(Foto Fabrizio Pernice) |
Meglio così. In contemporanea, così nessuno potrà accampare scuse o gridare al complotto. Quando tutte le altre saranno già sotto la doccia, a Licata e Cava dei Tirreni andrà in onda la sfida a distanza tra le due rivali che si contengono il ritorno tra i professionisti. Per buona pace del Cosenza, palla al centro alle 16,30 anche per loro, perchè guai a concedere al Messina il benchè minimo vantaggio, salvo poi dimenticare quel 23 febbraio scorso, quando i peloritani scesero in campo il sabato, accettando con grande fair play la richiesta del Paternò di giocare in anticipo alle falde dell'Etna, concedendo senza piagnistei ai silani il vantaggio di giocare l'indomani, a Paola, conoscendo già il risultato del Messina. I peloritani, com'è noto, pareggiarono e il Cosenza, con l'acquolina alla bocca, vinse in extremis nella tana del Comprensorio Montalto. Questa rinfrescatina serve solo a rispedire al mittente ogni mistificazione che la società silana (tramite il suo sito ufficiale) ci ha propinato in settimana a proposito della richiesta avanzata dal Licata e accettata dal Messina di posticipare di un'ora e mezza la sfida al "Dino Liotta". E in questo clima di caccia alla streghe, nel tentativo malriuscito di scalfire la serenità e la compattezza della capolista, la cosa migliore l'ha detta l'allenatore del Messina Catalano, ieri mattina, al termine della rifinitura. "A noi le polemiche interessano poco. Ci interessa solo la partita contro il Licata che vogliamo vincere. Non sarà facile, ma scenderemo in campo per imporre il nostro gioco". Parole chiare. Fine del teatrino.
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