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mercoledì 30 novembre 2011

NIENTE TRUCCHI

La gioia di Occhipinti e Impagliazzo dopo il primo gol contro il Cosenza (Ishy foto)
In campo ci vanno loro, con la voglia di dare un senso a una stagione iniziata in salita. Guai a pensare, un solo attimo, che i calciatori non credano più di poter centrare l'impresa. Loro, sia chiaro, ci credono. Per ora è meglio bendarsi gli occhi e non guardare la classifica, tra due mesetti vedremo quale gradino il Messina occuperà. Per ora non resta che saziare la fame di punti, ogni domenica, per trasformare la rabbia in goduria, la frustrazione in autostima. Il Messina ha solo bisogno di crederci ancora, a suon di vittorie, per ricaricare l'ambiente e dare un senso a un'altra battaglia da vincere, quella societaria. Le ultime manovre, che potrebbero sfociare oggi in qualcosa di concreto, fanno sperare quanto meno in una boccata d'ossigeno per non affogare sul più bello.
 E se l'invocato Bonina, per ora, non metterà piede in società, ce ne faremo una ragione. Ma ciò non può impedire ad altri imprenditori, magari con il portafogli meno gonfio, di mettere nuovo carburante in un serbatoio che segna la spia rossa. Solo il tempo dirà se questa svolta societaria avrà un senso, cioè se segnerà l'inizio di una vera primavera giallorossa, oppure sarà un semplice rattoppo per tirare a campare, camuffato da qualche effetto speciale. Ora attendiamo solo notizie ufficiali e fatti concreti. Senza trucchetti, per favore.
PIANETA MESSINA

lunedì 28 novembre 2011

LAVORI IN CORSO

La gioia di Occhipinti subito "braccato" da capitan Coppola dopo il gol vittoria contro il Cosenza (Ishy foto)
La svolta sembra dietro l'angolo, questione di giorni, forse di ore. Il summit di ieri sera è servito, perlomeno, a guardarsi in faccia e dire le cose come stanno. Le casse dell'Acr hanno bisogno di nuova linfa, nuovi investimenti per un progetto duraturo. Al vertice societario qualcuno non c'era, ma al faccia e faccia hanno partecipato, tra gli altri, uno dei promotori del summit, Giovanni Di Bartolo, del gruppo Trinacria, il presidente pro tempore del Messina, Lello Manfredi, l'imprenditore Paolo Siracusano e il fido Felice Genovese, oltre all'imprenditore Nino Micali, socio di riferimento del gruppo Trinacria che detiene il 33% del pacchetto societario. Al vertice erano presenti anche gli ex soci del Cdm (Currao, Ruegg, Morgante, Patti). Cosa è successo ieri sera? Il gruppo Siracusano ha formalizzato la propria offerta per rilevare il pacchetto di maggioranza. "E' andata così - spiega Giovanni Di Bartolo - credo sia stato un incontro proficuo, innanzitutto perchè c'è stata finalmente la possibilità di confrontarci, di guardare le cose con assoluta obiettività. Ringrazio Lello Manfredi per la disponibilità dimostrata a un eventuale ingresso di nuovi soci che possano dare ulteriore slancio ai programmi societari. Ora - conclude Di Bartolo - dobbiamo dare un seguito, nelle prossime 48 ore, a questo piano d'investimento che serve per il solo bene del Messina".
PIANETA MESSINA





