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sabato 28 dicembre 2013

PEPE E' GIA' PRONTO: "DARO' IL MASSIMO PER IL MESSINA"

A destra il nuovo  difensore del Messina, Enrico Pepe, con la maglia della Paganese
E' il primo rinforzo del Messina. Ha 24 anni, fa il terzino, è abbastanza alto (1,84), ma soprattutto ritrova l'allenatore con il quale ha conquistato una promozione, con la Paganese, proprio nel campionato di Seconda Divisione. Enrico Pepe, originario di Pompei, oggi ha rescisso il contratto con la società campana (che ha esonerato l'allenatore Maurizi) e domani arriverà a Messina per conoscere subito i suoi nuovi compagni. La firma è prevista appena il regolamento lo consentirà. Pianeta Messina, in anteprima, stasera ha sentito telefonicamente il nuovo difensore peloritano che sta preparando i bagagli per trasferirsi in riva allo Stretto. "Vengo in una piazza importante - dice subito Pepe - ritrovo il mio allenatore che ho avuto non solo a Pagani, ma anche a Salerno. Ho grandi stimoli, vengo per dare una mano, darò il massimo per tirarci su da questa situazione".
- Grassadonia ti ha voluto a tutti i costi.
"Con lui ho avuto sempre un buon rapporto. Ci siamo sentiti già una settimana fa, mi aveva prospettato l'intenzione di volermi con lui a Messina. Sono contento di tornare a lavorare con lui".
- C'è un intero girone di ritorno per agganciare il treno promozione che dista sei lunghezze. Ce la possiamo fare?
"Ce la dobbiamo fare. Il Messina è una buona squadra, conosco qualcuno dei giocatori e so che la società è molto ambiziosa. Poi il mister sa fare giocare bene le sue squadre, sono fiducioso ma dovremo lavorare sodo".
- Chi conosci già dei tuoi nuovi compagni?
"Iuliano, poi Ignoffo con il quale ho giocato a Siracusa. Conosco anche Maiorano, anche se non proprio bene, ma so che è un ottimo giocatore".
- Anche a Pagani Grassadonia applicava il 3-5-2. Quindi ti troverai subito a tuo agio.
"Spero di sì. Nello schema difensivo del mister mi muovevo sia a destra che a sinistra della difesa secondo le esigenze della partita. Mi piace anche staccarmi in avanti. Con la Paganese ho anche segnato un gol due anni fa, l'anno della promozione".
PIANETA MESSINA

martedì 24 dicembre 2013

IN PURGATORIO PER ESPIARE I PROPRI PECCATI

Difficile pensare a una "perestroika" in salsa giallorossa, semmai a qualche infusione ragionata che dia alla squadra più qualità in difesa e concretezza in avanti. E magari un pacemaker affidabile nel cuore del campo, se Bucolo e Maiorano prendono un raffreddore o restano appiedati dal giudice sportivo.
Così le vacanze di Natale, per i dirigenti del Messina, somigliano più a "lavori forzati" che a una rigenerante pausa magari sulla neve o alle Baleari. La disfatta di Martinafranca, umiltà o meno, ha confermato una cosa. I maghi in panchina non esistono (Grassadonia è bravo, ma fa l'allenatore) e questa squadra ha bisogno più di un ritocco per ovviare in fretta agli errori di valutazione (può capitare) fatti quest'estate dalla società. E di fronte alla miseria di 18 punti dopo mezzo campionato (con una sola vittoria casalinga contro l'ultima in classifica), anche gli handicap degli infortuni e della jella somigliano più a fattori fisiologici del calcio, perchè anche altre squadre possono presentare il conto di giocatori acciaccati o gol immeritati sul groppone.
E allora è più onesto recitare un po' di mea culpa (tutti possono sbagliare) e rimboccarsi le maniche, alzando l'asticella della qualità di questa squadra, che ricordiamolo non è lontano parente di quella che lo scorso campionato ha vinto (ma non stravinto) un campionato di Serie D.
Ma forse il peccato originale è proprio questo. Che differenza tecnica esiste tra quel campionato dilettantistico e questo di Seconda Divisione? E quanto è più forte il Messina di oggi, organico alla mano, rispetto a quello della scorsa stagione? Una campagna acquisti, ricordiamolo, che la scorsa estate non accese l'entusiasmo dei tifosi che si aspettavano ben altro, ma che decisero di firmare la loro cambiale in bianco, forti della competenza e dell'occhio lungo di un marpione del calcio come Pietro Lo Monaco. E sarebbe ingeneroso, adesso, scaricare tutte le colpe sui quei giocatori nei quali gli stessi dirigenti hanno creduto. Semmai la "colpa" è di chi li ha ingaggiati o confermati, in buona fede, credendo che fossero adatti per un campionato vincente. Professionisti che in campo, sia chiaro, hanno finora dato ciò che possono, ma dai quali non puoi aspettarti ciò che non hanno nelle corde. Il campo, giudice impietoso, ha detto finora che questa squadra ha dei limiti strutturali, figlia di qualche peccato di presunzione, mentre le altre società hanno sottovalutato meno questo "girone della morte", nel quale se non sei attrezzato per andare in Paradiso, hai già un bel biglietto di sola andata per l'Inferno. Ma per fortuna c'è anche il Purgatorio per espiare i propri peccati e andare lassù.
PIANETA MESSINA

domenica 22 dicembre 2013

GRASSADONIA SI COSPARGE DI CENERE: "E' COLPA MIA"

Lo sguardo eloquente di Grassadonia oggi in panchina a Martinafranca. La squadra lo ha deluso (foto Conserva)
Il Messina che non t'aspetti. Dopo le buone prestazioni e i segnali di ripresa contro Sorrento e Teramo, i giallorossi si sciolgono come il burro in padella. E il tecnico Grassadonia non le manda a dire: "E' stata una totale involuzione, abbiamo fatto una partita brutta, ho detto ai ragazzi che possiamo e dobbiamo risalire. Quando non metti in campo grinta e umiltà fai fatica contro chiunque. Sapevamo che il Martina avrebbe buttato il cuore oltre l'ostacolo. Hanno meritato la vittoria. Dovevamo scendere in campo con umiltà, invece abbiamo giocato sentendoci i primi della classe, ma la classifica non dice questo. Comunque mi prendo tutte le responsabilità di questa brutta prestazione e della sconfitta. Significa che non ho saputo trasmettere ai ragazzi cosa mi aspettavo da loro".
Ignoffo spiega in due parole una sconfitta dura da digerire. "Abbiamo meritato di perdere, ma solo perchè siamo mancati noi. Tornare indietro dopo le buone prestazioni fa male, abbiamo dimostrato a noi stessi che possiamo fare molto bene. Siamo mancati sotto tanti aspetti, l'errore più grande però è non averci messo la grinta e la foga che abbiamo dimostrato nelle partite precedenti di avere. Adesso ci aspetta un girone di ritorno molto duro, dobbiamo dare il massimo. Nel calcio si può fare tutto, dipende solo da quello che vogliamo noi".
PIANETA MESSINA
Un'uscita acrobatica di Lagomarsini nel secondo tempo, quando il Martinafranca ha pigiato di più (foto Conserva)

