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lunedì 30 settembre 2013

MONTELLA "CORE" INGRATO "MA UN PO' MI DISPIACE"

L'esultanza dell'ex Montella dopo la doppietta di ieri al S. Filippo (foto Fabrizio Pernice)
Ha castigato con una doppietta il suo ex Messina, ma così va il calcio. E se chiedi ad Antonio Montella, a mente fredda,  se gli dispiace almeno un po', lui ti risponde così. "Sinceramente un po' di dispiacere per i tifosi ce l'ho, soprattutto perchè al Messina devo ancora tanto. Mi ha lanciato nel grande calcio quando ero giovanissimo".
- Quell'esordio in Serie A, a soli 22 anni, ce l'hai  ancora impresso.
"Sì, eccome. Era il 2007, Messina Fiorentina al S. Filippo. Quando l'allenatore Bolchi mi ha fatto entrare al posto di Masiello eravamo sotto di due reti. Poi siamo riusciti a pareggiare. La domenica successiva ho giocato all'Olimpico contro la Roma". 
- Da quel campionato sono passati sei anni. E rivedere il S. Filippo com'è stato?
"Beh, mi ha fatto uno strano effetto.  E' un grande stadio dove ho lasciato tanti bei ricordi. Ma rivedere il S. Filippo con quelle dimensioni e con pochi spettatori non rende l'idea di cosa può offrire questo stadio come spinta alla squadra".
- Torniano alla gara di ieri. A quel tiro velenoso a nove secondi dalla fine. 
"Mi è andata bene. Probabilmente Lagomarsini, che è un ottimo portiere, non si aspettava che tirassi da quella distanza e ha perso l'attimo. Ma io avevo fretta di calciare perchè sapevo che da un momento all'altro l'arbitro avrebbe fischiato la fine dalla gara. Quindi la fretta, in questo caso, è stata buona consigliera". 
- L'ultima tua doppietta?
"Con la maglia del Catanzaro, credo quattro anni fa, contro l'Atletico Roma".
Corona sta per scoccare il sinistro del momentaneo vantaggio (foto F. Pernice)
- Il Messina come l'hai visto?
"E' una buona squadra, composta da calciatori esperti come Corona, Ignoffo, Bolzan. Forse sta avendo qualche difficoltà di ambientamento a un campionato nuovo. Quest'anno, tra l'altro, la Seconda Divisione è una carneficina, una guerra con nove retrocessioni e altrettante promozioni. Quindi si dovrà lottare fino alla fine, nessuno può sentirsi al sicuro".
- Allora Antonio, per farti perdonare per la doppietta che ci hai rifilato, che ti va di dire ai lettori di Pianeta Messina e a tutti i tifosi giallorossi?
"Posso dire che spero di vero cuore per loro di raggiungere uno dei primi nove posti utili per accedere alla Serie C unica insieme a noi dell'Aprilia. Credo che il Messina ce la farà".
PIANETA MESSINA


domenica 29 settembre 2013

ATROCE BEFFA, MANCAVANO 9 SECONDI PER VINCERE

Lagomarsini battuto a nove secondi dalla fine dal tiro di Montella (foto Fabrizio Pernice)
Maledetti nove secondi. Era finita, ma la beffa bussa sui titoli di coda, anzi all'ultimo respiro, quando i quattro minuti di recupero si erano esauriti. Tutto nell'ultima fetta di gara, con i fuochi d'artificio, quattro reti e un pareggio che per il Messina somiglia a una mezza sconfitta. Sembrava fatta dopo l'ennesimo vantaggio firmato da Parachì, ma l'Aprilia acchiappa per i capelli il 2-2 a nove secondi dalla fine. Novità in attacco, con l'innesto di Lasagna al posto dell'acciaccato Chiaria che non siede neanche in panchina. Catalano affida le due corsie esterne a Gherardi e Ferreira (per Quintoni l'ennesima panchina), mentre a far compagnia a Bucolo, nel cuore del centrocampo, c'è Simonetti che fa le veci dell'infortunato Maiorano. E in tribuna, ad abbracciare il biondo centrocampista in stampelle, c'è Totò Cocuzza che dopo aver divorziato con  l'Akragas ha deciso di fare una capatina al "S. Filippo" per tifare per i suoi ex compagni.
Inizio rabbioso del Messina, di fronte a circa 1.500 spettatori, con un netto calo di affluenza allo stadio dopo il brutto scivolone di Castel Rigone. Primo squillo giallorosso su uno spiovente dalla bandierina, con il portiere Ragni che esce a farfalla e Marino che toglie le castagne dal fuoco. Sembra l'inizio di un assalto a Forte Apache, ma l'Aprilia pian pianino esce il muso dal proprio guscio, affacciandosi al 21' prima con Mazzaroni e costringendo quattro minuti dopo al doppio miracolo Lagomarsini su Ferrari.
La gioia dopo il primo vantaggio grazie al gol d'autore di Corona (foto F. Pernice)
Il blitz dell'Aprilia risveglia il Messina, che fa incetta di angoli e sull'ennesimo calcio dalla bandierina ecco Ignoffo che ci mette lo scarpino, ma Ragni c'è. L'ultimo acuto del primo tempo porta la firma del portoghese Ferreira che incorna su assist di Corona. Sfera alta.
Ripresa sulla falsariga del primo tempo. Messina volenteroso ma povero d'idee e con il solito Lasagna che prova a pungere, ma la sua bordata è fuori misura. Catalano prova a mettere un po' di fosforo con l'innesto di Parachì al posto di uno spento Gherardi. La mossa produce almeno un accenno di risveglio nella trequarti laziale e nel gioro di cinque minuti il Messina ci prova prima con un tiro ciabattato di Lasagna, poi con Corona che tenta di sorprendere il portiere laziale.
Ma l'Aprilia è sempre vivo e si affaccia come un avvoltoio con Ferrara. Palla che quasi pettina il palo alla sinistra di Lagomarsini.
La partita finalmente si accende e il Messina prova a sbloccarla con Parachì che impegna Ragni. Ma il bello deve ancora arrivare, perchè cinque minuto dopo, al 74', ecco la perla di Re Giorgio che inventa un gol d'autore. Corona addomestica un assit di Bucolo, stop e sombrero sul suo angelo custode e gran gol. 
La festa per il vantaggio dura però poco, perchè l'Aprilia (mai doma) agguanta il pareggio quattro minuti dopo con l'ex Montella che da poco aveva preso il posto di Ferrara. Scende il gelo al "S. Filippo", ma a fare risalire il termometro ci pensa Parachì che dopo altri quattro minuti sfodera un gran destro a giro che trafigge Ragno. Sembra fatta per il Messina che però non è bravo a congelare la partita nei minuti finali. Così l'Aprilia, che non muore mai, agguanta l'insperato pareggio sui titoli di coda, anzi all'ultimo respiro. Minuto 94 e ancora Montella, ex indiavolato, trafigge Lagomarsini con un fendente e per il Messina la beffa è servita.
PIANETA MESSINA
Parachì festeggiato dai compagni dopo il nuovo vantaggio del Messina nel finale (foto F. Pernice)