domenica 27 novembre 2011

TRAVESTITO DA BOMBER

La gioia del difensore Occhipinti dopo il raddoppio. Cosenza ko  (Ishy foto)
Un difensore travestito da bomber. E' Occhipinti che lascia il segno, con un doppietta che regala al Messina una meritata vittoria ai danni del Cosenza. Un minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione, lutto al braccio e dieci minuti di "silenzio" del tifo per rispetto del dolore che ha attanagliato la nostra provincia. Inizia così Messina-Cosenza, in un'atmosfera surreale, con gli striscioni (anche quelli dei tifosi del Cosenza) per ricordare l'ennesima tragedia per il maltempo nel Messinese e il lungo applauso liberatorio prima dell'inizio della contesa. Messina sprint nei primi minuti, con Corona che prova a sorprendere la difesa calabrese, ma la palla danza nell'area piccola senza trovare chi la butta dentro.
 Ma al 6' c'è un brivido per i giallorossi, con una ripartenza improvvisa del Cosenza. E' Provenzano che s'invola, ma il suo destro per fortuna si spegne sul fondo. Dopo 5 minuti c'è il vantaggio del Messina. A schiodare il risultato è un'inzuccata vincente di Occhipinti che trasforma in oro un palo colpo da Criaco su punizione.  E' il secondo sigillo stagionale del difensore peloritano che sempre di testa, all'esordio stagionale, firmò il gol vittoria contro la  Nissa. 
Il vantaggio non toglie al Messina la fame di gol, anche se la manovra giallorossa non sfocia in occasioni nitide sotto la porta silana. Il Cosenza, smaltita la botta per lo svantaggio a freddo, tenta di organizzare la rimonta, ma a parte un tiro telefonato di Alassani gli ospiti non pungono.
 Anzi è il Messina, con Cocuzza, che al 29' sfiora il raddoppio con un tiro cross respinto dal portiere Ramunno.
Tutto qui il primo tempo.  Stessa musica nei primi 20 minuti della ripresa. Il Messina, sornione, dà l'impressione di poter tenere a bada la reazione dei silani, che però trovano il pari su calcio piazzato, al 66', grazie a un sinistro velenoso di Varriale che sorprende la difesa schierata del Messina, portiere compreso.  Una mezza frittata che regala il pareggio al Cosenza. 
Il primo gol di Occhipinti, autore di una doppietta che ha steso il Cosenza (Ishy foto)
Brutta tegola per i giallorossi, che provano subito a reagire. Il primo squillo al 71' con una botta di Lo Nardo che si spegne sul fondo. Poi ci provano Cocuzza (sforbiciata in area) e Grillo (missile su punizione, deviato in corner) e ancora Cocuzza (bel destro). Il gol è nell'aria e si materializza all'85'. E' ancora lui, Occhipinti, difensore cecchino, a regalare il vantaggio al Messina. Imbucata di Coulibaly per il terzino peloritano che spara sul portiere uscito alla disperata. La respinta corta di Ramunno finisce tra i piedi di Occhipinti che con freddezza insacca.
Una incursione di Cocuzza, tra i migliori in campo contro il Cosenza (Ishy foto)
 Esplode la gioia dei tifosi della Sud con i cori finali d'incitamento a non mollare. Forse oggi è iniziato il nuovo campionato del Messina. I conti si faranno alla fine. Facciamo nostro uno striscione apparso nella Sud: "7 motivi per non mollare". La squadra lo sa. Ora un'altra partita inizierà stasera, con un vertice societario che dirà tante cose sul futuro assetto dell'Acr Messina. 
PIANETA MESSINA



BATTIAMO LE CASSANDRE

E' inutile piangersi addosso. Non serve a niente e fa sentire più forte l'avversario più difficile da battere: la diffidenza. E per spezzare oggi una sorta di maledizione che ci portiamo dietro da tre anni (da quando l'innominabile famiglia ci ha ridotti sul lastrico), conviene ingerire la medicina migliore per andare avanti. Partiamo da un ragionamento semplice semplice. C'è ancora oltre metà  campionato da disputare, tanti avversari in carne e ossa da poter battere, tanti punti da incamerare per trasformare questo supplizio in un'impresa da applausi.
Oggi, uno degli avversari da domare si chiama Cosenza. Con tutto il rispetto per i Lupi della Sila, il Messina ha gli artigli per azzannarli e mettere in chiaro una cosa.
Non saranno i punti di penalizzazione a stravolgere i reali valori in campo. E oggi Coppola e compagni hanno il dovere di dimostrare, in campo, di essere più forti di ogni disavventura che con il rettangolo verde non centra nulla.
Battere il Cosenza per spazzare cattivi pensieri, per crescere in autostima, per tornare a galla in classifica dopo lo scippo dei punti strasudati in campo. Non sappiamo dove saremo alla fine del campionato, sappiamo però che i giocatori suderanno la maglia fino all'ultimo secondo di questa stagione. Loro ci credono, perchè non è ancora giunto il momento di mollare. Anzi. E le due prove d'orgoglio in trasferta ci hanno consegnato una squadra cattiva, che sa ciò che vuole.
Ma alle solite Cassandre ciò non basta. Per loro tutto è già scritto. A chi ha la verità in tasca, consigliamo allora delle gitarelle domenicali sui Colli. Tra due-tre mesi, chissà, potremmo raccontargli una bella storia. Quella che si sono persi.
PIANETA MESSINA

