Visualizzazioni totali

pubb

sabato 30 luglio 2011

LUNEDì CONFERENZA STAMPA. LA ROSA E SALERNO PIù VICINI AL MESSINA. CONTATTATO COPPOLA

Oggi a Bologna per incontrare l'avv. Grassani, lunedì al Comune per la conferenza stampa insieme al sindaco Buzzanca, al presidente della Provincia Ricevuto e al presidente provinciale del Coni BonannoLa full immersion dell'imprenditore Lello Manfredi, per battere il ferro ancora caldo della ritrovata fiducia nel progetto di rinascita del calcio a Messina. Siamo nella fase embrionale, bisogna avere pazienza e idee chiare. Inutile e pericoloso, in questa fase, fare salti nel vuoto, proclami o roba del genere. C'è un solo nemico, comunque, che l'Acr a tinte messinesi deve superare: il tempo.
 Manfredi e il presidente della Provincia Ricevuto (Ishy foto)
 Ma la tentazione di fare tutto e presto può essere un boomerang pericoloso.Così bisogna fare un  primo step.
 E la conferenza stampa di lunedì al Comune (ore 11) servirà proprio a questo. Lanciare alla città, ai suoi imprenditori (anche a quelli della provincia) un segnale preciso. Per un progetto serio, importante, con basi solide, c'è bisogno di tutti. C'è bisogno soprattutto di un budget robusto per partire forte, per traguardi ambiziosi a breve termine, quelli che i tifosi si aspettano. "La parte più appassionata della città ha già risposto con i fatti - ricorda Manfredi - ora abbiamo bisogno di chi è rimasto finora alla finestra. Mi riferisco a quegli imprenditori che devono trovare il coraggio e lo stimolo di tuffarsi in una bella avventura che è la squadra di calcio della propria città. Il vento sta cambiando, anche le istituzioni sono presenti, stiamo creando le condizioni migliori per investire sull'Acr Messina. E' una scommessa che val la pena tentare. Ripeto, c'è bisogno dell'aiuto di tutti".
Capitolo societario - Finchè non sarà definito il passaggio societario dall'attuale proprietà (ricordiamo che Martorano è ancora l'attuale presidente del Messina) alla nuova cordata, dopo il preliminare che prevede la cessione dell'85% delle quote,
Il presidente Martorano e il socio Ficara  (Ishy foto)
 non si avrà un quadro preciso dei ruoli che saranno ricoperti dai nuovi finanziatori dell'Acr Messina. E non è escluso che il passaggio del testimone tra vecchia e nuova proprietà avvenga (tempi tecnici obbligati) anche a campionato iniziato. Ma ciò non comporterà, in ogni caso, grossi problemi nell'allestimento dell'organico che dovrà affrontare il prossimo campionato di Serie D. 
Lo staff - Ma chi sarà chiamato a costruire il nuovo Messina? Il cerchio, nelle ultime ore, pare si stia restringendo su due persone, anzi tre.
Ciccio La Rosa a un passo dal Messina
L'affiatata coppia Salerno-La Rosa, con il supporto di Pasquale Leonardo, che con Ciccio La Rosa ha da tempo un rapporto di stima. Tre figure, quindi, compatibili, sulle quali soprattutto Manfredi e Morgante vogliono puntare.
Gianni Magi  (Ishy foto)
 C'è poi la figura di Gianni Magi, il procuratore che lo scorso campionato fu costretto a fare le valigie per l'inconsistenza societaria della breve gestione Santarelli, dopo avere allestito una squadra competitiva. Interpellato, Magi ha precisato una cosa: "Tornare a Messina mi piacerebbe, mi sono sentito recentemente con Manfredi ma abbiamo parlato solo delle mie spettanze per il lavoro fatto con l'Acr in quei quattro mesi". Quindi nessun contatto per un eventuale ritorno a Messina, ma è una pista che non conviene escludere del tutto, considerata la stima che Manfredi nutre verso Magi. Quotazione al rialzo, invece, per Ciccio la Rosa, che alla fine di una bella chiacchierata telefonica, si fa scappare una scadenza. "La settimana prossima dovremmo cominciare...".
Nicola Salerno
 La Rosa e il fido Nicola Salerno, quindi, sempre più vicini a un romantico ritorno in riva allo Stretto, dopo l'ingenerosa "cacciata" dei Franza di nove anni fa. Due vecchi innamorati del Messina che hanno già sollevato il blasone giallorosso dalla polvere dei campetti paesani, all'anticamera del Paradiso. "Mia moglie - sorride La Rosa - mi dice che quando c'è da iniziare dalla polvere mi chiamano sempre. Ma così è il calcio. Comunque a Messina io e Nicola dobbiamo completare qualcosa che è rimasto sospeso".
Carmine Coppola già contattato dall'Acr
 E per completare un quadretto niente male, si prospetta un altro grande ritorno: Carminiello Coppola. "Ho parlato con lui - svela La Rosa - speriamo di farcela a chiudere l'accordo. Lui sarebbe entusiasta a tornare, non dovrebbero esserci problemi. E a chi non piacerebbe rivederlo con la maglia del Messina?"






COMUNICATO STAMPA
Dall'ufficio stampa dell'Acr Messina riceviamo e pubblichiamo la notizia, anticipata oggi, della conferenza stampa prevista lunedì prossimo a Palazzo Zanca
Lunedì 1 agosto, alle 11.30, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa Lello Manfredi traccerà un resoconto degli avvenimenti delle ultime settimane che hanno portato all’iscrizione del Messina al campionato di serie D. All’incontro saranno presenti anche il notaio Nunzio Arrigo e il commercialista Antonio Morgante. Interverranno il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto e il presidente provinciale del Coni, Giovanni Bonanno.

giovedì 28 luglio 2011

MANFREDI: "GRAZIE A TUTTI, ORA RIPARTIAMO PER TORNARE IN ALTO"

L'imprenditore Lello Manfredi (Ishy foto)
Dall'ufficio stampa dell'Acr Messina riceviamo e pubblichiamo le prime dichiarazioni ufficiali dell'imprenditore Lello Manfredi, che con l'aiuto di altre persone è riuscito nell'impresa di salvare in extremis l'Acr Messina dalla cancellazione che molti uccelli del malaugurio e avvoltoi prefiguravano come unica soluzione finale.