sabato 28 settembre 2013

"VOGLIO PIU' CATTIVERIA"

Ci mette la faccia, spiega perchè il suo Messina non gira come vorrebbe, ma lancia un messaggio preciso alla squadra e all'ambiente. E' un Catalano un po' tirato, meno sorridente del solito, ma consapevole che è giunto il momento di svoltare, di dare una spallata ai dubbi che stanno accompagnando quest'avvio di campionato.
E stimolato dai cronisti in sala stampa, Catalano ricorda innanzitutto che oggi il Messina va aspettato. E spiega subito perchè. "Non accampiamo scuse, ma c'è un problema grosso che ancora non abbiamo potuto risolvere. Parlo dei campi di allenamento. E certi infortuni, se ci pensate, non sono casuali. Dopo il ritiro, dove ci siamo allenati in condizioni ideali, la squadra stava meglio e in Coppa Italia si è visto. Da quando siamo arrivati a Messina le cose si sono un po' complicate. E quando non ti alleni bene, paghi qualcosa la domenica. Abbiamo girovagato nei vari campi della provincia, ci siamo adattati a qualche soluzione in città, ma la verità è che ci manca un vero campo di allenamento tutto nostro".
Il tecnico peloritano, però, precisa subito che se la squadra non gira bene non è solo colpa degli allenamenti in "campo neutro". E ci mette un attimo a fare outing. "Anche noi ci abbiamo messo del nostro e le critiche che ci sono piovute addosso, dopo la sconfitta di Castel Rigone, ci stanno tutte".
Probabile l'innesto di Quintoni, vero stantuffo nella fascia sinistra (foto Fabrizio Pernice)
Poi lancia un messaggio ai calciatori, a proposito dell'approccio morbido avuto anche domenica scorsa in Umbria. "Loro devono avere più cattiveria, forse qualcuno si è adagiato pensando che tra la Serie D e la Seconda Divisione non ci fosse tanta differenza. Forse i miei calciatori pensavano che il campionato era quasi simile. Invece abbiamo visto che non è così. Di questo e altro ho già parlato in settimana con i ragazzi".
- Corona ha detto che il Messina non è ancora squadra. Concordi?
"Ha fatto un'analisi giusta, è la verità, ma i motivi sono diversi e solo con il lavoro e la pazienza risolveremo tutti i nostri problemi".
- Come si batte l'Aprilia?
"Beh, loro sono una buona squadra ma a noi interessa poco. Ci servono i tre punti e basta. E per ottenerli dovremo dare il massimo, con la giusta concentrazione e cattiveria agonistica. Le sconfitte, a volte, servono, ti fanno crescere. Contro l'Aprilia non possiamo più sbagliare atteggiamento".
Formazione con almeno tre dubbi. Chiaria fisicamente non è al top. C'è Lasagna che scalpita e il tecnico non esclude un suo innesto. "Vediamo come starà domani Roberto, poi deciderò". Le altre novità si chiamano Quintoni e Parachì. A loro Catalano potrebbe consegnare le chiavi delle due corsie esterne per colpire ai fianchi la difesa laziale.
PIANETA MESSINA

venerdì 27 settembre 2013

OCCHI FEROCI E TANTA FAME

Il vero Messina? Catalano, Ferrigno e il patron Lo Monaco giurano che lo vedremo tra non molto, perchè ancora la squadra è un mini cantiere aperto, tra infortuni (Guadalupi, Maiorano, Siciliano), ultimi arrivati (Lasagna, Gherardi, Guilana) che devono acquisire il ritmo partita e qualche elemento sotto il rendimento standard.
Ci vuole calma e sangue freddo, come recita il tormentone di tale Luca Dirisio, per dipanare la matassa senza isterismi, consapevoli però che oggi il Messina è come un mezzo convalescente sotto antibiotici che ha solo voglia di rimettersi in sesto.
Ma il campionato, ovviamente, non può aspettare i giallorossi e domenica propone al Messina un avversario tosto, l'Aprilia, squadra veloce e sbarazzina, di quelle che possono farti girare la testa se oltre alla tecnica non metti in campo tanta birra.
Il tecnico Catalano, fresco di patentito di allenatore conseguito a Coverciano e di blindatura ottenuta da Pietro Lo Monaco ("Catalano resta l'allenatore del Messina anche se perdiamo le prossime dieci partite") ha già guardato negli occhi i suoi giocatori all'indomani della disfatta di Castel Rigone.
E ha detto ciò che un allenatore è giusto che dica in un momento così delicato.
A questo punto il testimone passa alla squadra, ai calciatori, dal più sbarbatello ai senatori, perchè al di la della tecnica, degli infortuni e dei moduli, in campo servono occhi feroci e tanta fame. Sempre.
PIANETA MESSINA

mercoledì 25 settembre 2013

FERAZZOLI: "TEMO DI PIU' LA RABBIA DEL MESSINA"

