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domenica 2 ottobre 2011

BENVENUTI A BUDDACILANDIA

Due irriducibili tifosi che hanno preferito il "loro" Messina piuttosto che la comoda poltrona di casa (Ishy foto)
L'apatia del messinese doc la conosciamo tutti. Il motto "armatevi e partite" fa parte del Dna di molti di noi, ma non di tutti. Per fortuna. E per uscire dal piattume che avvolge questa città (il calcio qualche anno fa sembrava l'eccezione alla regola),  è meglio dirci ogni tanto qualcosina in faccia. Intanto Messina, bellissima città sulla carta, è malata dentro. E' la sua gente che non ha più un'anima, un senso di appartenenza, quella messinesità che una volta veniva sbandierata anche dietro una squadra di calcio.
 E allora dovremmo interrogarci come mai questa città non riesce a ricompattarsi o a indignarsi, neanche di fronte a una tragedia immane (ho visto cose imbarazzanti anche due-tre giorni dopo i morti di Giampilieri, Altolia e Scaletta). Il messinese dei tempi nostri, ormai da anni, è accovacciato in un "lungo sonno"  che a molti conviene anche. Benvenuti a Buddacilandia, dove lo sport più diffuso è il lamento, la critica feroce a chi fa qualcosa, senza però muovere un dito per dare invece una mano.
Il presidente del Messina Manfredi deluso dalla risposta della città (Ishy foto)
Lo sfogo del presidente Manfredi,  imprenditore atipico perchè da messinese ama più fare che piangersi addosso, è un chiaro avviso ai naviganti. Chi opera in questa città, dove non ci sono i De  Laurentis o i Moratti, dovrebbe avere il dovere morale di aiutare chi con passione ci sta mettendo la faccia e anche i quattrini. Il Messina, così come il suo teatro, le sue piazze, il suo lungomare mozzafiato e i quartieri ghetto sono pezzi di una città che deve risorgere. Con l'aiuto di tutti.
Sal. Pe.

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