"Il Consiglio Direttivo della Lega ha ratificato oggi l’iscrizione del Messina al campionato
di serie D. Dopo il parere espresso dalla Covisod la Lega nazionale dilettanti ha quindi
ritenuto regolare la documentazione d’iscrizione ed il ricorso presentati il 22 luglio
dall’Acr Messina che pertanto potrà partecipare al torneo. “Quello di oggi è il primo
giorno di una nuova stagione nata dall’unità d’intenti e dallo slancio di tutte le
componenti della città, tifosi, imprenditori, istituzioni, stampa, che nel momento più
duro sono riusciti a salvare la squadra dal fallimento e dalla definitiva scomparsa dal
panorama calcistico - ha dichiarato Lello Manfredi - quanto accaduto negli ultimi giorni
deve essere una base per costruire insieme il futuro del Messina, lasciando alle spalle
gli ultimi anni di amarezze e delusioni. Se l’Acr Messina può adesso disputare il
campionato con le carte in regola lo dobbiamo esclusivamente al coraggio ed
all’impegno di quei messinesi che hanno creduto fino in fondo nella possibile rinascita.
Oggi il ringraziamento deve andare, innanzi tutto, all’avvocato Mattia Grassani, che ha
deciso di stare al fianco della neonata società ed ha fatto un lavoro straordinario in
poche ore, agli imprenditori ed ai tifosi che nelle frenetiche ore prima della
presentazione del ricorso alla Covisod non hanno esitato a contribuire per garantire il
saldo delle vertenze ai calciatori, consentendo così un’iscrizione che appariva ormai
irrimediabilmente compromessa. Ringrazio le istituzioni che hanno dato pieno
sostegno alla mobilitazione ed in particolare il sottosegretario allo sport Rocco Crimi, il
sindaco Peppino Buzzanca, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, l’assessore
regionale Mario Centorrino, il presidente provinciale del Coni Giovanni Bonanno. Un
sentito e profondo grazie va a quanti, nelle ultime ore, attraverso centinaia di mail,
lettere, appelli e su Facebook hanno fatto sentire forte in tutte le sedi il cuore di una
città che non vuole rassegnarsi alla morte della sua squadra. La vittoria di oggi è la

vittoria dei messinesi ma rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso che potremo
riuscire a fare soltanto mantenendo lo stesso entusiasmo di queste ore e la stessa unità
d’intenti. Noi ci abbiamo creduto, all’inizio eravamo in pochi, ma di ora in ora è
aumentato il numero di quei “coraggiosi incoscienti” che stanno tentando la
scommessa più difficile degli ultimi anni. Mi auguro che adesso lo stesso spirito di
rinascita, reso più forte dal traguardo ottenuto oggi, contagi tutta la città e quegli
imprenditori che potranno determinare il ritorno del Messina nel calcio

professionistico".

E' UFFICIALE. ACR MESSINA AMMESSA IN SERIE D

ORA E' UFFICIALE. L'ACR MESSINA E'  STATA AMMESSA AL PROSSIMO CAMPIONATO DI SERIE D. DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA INVIATOCI POCHI MINUTI FA (ORE 14,45) DALLA LEGA NAZIONALE DILETTANTI

LND, DECISE LE AMMISSIONI AI CAMPIONATI NAZIONALI
Si è svolto oggi a Roma il Consiglio Direttivo LND che ha sciolto gli ultimi dubbi riguardo le ammissioni in Serie D e nelle massime categorie di Calcio a 5.

Roma, 28 luglio 2011Nella riunione del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti svoltasi oggi nella sede di Piazzale Flaminio a Roma, sentiti i pareri espressi dalla CoViSoD, sono state ratificate le decisioni riguardo le ammissioni ai campionati nazionali di Serie D e Calcio a 5. A tal proposito, in attesa che vengano pubblicate le graduatorie di ripescaggio, sono 153 le società aventi diritto ammesse alla Serie D 2010/2011, con le seguenti esclusioni: Angri, Forza e Coraggio, Venafro e Chioggia (che non hanno fatto richiesta di iscrizione), Pomezia, Sapri, Rovigo e Villacidrese (che non hanno presentato ricorso avverso le contestazioni della CoViSoD mosse nei termini previsti dalle procedure di iscrizione al campionato) e Sarzanese che ha presentato espressa rinuncia. L’eccedenza d’organico di 5 unità determinata dalle squadre in sovrannumero, relativa alla stagione 2010/2011, è stata compensata dal minor numero di retrocessioni dal campionato di Seconda Divisione della Lega Pro. Per quanto concerne il Calcio a 5 tutte le società aventi diritto sono state regolarmente iscritte.




L'ACR MESSINA "PROMOSSA" DALLA LND

I tifosi esultano, l'incubo della cancellazione è svanito (Ishy foto)
Ottime notizie trapelano da Roma. Il Messina disputerà il prossimo campionato di Serie D. Il Consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti, presieduto da Carlo Tavecchio, in mattinata ha discusso tutti i casi (compreso quello del Messina) e tra non molto delibererà ufficialmente sull'iscrizione o meno delle società che ne hanno fatto richiesta, dopo i relativi ricorsi alla Covisod. 
Durante la discussione del caso Messina non sono emersi elementi ostativi (compresa la faccenda della firma di Martorano) da compromettere l'iscrizione dell'Acr al prossimo campionato di Serie D. Il Consiglio direttivo della Lnd (che oggi non si occupa solo di Serie D, ma anche di calcio femminile e calcio a 5) è ancora in corso e si concluderà nel pomeriggio. Nelle prossime ore, in ogni caso, sarà deliberata la decisione sul caso Messina. Manca quindi solo l'ufficialità. Intanto è slittata alla prossima settimana (forse lunedì al Comune) la prevista conferenza stampa nel corso della quale la nuova cordata d'imprenditori messinesi, coordinata da Lello Manfredi, illustrerà alla stampa e ai tifosi i programmi societari in vista della prossima stagione  agonistica.