Giuseppe Ferazzoli, tecnico dell'Aprilia, prepara la sfida con il Messina (foto Giorgio Ricci)
Indovinate cosa fa venire un po' di tremarella all'allenatore dell'Aprilia? La rabbia del Messina che vorrà cancellare subito la figuraccia di Castel Rigone. Ferazzoli, contattato da Pianeta Messina, ci spiega perchè per lui la trasferta in riva allo Stretto è ad alto rischio. "Mi preoccupa non solo il valore del Messina, ma il fatto che abbia perso a Castel Rigone e che sarà arrabbiatissimo. Quindi dovremo stare molto attenti, per noi è una partita molto difficile".
- Ma lo è anche per il Messina. La vittoria sul Chieti vi ha rilanciato.
"E' vero, abbiamo disputato una buona gara, ma ormai è acqua passata. Ora dobbiamo confermarci e contro il Messina sarà dura. Siamo una squadra giovane, l'Aprilia ha cambiato volto rispetto alla scorsa stagione al termine della quale ha disputato i play off".
- Sarà ovviamente informato della prestazione incolore del Messina domenica scorsa in Umbria. Che ne pensa?
"Non voglio giustificare il Messina. Certo una sconfitta a Castel Rigone può sembrare clamorosa, ma il girone di quest'anno è difficile per tutti. E chi affronta sottogamba certe partite rischia grosso. Una sconfitta a Castel Rigone fa male, è vero, ma quest'anno partite facili non ce ne sono".
- Siamo ancora alle prime battute. Senza guardare l'attuale classifica, chi ritiene sulla carta le più forti?
"Ha detto bene, sulla carta. Allora dico Messina, Cosenza e Ischia. Però vede, nel calcio poi succedono cose strane, perchè per ora la classifica dice altro".
- Ritorna a Messina ricordando qualche epica sfida al "Celeste" da calciatore.
"Sì, c'è una partita che ricordo di più. Finì 2-2, giocavo nel Barletta a centrocampo insieme a Beccalossi, era il 1988. Per il Messina segnò una doppietta Totò Schillaci. In quella squadra c'erano i vari Bellopede, Catalano, Rossi e soprattutto un gran pubblico che faceva sentire il fiato sugli avversari".
PIANETA MESSINA

domenica 22 settembre 2013

"LA RESPONSABILITA', PER ORA, E' SOLO MIA"

Sul patibolo per ora c'è lui, l'allenatore. L'equazione, troppo facile nel calcio, dà sempre lo stesso risultato. Squadra che gioca male? Colpa del suo timoniere. Giocatori che non fanno squadra? Colpa dell'allenatore. Approccio sbagliato con la gara? Anche qui centra, a detta di molti, chi guida la squadra dalla panchina, salvo poi dimenticarsi che in campo ci vanno loro, i calciatori.
Ma di fronte a queste certezze, in un Paese in cui un po' tutti si sentono allenatori, che ne pensa il diretto interessato? Pianeta Messina ha contattato ieri sera Gaetano Catalano, a qualche ora dalla disfatta di Castel Rigone, per farci raccontare a mente fredda, dopo aver sbollito la rabbia per la sconfitta, cosa sta succedendo al Messina. "I ragazzi hanno dato quello che potevano - spiega l'allenatore - sono convinto però che la squadra verrà fuori. L'abbiamo visto, non ci nascondiamo, che c'è ancora da lavorare per vedere il vero Messina".
- Ma qual è il vero problema della squadra?
"Dobbiamo dare di più in campo, i ragazzi mi seguono, non ho nulla da dire da questo punto di vista, ma ci sono anche gli avversari. Non dimentichiamolo. Non è che basta chiamarsi Messina per vincere le partite. Credo che il problema non sia atletico, visto che abbiamo corso fino alla fine, mentre loro avevano i crampi.
A Castel Rigone abbiamo avuto un approccio sbagliato, è vero, ma se insistiamo troppo su quest'aspetto dimentichiamo che di fronte abbiamo sempre giocatori di tutto rispetto. Quindi sta a noi dare quel qualcosa in più del solito per poter fare la differenza in campo".
- Quindi, alla fine, la colpa non è solo dell'allenatore.
"No, questo no. Le responsabilità per ora me le prendo io, così come mi prendo gli insulti di qualche tifoso giustamente insoddisfatto. Ma il primo a non essere contento di come sta giocando la squadra sono io. Non dimentichiamo, però, che il Castel Rigone ha trovato il gol in una fase tranquilla della gara che stavamo controllando senza patemi. Questo, però, non deve essere un alibi. Dobbiamo e possiamo migliorare nell'atteggiamento da tenere in campo".
PIANETA MESSINA