Guadalupi tallonato da un difensore pugliese. L'ex del Cosenza non ha brillato insieme a diversi suoi compagni (foto Conserva)





NATALE INDIGESTO. E ORA I RINFORZI PER NON SOFFRIRE ANCHE IL PROSSIMO ANNO

La cocente delusione nei volti di Ignoffo e De Bode al termine della gara con il Martinafranca (foto Conserva)
Bruttino e perdente. Ma soprattutto involuto. Nessuna traccia oggi a Martinafranca del Messina da applausi del nuovo corso Grassadonia. Così la sconfitta brucia di più, perchè i peloritani se la sono meritata tutta, mandando all'aria anche la ghiotta occasione di vincerla con un  po' di fortuna questa partita, dopo il momentaneo vantaggio con un guizzo dell'inossidabile Corona. Invece no, il Messina di oggi è riuscito anche nell'impresa di farsi battere da un Martinafranca che l'ultima vittoria casalinga l'aveva confezionata due mesi fa.
E le parole di fuoco, a fine partita, del tecnico Grassadonia, sono lo specchio del patatrac di oggi in terra pugliese. Poca umiltà, scarsa aggressività e soliti errori difensivi per spiegare una sconfitta che fa passare un bruttissimo Natale ai tifosi messinesi.
Per il resto, cioè dove e come intervenire per rinforzare un organico che mostra falle evidenti, se la vedranno il tecnico peloritano e la società, pèrchè alla fine del girone d'andata i numeri sono numeri e il Messina è a ben sei punti dall'ultimo vagone del "treno promozione". E facendo due conticini, visto che la quota sorriso (cioè l'ottavo posto) si attesterebbe intorno ai 50 punti, il Messina ne dovrà fare 32 per sperare nella Serie C unica.
L'esultanza dei giocatori del Messina dopo il gol del  momentaneo vantaggio di Corona (foto Conserva)
Quasi il doppio di quelli fin qui raccolti. E se non è un'impresa, poco ci manca. Ma il tempo c'è e la società e il nuovo allenatore sapranno come fare per raddrizzare la baracca.

Sulla partita di oggi c'è poco da aggiungere. Chi l'ha vista ha già le idee molto chiare. Primo tempo con molto possesso palla ma poca incisività (solo un colpo di testa di un terzino, Cucinotta), ripresa sotto i riflettori e con i due lampi nell'arco di un minuto. Prima il vantaggio illusorio del Messina al 58' con il rapace Corona (entrato da quattro minuti) che ringrazia il terzino Dispoto per il "regalo", poi il fulmineo pareggio del Martinafranca con Gai.
Pugliesi che sfiorano subito il raddoppio con Aperi e che fanno bingo a tre minuti dal 90' con Rocchi che di testa beffa Lagomarsini a difesa schierata. E a completare la pessima domenica pugliese, l'espulsione di De Bode per doppio giallo.
Ora buone feste a tutti (si fa per dire), nella certezza che dopo il "rinforzo" in panchina arriverà anche qualcosa di pregiato da schierare in campo nel nuovo anno. Perchè Grassadonia è molto bravo a lavorare nella testa dei giocatori, ma se si tratta di tirare in porta o chiudere le voragini in difesa lui può fare poco. Non gioca più.
PIANETA MESSINA
La gioia dei tifosi oggi presenti a Martinafranca dopo il  gol  realizzato da Re Giorgio (foto Conserva) 

APERI: "CORONA IL MIO IDOLO, MA PROVEREMO A BATTERE IL MESSINA"

Sebastiano Aperi, giovane trequartista siciliano quest'anno al Martinafranca
Fra tre giorni è Natale e sotto l'albero i tifosi si aspettano un bel regalo. Magari tre punti tondi tondi spediti in posta prioritaria da Martinafranca. Il modo più bello per salutare il 2013, l'anno del ritorno tra i professionisti, l'anno che ci ha ridonato il vestito storico dell'Acr, niente a che fare con il tarocco di dimasciana memoria. Ma per vincere nella tana pugliese oggi serve il Messina che sa fare il Messina, quello visto domenica scorsa, quello già visto a tratti nella vittoria di Sorrento. E' il Messina targato Grassadonia, con il sangue caldo nelle vene e quel pizzico di coraggio in più che non guasta.
Ma di fronte c'è sempre un avversario da rispettare, inguaiato dopo le ultime due sconfitte di fila (in casa con il Chieti e domenica scorsa a Cosenza), ma che le cronache raccontano tuttaltro che arrendevole. Anzi. E a raccontarci come affronterà il Messina oggi, è un siciliano doc, Seby Aperi, che il Messina lo conosce bene per averlo incrociato due volte, lo scorso campionato, quando vestiva la casacca del Palazzolo. "Per noi sarà una partita difficilissima, ma affronteremo il Messina con grinta, con la giusta cattiveria agonistica, perchè di fronte troveremo un avversario temibile".
- Lo scorso campionato hai purgato il Cosenza con un gol decisivo, facendo un favore al Messina. E' vero che due estati fa il Messina ti voleva?
"Sì, ma non so perchè poi la trattativa non andò a buon fine. Messina è una bella piazza, a chi non piacerebbe giocarci? Ma sono contento di essere approdato al Martinafranca. Qui mi trovo bene, il mister mi tiene in buona considerazione. Lui ha il merito di tenere tutti sullo stesso livello".
- E ti sei ritagliato il tuo spazio, segnando anche tre gol.
"Sì, una doppietta nella vittoria interna contro il Gavorrano e il gol decisivo nella trasferta di Sorrento che poi è stata la nostra ultima vittoria tre domeniche fa".
- E del Messina che mi dici. Chi temi in particolare?
"A parte i big Corona e Ignoffo, mi piacciono Ferreira e Maiorano. Comunque ci sono anche altri giocatori importanti nel Messina. Noi siamo una squadra piuttosto giovane, cercheremo di sorprenderli sul piano della corsa e dell'aggressività".
- Hai accennato a Corona. E' vero che per te è quasi un idolo?
"Re Giorgio ha giocato nella squadra della mia città, Catania, mi ricordo che stravedevo per lui. E' un esempio per tutti i giovani come me che giocano a calcio. La sua carriera parla da sola. Di gol ne ha fatti tanti, compresi quelli contro il Palazzolo lo scorso campionato. Quando l'ho affrontato ha sempre lasciato il segno sia all'andata che al ritorno. Spero che stavolta non si ripeta".
PIANETA MESSINA

