Riccardo Bocchini, tecnico del Martinafranca (foto P. Conserva) |
- E le dico che lì il Messina è partito subito forte. Era l'esordio di Grassadonia in panchina...
"Certo, il cambio di allenatore potrebbe aver cambiato qualcosa nella testa dei giocatori. Nel calcio, certe volte, l'avvicendamento in panchina funziona".
- Preoccupato quindi di questo nuovo Messina?
"Guardi, di solito mi preoccupano tutte le partite. So che il Messina con gente esperta come Ignoffo e Corona, ad esempio, è un'avversaria dura da affrontare. Ci sono giocatori importanti come Ferreira, Quintoni".
- Quindi?
"Non sarà facile, ma ci proveremo a batterli. Se non partiremo forti anche noi, sbaglieremo l'approccio alla gara. Ma la mia squadra è giovane e certe voglie commette degli errori, oltre a una dose di sfortuna che ci perseguita. Pensi che nelle prime dieci partite abbiamo colpito sette pali. Al tirare della somme, tra jella, imprecisione e ansia, abbiamo 15 punti. Ne meriteremmo qualcuno in più, ma sapevamo di dover fare un campionato di sofferenza, la società ha puntato sui giovani. Con il minutaggio, si sa, si possono incassare quasi 600mila euro".
- Con il rischio, però, di perdere il treno della Serie C unica.
"Non sono del tutto d'accordo. Guardi, noi siamo attardati in classifica, è vero, ma in questo tipo di campionato possiamo ancora farcela. Siamo a cinque punti dai play off".
- Sì, ma con i giovani di belle speranze non è detto che si vinca spesso.
"Sì, ma a volte puoi accontentarti anche di un pareggio. Muovere la classifica è sempre importante".
- Ma domenica il pari serve poco sia a voi che al Messina.
"No, no. Anche un punto serve, serve. Mi soddisfa tutto, anche se vincere sarebbe meglio".
PIANETA MESSINA
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