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mercoledì 23 ottobre 2013

FACCIAMO LE CORNA

Con tutto il rispetto per il Chieti, ma al Messina poco importa dei "pruriti" degli abruzzesi reduci dalla disfatta nel derby con il Teramo. E i tifosi fanno gli scongiuri (anzi le corna), augurandosi che stavolta la dea bendata non volti le spalle al Messina, che domenica scorsa ha raccolto le briciole dopo aver divorato quattro volte il raddoppio.
Allora sotto con il Chieti, per mettere in saccoccia punti che diano ossigeno a una classifica boccheggiante. Messina che, numeri alla mano, nelle ultime quattro domeniche ha visto i sorci verdi.
Cifre impietose (2 punticini racimolati al "S. Filippo") che però fanno a cazzotti con gli effettivi meriti (o demeriti fate voi) dei peloritani. Perchè, tolta la sciagurata gara contro il Foggia, tra la partita di Aversa e le altre due in casa con Aprilia e Poggibonsi, all'appello mancano almeno 5 punti. Riavvolgiamo il nastro e non ci vuole molto e ricordare i due gol del pari incassati al "S. Filippo" sui titoli di coda e quel palo e diverse palle gol sciupate in Campania. Episodi chiave che in pratica hanno cambiato in peggio la classifica e l'umore di squadra, società e tifosi. Ma ormai è andata così e piangersi addosso non serve a un bel niente. Serve, però, ripartire dalle cose buone (correggendo quelle meno buone) viste domenica scorsa: gestione della palla più continua, primi segnali di vita sulle due corsie, manovra a tratti pulita. Il "malato", per capirci, non è poi così grave come la classifica ci racconta.
Buongiorno tenta una incursione. Sullo sfondo l'argentino Piovi (foto Fabrizio Pernice)
C'è da lavorare, è chiaro, per rimettere in linea di galleggiamento il ferryboat giallorosso. Ma c'è soprattutto bisogno urgente di punti che hanno un formidabile potere taumaturgico. Aumentano l'autostima, cancellano l'ansia tra i tifosi, ridanno serenità alla squadra. Perchè giocare con la mente sgombra da mille pensieri aiuta, eccome, gli stessi giocatori.
Dopo il harakiri col Foggia la "scossa" forse c'è stata. Perchè quel silenzio stampa deciso dalla società, è stato in realtà un "boato" nella pancia dello spogliatoio. Giocatori, tecnico e dirigenti si sono guardati in faccia per ritrovarsi, per non ripetere mai più quel pomeriggio da incubo contro il Foggia. E da quel travaglio interno, ne è uscito fuori un Messina ritoccato nel modulo (difesa a tre, due esterni più alti) e nello spirito. Nel calcio, poi, due più due non fa sempre quattro e la testolina di Scardina ha rovinato tutto sul più bello, rimandando la riscossa giallorossa. Quindi caro Chieti, con tutto il rispetto, da qualche parte dobbiamo ricominciare a vincere...
PIANETA MESSINA

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