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mercoledì 23 maggio 2012

A CARTE SCOPERTE

Il vice presidente Di Bartolo e il presidente Manfredi,  due dei principali fautori del salvataggio dell'Acr (Ishy foto)
A bordocampo, in un angolo. Quello del corner, allo stadio "S. Filippo". La location più naturale per parlare del futuro del Messina. Una ventina di minuti per chiarire definitivamente quali dovranno essere le condizioni che convinceranno Bonina a mettere finalmente nel suo carrello l'Acr Messina. Il presidente della Sigma Barcellona è piombato ieri pomeriggio allo stadio mentre in campo di disputava Cagliari-Palermo. Cellino e Zamparini, ovviamente, non centrano, ma si trattava di una gara del campionato nazionale universitario. Spalti praticamente  vuoti, a parte qualche addetto ai lavori (c'era anche Ciccio La Rosa). Ad attendere Bonina, ovviamente, Manfredi e il fido Di Bartolo. Dopo i convenevoli, il presidente dell'Acr e l'imprenditore barcellonese iniziano a discutere. E ovviamente si parla di cifre, di soldi, di quanti ne servono per "pulire" la società da ogni scoria per debiti accumulati dalle passate gestioni. Bonina è stato chiaro. Lui è disposto a coprire fino a 400mila euro. Oltre questa cifra non è intenzionato a esporsi. La "forbice" tra la reale situazione debitoria e la disponilità manifestata da Bonina, sulla carta, appare minima. L'Acr, infatti, avrebbe una passività di poco superiore ai 300mila euro. Condizionale d'obbligo, visto che il conteggio fatto dai soci include alcune transazioni (però da dimostrare con attestazioni) con i vecchi creditori. Quindi, a conti fatti, l'operazione Bonina sembra fattibile.
Immacolato Bonina con Niki Patti (Ishy foto)
 Il "faccia a faccia" si conclude con un arrivederci alla prossima settimana, quando il presidente Manfredi farà visionare il bilancio dell'Acr Messina relativo al 2011 e quello del 2012 (periodo gennaio-maggio).
Dopo l'incontro con Bonina, ieri sera nello studio di un notaio si è svolta una riunione tra alcuni soci (oltre a Manfredi e al vice presidente Di Bartolo, c'erano Antonio Morgante, Roberto Ruegg e Carlo Micalizzi) per fare il punto della situazione e creare le condizioni migliori affinchè la trattativa per la cessione del Messina a Bonina possa andare in porto. Si vocifera anche di una disponibilità, da parte dei soci, a un eventuale altro sforzo economico (100mila euro) per incoraggiare Bonina (che invece preferirebbe fidejussioni)  a chiudere l'operazione. "Noi amiamo il Messina - dice il vice presidente Di Bartolo - e tutto ciò che abbiamo fatto lo dimostra. Abbiamo fatto grossi sacrifici per salvare l'Acr. Ora speriamo che si possa giungere a una soluzione che possa rafforzare questa società. Se Bonina farà il grande passo saremo contenti. In ogni caso, noi non la faremo morire".
PIANETA MESSINA

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