venerdì 25 novembre 2011

CONDANNATI A VINCERE

Con il cuore ancora a pezzi per la nuova alluvione killer che ha seminato distruzione e morte dalle nostre parti, proviamo a parlare di calcio, del Messina che domenica con il lutto al braccio proverà a regalarsi un sorriso se riuscirà a battere un Cosenza incerottato, che comunque sempre Cosenza si chiama.
Il tecnico Bertoni si aspetta dalla squadra una grande prestazione dopo le ultime due buone prove in trasferta (Ishy foto)
Qualche osservatore distratto, che magari si sarà perso le ultime disavventure societarie, si chiederà cosa ci fanno il Messina e i lupi della Sila in questa razza di campionato per sfigati. Due squadre che si rivedono dopo otto anni. L'ultima volta, in serie B, finì con un successo dei peloritani, grazie a un gol pazzesco di Carminiello Coppola al "Celeste", con tanto di esultanza interminabille in ogni fazzoletto del campo. Ora Messina e Cosenza tornano a incrociarsi, ma la storia è tutta diversa. Due squadre relegate in un campionato che non gli appartiene per scellerate gestioni societarie che solo i tifosi, oggi, pagano a caro prezzo. E allora conviene una cosa. Cari tifosi, fate finta di nulla. Illudiamoci, per novanta minuti, che Messina-Cosenza è una di quelle vecchie sfide con un carico di fascino, un partitone da non perdere che regalerà emozioni, anche se non si giocherà in B e con una grossa cornice di pubblico. Ma questo, per ora, passa il convento.
Il bomber Corona si sbloccato. Due reti, un palo e una traversa nelle ultime due gare, entrambe in trasferta (Ishy foto)
Quindi conviene farsene una ragione e andare allo stadio per dare una mano a Coppola e compagni che nelle ultime due trasferte - nonostante la batosta della penalizzazione per i disastri fatti da altri - hanno uscito gli attributi e che ora vogliono intascare i tre punti per proseguire un cammino che somiglia alla scalata dell'Everest. Ma i calciatori hanno la stessa voglia di vincere ogni partita, perchè i conti si fanno alla fine e nessuno dovrà avere rimpianti, penalizzazione compresa. E anche i tifosi un dovere ce l'hanno. Non abbandonare la squadra, darle fiducia, soprattutto adesso. Perchè nessuno, alla fine, dovrà mettersi la mano sulla coscienza.
PIANETA MESSINA


NOTIZIARIO
D'ANGELO SOSTITUISCE LO SQUALIFICATO D'ALTERIO

Seduta di rifinitura questa mattina al San Filippo in vista della gara di domani in casa contro il Nuova Cosenza. Tra i giallorossi salterà la gara perché qualificato per una giornata Salvatore D’Alterio, nel Nuovo Cosenza è stato squalificato Adriano Fiore. Arbitra 
Carmine Di Ruberto (sezione di Nocera Inferiore), assistenti Michele De Candia (Molfetta) e 
Anderson Gleison Marques (Milano). Domani la società ha indetto la Giornata Giallorossa, 
pertanto saranno sospesi tutti gli abbonamenti e gli omaggi.


I tagliandi d’ingresso potranno 
essere acquistati nei consueti punti vendita o domani nella biglietteria del San 
Filippo. Al termine dell’allenamento odierno il tecnico Alessandro Bertoni ha diramato la 
lista dei 20 giocatori convocati:

PORTIERI: 
Cecere, Pontello

DIFENSORI: Russo, Criaco, Lo Piccolo, Occhipinti, Impagliazzo, Caldarella

CENTROCAMPISTI: Coppola, Catania, D’Angelo, Lo Nardo, Coulibaly, Mento, Grillo

ATTACCANTI: 
Cocuzza, Corona, Ferraro, Biondo, Capone



domenica 20 novembre 2011

MALEDETTA JELLA

I tifosi del Messina presenti oggi al "Liotta" di Licata (Foto Giuseppe Marrali)
Due traverse, un palo, un rigore generoso concesso al Licata, undici angoli per il Messina (nessuno dei padroni di casa), assalto all'arma bianca nel finale di gara, la rete di Cocuzza che replica al calcio dal dischetto regalato ai gialloblu. Tutto questo si traduce in un pari che sta strettissimo al Messina e che suona come un'ingiustizia per la prova maiuscola sfoderata dai giallorossi.
Parte a razzo il Messina, che nei primi quattro minuti confeziona due palle gol. Prima Corona che con un tiro a giro fa venire i brividi alla difesa gialloblu, poi ci prova Lo Nardo che scocca un bel destro che sorvola di poco la traversa. Licata in affanno, ma alla prima sortita in avanti dei padroni di casa, al 16', l'arbitro abbocca alla furbata del bomber Tiscione, che si tuffa in area appena toccato da Criaco. Calcio di rigore generoso e Licata in vantaggio al 17', con la battuta vincente dal dischetto di Cirillo.
Un rilancio del portiere Pontello (Foto Marrali)
Il Messina ingoia la pillola amara e riprende a pedalare, ma servono almeno dieci minuti per ritrovare lo stesso spirito di avvio gara. Ci prova Coppola con un destro deviato in angolo, prima avvisaglia della ritrovata verve di un Messina a caccia del pareggio. E al 32' i giallorossi vengono premiati. E' Cocuzza a finalizzare in rete una bella azione partita dai piedi di Corona che tocca per Lo Piccolo, bravo a servire in area Cocuzza che insacca. Esplode la gioia del funambolo palermitano che torna a segnare, ancora in trasferta, dopo l'ultimo gol contro l'Hinterreggio.
Il pareggio ringalluzzisce il Messina che dà l'impressione di poter invertire la storia della partita. Il Licata perde l'acciaccato La Marca, ex di turno. Una perdita pesante per il tecnico Infantino, che getta nella mischia Butticè.
La formazione iniziale del Messina schierata a Licata (Foto Giuseppe Marrali)
Il Licata, comunque,  riesce ad arginare nel finale di primo tempo le avanzate dei peloritani.
La ripresa offre lo stesso canovaccio. Messina che prova a sfondare e Licata un po' accartocciato, pronto però a sfruttare alcune ripartenze.  Partono forte i giallorossi, con Lo Nardo che scalda i guantoni a Zumbo. E dopo un break del Licata che si affaccia con Cirillo (bravo Pontello), il Messina produce il massimo sforzo per passare in vantaggio. I giallorossi, nell'arco di 6 minuti, timbrano due volte la traversa. Prima con Mento, poi al 21' con Corona. Due occasionissime intervellate da un'altra ghiotta opportunità: un tiro velenoso di Cocuzza che il portiere licatese spedisce in corner. 
Il pareggio siglato da Cocuzza al 32'. Il Messina avrebbe meritato la vittoria  (Foto Giuseppe Marrali)
Nei titoli di coda il forcing del Messina (dentro Ferraro e Grillo) che avrebbe strameritato la vittoria. Ancora Corona, in due occasioni, fa venire i brividi alla difesa licatese, poi il palo che al 90' strozza in gola la gioia del bomber peloritano che aveva incornato bene. E nell'extra time c'è l'espulsione di D'Alterio (doppia ammonizione) che precede di una manciata di minuti il triplice fischio dell'arbitro per una pari che suona come una beffa per il Messina.
PIANETA MESSINA
Il penalty realizzato dal licatese Cirillo e concesso benevolmente dall'arbitro. Pontello aveva indovinato la traiettoria (Foto Marrali)