venerdì 20 dicembre 2013

GRASSADONIA: "ANCHE CONTRO IL MILAN ME LA GIOCHEREI PER VINCERE"

IL MESSINA FA GOL TRA I BAMBINI DEL POLICLINICO

BOCCHINI NON SI FIDA : "CONTRO IL MESSINA ANCHE UN PUNTO VA BENE"

Riccardo Bocchini, tecnico del Martinafranca (foto P. Conserva)
Ci sono due cose in comune tra Martinafranca e Messina che facciamo subito notare al tecnico dei pugliesi Riccardo Bocchini, contattato ieri sera da Pianeta Messina. Sono le due sconfitte casalinghe finora rimediate da entrambe (i biancazzurri contro Teramo e Chieti) e l'ultima vittoria ai danni della stessa avversaria, il Sorrento, sempre in trasferta. "Ah, sì? Anche il Messina ha vinto l'ultima a Sorrento? Non ci avevo fatto caso".
- E le dico che lì il Messina è partito subito forte. Era l'esordio di Grassadonia in panchina...
"Certo, il cambio di allenatore potrebbe aver cambiato qualcosa nella testa dei giocatori. Nel calcio, certe volte, l'avvicendamento in panchina funziona".
- Preoccupato quindi di questo nuovo Messina?
"Guardi, di solito mi preoccupano tutte le partite. So che il Messina con gente esperta come Ignoffo e Corona, ad esempio, è un'avversaria dura da affrontare. Ci sono giocatori importanti come Ferreira, Quintoni".
- Quindi?
"Non sarà facile, ma ci proveremo a batterli. Se non partiremo forti anche noi, sbaglieremo l'approccio alla gara. Ma la mia squadra è giovane e certe voglie commette degli errori, oltre a una dose di sfortuna che ci perseguita. Pensi che nelle prime dieci partite abbiamo colpito sette pali. Al tirare della somme, tra jella, imprecisione e ansia, abbiamo 15 punti. Ne meriteremmo qualcuno in più, ma sapevamo di dover fare un campionato di sofferenza, la società ha puntato sui giovani. Con il minutaggio, si sa, si possono incassare quasi 600mila euro".
- Con il rischio, però, di perdere il treno della Serie C unica.
"Non sono del tutto d'accordo. Guardi, noi siamo attardati in classifica, è vero, ma in questo tipo di campionato possiamo ancora farcela. Siamo a cinque punti dai play off".
- Sì, ma con i giovani di belle speranze non è detto che si vinca spesso.
"Sì, ma a volte puoi accontentarti anche di un pareggio. Muovere la classifica è sempre importante".
- Ma domenica il pari serve poco sia a voi che al Messina.
"No, no. Anche un punto serve, serve. Mi soddisfa tutto, anche se vincere sarebbe meglio".
PIANETA MESSINA

giovedì 19 dicembre 2013

VECCHIO CUORE GIALLOROSSO

Il patron Lo Monaco firma l'atto che fa tornare in vita la storica Acr Messina (foto Furrer)
Il patron del Messina Pietro Lo Monaco si traveste da "Babbo Natale" e fa un regalo con i fiocchi ai tifosi del Messina. Nella sala 9 dell'Uci Cinemas di Tremestieri, grazie alla mediazione del notaio Nunzio Arrigo, i giallorossi fanno un salto nel passato, proiettando nelle menti degli aficionados di lunga data le migliori gesta della storica Associazioni Calcio Riunite, società che nacque nel 1947 e che fece una triste fine nel 1993, con la mancata iscrizione al campionato di serie C1. Da quel giorno l'Acr andò in pensione. Al suo posto prima l'Associazione Sportiva Messina, successivamente l'Fc Messina e l'Associazione calcio rinascita.
Adesso, con la storica firma davanti al notaio Arrigo e a parecchi tifosi di varie generazioni, il cuore della vecchia e indimenticata Acr Messina è tornato a battere. Una grande vittoria del gruppo Lo Monaco, la più bella da quando l'attuale dirigenza ha preso le redini della società giallorossa.
Oggi, intanto, c'è un'altra iniziativa lodevole dell'Acr Messina, con la visita nell''Uoc Genetica ed Immunologia pediatrica del Policlinico di Messina di una delegazione della squadra ai bambini ricoverati per lo scambio degli auguri di Natale.
PIANETA MESSINA



domenica 15 dicembre 2013

DE BODE: "QUEL CROSS DI QUINTONI ROBA DA SERIE A". GRASSADONIA: "DOBBIAMO CONTINUARE COSI'"

Il Messina prosegue la sua "cura" dopo l'arrivo di Grassadonia. Buon pari contro la seconda della classe, che lascia anche qualche rimpianto, visto che il Messina ha imposto un ritmo tambureggiante per  buona parte del match. L'autore del pareggio, De Bode, ha una dedica speciale: "Mio padre è venuto dall'Olanda per assistere alla partita, non lo vedevo da 6 mesi, segnare davanti a lui è stata una emozione indescrivibile. Ringrazio Quintoni per il cross, certi assist non si vedono nemmeno in serie A".
Il tecnico del Teramo Vivarini è sorpreso della prova dei giallorossi : "Penso che il Messina abbia fatto una grande prestazione, ha messo un'intensità spaventosa alla partita, dal momento in cui sbagliavamo un passaggio ripartivano con grande vigore, abbiamo dovuto snaturare un poco il nostro gioco, cercando di essere più prudenti, penso che il Messina abbia giocato meglio, ma che noi abbiamo avuto piu' occasioni gol".
Soddisfatto il tecnico peloritano Grassadonia che ringrazia i suoi ragazzi per la buona prestazione: "E' stata una partita molto bella. Conoscendo l'allenatore avversario sapevo che venivano qui a giocarsela. I miei ragazzi mettono in campo quello che proviamo durante gli allenamenti. Penso che possiamo arrivare fino in fondo, ma siamo ancora distanti dalla zona promozione, dobbiamo pedalare e lavorare davvero tanto, sono sicuro che faremo bene".
Contento Silvestri: "Siamo un altro Messina sotto il piano del gioco, abbiamo avuto qualche input che ci ha fatto svoltare, l'aggressività adesso è nel nostro Dna, ci divertiamo giocando, oggi ci siamo divertiti davvero tanto. Loro avevano il migliore attacco, noi una delle peggiori difese, abbiamo subìto solo su palla inattiva. Stiamo migliorando tanto".
PIANETA MESSINA