sabato 21 settembre 2013

NIENTE IDEE E POCO NERBO DUE CEFFONI MERITATI

Corona e Ferreira cercano di calmare i tifosi del Messina arrabbiati dopo la sconfitta di oggi (foto Oreste Testa)
Peggio di così non poteva finire. Due gol sul 
groppone, sconfitta meritata contro un avversario che finora aveva colto un solo punto, poche idee per almeno 70 minuti e flebile tentativo di raddrizzare la partita quando ormai la frittata era fatta. Questo il Messina visto a Castel Rigone. Troppo brutto per essere vero, per carità, siamo appena alla quarta giornata, ma un campanellino d'allarme è giusto che suoni in casa giallorossa, visto che quello di oggi non è un episodio isolato. Squadra timorosa nell'approccio alla gara, com'era già successo nella trasferta contro il Tuccocuoio, manovra poco fluida e a tratti arruffona. Un Messina, insomma, con il freno a mano tirato e stavolta anche perdente, dopo 26 risultati utili consecutivi. Vittorie e pareggi che avevano, in qualche occasione, mascherato prestazioni non proprio belle.
Castel Rigone e Messina scendono in campo immersi nel verde del "San Bartolomeo", in un'atmosfera fiabesca. L'inizio, però, non è proprio da favola per il Messina che deve subito ringraziare "Spiderman" Lagomarsini che disinnesca un tiro ravvicinato di Coresi. Gli umbri pigiano sull'acceleratore e al 13' l'arbitro assegna un calcio di rigore per un presunto tocco di mano in area di De Bode. Dal dischetto si presenta Agostinelli che si fa ipnotizzare dall'ottimo Lagomarsini ormai in versione acchiappatutto.
E il Messina? La squadra appare molle, a tratti sonnecchiante, ma al 20' la sveglia prova a suonarla Corona. Finta in area e tiro che fischia alla destra del palo. I peloritani iniziano pian pianino a prendere le contromisure dell'avversario e intorno alla mezz'ora si affacciano nella trequarti umbra. Sfera recuperata da Ferreira, incursione palla al piede, si inserisce di gran carriera Bolzan, cross in mezzo che viene deviato in corner. 
Sul tiro dalla bandierina, c'è un contatto tra un difensore umbro e Ferreira. I peloritani reclamano il rigore, ma il direttore di gara lascia correre. Il Messina insiste con un pressing alto che inizia ad avere i primi effetti. Così i padroni di casa hanno più difficoltà a imbastire la manovra.
Nel finale di primo tempo buona chance per i peloritani, con Corona che spedisce alto dopo un cross dalla sinistra di Bolzan. L'ultima azione, comunque, è del Castel Rigone con tiro di Petterini che si spegne a lato.
Lagomarsini battuto da Tranchitella, autore della doppietta che ha piegato il Messina (foto Oreste Testa)
Nella ripresa il primo squillo lo suona il Messina. Cross dalla destra di Guerriera, Corona anticipato di un soffio. Poco dopo risponde il Castel Rigone con Ubaldi: destro dal limite dell'area che va fuori. Al 65' cambio a sorpresa per i peloritani: fuori Corona (che non aveva demeritato) dentro Gherardi. Ma tre minuti dopo arriva il gol del Castel Rigone: giocata in area di Tranchitella (appena entrato) che prima fa secco Ignoffo per poi sparare un destro maligno che s'infila all'angolino. Lagomarsini, stavolta, non può nulla. Padroni di casa in vantaggio. Catalano getta nella mischia l'attaccante Lasagna (al posto di Guerriera) per rafforzare il reparto offensivo. Il Messina, seppur in maniera confusa, spinge alle corde il Castel Rigone. Ci prova Chiaria che incorna su cross di Bolzan: palla fiacca a lato. Il Messina insiste, nell'over time angolo per i peloritani, colpo di testa di Chiaria che spedisce però alto. Ma la seconda doccia gelata per i giallorossi arriva in pieno recupero: calcio di punizione di Tranchitella e 2-0 per gli umbri.
PIANETA MESSINA
Il portiere Lagomarsini para il rigore calciato nel primo tempo da Agostinelli (foto Settonce)




venerdì 20 settembre 2013

CATALANO CON L'ELMETTO "LOTTANDO SI VINCE"

Catalano si aspetta una prova gagliarda domani a Castel Rigone (Foto Fabrizio Pernice)
Partiamo dalla cosa che più preme ai tifosi. Che Messina sarà domani a Castel Rigone? Autoritario e cinico, oppure un po' timido e sparagnino? Oppure una via di mezzo, con il cuore che sopperisce a qualche lacuna nella manovra?
Se lo chiedi al suo allenatore (che dovrà rinunciare all'infortunato Maiorano), la risposta è chiara, netta. "Noi prepariamo ogni partita, in casa e fuori - spiega Catalano - per fare il nostro gioco. Poi, di fronte, c'è sempre un avversario con le sue motivazioni e se qualche ciambella non esce con lo stesso buco i fattori possono essere diversi".
- Ad esempio?
"Le cose le studiamo a tavolino, ogni calciatore sa il compito che gli è stato assegnato in campo. Certi meccanismi a volte funzionano, a volte meno, ma questo dipende da cose che poi si verificano in campo, dall'atteggiamento dell'avversario, da episodi isolati che possono cambiare il volto di una partita. Nel calcio questo può succedere".
- Può succedere, anche inconsciamente, di sottovalutare un avversario sulla carta più debole?
"Assolutamente no. Non è nostra abitudine sottovalutare anche l'ultima in classifica. Il Castel Rigone, ad esempio, anche se ha perso 4-1 domenica scorsa, è una buona squadra. Ha calciatori che hanno sempre giocato in queste categorie, diversi li conosco, domani sappiamo di affrontare un avversario difficile. Quindi serve massima concentrazione".
- Quindi se domani, al posto del Castel Rigone, ci fosse la capolista è la stessa cosa?
"Per noi non cambia nulla. E' la stessa cosa. Tutto dipende da noi, dal nostro approccio alla partita e da come siamo capaci di gestirla. Con il sacrificio, lottando e con la giusta applicazione anche le partite più difficili si possono vincere".
- Con un Corona così già ti senti più tranquillo?
"Giorgio sta bene, si vede. Si diverte in campo, è un esempio per tutti. Domenica scorsa ci ha dato una grossa mano, al di la del grande gol che ha fatto". 
- Nell'intervallo, con un uomo in meno, è scattato qualcosa nello spogliatoio?
"Mi sono arrabbiato tanto, ma proprio tanto. Dopo l'espulsione di Cucinotta non ho tolto un attaccante perchè avrei dato un segnale negativo alla squadra. Sentivo che i ragazzi potevano e dovevano vincere la partita. Alla fine sono stati bravi e con grande sacrificio hanno saputo gestire il prezioso vantaggio".
PIANETA MESSINA

giovedì 19 settembre 2013

DI LORETO: "IL MESSINA? NON CI SOTTOVALUTERA' "