mercoledì 27 luglio 2011

QUALCUNO ARROSSISCA

Un'onda giallorossa che deve far arrossire chi finora di loro se ne è infischiato. E non si offenda, per primo, il sindaco Buzzanca che ora tenta di riciclarsi, magari vestendo i panni di capo condottiero di questo esercito di tifosi che ha ritrovato l'orgoglio, che ha voglia di uscire dal guscio, per ricominciare a sperare. L'onda lunga, si sa, fa gola a tutti, specie ai nostri politici. A quelli che un dito, dicasi uno, non l'hanno mai mosso all'indomani della catastrofe calcistica firmata Franza. Una città saccheggiata, non solo nel calcio, complice l'insipienza di una classe politica di scarso spessore. Per fare calcio, come in ogni azienda, servono i soldi, cioè gli imprenditori. Ma questi devono essere anche stimolati, incoraggiati a tuffarsi in un'avventura bella ma rischiosa. E un sindaco serve anche a questo. Ci sarebbe piaciuto, caro Buzzanca, che l'operazione salvataggio dell'Acr Messina, società che porta il nome della prima squadra di calcio (e nella quale i messinesi s'identificano) avesse avuto come "regista" proprio lei, il primo cittadino di una città ormai senz'anima. Fa niente, alla prossima. Accontentiamoci della telefonatina a Tavecchio. E grazie lo stesso.

martedì 26 luglio 2011

L'ORA DELLA COVISOD, MA DECIDE IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA LND

La Covisod, commissione di vigilanza sulle società di calcio dilettantistiche, ha iniziato a carburare ieri pomeriggio, con una riunione propedeutica di circa due ore negli uffici della Lega nazionale dilettanti, a Piazzale Flaminio, a Roma. L'incontro si è concluso intorno alle 17,30. Oggi si entrerà nel vivo. La Covisod inizierà a esaminare tutti i ricorsi, tra cui quello del Messina, per esprimere il proprio parere da sottoporre al Consiglio direttivo della Lnd che giovedì prossimo deciderà sull'iscrizione o meno al prossimo campionato di Serie D
La Covisod, in pratica, è chiamata (oggi o domani) solo ad esprimere un parere sul ricorso presentato dal Messina. Un giudizio importante, è vero, ma non determinante ai fini della decisione definitiva che spetta esclusivamente al Consiglio direttivo della Lnd che esaminerà tutti i casi in mattinata, per deliberare probabilmente nel pomeriggio.
Fra due giorni, quindi, arriverà il verdetto decisivo sul destino dell'Acr Messina.
Carlo Tavecchio, presidente della Lnd
 Dagli uffici della Lega nazionale dilettanti, ovviamente, non trapela nulla sulle percentuali del buon esito o meno del Consiglio direttivo che sarà presieduto dal "patron" della Lnd, Carlo Tavecchio. Comunque, la sensazione è che la firma del presidente Martorano, nonostante l'inibizione (che prevede comunque lo svolgimento di atti amministrativi), non possa rappresentare, da sola, la "condanna a morte" del Messina. In pratica, soltanto in mancanza anche di uno dei requisiti richiesti (liberatorie, fidejussione o assegno circolare, disponibilità dell'impianto sportivo, fondo di garanzia, organigramma societario) il Consiglio direttivo boccerà la richiesta dell'Acr Messina. 

domenica 24 luglio 2011

DIVIETO DI FIRMA? UNA BUFALA

L'avv. Mattia Grassani cura gli interessi dell'Acr Messina
Articolo 19 del nuovo codice di giustizia sportiva. Si occupa delle sanzioni a carico di dirigenti, soci e tesserati delle società. Al comma 2 recita così: "La sanzione della inibizione temporanea comporta in ogni caso: a) il divieto di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l'ordinamento sportivo nazionale e internazionale; b) il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali; c) il divieto di accesso agli impianti sportivi, compresi gli spogliatoi e i locali annessi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell'ambito della Figc, dell'Uefa e della Fifa; d) il divieto di rilasciare dichiarazioni alla stampa o a mezzi di comunicazione concernenti l'attività sportiva; il divieto a partecipare a riunioni, anche informali, con tesserati Figc o con agenti di calciatori in possesso di licenza Fifa". 
Codice alla mano, ciò che più interessa in relazione alla delicata vicenda delle firme apposte dal presidente dell'Acr Messina, Bruno Martorano (che sta scontando un'inibizione di 6 mesi per la vicenda Alizzi, che è costata anche un punto di penalizzazione e 5 mila euro di ammenda già pagata), è la lettera a) del comma 2 che fa riferimento al divieto di rappresentare la società di appartenenza in "attività rilevanti per l'ordinamento sportivo nazionale e internazionale". Questo è il punto centrale. Una firma per la richiesta d'iscrizione a un campionato dilettantistico e un'altra per il ricorso alla Covisod (con tutti gli allegati in regola) rientra in effetti in questo divieto imposto al presidente Martorano dalla lettera a) del comma 2 dell'articolo 19 del nuovo codice di giustizia sportiva? La domanda è sorta spontanea, appena abbiamo scoperto al punto 8 della pagina 162 del nuovo codice del calcio, che "I soggetti colpiti dalla sanzione di cui alla lettera h) del comma 1 (si fa riferimento ai dirigenti inibiti, ndr) possono svolgere, nel periodo in cui la sanzione è eseguita, soltanto attività amministrativa delle proprie società". E se una firma può essere considerata un'attività amministrativa, vuoi vedere che tutto questo polverone è una bufala? Leggendo attentamente fra le carte sembrerebbe di sì. Ora bisognerà vedere cosa ne penseranno gli organi federali, mentre l'avv. Grassani ha già una freccia in più al proprio arco.

sabato 23 luglio 2011

CHI HA RAGIONE?

Non c'è pace per l'Acr Messina. Neanche il tempo per gioire per l'avvenuta presentazione del ricorso alla Covisod ed ecco spuntare l'ennesimo grattacappo, stavolta legato al codice di giustizia sportiva. A far tremare i tifosi, la firma del presidente Martorano (inibito) apposta nel ricorso alla Covisod, così come nella prima richiesta (via fax) d'iscrizione al prossimo campionato di Serie D. Senza entrare, per ora, nel merito di questa strana vicenda, riportiamo il comunicato stampa che questa sera l'Acr Messina ha diramato agli organi d'informazione.


"In merito alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa su presunte irregolarità nella domanda d’iscrizione al Campionato di serie D ed al contestuale ricorso inoltrato dall’Acr Messina ieri pomeriggio in Lega, la società comunica di avere consegnato tutta la documentazione richiesta per ottenere la partecipazione al prossimo torneo e ritiene di avere, quindi, tutti i titoli per essere regolarmente iscritta. In ogni caso, l’Acr rende
noto d’aver affidato l’incarico all’avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esponenti in Italia di Diritto sportivo, affinchè tuteli i propri interessi. La società è pronta, sin da ora, a sostenere le proprie ragioni di fronte agli organi federali e, qualora ciò non bastasse, anche in sede giudiziaria".