I TIFOSI: "LA SQUADRA HA PIU' FIDUCIA"

BELLI E DA APPLAUSI

De Bode festeggiato dai compagni dopo il gol del pari nel primo tempo (foto Fabrizio Pernice)
E' il Messina che i tifosi volevano. Bello a vedersi, quasi un cigno e non più brutto anatroccolo. Che impone il gioco, che sa farsi rispettare, con una manovra ariosa e avvolgente. E con tanti margini di miglioramento, è vero, perchè la "cura" Grassadonia è appena agli inizi.
Il pareggio, l'ennesimo casalingo, però giunge al cospetto della capolista. E il Teramo il punto ha dovuto sudarselo, specie nel primo tempo, nonostante il momentaneo e ingiusto vantaggio degli abruzzesi. La bella notizia di questo pareggio al "S. Filippo" è la prestazione del Messina, con poche sbavature (forse l'unica è la mezza dormita nel corner del gol di Caidi) e molte luci che hanno illuminato il match dei peloritani.
Grassadonia conferma il Messina vittorioso a Sorrento, con Guadalupi alle spalle dell'unica punta vera Chiaria, ma con il portoghese Ferreira a pungere sulla trequarti sinistra del fronte d'attacco peloritano. Squadra compatta a centrocampo con la cerniera Maiorano-Bucolo supportata dallo stesso Ferreira che giostra anche nel cuore del campo a caccia di palloni giocabili. E a sinistra c'è anche l'incursone Quintoni che sovente si stacca dalla linea di difesa, coperto alle spalle da Silvestri che compone la difesa affidata a Ignoffo, De Bode e Guerriera.
Messina che inizia con il piglio giusto e dopo appena tre minuti c'è il primo squillo con una bordata di Ferreira che scalda i guantoni di Serraiocco.
Il gol del momentaneo vantaggio del Teramo con il colpo di testa di Caidi su corner (foto F. Pernice)
La capolista Teramo, reduce dalla vittoria esterna nel recupero di Lamezia Terme, tenta di uscire dal guscio, ma è il Messina a fare la partita con trame pulite e avvolgenti. Pochi palloni sprecati e attacco degli spazi togliendo subito l'iniziativa agli abruzzesi. Piovono applausi dagli spalti per un Messina brioso, a tratti elegante, che al 28' sfiora ancora il vantaggio con un'altra bordata di Ferreira, tra i più ispirati, ma la sfera quasi pettina la traversa. Ma cinque minuti dopo, al primo tentativo del Teramo, arriva la doccia gelata del vantaggio abruzzese con Caidi che insacca di testa su corner di Dimas.
Ma il Messina non si scompone e dalla Sud non si smette d'incoraggiare i propri beniamini ingiustamente sotto di una rete. I peloritani tornano a spingere e al 35' è Guerriera, imbeccato in area, a costringere alla parata a terra Serraiocco. Tre minuti dopo il portoghese Ferreira, tra i più in palla, è costretto a lasciare il campo per infortunio. Al suo posto Gherardi. E' il momento più delicato del match. E il Teramo cerca di approfittarne, sfiorando il raddoppio con Bernardo, ma Lagomarsini si rifugia in angolo alla Garella.
Il colpo di testa vincente di De Bode su traversone calibrato di Quintoni (foto F. Pernice)
Pericolo scampato e il Messina si rialza, agguantando il meritato pareggio sui titoli di coda della prima frazione, con De Bode che incorna su angolo corto e cross millimetrico di Quintoni.
Ripresa con il Messina sempre a trazione anteriore e dopo 5 minuti ci prova subito Guadalupi, ma un difensore ci mette una pezza. Allora è Chiaria, un minuto dopo, ad incunearsi in area ma la difesa abruzzese si salva con affanno. Episodio dubbio, al 52', in area teramana. Ignoffo va giù, i giocatori reclamano il penalty per una spinta, ma Morreale lascia correre. Il Teramo serra i ranghi e Grassadonia getta nella mischia Corona al posto di uno spento Chiaria. Messina vicinissimo al raddoppio con Gherardi che spara sul portiere e Teramo pericoloso soprattutto sui calci da fermo. Così al 78' è Ferrani a sfiorare di testa il nuovo vantaggio, sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il Messina fa possesso palla, ma non riesce ad affondare il colpo vincente. Così Grassadonia fa entrare un'altra punta, Lasagna, al posto di un evanescente Guadalupi, ma la sostanza non cambia. Anzi è ancora il Teramo che va vicino al raddoppio, ancora con Ferrani di testa, ma stavolta Lagomarsini ma un mezzo miracolo. L'ultimo acuto è del Messina e porta la firma di Maiorano. Ma la difesa abruzzese si salva.
PIANETA MESSINA



venerdì 13 dicembre 2013

VIVARINI: "IL MESSINA? FARA' PIU' PUNTI DI TUTTI"