Marco Di Loreto, ex difensore del Perugia, ora allenatore del Castel Rigone
Due dei nostri (Lagomarsini e Silvestri) in odore di azzurro (Nazionale Lega Pro), il tecnico Armando Madonna dell'Albinoleffe che nello speciale Rai Radiouno sulla Seconda Divisione indica Messina e Cosenza principali favorite del girone meridionale, spazio e dediche anche su scala nazionale al bomber Corona che continua a sfornare gol d'autore. Il "prodotto" Messina sta tornando a luccicare, uscendo pian pianino dall'orticello di casa. Questo significa nuovo appeal e un ritorno d'immagine che va sempre coltivata.
Il Messina quindi torna a fare il Messina. E ciò produce rispetto da parte degli avversari, ma anche più adrenalina, se pensiamo al figurone fatto dall'Arzanese al "S. Filippo", sette giorni dopo il harakiri casalingo con il Poggibonsi. Quindi avversari sulla carta più deboli, che però alla vista del "signor" Messina si gasano, centuplicano le forze, soprattutto dopo sonore batoste che vanno subito cancellate. E allora ci viene subito in mente il Castel Rigone che di gol ne ha subiti quattro nella tana dell'Aversa Normanna e che vorrà cancellare l'onta con una prova superba contro il Messina, che probabilmente dovrà rinunciare all'infortunato Maiorano.
Lagomarsini convocato, insieme a Silvestri, nella selezione azzurra di Lega Pro
E Pianeta Messina ha contattato ieri il tecnico del Castel Rigone, Marco Di Loreto, che sulla voglia di riscatto della squadra Umbra dice subito una cosa: "Anche se affrontiamo una delle squadre più quotate del girone, io sono fiducioso. E' una gara difficile, ma non solo per noi. Non credo, comunque, che il Messina ci sottovaluterà. E' una squadra costruita per vincere il campionato, una squadra quadrata capace di vincere domenica scorsa in dieci uomini e questo già dice tutto. Noi, comunque, proveremo a dargli fastidio, ma soprattutto non dovremo commettere certi errori difensivi che abbiamo pagato caro domenica scorsa".
- La sua panchina ha traballato un po' in settimana. Si sente a rischio se perde contro il Messina?
"Guardi, non mi interessa se qualcuno si augura la testa del sottoscritto. Io ho la coscienza a posto e devo solo pensare a lavorare. Mi interessa solo preparare al meglio questa partita delicata contro il Messina, quello che pensano gli altri mi interessa poco".
- Castel Rigone che finora in casa, tra Coppa Italia e campionato, si è fatto rispettare.
"Direi di sì. Guardi, in Coppa abbiamo battuto il Prato per 4-1, mentre contro il Martinafranca meritavamo qualcosa in più dello zero a zero. La squadra sul piano del gioco e della voglia non mi ha mai deluso, però certe disattenzioni alla fine le paghi".
PIANETA MESSINA

mercoledì 18 settembre 2013

TRE GOL IN AMICHEVOLE INFORTUNIO A MAIORANO

Un'azione d'attacco del Messina nell'amichevole di oggi a S. Margherita
Una partitella al piccolo trotto, senza forzare tanto, contro il Messina Sud e alla fine tre gol che portano le firme di Lasagna nel primo tempo e di Corona e Gherardi nella ripresa. Soddisfatto al termine il tecnico Catalano che nel primo tempo ha potuto schierare al centro della difesa Ignoffo e sugli esterni Quintoni e Ferreira. Chiavi del centrocampo alla coppia Bucolo-Maiorano, con quest'ultimo che però ha rimediato una distorsione al ginocchio destro. Il giocatore, al termine della partitella, ha lasciato l'impianto sportivo di Santa Margherita con una vistosa fascia elastica all'arto infortunato. Domani, dopo ulteriori accertamenti diagnostici, si capirà l'entità dell'acciacco. Quindi Maiorano rischia di saltare la trasferta di sabato prossimo a Castel Rigone.
A riposo precauzionale anche il portiere Lagomarsini, che comunque sabato difenderà i pali del Messina in Umbria. Il tecnico peloritano ha così schierato nel primo tempo l'esperto Iuliano, mentre nella ripresa spazio al giovane Mangini.
Intanto, la società fa sapere che per le sessioni settimanali degli allenamenti la squadra potrà usufruire del campo di calcio del XXIV Artiglieria a Minissale, grazie anche alla collaborazione del Città di Messina che ormai da tempo utilizza l'impianto. Inoltre, la formazione Berretti del Messina disputerà le proprie partite casalinghe al "Celeste". Due buone notizie per l'Acr Messina che respirà un po', considerata l'atavica carenza di campi di calcio dove potersi allenare o far giocare le formazioni giovanili.
 Tornando all'amichevole di questo pomeriggio contro il Messina Sud, queste le due formazioni schierate dal tecnico Catalano sul rettangolo di gioco di Santa Margherita:
Primo tempo: Iuliano, Bolzan, Ignoffo, Silvestri, Caldore, Bucolo, Maiorano, Quintoni, Costa Ferreira, Lasagna, Chiaria.
Secondo tempo: Mangini, Di Stefano, Cucinotta, De Bode, Caiazzo, Simonetti, Guerriera, Gherardi, Piovi, Buongiorno, Corona.
PIANETA MESSINA
Corona, a segno oggi nella partitella contro il Messina Sud, tenta una incursione in area

martedì 17 settembre 2013

BICCHIERE MEZZO PIENO

Il bicchiere mezzo pieno c'è sempre. E allora ci piace ricordare che il Messina ha 5 punti in classifica, è lì nei quartieri alti (provate a chiedere a Caserta o Foggia come si sentono?), ha vinto una partita rognosa con un uomo in meno sputando l'anima in campo, con un Re Giorgio in grande spolvero e il "nipotino" Lagomarsini che ha fatto il resto. E il bel gioco, dira qualcuno? I primi a volerlo sono proprio i giocatori ed il primo ad aspettarselo è il suo allenatore che nel dopo gara contro l'Arzanese due paroline sulla manovra un po' ingarbugliata della sua squadra comunque le ha spese.
Nette anche le dichiarazioni di Corona, che domenica scorsa ha preso la squadra per mano, gol a parte. "Dobbiamo essere più squadra, quando la forma arriverà al top anche il bel gioco si vedrà".
Parole chiare. Ma siamo proprio sicuri che si tratti solo di forma fisica o di mentalità? Guai a fare qui elucubrazioni tattiche o tecniche, ma se il peccato orginale sta nel fatto che questa squadra non ha un regista vero, uno che accende la lampadina del gioco, le cose si complicano con il sacrificio di due metronomi delle fasce come Quintoni e Ferreira (piedi buoni e grande corsa) che perlomeno darebbero un po' di respiro alla manovra con cross al centro per i due arieti Corona e Chiaria. E' ovvio che se questi due giocatori non partono titolari, un motivo ci sarà. Quello legato all'età media è stato già smentito seccamente. Vuoi vedere che sono diventati due brocchi?
PIANETA MESSINA