PRIMAVERA GIALLOROSSA

I tifosi tornano a sorridere. L'Acr Messima è salvo (Ishy foto)
Chi fino a ieri ha quasi "tifato" per la fine dell'Acr Messina, argomentando che neanche il mago Houdini avrebbe potuto salvare la società dal baratro (c'è una rassegna stampa che pesa un quintale), oggi tenta il salto della quaglia. Tant'è, funziona così. Benvenuti, anzi bentornati nel "pianeta" Messina, da dove questi nostri colleghi si erano debitamente allontanati, quasi schifati, pensando subito di trovare miglior fortune altrove. Ora viene il bello, perchè in questa primavera messinese (almeno nel calcio c'è stato un moto d'orgoglio), da ieri già si respira un'aria nuova, diversa e con una cosa bella che mancava da tempo. Il senso d'appartenenza. Sembra esagerato, ma è bastato pensare, solo immaginare che il Messina sia tornato... a casa per scatenare quel po' di adrenalina tra i tifosi più veraci, quelli che non hanno mai abbandonato la nave, anche quando stava per affondare. Il Messina, quindi, non è morto, rinascendo (per la terza volta) dalle sue ceneri. Ma stavolta è successo qualcosa da libro Cuore, una cosa mai vista da queste parti. A salvare il Messina, quando tutto sembrava finito, non ci hanno pensato un magnate o un emiro arabo, ma i messinesi col sangue giallorosso. Mani in tasca e migliaia di euro raccolti in una decina di ore, fino a notte fonda. Soldi da aggiungere a quelli messi a disposizione da alcuni imprenditori  (Siracusano, Cannistrà, Scuderi, Di Bartolo), dal notaio Arrigo e dal commercialista Morgante che hanno deciso di sposare il progetto messo in piedi dall'inesauribile Lello Manfredi.
I tifosi, dicevamo. Vera anima di questo Risorgimento peloritano.
Nino Martorana, leader di Gioventù Giallorossa
 Il leader di Gioventù Giallorossa, Nino Martorana, quasi esausto dopo l'ultima nottata in bianco per dare manforte alla causa del Messina, non dimentica il momento più critico, quando tutto sembrava finito. "Alle 15 eravamo morti e sepolti, ma con un colpo di coda siamo riusciti a raccogliere la somma necessaria per pagare tutte le vertenze legate ai calciatori. Finalmente c'è stata una ventata di orgoglio messinese, dal semplice tifoso all'imprenditore, tutti uniti dall'unica passione che è la squadra di calcio della propria città". Martorano ha gli occhi stanchi. Ha speso tanto in queste ore, sacrificandosi per un solo obiettivo: salvare la squadra della propria città. "Ma vorrei ringraziare tutti quelli che nelle ore più difficili hanno messo mani al portafogli per   aiutare il Messina. Faccio anche qualche 
nome, perchè lo meritano. Ringrazio Micali, La Malfa, Caruso e poi Donato, Mauro, Currò, Muscolino e chiedo scusa se non ne ricordo altri. Grazie anche a loro adesso parliamo del salvataggio dell'Acr Messina".

venerdì 22 luglio 2011

E' FATTA. DEPOSITATO IL RICORSO ALLA COVISOD

Pochi minuti fa, intorno alle 17, il team manager Pino Fichera e l'avvocato Sabato hanno depositato negli uffici della Lega nazionale dilettanti, a Roma, il ricorso alla Covisod per ottenere l'iscrizione dell'Acr Messina al prossimo campionato di serie D. L'incartamento, provvisto di tutte le liberatorie dei calciatori e degli assegni occorrenti per l'iscrizione, adesso sarà esaminato  dalla commissione di vigilanza che si pronuncerà fra tre giorni. Il 27 Luglio il Consiglio federale della Lnd ufficializzerà l'iscrizione del Messina al prossimo campionato. 
COMUNICATO STAMPA
 Circa un'ora dopo l'anteprima sull'avvenuto deposito del ricorso alla Covisod, è giunta la conferma da parte dell'Acr Messina che ha diramato un comunicato stampa.



"Il segretario e team manager dell’Acr Messina Pino Fichera ha presentato oggi
pomeriggio in Lega la documentazione necessaria ad integrare e formalizzare
l’iscrizione della squadra al campionato di serie D. Contestualmente è stato inoltrato
dall’avvocato Marco Sabato, presente alla consegna dei documenti, il reclamo alla
Covisod, con le motivazioni che non hanno consentito all’Acr Messina, entro il termine
previsto (il 12 luglio), la presentazione della domanda d’iscrizione completa di tutta la
documentazione richiesta. Nei prossimi giorni la Lega esaminerà i ricorsi inoltrati dalle
società risultate escluse il 19 luglio ed entro mercoledì 27 il Consiglio di Lega ratificherà
l’elenco delle squadre ammesse al prossimo campionato di serie D".


MISSIONE COMPIUTA !!!

Alle tre di notte finalmente le firme. Inizia la nuova vita dell'Acr Messina, che dopo l'iscrizione al prossimo campionato di Serie D passerà nelle mani della cordata messinese allestita con grande dispendio di energie e soprattutto passione dall'imprenditore Lello Manfredi. Il preliminare di vendita dell'85% delle quote societarie è stato sottoscritto a Reggio Calabria senza grossi problemi. Il gruppo acquirente, in pratica, aveva già risolto il grosso nodo delle liberatorie e ciò ha convinto Martorano e il socio Ficara a sottoscrivere il preliminare per la cessione dell'Acr Messina.
 Tutto l'incartamento per proporre ricorso alla decisione della Covisod, che ha momentaneamente escluso la società giallorossa dai quadri dela Serie D, sarà presentato oggi a Roma dal segretario dell'Acr, Pino Fichera e dall'imprenditore reggino Nuccio Ficara, che comunque è ancora l'amministratore delegato dell'Acr Messina, finchè non ci sarà il passaggio di proprietà.


