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giovedì 20 dicembre 2012

CARTOLINA DAL "FAGNANI"

Savanarola sporco di fango al termine della partitella al "Fagnani" (F. Pernice)
Un pomeriggio al "Fagnani", per provare l'effetto che fa. Soprattutto se trovi un grande gruppo, bagnato fradicio sotto le randellate di una grandinata mista a pioggia che ha ridotto a una risaia il terreno di gioco. E sotto l'ennesimo diluvio che non ha risparmiato l'impianto sportivo di Villafranca, proviamo a raccontare l'effetto che fa. Perchè vederli quasi sfiancati, infangati, con la "tuta" da lavoro, alla fine della partitella in famiglia, ti fa capire una cosa. Qui c'è un blocco granitico, disposto al sacrificio, che sa ciò che vuole. Un Messina forgiato sul lavoro duro, quotidiano, che varrebbe la pena gustare dal vivo. Ma... c'è un ma. Il "Fagnani", anche se è quasi dietro l'angolo, non è in città. Una scelta non strategica, ma quasi obbligata. Perchè Messina non offre impianti adeguati per gli allenamenti. E Villafranca è diventata la seconda culla del Messina. Per necessità, più che per scelta.
Il bomber Corona ieri durante l'allenamento a Villafranca (Foto Fabrizio Pernice)
Si lavora duro, senza tirare dietro la gamba neanche  in partitella, sotto l'occhio vigile del timoniere Catalano e del suo staff.  Partita vera, finisce 2-1 (Quintoni e Bucolo da una parte, accorcia Cocuzza), con l'ennesima grandinata e un vento insopportabile che però non scoraggiano la truppa giallorossa. Il triplice fischio regala uno strameritato té caldo nello spogliatoio, ma prima c'è chi ha voglia di pulirsi gli scarpini dal fango in una fontanella. Il lungo corridoio del luogo più sacro di ogni squadra, è un intreccio di tacchettii, battute scherzose e "chiamate" ai magazzinieri.
Il ds Ferrigno riparatosi in tribuna (Foto Fabrizio Pernice)
Il ds Ferrigno raggiunge nel suo stanzone l'allenatore Catalano, il preparatore dei portieri Di Muro parlotta con un collaboratore, fuori intanto ha ricominciato a diluviare. Il portiere Lagomarsini, oltre che nelle uscite dai pali, è rapido anche a finire la doccia. E' il primo che vediamo in borghese. Poi c'è la sorpresa che non t'aspetti. Piomba al "Fagnani" il centravanti Croce. Con un vassoio di pasticcini saluta i suoi ex compagni nel "segreto" dello stanzone. 
L'ex Croce ieri al "Fagnani" (Foto F. Pernice)
Roba rara di questi tempi, a conferma del grande rapporto che l'ormai ex attaccante del Messina aveva instaurato con i propri compagni di squadra. E al termine di questo pomeriggio al "Fagnani", le parole del difensore Di Stefano, che sulla partita di sabato a Caltanissetta dice una cosa saggia, alla faccia della sua giovane età: "Non dovremo sottovalutare la Nissa, anche se giocherà con diversi under. Ci saranno tanti miei coetanei in campo, immagino che giocheranno con il cuore, sono tutti nisseni e questo fa capire con quale spirito scenderanno in campo. Dovremo chiudere presto la partita e sperare che il Ragusa ci faccia un bel regalo di Natale battendo il Cosenza".
Il difensore Di Stefano
Tornando al "Fagnani", senza dubbio la distanza toglie qualcosa ai tifosi. Ieri erano pochissimi a Villafranca. Neanche una decina. E l'alibi della pioggia regge poco, perchè l'impianto offre anche una comodissima tribuna coperta con tanto di seggiolini. E qui ci vengono in mente quegli anni d'oro di un calcio che non c'è più, quando il giovedì si ripeteva al vecchio "Celeste" il rito della partitella in famiglia. Gradinata aperta a tutti, scaloni gremiti, c'era anche il venditore di noccioline. Era come una festa paesana, s'interagiva con i calciatori nelle pause di gioco. Entravi nell'anima della squadra del cuore e l'amavi di più la domenica. Altri tempi.
PIANETA MESSINA

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