domenica 15 settembre 2013

CON IL CUORE SI VINCE, DECIDE IL GLADIATORE CORONA

Il portiere dell'Arzanese battuto dal bolide al volo di Corona (Foto Fabrizio Pernice)
Metti un'Arzanese rompiscatole, cioè brava a crearti grattacapi e metti un Messina costretto a giocare in dieci per oltre metà gara. Alla fine la vittoria del Messina, sudata sì, somiglia a una mezza impresa e porta la firma del suo gladiatore, Giorgio Corona, che a 39 anni suonati ha dimostrato di che pasta è fatto. Alla faccia dell'età media e dei giovani della serie "saranno famosi". Messina che comunque dice grazie al suo Spiderman Lagomarsini (uno di quei giovani che val la pena avere) che in pieno recupero ha salvato il risultato.
Le novità dal primo minuto sono appunto il ritorno di Re Giorgio titolare, l'innesto dell'esterno destro mancino Gherardi e l'esordio stagionale di Cucinotta che tampona l'assenza pesante di Ignoffo (infortunato) al centro della difesa. Il tecnico Catalano, quindi, ha dovuto far quadrare i conti, allestendo una formazione un po' incerottata, visto anche le assenze di Guadalupi (che sarà operato domani al menisco) e De Bode. L'impatto con la gara non è dei migliori per il Messina, visto che l'Arzanese dopo appena due minuti punzecchia già la difesa giallorossa con Giacinti, ma è bravo Silvestri a murare la conclusione. Il primo break giallorosso arriva al 6' e stavolta Silvestri, sugli sviluppi di un angolo, tenta di sorprendere il portiere campano con un'incornata.
L'Arzanese, però, non s'intimidisce, anzi torna ad affacciarsi nella trequarti messinese, con una manovra ficcante che mette in affanno gli uomini di Catalano. E all'11' ecco la seconda palla gol dei campani, con un tiro sporco in area scoccato da Improta. Sfera deviata in corner. Il secondo squillo dell'Arzanese scuote un po' il Messina, che al 21' replica con una rovesciata di Chiaria che si spegne tra le braccia di Fiory. Ma è solo un sussulto, perchè il Messina continua a soffrire l'atteggiamento garibaldino dell'Arzanese che al 37' confeziona la palla gol più succulenta con una bordata di Giacinti, disinnescata da Lagomarsini. Sugli spalti inizia qualche mormorio che viene subito sedato dopo la quasi palla gol, su tiro cross di Gherardi che mette in imbarazzo la difesa campana.
E' il segnale che il Messina c'è, nonostante un avversario molto tosto. Ma al 42' succede la frittata, condita dal guardalinee Torre di Chieti, che prima non vede un fallo (gomitata o pugno) ai danni di Cucinotta in area peloritana, poi fa espellere il difensore forse per qualche parolina di troppo sussurrata allo stesso primo assistente dell'arbitro. Cartellino rosso e Messina in dieci, tra le proteste feroci dei peloritani.
La gioia di Corona subito dopo aver realizzato lo splendido gol al volo (Foto F. Pernice)
Messina che, seppur in dieci, confeziona la palla-gol più nitida allo scadere del primo tempo. E' Chiaria, di testa, a impattare bene su cross di Caldore, ma il portiere campano fa il fenomeno.
Il salvataggio del portiere Fiory su incornata di Chiaria (Foto F. Pernice)
In avvio di ripresa subito un brivido per il Messina. L'italo-marocchino El Quazni colpisce il palo su cross velenoso di Gori. Pericolo scampato e per quella strana regola del calcio non scritta, nel momento più difficile della gara, a segnare è invece il Messina con un capolavoro di Corona che su spizzata di testa di Chiaria, sferra un destro al fulmicotone che fa secco Fiory.
Arzanese al tappeto, visto che il gancio di Re Giorgio lascia il segno. Infatti i campani, pur in superiorità numerica, non riescono a riorganizzarsi con lo stesso piglio. Anzi è il Messina che potrebbe mettere in frigo il risultato, ma stavolta il portiere campano è provvidenziale su Chiaria. Arzanese che solo nel finale mette alle corde i giallorossi, con le due palle gol tra i piedi di Di Ruocco e Giannuso. Ma Spiderman Lagomarsini fa valere il suo copyright.
PIANETA MESSINA
   

E' L'ORA DI ESULTARE

Ingranare la marcia per spazzare dubbi e litanie. E' giunta l'ora per brindare al primo acuto vero e regalare un pieno di autostima dopo i primi due punticini un po' indigesti. Messina-Arzanese è tutta qui, perchè è inutile girarci attorno. Ai peloritani serve la vittoria come il pane. Senza assilli, per carità, ma spezzare subito il digiuno significa non farsi venire i crampi allo stomaco nelle prossime domeniche. Catalano, categorico, l'ha detto ieri. "E' chiaro che vogliamo i tre punti. La vittoria ci è sfuggita, per vari fattori, nelle due precedenti partite. Ora ci serve il primo successo stagionale, ma dell'Arzanese non mi fido, così come non mi fidavo del Tuttocuoio. Le partite vanno prima giocate e poi vinte. E' una cosa che ripeto ai miei giocatori".-
- Più arrabbiato per la mancata risposta della squadra dopo il pari del Tuttocuoio, oppure per le critiche che ti sono piovute addosso?
"Quando le cose non vanno bene le critiche ci stanno, ci mancherebbe, ma non le ascolto. Lo so che domenica scorsa è stata una giornata negativa, non c'è stato l'atteggiamento solito che mi aspetto dai ragazzi. Questo loro lo sanno".
- Il tecnico dell'Arzanese ha detto che loro non faranno le barricate. Ci credi?
"Se l'ha detto è una cosa, se in campo succederà cosa ha annunciato è un'altra cosa. L'Arzanese troverà un Messina deciso e voglioso di vincerla a tutti i costi questa partita. E ci sta che loro dovranno difendersi".
PIANETA MESSINA

sabato 14 settembre 2013

TEGOLA GUADALUPI, SARA' OPERATO AL MENISCO

Guadalupi in azione nell'ultima trasferta contro il Tuttocuoio
Quella faccia un po' rabbuiata di Catalano, durante la conferenza stampa di stamane, nascondeva forse anche la brutta notizia del ginocchio malconcio di Guadalupi, che lunedì sara operato al menisco. Una brutta tegola per il Messina, che dopo aver recuperato Corona, perde un altro "pezzo" importante dello scacchiere. 
Una doccia gelata per i tifosi, alla vigilia del match contro l'Arzanese, soprattutto se si pensa che Guadalupi è uno di quei calciatori che in campo possono fare la differenza.
Questo, comunque, l'elenco dei convocati diramato poco prima delle 19 dall'ufficio stampa del Messina:
PORTIERI: Lagomarsini e Iuliano
DIFENSORI: Caiazzo; Silvestri; Caldore; Ignoffo; Bolzan; Quintoni; Cucinotta
CENTROCAMPISTI: Bucolo; Simonetti; Guerriera; Costa Ferreira; Maiorano; Parachì; Gherardi
ATTACCANTI: Corona; Chiaria; Buongiorno; Lasagna

CARI PIGRI, SVEGLIA!