COMUNICATO STAMPA 

L'Acr Messina, tramite l'ufficio stampa, ha diramato nella tarda mattinata un comunicato ufficiale sull'esito della trattativa definita questa notte 

"Nel corso della notte è stato raggiunto l’accordo per la cessione delle quote dell’Acr
Messina. Il preliminare di vendita è stato firmato a Reggio Calabria dal presidente
della società, Bruno Martorano e l’imprenditore messinese Lello Manfredi.
Il team manager Pino Fichera  (Ishy foto)
 In giornata, entro il termine delle 18, il team manager Pino Fichera, già a Roma, presenterà in Lega
l’integrazione di tutti i documenti necessari per formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato di serie D. I programmi e i piani per la prossima stagione calcistica, nonché i dettagli relativi alla positiva conclusione delle trattative, saranno illustrati in una conferenza stampa che sarà organizzata nei prossimi giorni.

giovedì 21 luglio 2011

LA NOTTE DELLA RINASCITA

E' quasi tutto pronto, comprese le liberatorie dei calciatori. Ne mancano solo tre (Petagine, Mangiarotti e Piccolo) che saranno sanate domattina all'aeroporto di Roma. I biglietti per il volo da Reggio Calabria è stato già prenotato, mentre in questa funambolica corsa contro il tempo si stanno ultimando gli ultimi dettagli per perfezionare il faldone da presentare domani, entro le ore 18, per scongiurare l'esclusione del Messina dal prossimo campionato di serie D.
L'imprenditore Lello Manfredi, anima dell'operazone salvataggio (Ishy foto)
 In queste ore, come annunciato nel tardo pomeriggio, l'imprenditore Lello Manfredi, vera anima di questa delicata e complicatissima operazione, è a Reggio Calabria dove sta incontrando Martorano e Ficara (ULTIMORA, il faccia a faccia davanti al notaio, intorno all'una di notte doveva ancora finire) per mettere nero su bianco sul preliminare di acquisto delle quote dell'Acr Messina. La cordata messinese ha tenuto fede all'impegno di stamane con gli attuali proprietari dell'Acr, cioè provvedere a spese proprie alla risoluzione delle vertenze con i calciatori. Manfredi, così, insieme al proprio staff di esperti, ha raggiunto i due imprenditori reggini che a loro volta dovrebbero consegnare i soldi (due assegni per un totale di circa 50 mila euro) occorrenti per completare tutti gli "allegati" occorrenti per sperare nell'accoglimento del ricorso alla Covisod. 

FUMATA.....GRIGIA

Una flebile luce in fondo al tunnel, ma finora la fumata bianca non è arrivata. Stasera  c'è   un aliscafo per Reggio Calabria, sul quale  s'imbarcherà l'imprenditore Lello Manfredi che porterà con sè il preliminare di cessione delle quote societarie dell'Acr Messina da sottoporre agli attuali proprietari Martorano e Ficara.  Ma per firmare l'accordo, secondo quel po' che trapela, parte delle spese per il ricorso alla Covisod (che per ora ha escluso il Messina dalle iscritte al prossimo campionato) dovrà essere sostenuta anche dalla cordata messinese. Circa 60 mila euro, in pratica i soldi occorrenti per saldare tutte le vertenze dei calciatori non pagati durante la gestione Di Mascio-Chierichella. La restante parte (circa 50 mila euro già pronti) sarà invece versata dai due imprenditori reggini. In pratica, quasi una divisione a metà delle prime incombenze per garantire la partecipazione dell'Acr Messina alla prossima stagione del massimo campionato dilettantistico.
 Dopo questo primo step (se non  ci saranno sgradite sorprese questa sera e soprattutto se si riuscirà in tempo a recuperare tutte le liberatorie), ci sarà la missione romana per la presentazione, entro le 18 di domani, del ricorso alla Covisod per ottenere l'iscrizione al prossimo campionato. E a quanto pare, successivamente gli attuali proprietari dell'Acr sono disposti ad abbandonare definitivamente la società, rinunciando anche alla piccola fetta del 15% delle quote.

PRIMO ROUND A MESSINA, NEL POMERIGGIO NERO SU BIANCO?

Gli storici tifosi del Messina sperano nel salvataggio dell'Acr (Ishy foto)
Il nuovo incontro c'è stato. Stamane Martorano e il socio Ficara sono sbarcati a Messina per tentare un disperato accordo con la cordata messinese. Pare che le due parti si siano ravvicinate, soprattutto in relazione alle prime scadenze dei titoli a garanzia, per la restituzione delle spese da affrontare subito (circa 130 mila euro, tra vertenze con i calciatori, tassa d'iscrizione e fondo a garanzia) per perfezionare in extremis l'iscrizione al prossimo campionato di Serie D. Al termine del fitto incontro con l'imprenditore Lello Manfredi, nello studio di un commercialista, gli attuali proprietari dell'Acr Messina intorno alle 13 sono tornati a Reggio Calabria, pare per il recupero in banca delle somme necessarie. Le due parti dovrebbero rivedersi questo pomeriggio, stavolta in Calabria, per definire il tutto, nella speranza che non ci siano intoppi che potrebbero fare saltare la trattativa.

SALVATELA

L'imprenditore Lello Manfredi

Oggi o mai più. La telefonata di ieri notte è servita, almeno, a fissare un incontro tra le parti, quando ormai i titoli di coda stavano scorrendo nella breve e tormentata storia dell'Acr Messina. Ieri, intorno alle 23,30, il presidente Martorano si è rifatto vivo, telefonando all'imprenditore Manfredi, la vera anima della trattativa con la cordata messinese.
Bruno Martorano  (Ishy foto)
 Dopo questa prima telefonata, ce n'è stata un'altra. Stavolta fra Ficara e lo stesso Manfredi. Al termine dei due colloqui telefonici, le parti hanno deciso d'incontrarsi stamane, intorno alle 9,30, a Messina. Ci sarà poco tempo per perdersi in chiacchiere, bisognerà solo trovare un accordo sui soldi. In pratica, sulla tempistica dei "rimborsi" che il gruppo messinese dovrà versare agli attuali proprietari del Messina, disposti ad anticipare i 130 mila euro occorrenti per perfezionare la richiesta d'iscrizione, entro domani alle 18, al prossimo campionato. Oggi, quindi, l'ultimo incontro. Almeno così ha assicurato Martorano (che ha rinviato un impegno di lavoro a Bari), disposto a chiudere la trattativa se sull'altro fronte ci sarà la disponibilità a restituire in tempi più ristretti i soldi che saranno anticipati per sanare le prime incombenze. Per scoprire se si tratta dell'ennesimo bluff o se l'incontro ci sarà veramente (e soprattutto se si troverà l'accordo) basterà aspettare l'ora di pranzo.