L'allenatore del Teramo Vivarini nella trasferta di Lamezia (foto Costantino)
C'è una frase, a getto, che colpisce di più nella chiacchierata con l'allenatore del Teramo Vincenzo Vivarini. Appena gli chiediamo cosa ne pensa del Messina, ci risponde così: "Sono convinto che farà più punti di tutti da oggi in poi. Questo campionato è balordo, può succedere di tutto. Il Messina è partito maluccio ma si è già ripreso. Ha giocatori importanti, conosco il nuovo allenatore Grassadonia. E' preparato, un ragazzo serio, lo stimo, è molto propositivo".
- Lei Vivarini è un po' come lui?
"Quasi, sono un po' più spericolato, più aggressivo. Mi piace il pressing alto, sono tutte cose che chiedo ai miei ragazzi, anche se non è sempre facile metterle in atto. Dipende anche dagli avversari".
- Mercoledì vi siete ridestati a Lamezia. Ma cos'era successo prima?
"Dico sempre che le sconfitte a volte servono. A Lamezia c'è stato il riscatto, era importante ritrovarsi dopo le due battute a vuoto con Arzanese e Castel Rigone. Mercoledì siamo stati più concentrati, dovevamo rimetterci subito in carreggiata".
- Ora vi tocca un Messina ringalluzzito. Come lo immagina questo match?
"Una partita importante. Si troveranno di fronte due squadre ambiziose. So che loro la stanno preparando bene questa partita, mercoledì sono venuti a vederci a Lamezia. C'erano il ds Ferrigno e Lo Monaco, ci tengono particolarmente a batterci, ma mi sembra normale".
- Torniamo a Grassadonia. La scorsa stagione l'ha già affrontato?
"Sì, lui guidava la Paganese, io l'Aprilia. All'andata abbiamo perso 2-0 a Pagani, ma il risultato fu bugiardo. Il risultato della gara di ritorno, invece, non lo ricordo".
- Ha studiato il Messina? Che gliele pare?
"Ho visto la registrazione di Messina-Vigor Lamezia. La partita l'ha fatta il Messina, ma alla fine ha preso quattro gol. Mi è sembrato che in quella partita la squadra non curasse molto la fase del non possesso e questo spiega i gol incassati".
PIANETA MESSINA

mercoledì 11 dicembre 2013

ORA BATTIAMO LA CAPOLISTA

Il primo gol  del Teramo con Scipioni dopo appena 8 minuti (foto Costantino)
Sarà un Teramo ringalluzzito quello che il Messina si ritroverà di fronte domenica al "S. Filippo" visto che questo pomeriggio l'undici di Vivarini ha espugnato il "D'Ippolito" di Lamezia Terme con le reti di Scipioni dopo appena 8 minuti e il raddoppio nel finale (85') di Cenciarelli.
Ma al Messina importa poco, perchè domenica bisogna dare seguito al nuovo corso Grassadonia iniziato con il botto a Sorrento. E la sfida contro il Teramo, una delle due capoliste del girone (l'altra è il Cosenza) giunge forse nel miglior momento. Il sangue dei calciatori è "caldo", quindi c'è da aspettarsi gli occhi della tigre e la cattiveria giusta per rimandare a casa battuto il Teramo.
I biancorossi, ricordiamo, prima del recupero di oggi (gara rinviata lo scorso 24 novembre per il maltempo) erano in depressione dopo le due sconfitte di fila rimediate ad Arzano e in casa con il Castel Rigone.
Vivarini ha dovuto rinunciare oggi a Gregorio (squalificato) e De Fabritiis (infortunato), proponendo così una  difesa inedita con Ferrani a destra, Caidi e Speranza centrali e Scipioni a sinistra. In mezzo al campo il rientrante Lulli che ha affiancato Cenciarelli, con Casolla e Di Paolantonio ad agire sulle fasce, mentre in avanti Bernardo è tornato a far coppia con Dimas. Nella Vigor Lamezia era assente il bomber Del Sante, mentre Zampaglione è stato costretto a lasciare il campo per infortunio a metà primo tempo. Prova gagliarda e approccio convincente per il Teramo, che dopo un paio di tentativi iniziali di Dimas, sblocca subito al risultato con  Scipioni (8'), bravo ad approfittare di uno svarione del portiere Rosti. Poche emozioni nei primi 45', con il Teramo aggressivo a centrocampo e abile nel concedere poco spazio agli avversari. Qualche difficoltà in più nella ripresa, quando la Vigor Lamezia alza un po' il baricentro mettendo in difficoltà i biancorossi in un paio di circostanze in cui Serraiocco è bravo a sventare prima su Voltasio e poi su Rapisarda. Vivarini corre ai ripari gettando nella mischia Pacini per Dimas, ma proprio nel momento migliore dei padroni di casa, arriva  il raddoppio firmato con un tiro dalla distanza di Cenciarelli (85'), che grazie al suo primo gol stagionale chiude i conti e regala tre punti preziosissimi al Teramo.
PIANETA MESSINA
Il portiere del Teramo Serraiocco salva su tiro di Scarsella (foto Costantino)

martedì 10 dicembre 2013

SIMONETTI: "A SORRENTO E' SCATTATA LA MOLLA"

SUDORE E SORRISI

Il tecnico Grassadonia alla ripresa degli allenamenti oggi a S. Margherita (foto F. Pernice)
Il venticello frizzante che spira a S. Margherita è come l'aria che si respira tra i calciatori alla ripresa degli allenamenti, dopo la vittoria ricostituente di Sorrento che ha ridato serenità all'intero gruppo. Ma Grassadonia, sia ben chiaro, non molla di un centimetro. Lo abbiamo visto e soprattutto sentito come il primo giorno di allenamento appena giunto a Messina. Consigli tanti, sguardi, voglia d'instillare il suo credo ai giocatori per modellare il Messina come vuole lui. Un grande lavoro non solo fisico e tattico, ma soprattutto mentale. E con il supporto dello staff  tecnico (Criscuolo, Altamura, Di Muro, Malafronte) la rosa a disposizione ha lavorato a gruppetti separati, divisi tra i due campi d'allenamento a disposizione alla periferia sud della città.
Due ore di lavoro in tutto, poi tutti sotto la doccia calda dopo aver scambiato quattro chiacchiere con il ds Ferrigno a due passi dallo spogliatoio. Facce distese, qualche battuta scherzosa, a conferma che in casa Messina ora c'è il clima giusto dopo la settimana difficile del dopo Catalano.
Corona in uno dei gruppetti di lavoro formati  questo pomeriggio dal tecnico del Messina (foto Fabrizio Pernice)
A parlare, a fine allenamento, è il giovane centrocampista Simonetti, che a Sorrento ha sfiorato il quarto gol su assist di Corona. "Mi dispiace tanto per quell'occasione mancata. Giorgio mi ha servito un pallone d'oro, ma sul più bello mi sono un po' perso. Sarebbe stato il mio primo gol con la maglia del Messina. Spero di rifarmi al più presto".
Simonetti spiega cos'è successo nella testa dei calciatori dopo l'arrivo di Grassadonia: "Quando si cambia allenatore scatta una molla dentro di noi, è una cosa inconscia, automatica, che ci fa entrare in campo subito con la voglia di dimostrare il nostro reale valore".
- Ma cosa vi ha detto Grassadonia prima di scendere in campo a Sorrento?
"Di essere aggressivi e di dare tutto quello che avevamo dentro, Quindi abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo. In settimana eravamo rimasti scossi per l'allontanamento di Catalano, ci è dispiaciuto per il mister, perchè quando una squadra non va bene la colpa è di tutti. Il nuovo allenatore è stato bravo a rasserenarci e caricarci subito per preparare al meglio la trasferta di Sorrento. Ma il lavoro che è stato fatto da mister Catalano non deve essere dimenticato".
PIANETA MESSINA

