Via, vogliamo andare via da questa m....da di categoria. Un tormentone. Da quattro anni ci fa compagnia allo stadio. E' il grido di dolore di chi è stato fatto a pezzi in quattro e quattrotto, dopo tre anni di Serie A e un dignitoso campionato cadetto. Poi tutto è finito ed è iniziato l'inferno. Oggi rieccoci qui, per il quinto campionato tra i dilettanti. Il travaglio continua, nella terra di nessuno, nel calcio che non conta. Ma da qui bisogna ripartire, ancora una volta, per tornare lassù, dove gli altri ci hanno dimenticato. E chi ha preso in grembo il Messina, per farlo rinascere, sa di aver firmato per ora una cambiale in bianco. Un investimento economico, per ora, a perdere. E solo questo merita già un grazie. Ma la D è così. Ci sarà tempo, speriamo, per passare all'incasso, magari con gli interessi. Oggi, quindi, quella dei Lo Monaco è stata la scelta del cuore, in una piazza depressa. E le parole del patron Pietro, che trasudano orgoglio, voglia di vincere e fame di riscatto, sono la prima medicina per svegliarci dal torpore. Ora la parola passa al tappeto verde. Da oggi s'inizia a sudare sul serio, nella quinta stagione da dilettanti, ma con un vestito "firmato". Allora vai Messina, petto in fuori, per tornare presto lassù, dove i tuoi vecchi padroni ti hanno tradito.
PIANETA MESSINA
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