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domenica 25 novembre 2012

SCORPACCIATA E SCETTRO

Scorpacciata e scettro. Tutto in un pomeriggio. Un poker al malcapitato Licata, mentre la Gelbison scivola sulla buccia di banana Nissa. E allora vai Messina, nuova capolista del campionato, inseguita ora dal Cosenza che batte la Pro Cavese sui titoli di coda. Messina che dilaga, dunque, con una prestazione intelligente soprattutto nella ripresa, quando i cambi di Catalano sono stati nuovamente azzeccati. Messina che poteva subito sbloccare su rigore, sprecato da Corona, ma Re Giorgio si fa subito perdonare al 17', involandosi come un ragazzino in area su lancio di Chiavaro. Duello vinto con Ignazzitto e palla in fondo al sacco, con il portiere in uscita disperata. Quinto sigillo stagionale di Re Giorgio che domenica scorsa aveva castigato la Pro Cavese. E il Licata? Non ha neanche il tempo di riorganizzarsi che subisce il raddoppio del Messina con missile telecomandato di Parachì, che da una ventina di metri fa secco Valenti.
Un uno-due micidiale che avrebbe steso anche un toro, ma il Licata non si arrende e pian pianino riprende coraggio, affacciandosi dalle parti di Lagomarsini. Prima con una punizione velenosa di Vitale disinnescata da Lagomarsini, poi con Scopelliti che sul più bello trova il salvataggio in extremis di Chiavaro. Licata che ci crede e che dopo una paratona di Lagomarsini su Vella trova il meritato gol al 45' con un'incornata dell'ex Pasca su corner di Vitale. L'attaccante licatese non esulta e riapre la partita.
Nella ripresa, dopo 8 minuti, Catalano inserisce il portoghese Ferreira che rileva Leon.  L'honduregno forse ci resta un po' male. Abbandona il campo dal fronte opposto alla panchina del Messina, riceve comunque gli applausi dalla curva Sud, ma poi sferra un calcione contro il serpentone d'uscita dal terreno di gioco.
La gioia di Parachì e dei compagni dopo il raddoppio (Foto Fabrizio Pernice)
Due minuti dopo, secondo cambio nel Messina. Stavolta è Parachì, autore del raddoppio, a lasciare il campo. Al suo posto Catalano inserisce Comegna, un centrocampista, nell'intento di irrobustire la diga nella zona nevralgica del campo. La doppia mossa funziona, se è vero che il Licata ha più difficoltà a intrufolarsi nelle maglie difensive del Messina che nella fase cruciale della partita si affida alle ripartenze per mettere in cassaforte il risultato. E il terzo gol viene sfiorato, proprio in un'azione di rimessa, da Cocuzza che s'invola sulla catena di sinistra, ma a due passi dal portiere licatese perde l'attimo e si allunga la sfera. Lo stesso Cocuzza, qualche minuto dopo, sfiora di testa davanti a Valenti e al 78' serve un pallone d'oro a Ferreira che come un falco s'incunea in area e con un diagonale mortifero piega i guantoni di Valenti. Tre a uno, ma non è finita, perchè sui titoli di coda arriva il quarto gol. Stavolta è Cocuzza che ringrazia Ferreira, che con un eccesso di altruismo consegna un pallone d'oro al compagno. Cocuzza ringrazia, scarta il portiere e firma il poker.
PIANETA MESSINA
Il primo gol di Corona che scavalca il portiere del Licata (Foto Fabrizio Pernice)


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