FLORIMBI: "MESSINA PER SEMPRE NEL CUORE, MA SONO ANCHE DI TERAMO"

L'allenatore Florimbi guidò il Messina nell'ultima promozione in serie B nel  2001 dopo lo spareggio con il Catania
Alzi la mano chi non si ricorda di Carlo Florimbi. Dodici anni dopo, rieccolo a parlare del suo ex Messina, quello dei Buonocore, Portanova, Bertoni, Scaringella, Torino, Obbedio, Marra. Quel magico Messina che Florimbi (subentrato a Beruatto) portò dritto dritto in Serie B, dopo lo spareggio play off contro il Catania. Florimbi che dunque, il 17 Giugno 2001, entra nella storia del Messina.
Squilla il telefonino, risponde una voce un po' roca. "Sì, chi è?". Mi presento, si ricorda in un attimo. "Ohhh, come va? Che è successo?"
- Domenica c'è Messina-Teramo. Ci sono due motivi per rintracciarla. Ha allenato entrambe le squadre. Chi meglio di lei può dirci due parole...
"Guarda, i motivi allora sarebbero tre, perchè sono anche nato a Teramo".
- Allora ho fatto bingo. Quindi domenica per chi tifa?
"No, questa domanda non dovevi farmela. Il Messina mi è rimasto veramente nel cuore dopo quella fantastica esperienza e la promozione in Serie B. L'affetto dei tifosi messinesi lo porterò per sempre nel cuore. Mi ricordo quando facevo footing sul lungomare. La gente mi fermava, voleva sempre offrirmi qualcosa al bar, mi dava pacche sulle spalle. Un grande affetto nei miei confronti, li ringrazio ancora".
- Vogliamo ricordare ai tifosi più giovani cosa è successo quel 17 giugno del 2001 al "Celeste".
"E' stato un giorno indimenticabile. Quel rigore decisivo realizzato da Sullo resterà scolpito per sempre nella mia mente e in quella di tutti i tifosi. Vorrei però ricordare Tonino Currò. Quel giorno di festa fu rovinato da quella bomba carta lanciata dagli ultrà del Catania. Una pagina tristissima per Messina e per tutto il calcio".
- Dopo la "frittata" di Avellino ha sempre creduto nella promozione in B?
"Come no, ma dovevamo subito ritrovarci. Così il presidente Aliotta organizzò una cena alle porte di Messina tra squadra, tifosi e giornalisti. Bisognava ricaricare l'ambiente. La prima gara dei play off l'abbiamo persa ad Ascoli 1-0, ma Godeas colpì un palo. Al ritorno li abbiamo battuti 2-1. Poi la prima finalissima a Catania finita 1-1. A quel punto eravamo a un passo dalla B. L'ultimo atto al "Celeste", lo stadio era una bolgia. Ricordo il fallo in area su Godeas e il gol promozione dal dischetto di Sasà Sullo. Un giorno indimenticabile".
- Eppure quella promozione non bastò per una sua riconferma. Al suo posto arrivò Arrigoni.
"Fu una decisione per certi versi incomprensibile, ma successivamente scoprii quali erano i veri motivi. Comunque del presidente Aliotta conservo un grande ricordo, lui centrava poco in quella decisione. Aliotta è stato un grande presidente".
Florimbi sulla panchina del Messina nel 2001
- Ci può svelare una cosa che è rimasta finora sempre segreta del presidente. Lui ci perdonerà.
"Quando si rivolgeva alla squadra, nello spogliatoio, prima di ogni gara diceva sempre: alla prima perdono, alla seconda bastono, alla terza dovete scappare con il sottomarino. Era un modo per caricare la squadra".
- Segue le sorti del Messina? Che gliene pare?
"Ho visto qualche partita in tv, il Messina ha una buona squadra, ci sono giocatori importanti per la categoria e una società ambiziosa. Non conosco bene il suo nuovo allenatore Grassadonia. Ho visto la sua ex Paganese lo scorso campionato a L'Aquila, troppo poco per poter esprimere un giudizio. Comunque ha iniziato bene il suo lavoro con la bella vittoria di Sorrento. Domenica però il Messina dovrà tenere gli occhi aperti contro il Teramo, è una squadra sempre temibile".
- Quell'anno della fantastica promozione lei subentrò alla decima giornata a Beruatto. Come iniziò la sua avventura?
"Pareggiammo 0-0 a Castel di Sangro pur ridotti in dieci per l'espulsione di Corini. Poi vincemmo in casa, inanellando tredici risultati utili consecutivi. Fu una grande scalata, vincemmo anche a Palermo".
PIANETA MESSINA 

domenica 8 dicembre 2013

GRASSADONIA : " E' STATA LA VITTORIA DEL GRUPPO "