sabato 19 novembre 2011

DUE PARTITE DA VINCERE

C'è una partita, quella vera, che domani si gioca a Licata. Un'altra, con la carta bollata, per addolcire la pillola acida dei 6 punti spariti in classifica. Oggi il presidente Manfredi sarà a Bologna, nello studio dell'avv. Grassani. Il legale è inviperito per la stangata comminata al Messina e sta perfezionando il ricorso per ottenere uno sconto della penalizzazione che ha relegato il Messina nelle sabbie mobili. L'incontro fra Manfredi e Grassani assume contorni interessanti in questa fase cruciale della stagione. Un dato è certo. L'Acr Messina non ha nessuna intenzione di arrendersi al verdetto della Commissione disciplinare.
L'avv. Grassani oggi incontra a Bologna il presidente Manfredi
 I 6 punti, il massimo della pena, suonano come una "cattiveria" che forse parte da lontano e che contiene una contraddizione di fondo. Ma perchè, se la società era inadempiente dal primo all'ultimo atto prodotto, è stato iscritto al campionato di Serie D?  Non era più logico tagliare la testa al toro e sbattere fuori il Messina già quest'estate? Forse  il salvataggio del Messina, sul filo di lana, ha dato fastidio a qualcuno? Forse stroncare in classifica il Messina, oggi, fa comodo a qualcuno? La società giallorossa, comunque, è pronta ad alzare la voce. Tra una quindicina di giorni sapremo come andrà a finire questa storia. Grassani, che le carte le ha studiate bene, è ottimista e conta di poter "strappare" qualche punticino di sconto.
Gli altri punti, da sudare in campo, li devono invece incamerare i giocatori. A partire da domani, nella "tana" del Licata, in quel "Dino Liotta" che evoca vecchie sfide tra due siciliane che si sono misurate  in campionati più gratificanti. Il Messina domenica scorsa ha uscito gli artigli, soprattutto nel finale, per cercare di azzannare la Valle Grecanica. E' da quell'ultima mezz'ora che i peloritani devono ripartire. Da quella voglia di vittoria, con il sangue agli occhi che impaurisce gli avversari, assatanati su ogni pallone. 
Il  gol dell'ex La Marca che ha regalato il pari al Licata in casa del Palazzolo
E domani al "Liotta" sarà battaglia. Il Licata degli ex Infantino, Morabito e La Marca è pronto a fare la festa al Messina. ma c'è grande rispetto per i giallorossi. "Troveremo una squadra con più rabbia - ci dice il tecnico Infantino - dopo la penalizzazione subita. Il Messina è stato costruito per vincere il campionato, so bene che per noi sarà una gara difficile. Ora la classifica dice che il Messina è in una zona che non gli compete, ma ciò non cambia il valore reale della squadra che non ha nulla da invidiare alle altre pretendenti".
Licata-Messina, al di la dell'aspetto tecnico, offrirà un intreccio di sensazioni dentro e fuori dal campo.  Sfide memorabili nell'epoca zemaniana, quando sulla panchina del Messina c'era il professore Scoglio con i suoi "bastardi". A Licata torna per un giorno Ciccio La Rosa, bomber dei tempi d'oro, una ventina di anni fa, con la promozione in Serie B e uno splendido campionato tra i cadetti. Ma a Licata, domani, i tifosi peloritani al seguito rivedranno il loro ex capitano, Morabito, che con il Messina è rimasto molto legato.
L'ex capitano del Messina Morabito ora pilastro della difesa del Licata
"Avere fatto il capitano da voi per me è stato un grande orgoglio. Essere stato apprezzato dai tifosi del Messina, io reggino, è stata una cosa molto bella che porterò dentro me per sempre. Mi brucia solo una cosa, ma i tifosi non centrano. Almeno una telefonata dalla società, per dirmi che non aveva più bisogno di me, l'avrei meritata per ciò che ho dato al Messina. A livello umano avrei meritato una telefonata, sono stato tesserato con il Messina fino al 13 settembre, sono stato anche capitano di questa squadra. Comunque, sia chiaro, non cerco rivincite. Ho tanti bei ricordi con i miei ex compagni. Se i tifosi del Messina vorranno salutarmi, per me sarà un piacere".
- E la partita? Come te la immagini?
"E' inutile nasconderci. Il pareggio non serve nè a noi, nè al Messina. Sarà quindi una partita aperta, può succedere di tutto".
- Corona lo conosci bene...
"E' uno dei nomi importanti che il Messina può vantare. Corona è un attaccante che ha sempre segnato nella sua carriera e in ogni partita può fare la differenza. Lo conosco bene, ho giocato con lui in serie B, con la maglia del Catanzaro. Da difensore e da avversario, ovviamente, mi auguro che riprenda a segnare solo dopo la partita contro noi".
PIANETA MESSINA


NOTIZIARIO
A LICATA ASSENTI COULIBALY E PROFETA

Seduta di rifinitura questa mattina al San Filippo in vista della gara di domani in trasferta contro il Licata. Assente Mamadou Coulibaly, convocato nella Nazionale della Costa d’Avorio e Profeta, per motivi familiari. Arbitra Carlo Amoroso (Paola), 

assistenti Antonio Turiano (Reggio Calabria) e Fabio Palumbo (Reggio Calabria). Al 
termine dell’allenamento odierno, l'allenatore Alessandro Bertoni ha diramato la lista 
 Corona vuole ripetersi a Licata  (Ishy foto)
dei 20 giocatori convocati:

PORTIERI: 
Cecere, Pontello

DIFENSORI:  D’Alterio, Criaco, Lo Piccolo, Occhipinti, Impagliazzo, 
Caldarella



CENTROCAMPISTI: Coppola, Catania, D’Angelo, Lo Nardo, Mento, Grillo

ATTACCANTI: Cocuzza, Corona, Ferraro, Agate, Biondo, Capone

lunedì 14 novembre 2011

LA STANGATA. LA ROSA: "ANDIAMO AVANTI". BONINA: "NON CAMBIA NULLA"

"La Commissione disciplinare nazionale della Figc, riunitasi oggi, visti i deferimenti della Procura Federale a carico degli ex presidenti del Messina Pietro Santarelli e Bruno Martorano, in merito alle vertenze riguardanti le posizioni economiche di cinque calciatori (Messina, Cervillera, Petagine, Alessandro e Mangiarotti), ha accolto i deferimenti comminando una sanzione di 15.000,00 euro per l’Acr Messina e sei punti di penalizzazione da scontare nella stagione in corso. Attesa la severità delle sanzioni comminate l’Acr Messina ha preannunciato che
proporrà, nei termini regolamentari, giusto reclamo alla Corte di Giustizia Federale".

Questo il comunicato stampa, nudo e crudo, diffuso in serata dall'Acr Messina. Intorno alle 21,30 abbiamo rintracciato telefonicamente il responsabile dell'area tecnica Ciccio La Rosa e dopo circa mezz'ora Immacolato Bonina, per raccogliere le loro impressioni dopo questa notizia.
Il responsabile dell'area tecnica La Rosa (nella foto con Sulfaro) scommette sulla reazione della squadra
"Me l'aspettavo - dice subito La Rosa - ma questa penalizzazione non muove di una virgola il sottoscritto. Noi andiamo avanti, sei punti sono due vittorie. Io ci credo in questa squadra, non bisogna guardare la classifica perchè è meglio. Conosco la squadra, noi dobbiamo solo pensare a giocare e a cercare di vincere le partite come abbiamo fatto ieri. E' ovvio che ti dà fastidio che qualcuno ti tolga dei punti che ti sei sudato in campo, ma ripeto, dobbiamo solo concentrarci sul campo. Domani parleremo con la squadra, ma so già che i ragazzi non si faranno demoralizzare da questa penalizzazione. Anzi, se aumenta la rabbia, già domenica prossima dimostreranno di che pasta sono fatti. Ripeto, noi andiamo avanti. Ora la società deve darci un segnale".
Immacolato Bonina tranquillizza i tifosi. La penalizzazione non cambierà i suoi piani  (Ishy foto)
Già, la società. Tutti si chiedono, adesso, che può succedere. I 6 punti tolti al Messina rischiano di raffreddare l'entusiasmo di Bonina? Neanche per sogno. "Si sapeva - ci dice subito al telefono l'imprenditore - ma ora non bisogna demordere. Non cambia nulla, il nostro progetto non si ferma. Certo è una mazzata, ma non sono certo 6 punti, o quattro, due se accoglieranno il ricorso, a farmi cambiare idea. Io non mi tirerò indietro, posso rassicurare i tifosi del Messina che adesso devono stare ancora più vicini alla squadra. Il campionato è ancora lungo".
PIANETA MESSINA

