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giovedì 20 settembre 2012

CARTOLINA DA RIBERA "LO MONACO? SPERO DI RIVEDERE IL MIO MISTER"

Gli "effetti" del campo in terra battuta in un'azione concitata di Ribera-Cavese
La febbre sale, arriva la capolista Messina. Domenica, a Ribera, sarà una sorta di festa popolare che accenderà il piccolo centro agrigentino. Per tastare il polso dell'entourage biancazzurro, Pianeta Messina ha contattato il ds Giovanni Martello che spera di rivedere domenica prossima il suo ex allenatore. Chi? Pietro Lo Monaco. E qui ci racconta un retroscena che in pochi conoscono. "E' stato il mio allenatore per tre anni, quando io ero il portiere dell'Enna, città dove sono nato. Eravamo agli inizi degli anni 90. Pietro Lo Monaco è stato il nostro allenatore in Serie D per tre stagioni".
- Che allenatore era?
"Era un grande, un sergente di ferro. Si faceva rispettare dai calciatori, aveva idee chiare e le trasmetteva alla squadra. Poi ha lasciato l'Enna, allenando il Ragusa, sempre in serie D, dove però inciampò in un esonero. Se non sbaglio, restò un anno fermo e successivamente iniziò la sua carriera da osservatore con il Savoia".
Il ds Martello, ex portiere dell'Enna allenato da Pietro Lo Monaco negli anni 90
- Ha più rivisto l'attuale patron del Messina?
"Sì, tre anni fa ci siamo incontrati quando lui era il direttore generale del Catania. Io ero ds dell'Enna e gli avevo chiesto di darci un giovane della Primavera del Catania. Con Pietro Lo Monaco, che chiamo ancora mister, ho sempre avuto un rapporto di grande stima reciproca. Domenica spero davvero di rivederlo e abbracciarlo qui a Ribera".
- Parliamo di questa partita. Sulla carta non partite favoriti. Però?
"Guardi, per noi è un onore affrontare il Messina, un piacere enorme poterci misurare con una realtà calcistica così importante che milita in un campionato che non gli compete. Sappiamo che la nostra salvezza non passa certo da questa partita, ma proveremo a superare indenni questo confronto che sulla carta si presenta proibitivo per noi".
- Però un vantaggio il Ribera ce l'ha. Il campo in terra battuta può essere una trappola per il Messina?
"Il campo, purtroppo, è questo. Il Comune non ha i soldi per trasformarlo in un rettangolo in erba, tantomeno noi, come società, potevamo sobbarcarci questa spesa. La Lega ci ha concesso una deroga per potere giocare, come neopromossa, questo campionato di Serie D davanti ai nostri tifosi. Certo, cerchiamo di sfruttare questo piccolo vantaggio, ma se sei bravo e superiore al Ribera la partita la vinci ugualmente".
- Il ds del Messina, Ferrigno, ha detto che domenica sarà una battaglia, perchè sarà difficile giocare al calcio per colpa del campo in terra battuta.
I tifosi del Ribera al "Nino Novara" all'esordio casalingo con la Cavese
"Non sono d'accordo, noi contiamo di giocare a calcio. Per quanto riguarda il termine battaglia, non so a cosa si riferisca".
- Il vostro allenatore, Brucculeri, non siede in panchina per una squalifica di 6 mesi. Ma cosa è successo?
"E' una storia simile a quella dell'allenatore della Juventus Conte. Risale allo scorso campionato di Eccellenza che il Ribera ha vinto meritatamente. Brucculeri è una persona onesta e sta pagando ingiustamente".
- Domenica ci saranno anche i tifosi del Messina. Quanti biglietti pensate di poter fornire?
"Non conosco il numero esatto, ma credo che si aggiri intorno ai 300. Lo stadio è piuttosto capiente per il settore ospiti. Con i tifosi della Cavese tutto è andato bene. Siamo lieti di ospitare i tifosi del Messina, gli diamo già da ora il benvenuto. I nostri tifosi sono molto ospitali. Qui a Ribera c'è un'atmosfera di grande sportività".
PIANETA MESSINA 

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