Ora niente scuse. La società ha fatto le cose per bene, allestendo una sfilza di punti prevendita disseminati in città, oltre ai botteghini dello stadio che saranno aperti oggi, dalle 15 alle 18, per chi non vuole spendere l'euro in più. E per i parcheggi al "S. Filippo" scenario molto chiaro, a scanso di equivoci. Chi vuole accedere con l'auto o il ciclomotore bisognerà pagare 3 euro (primo caso) o 1 euro (per lo scooter). E per evitare incolonnamenti, la società si è premunita, organizzando una prevendita dei tagliandi per i posteggi, oggi a partire dalle ore 10, nel bar delle Rose (piazza Castronovo) o nell'edicola Saccà, in via Ariosto a Gazzi. Parcheggio a pagamento che (ci auguriamo) comprenda anche la custodia dei mezzi durante lo svolgimento della partita.
Niente scuse, dunque, per i tifosi più pigri, visto che l'Acr Messina ha organizzato tutto a puntino, nonostante sia stata una settimana un po' frenetica per la vicenda dell'agibilità concessa ieri allo stadio "S. Filippo" dalla commissione di vigilanza.
La società, quindi, la sua parte l'ha fatta. Ora tocca ai tifosi (il solito zoccolo duro qui non c'entra) darsi una svegliatina, senza le solite manfrine (punti vendita biglietti, cielo nuvoloso, l'avversario non è il Milan, la Juve o l'Inter). E a proposito delle tre "sorellastre" rivali, stavolta non c'è neanche la tentazione di incollarsi davanti alla paytv, spaparanzati alla Fantozzi, per gustarsi il circo della A. Giocano tutte e tre oggi.
Al "S. Filippo", invece, domani andrà in onda la squadra della propria città che si ama non a chiacchiere o solo davanti al pc, radio o web tv, ma andando allo stadio per ritrovare il senso d'appartenza che per colpa di qualcuno (vero Franza?) è stato smarrito. Ai più distratti diciamo che quando il Messina gioca in casa non conta l'avversario, ma i punti da incamerare. Se batti domenica l'Arzanese sono tre, se succede la stessa cosa contro Cosenza, Foggia o Casertana i punti saranno sempre tre. Quindi niente scuse, cari pigri, il Messina ha bisogno anche di voi, anche contro l'Arzanese.
PIANETA MESSINA


venerdì 13 settembre 2013

FERRARO: "A MESSINA NON FAREMO LE BARRICATE"

Giovanni Ferraro, tecnico dell'Arzanese, annuncia che non baderà solo a difendersi
Pensi all'Arzanese e già immagini un'avversaria abbordabile perchè ha beccato quattro pappine in casa dal Poggibonsi. Ma sarebbe un grave errore, perchè la difesa campana, in effetti, finora non era stata un colabrodo, se è vero che nelle precedenti tre trasferte, tra Coppa Italia e campionato, aveva incassato solo un golletto (a Foggia), pareggiando a reti bianche a Caserta e Martinafranca (esordio in campionato).
Ma cosa sia successo domenica scorsa nell'imbarcata casalinga, ce lo spiega il tecnico dell'Arzanese, Giovanni Ferraro, contattato ieri sera da Pianeta Messina. "Dei quattro gol, tre li abbiamo incassati sugli sviluppi di calci d'angolo. Nel calcio ci sta, può succedere, anche se in futuro dovremo evitare certe distrazioni. Comunque abbiamo assorbito la delusione, dobbiamo pensare solo al Messina".
- Come la immagina questa partita in riva allo Stretto?
"Giocheremo in un campo difficile (agibilità concessa ndr), contro una squadra importante. Ma veniamo a Messina carichi, con la voglia di fare risultato. Conosco questo campionato, credo che tra le squadre blasonate e le altre la differenza sia poca. Certo, Messina, Cosenza, Casertana, per fare qualche esempio, hanno qualcosa in più, ma si tratta di piazze dove c'è più pressione. Se una delle grandi perde in casa succede il finimondo. Qui da noi, invece, c'è un ambiente che assorbe meglio una sconfitta, quindi siamo meno condizionati".
- Però, perdere non fa mai piacere. Ha messo nel conto il rischio di soccombere al "S. Filippo"?
"E' normale, il Messina farà di tutto per vincerla questa partita. Però può anche succedere che se i nostri avversari non segnano subito, la gara può cambiare. Comunque noi non faremo le barricate e lo abbiamo dimostrato già a Martinafranca. Non verremo a Messina solo per difenderci, sarebbe un grave errore".
- Lei ha già affrontato il Messina, qualche anno fa, ma in Serie D. Come finì?
"Allenavo il Vico Equense, abbiamo perso 2-1, però dopo quella sconfitta non perdemmo più una gara in tutto il girone di ritorno, arrivando secondi dietro il Siracusa".
- Quindi, mi scusi, baratterebbe una sconfitta domenica per restare imbattuti fino al termine del campionato?
"Eccome - ribatte sorridendo - quella fu una sconfitta che ricordo volentieri, perchè da quella domenica iniziò una splendida cavalcata".
PIANETA MESSINA 

giovedì 12 settembre 2013

LA SCORPACCIATA

Quintoni in una incursione nell'amichevole contro il Messina Sud (foto Furrer)
Una scorpacciata di gol, ma soprattutto buone indicazioni per Catalano che ha  potuto tastare il polso della squadra in vista del match di domenica contro l'Arzanese.
Le nove reti al Messina Sud (Prima Categoria), nell'amichevole disputata a S. Margherita,  magari non meritano squilli di tromba considerato il divario tecnico, ma le doppiette di Lasagna e del giovane Buongiorno guadagnano comunque una mini copertina. Se poi aggiungiamo il bel gol confezionato da Corona, diciamo che almeno questo test infrasettimanale ha regalato il sorriso a tre attaccanti che scalpitano in questa fase iniziale del campionato.