Il tecnico del Messina Gianluca Grassadonia (Foto Penna)
L'elettroencefalogramma del Messina ha reagito alla cura Grassadonia. I peloritani, dunque, prendono in mano il "piccone" e cominciano la scalata verso la zona promozione. Il neo tecnico giallorosso è abbastanza soddisfatto della prova offerta dai suoi ragazzi: "Il cammino è lungo, oggi è soltanto una piccola parte di quello che dobbiamo fare, ci spetta un campionato molto duro ma dobbiamo cominciare a divertirci giocando un buon calcio".  Oggi, a Sorrento, in grande spolvero Guadalupi e ottima prova del rientrante Maiorano. "I migliori sono quelli che non hanno giocato - dice Grassadonia - perchè sono stati lì a soffrire. Non mi piace esaltare i singoli, si vince tutti insieme con grande spirito di sacrificio, c'è ancora da pedalare tanto perchè è un campionato molto complicato".
Il giovane terzino Silvestri, che ha aperto le marcature con un'inzuccata su calcio d'angolo, racconta il suo gol che ha spezzato la partita: "Sono stato bravo a fare il movimento sul secondo palo e riuscire ad impattare nel modo giusto il pallone. Sono comunque un difensore, il mio compito è quello di far subire meno gol possibili al Messina, però se continuo a segnare - aggiunge ridendo - tanto meglio".
Giorgio Corona ha dato il colpo di grazia al Sorrento, firmando il 3-1 con una deliziosa scucchiaiata degna del miglior Totti: "Sono contento di essere tornato al gol, abbiamo fatto una buona gara su un campo difficile, l'importante era fare anche una buona gara dal punto di vista psicologico. Una dedica speciale va a mister Catalano, per quello che ha fatto per noi e per il Messina. Quando si fallisce la colpa è di tutti, nel calcio purtroppo paga l'allenatore, adesso è arrivato mister Grassadonia che ci carica molto. Io non ho mai mollato, spero di riportare il Messina dove merita".
Il tecnico del Sorrento, Gianni Simonelli, si complimenta con il suo "allievo" Grassadonia: "Temevo questa partita, all'inizio abbiamo subìto il gol di Silvestri  su calcio d'angolo che ci ha bastonato più del dovuto, ci siamo fatti prendere dalla frenesia per cercare di recuperare. Dico sempre ai miei ragazzi - aggiunge Simonelli - che quando si subisce un gol bisogna innanzitutto difendere bene per rimanere in partita e poi  provarci. A circa metà  gara ci siamo ripresi, ma successivamente l'espulsione ci ha tagliato le gambe. Il Messina mi ha fatto una buona impressione, ma mi aspettavo già questo, hanno degli ottimi elementi e se la possono giocare con qualsiasi squadra".
PIANETA MESSINA

EFFETTO LAMPO GRASSADONIA. IL MESSINA RISORGE A SORRENTO

Il portiere del Sorrento battuto dal colpo di testa di Silvestri nel primo tempo (foto Penna)
Effetto Grassadonia. Messina che fa bottino pieno a Sorrento ma che soprattutto convince sul piano del carattere, del gioco e dell'approccio mentale alla partita. E l'aver sbloccato subito il risultato, dopo 12 minuti, non è stato un fatto casuale visto come il Messina si era disposto in campo, con il ritorno nel cuore della manovra dell'esperto Maiorano. Squadra propositiva, reattiva, pronta ad attaccare gli spazi, togliendo subito ossigeno alla manovra del Sorrento. E soprattutto difesa più alta e ben registrata.
Così, su un corner ottenuto dopo una delle prime incursioni, la testolina d'oro di Silvestri ha colpito ancora (dopo Gavorrano) portando in vantaggio i giallorossi. Il Sorrento resta stordito, tenta una reazione scomposta offrendo però il fianco alle ripartenze del Messina. Così, dopo appena 6 minuti, i peloritani colpiscono per la seconda volta con tre passaggi. L'azione parte dai piedi di Guadalupi, tocco per Maiorano e assist per il sinistro magico del portoghese Ferreira che firma il raddoppio.
A questo punto il Messina usa la testa. E' il Sorrento che deve fare la partita, così nella gestione del primo tempo i giallorossi rischiano poco.
Il primo squillo dei campani arriva al 25' con Lettieri, ma Lagomarsini esce le unghie deviando in corner. Ma il Messina è sempre lì, in agguato e un minuto dopo accarezza il terzo gol con Chiaria che appena entrato in area spedisce fuori.
L'esultanza dopo il 3-1 firmato da Corona davanti ai tifosi messinesi presenti a Sorrento (foto Penna)
Nel finale di primo tempo il Sorrento, comunque, tenta qualcosa (prima Improta, poi Maiorino) ma è quasi un solletico per la difesa giallorossa che rischia un po' solo con l'incursione in area di Canotto, ma è bravo Silvestri a salvare in angolo. E' l'ultimo sussulto del primo tempo. Ma il secondo regala nuove emozioni. Prima il Sorrento accorcia dal dischetto al 54' con Maiorino, che realizza il calcio rigore concesso per fallo di Silvestri su Musetti, ma il Messina ha il grosso merito di aver sempre fatto la voce grossa nonostante un Sorrento ringalluzzito. Così, appena 4 minuti dopo il gol dei corallini, ecco un'altra occasione d'oro per il Messina con Chiaria che non vede Maiorano (il migliore in campo) solo in area, ciabattando invece un destro che muore a lato. Ma è la prova generale del 3-1 del Messina.
Così il Sorrento prima resta in dieci per l'espulsione di Pisani (proteste) e dopo poco becca la terza rete con un delizioso pallonetto di Corona che lascia di sasso il portiere Polizzi. Re Giorgio, da poco subentrato a Chiaria, mette così il sigillo alla seconda vittoria esterna del Messina e per i tifosi peloritani giunti a Sorrento è gran festa.
E la notizia più bella che giunge dalla Campania non è solo la vittoria, ma il finale di partita, con il Messina che sfiora il quarto gol con Ferreira, Guerriera e Simonetti.

PIANETA MESSINA


I tifosi del Messina che sono riusciti ad assistere alla partita. A molti altri, pur provvisti di biglietto, l'ingresso  è stato negato












sabato 7 dicembre 2013

"SPERO CHE GRASSADONIA NON FACCIA UN PARRICIDIO"