domenica 13 novembre 2011

BENTORNATO RE GIORGIO

Giorgio Corona autore di una doppietta oggi nella tana della Valle Grecanica
Ci ha provato, fino all'ultimo secondo, a vincere la partita e alla fine il Messina deve accontentarsi di un pareggio strameritato e che sta anche un po' stretto. Ma il bicchiere mezzo pieno si chiama Corona. Il bomber è tornato, finalmente. I due gol del Messina portano la sua firma, più una traversa a confezionare una prestazione maiuscola del goleador ritrovato. Il 2-2 finale, comunque, non è da buttare e regala un Messina rigenerato dopo la brutta scoppola di sette giorni fa. Il Messina aveva iniziato bene, anzi benissimo, portandosi in vantaggio dopo appena 9 minuti con un gran gol di Corona, che da una ventina di metri fa partire un missile che fa secco il portiere Nucera.
Il primo gol di Corona. E' il momentaneo vantaggio
 I giallorossi gestiscono bene il vantaggio nei primi venti minuti, ma poco prima della mezz'ora c'è il pari della Valle Grecanica con Citro che su punizione azzecca il sette. Nulla da fare per Pontello. Un pari forse immeritato, visto che in  padroni di casa fino a quel punto non avevano impensierito la retroguardia peloritana. Prova a scuotersi il Messina, che tre minuti dopo il pari dei calabresi si affaccia dalle parti di Nucera, con un rasoterra di Corona disinnescato dal portiere. Il Messina spinge, ma offre il fianco alle ripartenze della Valle Grecanica che al 37' sfiora il raddoppio con Pirro che solo davanti a Pontello si fa ipnotizzare dal portiere giallorosso.
Corona festeggiato dai compagni dopo il primo gol
 Il primo tempo si chiude con un tentativo velleitario di Cocuzza che si perde a lato.
La ripresa inizia male, anzi malissimo, con il raddoppio della Valle Grecanica. E' Citro che sfrutta in area un assist di Pirro (che si aiuta con un braccio) e buca per la seconda volta l'incolpevole Pontello.
Brutta tegola per il Messina che però non si abbatte. Anzi, dopo appena un minuto, sfiora il pareggio con una traversa timbrata dall'ispirato Corona.
I tifosi del Messina presenti oggi allo "Spinella" di Melito Porto Salvo
 Messina jellato, ma dopo cinque minuti anche fortunato, visto che Nwinge grazia la difesa peloritana, divorandosi il terzo gol per i calabresi.
Bertoni corre ai ripari, con due sostituzioni nell'arco di qualche minuto. Prima Mento al posto dell'evanescente Profeta, poi il fantasista Grillo che rileva il difensore Occhipinti. Il Messina pigia sull'acceleratore, Grillo si fa subito vedere in area e chiede un calcio di rigore per un presunto fallo ai suoi danni. Dopo un break della Valle Grecanica (D'Alterio salva su Pirro), il Messina insiste alla ricerca del pari. Grillo ci prova su punizione (Nucera in due tempi), poi è Lo Piccolo a segnare d'astuzia, mettendo la punta dello scarpino mentre il portiere fa battere la palla a terra prima del rinvio. La sfera finisce in rete, ma l'arbitro annulla, punendo la furbata di Lo Piccolo con un calcio di punizione. Ma il pari del Messina  è nell'aria e si materializza al 29', con la deviazione in rete di Corona dopo una "spizzata" di Coulibaly sugli sviluppi di un corner.  
PIANETA MESSINA
Capitan Coppola tra i più combattivi del Messina sul sintetico di Melito Porto Salvo

SE CI SEI, BATTI UN COLPO

Aggrappiamoci a qualcosa, anche al nuovo "fregio" che oggi Coppola e compagni indosseranno vicino al cuore. Un  pezzo di storia sulla propria pelle, per ritrovare la dignità di chiamarsi Messina, per sputare l'anima in campo e tornare a casa con un bel regalo per i tifosi, soprattutto per quelli che oggi saranno con  loro, nella tana della Valle Greganica. Coraggio, quindi, perchè oggi bisogna cambiare registro, per confezionare il primo blitz in trasferta, per cancellare la disfatta di domenica scorsa e ridare fiducia a tutto l'ambiente. 
Bertoni, non immune da colpe nell'ultima disgraziata gara al S. Filippo, ha capito che qualche correttivo va fatto. Dentro Cocuzza dall'inizio, forse anche Impagliazzo. Due innesti chiesti a furor di popolo, due scelte che il tecnico peloritano avrebbe dovuto fare sette giorni fa. Ci permettiamo questa "invasione di campo", Bertoni non ce ne voglia, solo per il bene del Messina. Ma "ufficialmente" le due esclusioni eccellenti  (Ferraro, neanche convocato e forse Lo Piccolo, con problemi muscolari) non sarebbero frutto di scelte tecniche. Due acciacchi che hanno tolto dall'imbarazzo Bertoni. E domenica prossima, se Cocuzza (oppure Catania) e Impagliazzo dimostreranno di meritarsi una maglia da titolare?
Totò Cocuzza oggi dovrebbe essere schierato dal primo minuto (Ishy foto)
 Ieri mattina, al termine dell'allenamento di rifinitura, l'allenatore ha giocato a nascondino. "Novità nella formazione? Vedremo. Parlarne il giorno prima non mi piace". Punto. Bertoni ha già sfogliato la margherita. Gli chiediamo come si fa a vincere in trasferta. Lui abbozza un sorriso, poi sbotta: "Si fa segnando innanzitutto, dovremo sempre fare un gol più di loro. Tutto qui".    Semplice, no?
PIANETA MESSINA