PIANETA MESSINA

mercoledì 11 settembre 2013

NON SPARATE SUL PIANISTA

La graticola non è stata sconfezionata, ma poco ci manca. Il pareggino con il Tuttocuoio, corredato da una prestazione non effervescente del Messina, ha risvegliato una vecchia antipatia verso il suo allenatore. E qui, per una volta, non centrano i giornalisti, tacciati anzi di eccessivo buonismo verso il condottiero della truppa giallorossa. A chiedere invece la testa dell'allenatore sono quei tifosi dal palato fine che vorrebbero sempre un Messina vincente e spumeggiante, magari più spregiudicato. E che faccia soprattutto divertire. E qui, prendiamo in prestito una battuta che il ds Ferrigno fece la scorsa stagione, quando di questi tempi il Messina sul piano della manovra lasciava un po' a desiderare. "Se volete vedere il grande calcio andate nelle categorie superiori, qui siamo in Serie D, l'importante è soprattutto vincere". E alla fine il Messina il campionato l'ha vinto. Tutti felici e contenti, 10mila persone nel match clou contro il Cosenza e Catalano osannato con tanto di cori, abbracci e roba varia. Ora ci risiamo. Avvio di campionato con il freno a mano (due pari così così) dopo una Coppa Italia scoppiettante e subito dimenticata. Così bastano due partite per sputare sentenze, con tutto il rispetto per gli amanti del calcio champagne.
Catalano non ha bisogno di avvocati, ma chi vuole bene al Messina non dimentichi tre cose: stiamo sempre parlando di quarta serie (per il calcio sopraffino rivolgersi altrove); la "cura" Catalano (vedi lo scorso campionato) non ha un effetto immediato, soprattutto quest'anno che la squadra è stata puntellata in corso d'opera; il Messina è costretto a girovagare come un circo per trovare un campetto dove allenarsi (ultimo esperimento il centro sportivo universitario dell'Annunziata) e per giocatori e tecnico non è il massimo della vita.
I detrattori di Catalano, ovviamente, diranno che sono solo scuse, alibi senza senso. Noi, sommessamente, diciamo che Catalano non sarà il miglior allenatore al mondo, ma è una persona che fa seriamente il proprio mestiere e che sa gestire il gruppo senza isterismi. E non fidatevi di quell'apparente calma davanti a microfoni e taccuini. Perchè c'è anche l'altro Catalano, quello che nel segreto dello spogliatoio si arrabbia per un Messina che non è piaciuto granchè neanche a lui.
PIANETA MESSINA

domenica 8 settembre 2013

NON BASTA CHIARIA, ARRIVA UN PUNTICINO

L'esultanza di Chiaria dopo aver realizzato il gol del vantaggio nel primo tempo
Botta e risposta, con un punto ciascuno che forse fa felice soprattutto il Tuttocuoio. Il Messina si illude con il gol al 24' di Chiaria, ma alla fine il pareggio è giusto, visto che dopo l'1-1 firmato da Carroccio al 56', il Messina non ha punto granchè.
La prima sorpresa, comunque, arriva dalla formazione iniziale del Messina, visto che Catalano preferisce Parachì e Guerriera al posto di Ferreira e Quintoni che sembravano favoriti alla vigilia. Una scelta forse dettata anche dal "bilancino" dell'età media sotto i 24 anni per accedere ai fondi della legge Melandri. Ma il tecnico Catalano e il ds Ferrigno, a fine partita, hanno smentito questa tesi.
Fa caldo, molto caldo in riva all'Arno e a bussare per primo è il Tuttocuoio, con Ferretti che costringe Lagomarsini ad accartocciarsi sul pallone. E dopo un tentativo di Di Giuseppe, sporcato da Caiazzo, il Messina si fa vedere  con un fendente di Guadalupi che sorvola la traversa. Ma a dettare i tempi, con una manovra ariosa, è il Tuttocuoio che si affaccia nuovamente in area giallorossa, ancora con Ferretti che stavolta tenta con una girata al volo che si perde a lato.
La formazione iniziale del Messina schierata oggi contro il Tuttocuoio 
E il Messina? E' lì, sornione, pronto a colpire, anche se la manovra sembra un po' lenta. Ma la fiammata giallorossa arriva al 24', con la zampata vincente di Chiaria che spacca in due la partita.
Il centravanti peloritano si avventa sulla sfera dopo una incursione rugbistica sulla sinistra di Bolzan. Guadalupi, disturbato da Falivena, non ce la fa a deviare in rete, ma a due passi c'è Chiaria che insacca.
Esplode la gioia sulla gradinata che ospita i tifosi del Messina. I toscani accusano il colpo, visto che fino al termine del primo tempo il Tuttocuoio si rende pericoloso una sola volta, con Ferretti che sfiora l'incrocio dei pali.
Nella ripresa, dopo appena un minuto di gioco, Corona rileva l'acciaccato Chiaria, ma al 56' il Tuttocuoio agguanta il pari.
I tifosi del Messina presenti  oggi al  "Libero Masini" di Santa Croce sull'Arno
L'azione parte da una palla persa banalmente da Parachì; la ripartenza dei neroverdi si sviluppa sulla destra con il traversone scoccato da Arvia. Palla in area, Ferretti e Silvestri si annullano a vicenda ed è Carroccio (prelevato dalla Reggina, ma originario di Mistretta) che sferra un gran destro al volo che trafigge Lagomarsini.
Catalano, arrabbiato per il gol subìto, getta nella mischia Ferreira e il neo acquisto Gherardi, al posto di Parachì  e Guerriera. Messina che tenta subito di graffiare con Ferreira, ma i padroni di casa chiudono bene gli spazi nella propria trequarti. E fino al triplice fischio non succede granchè. Il Messina, dunque, deve accontentarsi del secondo pari consecutivo, in attesa del primo successo stagionale. Contro la malconcia Arzanese (seppellita in casa dal Poccibonsi) al "S. Filippo" servono i tre punti
PIANETA MESSINA
Alcuni tifosi messinesi residenti al Nord che hanno seguito i loro beniamini a Santa Croce sull'Arno


L'abbraccio dei calciatori peloritani a Chiaria dopo il momentaneo vantaggio