Giovanni Simonelli,  nuovo allenatore del Sorrento
Due panchine fresche fresche. Perchè se Grassadonia è all'esordio su quella del Messina, a Sorrento il suo allenatore Simonelli è appena alla seconda partita, dopo l'exploit di domenica scorsa nella tana del Tuttocuoio. Una sfida, dunque, tra due squadre che devono tirarsi fuori dai guai, ma anche tra due allenatori che si conoscono bene. Entrambi campani, Grassadonia è stato anche allenato dal "professore" Simonelli, quando il nuovo tecnico del Messina, allora 20enne, era agli inizi della sua carriera di calciatore. "Conosco bene Gianluca, lo allenai con la Salernitana. Lui era ancora molto giovane, poi ha fatto una carriera importante - ci racconta al telefono il tecnico del Sorrento - ora è un bravo allenatore che si è fatto già strada. Ma conosco anche Di Muro e Criscuolo, sono stato il loro allenatore".
- Lei, dunque, è come un "papà" per Grassadonia...
"Lo sono stato, mi auguro però - scherza Simonelli - che domenica non avvenga un parricidio".
- L'allievo che batte il maestro? Non mi dica...
"Guardi, l'effetto allenatore a volte funziona subito. Quando ho saputo che il Messina ha cambiato tecnico ho iniziato a pensarci su. Sono consapevole del rischio che corriamo. Il cambio di allenatore dà uno scossone alla squadra. Mi auguro che domani ci sia un'eccezione alla regola".
- Quindi teme il Messina, oppure è solo preoccupato?
"Ho visto il Messina due domeniche fa a Caserta e mi ha fatto una buona impressione, soprattutto nel primo tempo. Non mi sarei mai aspettato che la settimana successiva avrebbe cambiato allenatore. Ma il calcio è strano".
- Lei è appena arrivato e già un colpo in trasferta. Non c'è male. Che Sorrento dobbiamo aspettarci?
"E' una buona squadra di C2, con qualche problema da risolvere nella fase difensiva visto che in casa ha perso credo quattro volte".
- E che Messina si aspetta?
"E' difficile dirlo, il Messina è una buona squadra che va rispettata. Ora con Grassadonia non so se ci saranno troppe novità. Io mi ricordo che a Pagani applicava il 3-5-2, ma credo che a parte il modulo a noi interessa inaridire le loro fonti di gioco e dettare i tempi della gara".
- Prevede gol, oppure paura di perdere?
"Questo glielo dirò a fine partita. Ora finisco questo piatto di spaghetti che si sta facendo freddo".
PIANETA MESSINA

Il CIRCO MEDIATICO

Venghino signori, venghino. Il triste circo mediatico innescatosi dopo il ruvido attacco del patron Lo Monaco al sottoscritto, è l'ultima cosa che avrei voluto. Un effetto collaterale fastidioso come gli insulti subiti. Una brutta storia che invece poteva chiudersi lì, magari con un intervento tampone da parte di qualche illustre collega messinese presente in sala stampa. Invece no, tutti come pesciolini. E così, dopo il monologo di Lo Monaco, ho tentato un confronto. Ma è stato lì, alla negazione di una replica da parte mia, che quel silenzio dei colleghi ha fatto il resto. Bastava un accenno, un alito, per calmare gli animi. Invece no, c'era più gusto a godersi lo spettacolo. Ma ormai è andata, compresi tutti gli effetti a cascata. E su questi spendo due paroline. Partendo dalla nota dell'Ussi, dalla quale mi sono defilato diversi anni fa. Eppure, nonostante non sia più iscritto da molto tempo all'Unione stampa sportiva, salta fuori un documento ufficiale su quanto accadutomi. Senza che da parte mia sia stata avanzata alcuna richiesta ufficiale d'intervento. E al presidente regionale dell'Ussi, Roberto Gueli, ieri sera ho contestato proprio il fatto di non essere stato interpellato prima di uscire in pompa magna con un comunicato di cui non avevo bisogno. 
Stesso discorso sulla pubblicazione dei video. Nessun giornalista di Repubblica, Corriere della Sera o Antenna del Mediterraneo è stato contattato dal sottoscritto. Non avevo bisogno di alleati, nè ne vorrò in futuro. E da parte mia nessuna voglia di rivalsa, trappoloni o carognate. E lo conferma il fatto che nessuna immagine realizzata da Pianeta Messina è stata mandata on-line. Quella tra me e il patron resta una faccenda privata che risolveremo, per il bene del Messina. Ma il circo mediatico, voluto da altri, si è innescato lo stesso. E domani sera, a Salastampa, non ci sarò. Ho già declinato l'invito del collega Teghini. Domani, invece, mi piacerà di più scrivere di Sorrento-Messina. Magari di una bella vittoria che battezzi il nuovo corso Grassadonia.
PIANETA MESSINA

giovedì 5 dicembre 2013

CARI COLLEGHI....

Visto che nessuno, dico nessuno, degli illustri colleghi presenti ieri in sala stampa al "fuori programma" tra il patron Lo Monaco e il sottoscritto ha abbozzato una sillaba, godendosi lo spettacolo, dedicherò oggi io due paroline a chi adesso, sotto false spoglie di "amico" del Messina, fino a due estati fa se ne stava spaparanzato al sole mentre l'Acr era in punto di morte. Pronto magari a brindare (vero colleghi?) all'imminente sparizione della squadra di calcio, per salpare subito nell'ex Camaro. Era il 20 luglio di due anni fa, quando il gruppo Martorano stava per mandare in malora il Messina. Ma quella sera (ho ancora l'sms conservato che ho inviato ai reggini) qualcosa di magico è successo. Il gruppo Manfredi, in extremis, ha rilevato il Messina. E oggi, se quella sera fosse tutto finito, Pietro Lo Monaco non sarebbe il proprietario dell'Acr.
Eppure, strana la vita, oggi io prendo gli insulti, gli sberleffi, le urla del patron, per avere fatto una cosa normale. Far parlare i tifosi che hanno avuto l'onestà di metterci la faccia dicendo, dopo l'indecorosa sconfitta con la Vigor Lamezia, che le cose dovevano cambiare subito per evitare la retrocessione.
Tutto qui, senza offendere nessuno. Ma al patron ha dato fastidio che quei sacrosanti sfoghi dei tifosi (servizio da 1 minuto e mezzo, trenta secondi a tifoso è il minimo che si poteva concedere) siano stati ascoltati anche alle falde dell'Etna. E qui Pietro Lo Monaco ha quasi gridato al complotto, accusando il sottoscritto di essersi prestato a qualche "giochino". Ma senza conoscermi bene e soprattutto senza sapere quali sono i miei trascorsi in quell'emittente regionale, quando schierandomi a difesa del Messina ai tempi del compianto Aliotta, ebbi uno scontro verbale in diretta con l'allora tecnico del Catania Graziani prima di un delicato derby al "Celeste". Ed è facile immaginare le minacce subìte dai tifosi del Catania nei giorni successivi. Oppure quando da Palermo mi arrivavano a casa lettere minatorie dopo un derby vinto contro i rosanero al "Celeste". Vede patron, una delle cose che non so fare è prestarmi a certi "giochini" come li chiama lei. Se poi è un reato fare parlare, senza insulti, quei tre tifosi (potevamo sentirne anche 4-5- 6-10) che comunque erano insieme agli altri che domenica hanno voltato le spalle al Messina in curva, la prossima volta mi denunci lei.
S. P.