sabato 12 novembre 2011

IL NUOVO "CUORE"



Presentato questa mattina il logo ufficiale del Messina, che già dalla gara di domani
contro la Valle Grecanica campeggerà sulle maglie dei giocatori. Alla conferenza
stampa al San Filippo erano presenti il presidente dell’Acr Messina, Lello Manfredi,
Niki Patti e Nino Micali per la società, Antonino Soraci, Giuseppe Irrera e Alessandro
Di Bella della Sincromie, l’agenzia che ha curato, anche sotto l’aspetto della ricerca
storica, il logo ufficiale e si occuperà anche delle prossime iniziative di marketing in
cantiere. “Con i ragazzi di Sincromie è stato un rapporto nato per caso - ha spiegato
Manfredi - ero al bar e li ho sentiti parlare del Messina, li ho rimproverati perché non
avevano l’abbonamento ed invece in momenti difficili come questi l’ amore per la
squadra si dimostra anche così. Abbiamo iniziato a parlare ed è nato un vero e
proprio amore a prima vista, loro si son messi a disposizione gratuitamente sia per il
logo che per altre iniziative, dando in questo modo il loro contributo al Messina. Per
noi oggi è un giorno importante che vogliamo condividere con tutti i tifosi, perché la
squadra e lo scudetto sono il patrimonio dei tifosi, appartengono alla città. Le
società cambiano, l’amore per la squadra no”. 

Manfredi non ha voluto anticipare le
altre iniziative in programma che saranno presentate nel corso delle prossime
settimane, ma ha ricordato che si lavora anche alla realizzazione del Museo del
Messina. Subito dopo, ha preso la parola Niki Patti che ha annunciato un’altra
iniziativa, che sta già portando avanti, cioè l’intitolazione dello stadio. “Adesso non
ha il nome di qualcuno, ma solo del luogo dove sorge, il San Filippo. Invece io ho già
presentato richiesta agli uffici comunali per intitolare l’impianto a Franco Scoglio.
L’idea sarebbe anche quella d’intitolare la curva sud a Tonino Currò e la Tribuna
stampa al giornalista Piero Zagami”.
 Il logo ufficiale è stato presentato attraverso un
video e il commento di Antonino Soraci: “Noi siamo partiti dalla passione che ci
unisce, abbiamo voluto fare la scelta più vicina a chi ama il Messina come noi,
abbiamo cercato di fare quella scelta tra le varie possibilità che avrebbero fatto i
tifosi. Con il passare degli anni il logo ha finito con l’allontanarsi da quello originario
fino a cambiamenti che non condividiamo”.
 La squadra, così come il logo,
appartengono ai tifosi, perché cambiano le società ma non la passione ed è stato
questo che ha ispirato l’Acr e Sincromie nella scelta definitiva. “Abbiamo voluto
evitare di fare stravolgimenti, preferendo mantenere lo scudetto originario - ha
aggiunto Alessandro Di Bella - il logo è un patrimonio storico ed appartiene ai tifosi,
per questo abbiamo voluto scegliere quello già presente nel ’57-’58 nelle maglie di
allora, rispettando la forma originaria senza apportare troppe modifiche ed il
risultato ci è sembrato il migliore possibile”. La società ha poi voluto
consegnare “simbolicamente” lo scudetto ai rappresentanti dei club organizzati, che
potranno conservarli nelle loro sedi. “Questo è il logo storico, un patrimonio da non
perdere o dimenticare - ha concluso Soraci - noi lo portiamo solo simbolicamente nel
cuore, i giocatori da oggi lo avranno nelle maglie all’altezza del cuore”.