E a ricordare il Professore oggi saranno anche i tifosi della Gioiese, la prima squadra che Scoglio allenò, nel 1972, giungendo secondo nel campionato di Serie D. La stagione successiva l'approdo a Messina. In quella squadra c'era Pietro Lo Monaco, buon centrocampista. Ora il suo Messina lo ricorderà, stasera, allo stadio "Stanganelli" di Gioia Tauro. Chi conosceva bene ed era molto amico di Franco Scoglio è l'attuale vice presidente del Messina, Niki Patti (che oggi sarà a Gioia Tauro, a rappresentare anche la famiglia Scoglio) che nel 1984 (la seconda "era" di Scoglio, che dopo l'Akragas tornò in riva allo Stretto) era lo sponsor dei giallorossi con una nota azienda di abbigliamento. Lui Scoglio lo ricorda così: "Era un grande motivatore, aveva un carattere difficile ma alla fine chi veniva allenato da lui riusciva a dare il massimo di sè stesso. In quegli anni Scoglio era una dei quattro profeti del nuovo calcio insieme a Galeone, Sacchi e Zeman. Grazie a Franco, anche i commentatori di calcio utilizzarono nuovi termini coniati da lui. Così si parlò di palle inattive e ripartenze, che non erano altro che calci di punizione, corner e contropiedi."
Dopo la morte improvvisa di Scoglio (in diretta televisiva, mentre polemizzava con il presidente del Genoa Preziosi), a Messina fu istituito un comitato per intitolare al tecnico eoliano lo stadio "S. Filippo". Niki Patti è il presidente di questo comitato e ci spiega a che punto è l'iter. "Ormai i tempi sono maturi. Anche se la legge prevede che debbano trascorrere dieci anni dopo la morte di un personaggio legato alla società di calcio, chiederemo una deroga al prefetto per anticipare i tempi, sottoponendo poi la questione al Comune. Ricordo che oltre all'intitolazione dello stadio a Franco Scoglio, chiederemo che la curva nord sia dedicata a Tonino Currò, mentre la tribuna stampa a Piero Zagami".
PIANETA MESSINA
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