste. Dico solo che chi verrà a Messina dovrà fare quello che abbiamo fatto noi. Grande gruppo e pedalare, senza  parlare troppo. Se non si suda la maglia non si va da nessuna parte".
- Corona leader in campo e fuori. Certe cose che hai detto non erano mai casuali. Ma quando parlavi d'invidia per il Messina ti riferivi a qualcuno in città?
"Vuoi dire a De Leo? Forse anche a lui, ma anche a chi ha voltato le spalle al Messina, alla squadra della propria città. Ora a tutta questa gente direi di stare alla larga dal Messina".
- Tuo figlio Giacomo sulle orme del padre?
"Il calcio gli piace tanto, gioca con la Cantera Ribolla di Totò Schillaci".
- Che ruolo?
"E' un centrocampista, quindi non ha imitato il papà".
- Mai chiedere a un padre se suo figlio è bravo a giocare a calcio...
"Esatto, non sta a me dire se Giacomo è bravo, sono il padre. Dico solo che per lui il calcio, ovviamente insieme allo studio, è una cosa dalla quale non riesce a staccarsi. Quando era più piccolo dava sempre calci a un pallone, ma io non l'ho mai spinto a innamorarsi di questo sport. Se mio figlio diventerà un calciatore lo dirà solo il tempo. Per ora è giusto che si diverta".
PIANETA MESSINA

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