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lunedì 21 maggio 2012

FATELO PER LORO

I tifosi giallorossi nell'ultima trasferta al "S. Vito" di Cosenza  (Foto Furrer)
Prima di tutto loro. I tifosi. La gente di Messina che da cinque anni ingoia rospi a volontà. Due retrocessioni di fila, una rinuncia alla B, un fallimento, quattro anni nell'inferno dei dilettanti. Roba da fare stramazzare il più incallito dei tifosi. Eppure lo zoccolo duro è sempre lì, al suo posto, con la fede in tasca, accanto al Messina. Ora, però, il dado è tratto. Il tempo della gavetta e soprattutto delle chiacchiere è scaduto. Serve un progetto, chiaro, su basi solide e con persone affidabili per ripartire. Servono scarponi chiodati e buoni muscoli per iniziare la scalata. Una cordata di gente esperta, insomma, che racchiuda ambizione e solidità economica risvegliando l'entusiasmo in riva allo Stretto.
Oggi è il tempo delle grandi manovre e anche della grande confusione. Notizie più o meno fondate, voci che si rincorrono, ipotesi che nascono e muoiono nel giro di una notte. Partiamo da due dati di fatto. C'è un imprenditore, Immacolato Bonina, che da mesi ripete di voler investire per fare calcio con l'Acr Messina. Chiede, però, garanzie. Vuole toccare con mano se l'operazione conviene o meno. In soldoni, se i debiti da accollarsi sono una montagna o una collinetta. 
Immacolato Bonina (Ishy foto)
Lello Manfredi, presidente-traghettatore, è uscito allo scoperto facendo capire di avere le "carte" pronte per convincere Bonina a fare il grande passo. Ma l'imprenditore barcellonese cincischia ancora. Debiti che, a quanto pare, si aggirerebbero sui 300mila euro.
E mentre la telenovela Bonina scivola senza scossoni, ecco piombare a Messina Pietro Lo Monaco e figlio che portano in dotazione una società sana, il Milazzo, che con una buona operazione di plastica facciale potrebbe diventare il nuovo Messina catapultato in un campionato professionistico. Roba da far venire l'acquolina in bocca. E qui veniamo a una delle notizie confuse. E' vero che il gruppo Lo  Monaco ha già tentato un abboccamento con l'Acr Messina? 
Il presidente Manfredi festeggia con Coppola (Ishy foto)
Manfredi, contattato su questo punto,  smentisce con una postilla: "Non mi risulta, io non ho ricevuto nessuna richiesta di interessamento da parte del signor Lo Monaco. Per quanto mi riguarda, smentisco questa notizia".
- Allora com'è possibile che si dica il contrario?
"Non lo so. Può anche darsi che ci sia stato un contatto informale con qualcuno dei soci".
- L'ha verificato?
"E che faccio, i soci sono tanti. Li chiamo tutti?"
- Ma se avessero avuto un contatto, è plausibile che nessuno di loro le abbia detto nulla?
"Appunto. Per questo dico che la notizia è ufficialmente priva di fondamento. Comunque, se i Lo Monaco vogliono avviare un progetto attraverso l'Acr noi siamo disponibili al dialogo, ci mancherebbe".
Prendiamo atto della smentita, anche se con quel...  ufficialmente che lascia spazio a qualche dubbio. Ora, però, non è più una partita a due.
Pietro Lo Monaco
Le grandi manovre vedono in campo un personaggio di grande spessore, quel Pietro Lo Monaco fresco di divorzio dal Catania e che ora studia come muoversi per approdare in riva allo Stretto. Lo abbiamo contattato, per carpire a che punto è questo tentativo di fare calcio a Messina. Dalla sua Villafranca Tirrena, dove vive,  dice solo: "E' un'idea che sto portando avanti in una città che mi ha adottato. Sono arrivato qui quaranta anni fa, ho giocato nel Messina e pur essendo stato a Udine e Brescia ho sempre mantenuto la mia casa a Villafranca. Mi sento terrone al 100%". Il nostro colloquio è proseguito per una ventina di minuti. Non un'intervista (per ora non ne rilascia) e Lo Monaco ci perdonerà se abbiamo riportato un breve stralcio di questa chiacchierata. Ma è servito solo a far capire che Messina ce l'ha nel cuore. Ed è già tanto.
*BONINA: "CON LO MONACO? HO PRESO UN CAFFE' "
E ieri sera ha trovato conferma la notizia dell'incontro a sorpresa, a Villafranca Tirrena, fra Pietro Lo Monaco e Immacolato Bonina. L'imprenditore barcellonese, contattato per saperne di più, ammette di essersi visto con l'ex amministratore delegato del Catania. Un incontro che forse, in questa fase, doveva restare segreto. "Abbiamo preso un caffè - spiega Bonina - niente di più". 
- E poi? Scommettiamo che avete parlato di calcio....
"Certo, era inevitabile. E' un argomento che ci piace trattare".
- I tifosi si chiedono. C'è un progetto comune per rilanciare l'Acr Messina? 
"Vediamo. Se ci sono le condizioni faremo tutto il possibile, come ho già detto in questi giorni. Altrimenti si studieranno altre soluzioni che possano subito riportare Messina nel calcio che conta".
- Si parla di debiti che non superano i 300mila euro. Uno scoglio non insormontabile.
"Prendo atto di questa notizia. Vediamo, ne riparliamo nei prossimi giorni".
- Il possibile cambio di pelle, sfruttando il titolo del Milazzo, per catapultarsi tra i professionisti la stuzzica o cos'altro?
"Giocare già in serie C sarebbe una gran cosa per rilanciare tutto l'ambiente. Ma la fusione con l'Acr credo non sia tecnicamente possibile. Ora vediamo, l'importante è trovare una soluzione che serva esclusivamente a rilanciare il calcio a Messina".
PIANETA MESSINA



1 commento:

  1. Xchè nn fai una bella intervista al signor Manfredi chiedendo che fine ha fatto la pubblicazione dei bilanci?
    Voi giornalisti fate sl delle piccole interviste a bonina e lo monaco, che alla fin fine vi dicono sempre la stessa cosa....vediamo i bilanci e come dichiarato nell'ultima intervista, si devono accollare i debiti pregressi...altrimenti scordiamoci l'entrata di bonina, credo sia stato chiaro nel porre questi paletti

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