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Immacolato Bonina (Ishy Foto) |
Le grandi manovre non sono iniziate, le voci incontrollate sì. E magari anche un po' inventate, se è vero che per ora di approcci concreti, o perlomeno velati, non ce ne sono. Ma per capire meglio se e come ci si muoverà per costruire il nuovo Messina, con una società forte che abbia un progetto ambizioso, abbiamo tastato il polso a Immacolato Bonina, che a detta di molti può essere l'ago della bilancia in questa fase delicata che dovrà disegnare il futuro del calcio in riva allo Stretto.
Prima notizia. Alla conferenza stampa di domenica sera, al S. Filippo, indetta dal presidente del Messina Manfredi, Bonina non ci sarà. "Non parteciperò per un motivo semplice. Io non ho un ruolo effettivo, finora, in questa società. La sto aiutando con la sponsorizzazione, quindi per ora la mia presenza sarebbe stata fuori luogo".
- Sì, però, qualche segnale dovrebbe essere lanciato da parte sua. O Bonina ha fatto un passo indietro sull'Acr?
"Nessun passo indietro. Le parlo da tifoso, oltre che da imprenditore. Io ci tengo molto al Messina, sono il primo che farebbe salti mortali per riportare il calcio che conta in città, perchè non si può continuare a restare nell'anonimato".
"Sono pronto per un progetto importante, ma condiviso. Partendo dall'Acr Messina, per capire se conviene o no sanare questa società. Quindi nessuno, nè tanto meno io, vuole che l'Acr scompaia. Si partirà dai bilanci di questa società. Detto questo, è normale che se non dovessero esserci le condizioni per rimettere in sesto e trasformare in una società forte l'Acr Messina, ci si guarderà intorno, ma sempre con l'unico obiettivo di avere un Messina forte per il prossimo campionato".
- Guardarsi intorno. Ad esempio Milazzo?
"In questi giorni se ne dicono tante e non mi va di rispondere su cose che per il momento non esistono. Ma sempre da tifoso chiedo. Se avessimo la possibilità di giocare il prossimo campionato, con la maglia del Messina, in Prima o Seconda Divisione e puntare alla Serie B nel giro di uno-due anni, la gente sarebbe contenta o no?"
- Ma il punto è un altro. Lo zoccolo duro della tifoseria non vuole vendere la propria dignità, ma soprattutto non vuole che l'Acr muoia.
"Sono d'accordo con loro, ma ribadisco che il primo passo che faremo sarà di salvare l'Acr Messina. Se non sarà possibile perchè è un'operazione a perdere, bisognerà trovare soluzioni alternative per salvare il calcio a Messina, ma soprattutto per rilanciarlo alla grande".
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Il vice presidente del Messina Di Bartolo e il presidente Manfredi (Ishy foto) |
- Sempre insieme ad altri operatori? Conosce Lo Monaco?
"Sì, anche se ho avuto in passato qualche contrasto. Abbiamo due caratteri forti, ci somigliamo".
- Bonina quindi incompatibile con l'ex ad del Catania?
"No, perchè dovrei essere incompatibile? Bonina non è incompatibile con nessuno. Nè con Lo Monaco, con il quale però non mi sono nè sentito nè visto, tanto meno con De Leo o altri che vogliono fare calcio a Messina in maniera seria. Ripeto, al di la dei personaggi e delle simpatie o antipatie personali, quello che conta è che ci sia un progetto condiviso per il bene del Messina. Un solo Messina, ribadisco. Io sono pronto a fare la mia parte".
PIANETA MESSINA