mercoledì 20 luglio 2011

L'ULTIMA TELEFONATA

Tutto in una notte. O dentro o fuori. Se entro mezzanotte Martorano e Manfredi non troveranno un punto d'incontro, sarà la fine. Ultimo tentativo, in questi minuti, da parte dell'imprenditore messinese, per convincere l'attuale proprietà ad evitare l'irreparabile. Il contatto tra le parti si era interrotto, a quanto pare, non per questioni di lana caprina, tradimenti degni del peggior Giuda o altre stupidaggini. E' solo, in pratica, una questione di soldi. E in queste ore frenetiche, nelle quali si viaggia sul filo del rasoio, è veramente un azzardo sentenziare chi delle due parti racconta tutta la verità su come stiano veramente le cose. Un fatto, comunque, è assodato. I titoli a garanzia, che il gruppo Manfredi è pronto a consegnare in cambio dell'anticipo delle prime spese per l'iscrizione al campionato (circa 130 mila euro), per ora non hanno soddisfatto il duo Martorano-Ficara. I soldi ci sono, ma l'incasso sarebbe troppo dilazionato. Ora, per evitare la morte dell'Acr, non resta che aspettare l'esito di quest'ultima telefonata. Ma stavolta non basterà una parola ad effetto per convincere Martorano. Serve un piccolo miracolo.

ORE CRUCIALI. "SPERIAMO DI FARCELA"

Corsa contro il tempo, frenetica, con l'acqua alla gola. Per non annegare. Una corsa disperata, ma la speranza non è ancora svanita. Soli due giorni per salvare l'Acr Messina, mentre la città si spacca in due. Chi parla di accanimento terapeutico, augurandosi la fine di questa società definita ormai una palla al piede, chi invece non vuole rassegnarsi al de profundis. Tra questi, la vecchia guardia della tifoseria organizzata che in queste ore cruciali sta tentando di dare una mano alla cordata messinese per confezionare in extremis l'operazione salvataggio. Una sorta di azionarato popolare, per raccogliere una somma sufficiente da aggiungere a quella già garantita da alcuni imprenditori messinesi sotto forma di sponsorizzazione. In soldoni, servono circa 130 mila euro, in questa prima fase, fra tassa d'iscrizione, vertenze con i calciatori e fondo di garanzia, almeno per partire, per scongiurare la radiazione dell'Acr Messina. Soldi che, ripetiamo, l'attuale proprietà è disposta ad anticipare, ma solo in cambio di un titolo a garanzia che la cordata messinese dovrà presentare. Appunto un bonifico che Martorano e Ficara potranno incassare dopo l'iscrizione e la cessione delle quote (85%) ai nuovi proprietari della società giallorossa. Ieri è stata un'altra giornata frenetica, tra telefonate, contatti, riunioni dello staff messinese, per mettere tutti i tasselli al punto giusto. Trapelano pochissime notizie sulle effettive percentuali di riuscita dell'operazione salvataggio.
L'imprenditore Lello Manfredi  (Ishy foto)
 Ieri pare si sia mosso qualcosa sul fronte vertenze. Oggi il segretario dell'Acr, Pino Fichera (ieri in città per pianificare il rilascio delle liberatorie entro venerdì), s'incontrerà con il legale di due calciatori (Nuccio e Cervillera), ma non è detto che sarà messo subito nero su bianco. C'è un problema di liquidità che ha in pratica trasformato una collinetta (i 130 mila euro) in una montagna, vista la difficoltà a reperire veri finanziatori (distratti e anche un po' strafottenti) in una città apatica su mille fronti. "Stiamo tentando di farcela", le uniche parole di Lello Manfredi, che in queste ore preferisce lavorare sodo e parlare poco. Ci sarà tempo, dopo venerdì, per spiegare tante cose.

martedì 19 luglio 2011

BASTA BLUFF O IL BANCO SALTA

Tempo ne è rimasto davvero poco, siamo ai titoli di coda e se non succede qualcosa oggi, il baratro è ormai a un passo.
 Lo sanno anche le pietre che l'ennesimo rinvio, come quello di ieri, assottiglia le già esigue speranze di sopravvivenza dell'Acr Messina. E allora, in questo teatrino dell'assurdo, con acquirenti o presunti tali e attuali proprietari di una società moribonda che continuano in una specie di partita a poker, l'unica certezza è il calendario. Fra tre giorni si chiude, o dentro o fuori. E con questi chiari di luna, se le due parti non prenderanno il coraggio in mano per firmare questo papello di preliminare di cessione delle quote societarie, tutto andrà a farsi benedire.
 Alla faccia dell'ultima promessa, fatta lo scorso 12 luglio, subito dopo l'invio in extremis del fax . E in questo tira e molla senza fine - che siamo costretti a registrare per dovere nei confronti dei nostri lettori a caccia di notizie - potremmo aggiungere l'ennesima promessa. Una più, una meno, a questo punto cambia poco. Il "fatidico" incontro previsto ieri, saltato per motivi logistici, è stato posticipato a oggi. Sarà vero? Il dubbio, cari imprenditori reggini e messinesi, è il minimo sindacale che ci spetta.

lunedì 18 luglio 2011

NUOVO CONTATTO

Il contatto tra le due parti è stato ristabilito. Sabato sera Martorano e l'imprenditore Manfredi hanno avuto un colloquio telefonico.
 Ieri il presidente dell'Acr Messina ha inviato, via e-mail, la bozza definitiva del preliminare di vendita che dovrebbe essere discussa entro stasera. L'atteso incontro fra le parti, finalmente, è stato fissato per le prossime ore. La cordata messinese, che a quanto pare conta l'ingresso di nuovi soci (tra questi l'immobiliarista Di Bartolo, contattato da Manfredi), sembra vicina a un accordo per convincere gli attuali proprietari ad anticipare le somme necessarie per corredare, alla domanda d'iscrizione al prossimo campionato, tutti i tasselli mancanti. Aggiornamenti nelle prossime ore.

sabato 16 luglio 2011

ULTIMO SPIRAGLIO. LUNEDì L'INCONTRO?


Trapela poco, in queste ore, sull'effettiva ripresa o meno della trattativa per salvare in extremis l'Acr Messina. L'unica notizia certa, è poco incoraggiante. Fino a stasera, di fatto, nulla di nuovo sotto il sole, anche se qualche timido segnale s'intravede. Lunedì, infatti, dovrebbe esserci un incontro fra le parti, per tentare di limare ciò che ha finora impedito la sottoscrizione del preliminare di acquisto della maggioranza delle quote societarie (85%), da parte della cordata messinese guidata dall'imprenditore Paolo Siracusano.
Il nocciolo della questione è sempre lo stesso. Garanzie, quelle che chiede il gruppo acquirente, in relazione all'effettiva situazione debitoria della società giallorossa (i bilanci 2009-2010 sono stati depositati?), mentre Martorano e Ficara (quest'ultimo per ora fuori sede) sono disposti ad anticipare i soldi occorrenti per allegare ciò che ancora manca alla domanda d'iscrizione al prossimo campionato. E qui c'è un passaggio importante relativo alla fidejussione. A quanto pare, in questa prima fase, basta un assegno circolare (l'importo dovuto è di 32 mila euro), che entro settembre potrà essere "convertito" in fidejussione bancaria.
Bruno Martorano e il socio Nuccio Ficara  (Ishy foto)
 Assegno circolare che, in pratica, sarebbe già pronto (condizionale obbligatorio), così come i 68 mila euro per le restanti vertenze da sanare con i calciatori che dovranno rilasciare le relative liberatorie. In più, i circa 20 mila euro per il fondo di garanzia. Anche questa somma dovrebbe essere versata dall'attuale proprietà dell'Acr Messina. Ma per anticipare queste somme, Martorano e Ficara, com'è noto, chiedono un titolo a garanzia da parte del nuovo gruppo che intende subentrare in società. 

giovedì 14 luglio 2011

FATE PRESTO

                                                                                                            Ishy foto
Si naviga a vista, con la speranza di trasformare l'agonia in una rinascita. Ma servono quattrini e presto. Per salvare l'Acr Messina, ma soprattutto per abbozzare uno straccio di programma societario, i buoni propositi devono trasformarsi in fatti concreti. Ma, appunto, occorrono i soldi. E quanti sono quelli disponibili, cash, per tentare di riportare a "casa" il Messina? La cordata Siracusano-Manfredi assicura di poter spendere, inizialmente, una cifra che basti per riempire tutte le caselle finora vuote e ambire al "ripescaggio" da parte della Covisod per rientrare nei ranghi della D. La trattativa con il duo Martorano-Ficara, interrottasi sabato scorso dopo uno scambio di preliminari d'acquisto via e-mail (vi risparmiamo i dettagli), si rimetterà in moto solo in tre casi.
Striscione pro Acr  al Comune 
 Se i vecchi creditori firmerano un impegno a non pretendere in futuro un solo centesimo in più in caso di transazione (una garanzia che gli imprenditori messinesi reputano indispensabile), se non interverranno "fattori esterni" a disturbare l'operazione salvataggio e soprattutto se Martorano (più che Ficara) capirà finalmente che il "muro contro muro" non conviene neanche a lui. Dopo i giochi di parole, le bugie, la mancanza di rispetto verso chi ha creduto alle sue promesse, il presidente di questa società dimostri con i fatti e non a chiacchiere di volere ancora un po' di bene al Messina. Firmi quel preliminare di cessione delle quote e ci risparmi l'ultima pugnalata. 

martedì 12 luglio 2011

SUL FILO DI LANA. E ADESSO?

Era ormai finita. Poi una telefonata a Martorano per convincerlo in extremis a spedire un fax per l'iscrizione al prossimo campionato di serie D. 
Lello Manfredi
Dall'altro capo del telefono l'imprenditore Lello Manfredi, garante della cordata messinese che aveva finora tentato di rilevare la società giallorossa. Così, nell'arco di pochi minuti, sul filo di lana, è stata presentata la domanda (incompleta) dando così la possibilità d'integrare la documentazione entro il 22 luglio. Sempre che la trattativa per il passaggio delle quote societarie si rimetterà in moto.
COMUNICATO  DELL'ACR MESSINA 
Riceviamo e pubblichiamo la nota ufficiale inviataci dalla collega Rosaria Brancato per conto dell'Acr Messina 
La società Acr Messina comunica d’aver inviato in data odierna alla Lega Nazionale Dilettanti la domanda d’iscrizione al prossimo campionato nazionale di serie D. Nei prossimi giorni la documentazione verrà completata entro i termini perentori, così come previsto da regolamento.
Bruno Martorano (Ishy foto)
 "Una decisione sofferta, ma un atto dovuto nei confronti dei tifosi biancoscudati e di tutte quelle persone che come noi tengono alle sorti della squadra di calcio della città di Messina". Questo il commento del presidente Bruno Martorano che aggiunge: "Nelle prossime ore riapriremo le trattative con il dott. Lello Manfredi per trovare una soluzione che possa accontentare il nostro gruppo, che intende continuare ad investire e il gruppo di imprenditori messinesi interessato ad entrare in società". 




LEONARDO, DIMISSIONI O PAUSA DI RIFLESSIONE?

Pasquale Leonardo  (Ishy foto)
La notizia del momentaneo disimpegno del responsabile dell'area tecnica del Messina, Pasquale Leonardo, merita di essere analizzata. Non si tratta, in pratica, di dimissioni da parte dell'uomo di fiducia del presidente Martorano, che nell'ultimo periodo comunque non aveva condiviso alcune scelte della proprietà, bensì di una pausa di riflessione  finchè la situazione societaria (se accadrà) sarà più chiara. "Non è una scelta contro qualcuno o qualcosa - spiega Leonardo - è un atto dovuto. Non parlerei di dimissioni, ho un contratto con l'Acr Messina, ma in questa fase in cui servirebbe un po' più di chiarezza preferisco farmi da parte. Non mi piace apparire per quello che non sono. So di meritare la stima sia del nuovo gruppo che vorrebbe rilevare le quote societarie, ma resta anche il mio rapporto di vecchia data con Bruno Martorano, una persona che comunque ringrazio per avermi dato questa opportunità professionale con il Messina. Ora preferisco farmi da parte. Se ci sarà l'occasione di ricominciare a lavorare per il Messina, valuterò e deciderò".
 Leonardo, dunque, per ora si fa da parte, dopo avere scongiurato stamane, intorno alle 11,40, la fine dell'Acr. Quando la situazione stava ormai precipitando, insieme a Ficara (di persona a Reggio Calabria) e a Manfredi (telefonicamente da Messina) è riuscito a convincere Martorano  a firmare l'incartamento per la richiesta d'iscrizione, anche se priva di quasi tutti gli "allegati".

THE END

L'ultima vergogna. Il Messina, alle 12, sarà radiato. Ormai è ufficiale. Il presidente (ancora per poco) Martorano è riuscito a compiere la sua ultima "impresa". Non presentare oggi a Roma la domanda d'iscrizione al prossimo campionato di Serie D. La breve vita dell'Acr Messina tra circa venti minuti
cesserà. Un fine ingloriosa, al termine di gestioni capestro e promesse mai mantenute. Una società nata male, all'indomani del fallimento del Fc Messina targato Franza e di quell'asta aggiudicata da imprenditori d'oltre Stretto, quando quelli di casa nostra avevano altro a cui pensare. Addio Acr Messina.

L'ULTIMO RESPIRO

Nessuno si offenda, per carità. Oggi, un po' tutti, proviamo un senso di rabbia e impotenza. E un po' ci vergogniamo. Chi vuol tirarsi fuori, comunque, ha il diritto di farlo, ma quando in mezzo c'è un fallimento si perde tutti. Il Messina oggi, probabilmente, inalerà l'ultimo respiro. E nella migliore delle ipotesi attaccherà la mascherina dell'ossigeno. Il dado è tratto. L'Acr Messina è in coma profondo e il miracolo non c'è stato. La trattativa con il gruppo d'imprenditori messinesi è in pratica saltata. Martorano da sabato sera è sparito, non dando seguito a un nuovo invito al dialogo avanzato dal mediatore Manfredi, che aveva presentato un preliminare di acquisto della società giallorossa. Le due parti, in pratica, non hanno trovato un punto d'incontro. Questione di garanzie e soldi. La proprietà reggina non ha voluto o potuto (poco cambia) cedere la società, firmando in pratica la propria fine. Oggi, entro le ore 12, sapremo se l'Acr evaporerà o sopravviverà ancora per dieci giorni, con una documentazione incompleta che la Covisod boccerà a occhi chiusi. E francamente qualcuno ci risparmi altri giorni d'illusioni. Se c'è qualcuno disposto a salvare questo morto che cammina non ce lo dica solo, lo faccia e basta.

domenica 10 luglio 2011

FIRMO, NOn FIRMO. E LA CASA BRUCIA

L'imprenditore Lello Manfredi (Ishy foto)
Il presidente del Messina Bruno Martorano (Ishy foto)
C'è un preliminare di cessione dell'Acr Messina che viaggia sul web. Uno scambio epistolare, tra il presidente Martorano e l'imprenditore Manfredi, che nelle ultime ore si è infittito per tentare di trovare un punto d'incontro per il rotto delle cuffia. Un documento corposo, fatto di lacci e laccetti (forse troppi) che finora, però, ha partorito solo un topolino. Nessun accordo, per una questione di garanzie (ne vengono chieste tante dal gruppo acquirente), ma anche di soldi, visto che ad anticiparli dovrebbero essere Martorano e Ficara per garantire subito il benedetto pagamento delle vertenze. E in questo tira e molla pericoloso la corda è sul punto di spezzarsi, mentre a due soli giorni dalla scadenza del termine per presentare l'iscrizione al prossimo campionato di Serie D, di passi concreti per salvare la baracca non se ne vedono. Così, mentre il presidente Martorano ci tiene a precisare di essere disposto a pagare la propria quota per anticipare i soldi delle vertenze dei 9 calciatori, sull'altra sponda (quella messinese) è stato deciso di dettare le regole per salvare il salvabile, non fidandosi più delle parole, ma mettendo per iscritto tutte le condizioni (un bel papello), con tanto di clausole che annullerebbero l'atto di cessione se solo uno dei punti descritti non sarà rispettato.
Nel preliminare di cessione, si parla di "nuova società". In pratica verrebbe acquisito il ramo d'azienda dell'Acr Messina, lasciando quest'ultima alla deriva. Una sorta di rigenerazione, con la nascita di una nuova società "ripulita" di tutte le scorie per poter avviare nuovi investimenti. E in un passaggio del documento, infatti, gli acquirenti chiedono di conferire nella costituenda società, l'azienda sportiva, comprendendo il "titolo sportivo" e il totale dei debiti maturati fino al 4 gennaio 2001, anche a seguito di eventuali transazioni. Oltre ai debiti, sarà versato un importo complessivo per le vertenze pari a 73mila e 846 euro, l'85% della quota d'iscrizione alla Lega Dilettanti (15mila e 300 euro) e l'85% della polizza fideussoria (26mila e 350 euro). Facendo due conti, il totale ammonta a 115mila e 496 euro, cifra che secondo l'accordo dovrebbe essere corrisposta da Manfredi, con assegno bancario intestato a Martorano, al momento della firma del preliminare. L'attuale presidente dell'Acr, comunque, anticiperebbe tutte le somme dovute per l'iscrizione alla Lnd. Poi c'è un passaggio, forse il più delicato, che punta a liberare da ogni obbligo sia l'Acr Messina che la nuova società (che dovrebbe rilevare l'azienda sportiva dell'Acr) da tutti i debiti che non saranno inclusi nell'operazione, con il consenso scritto di tutti i creditori che dovranno consegnare una copia all'acquirente. Questo, in linea di massima, il "papello" che non si riesce a trasformare in un atto ufficiale che preceda la cessione del Messina al nuovo gruppo d'imprenditori. Ieri pomeriggio Manfredi ha inviato a Martorano il preliminare da firmare, ma l'attuale presidente ha "ritoccato" qualche punto, rispedendo al mittente la bozza. Una mossa che non è piaciuta al gruppo dei messinesi e trattativa che si è nuovamente impantanata. Una partita a poker che continua, mentre il banco rischia di saltare. Oggi nuovo tentativo per smussare qualche clausola, altrimenti sarà la fine. E a chi conviene?