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mercoledì 29 giugno 2011

CHIUSI PER FERIE

E sono due. Neanche il tempo di confermare, appena ieri sera, la conferenza stampa prevista domani ed ecco che un "improvviso" impegno del presidente Martorano fa nuovamente saltare tutto. E stavolta, a comunicarlo, è l'ufficio stampa dell'Acr Messina. Ringraziamo la collega Rosaria Brancato che con un vorticoso giro di telefonate ed sms ha fatto sapere in tempo agli organi di stampa che anche stavolta la "famigerata" conferenza stampa è andata a farsi benedire. Però, udite udite, la società fa sapere che sta lavorando per la prossima stagione.
 Quindi, cari tifosi, coraggio. Nulla è perduto. Alla prossima conferenza stampa. Un consiglio di cuore, caro presidente. La indìca un minuto prima di accendere il microfono. Per ora Pianeta Messina va in vacanza. Buona fortuna e ci faccia sapere.





I CLUB INSORGONO: "MARTORANO, NON TI VOGLIAMO PIU'. CEDI LA SOCIETA' O NON ISCRIVERE LA SQUADRA"




L'ira dei club. Appena si è diffusa in città la notizia del nuovo rinvio della conferenza stampa del presidente dell'Acr Messina, Bruno Martorano, i capi club hanno deciso d'interrompere qualsiasi rapporto con gli attuali proprietari della società giallorossa.
 "Non li vogliamo più, il presidente Martorano non deve più mettere piede a Messina.
Tra i club e Martorano ormai è strappo definitivo (Archivio Ishy foto)
 Ceda la società al più presto senza pretendere nulla o non la iscriva a nessun campionato. Oppure la consegni al presidente della Provincia. Insomma - hanno dichiarato stasera i capi club - con l'attuale proprietà non vogliamo più avere a che fare. Il rinvio della conferenza stampa è l'ennesima presa in giro. Ora basta, Martorano te ne devi andare. Da questo momento, qualsiasi cosa dice o promette non ci interessa più".



UNO SPIRAGLIO. NUOVO CONTATTO CON CICCARONE

Quattro notizie. La prima. Il responsabile dell'area tecnica dell'Acr Messina, Pasquale Leonardo, conferma che l'attesa conferenza stampa di domani mattina ci sarà.
Il presidente Martorano ribadisce di volere andare avanti
 E in un periodo di vacche magre, in cui anche gli appuntamenti con la stampa saltano all'ultimo minuto (tocchiamo ferro) è già una buona notizia.
Seconda "chicca", meno buona. Fino a ieri sera nessuna vertenza con i calciatori della gestione Di Mascio-Chierichella è stata sanata. Oggi.... chissà.
Pasquale Leonardo
  Difficile ipotizzare che in 24 ore (quindi entro la conferenza stampa di domattina alle ore 11) tutto possa essere risolto. E allora, anche il tifoso più farfallone si chiede. Che senso ha la conferenza stampa di domani, se la società non ha in mano quanto promesso, cioè le liberatorie dei calciatori? Senza dimenticare la cosa più importante, cioè che senza le ricevute di pagamento, entro domani, l'iscrizione al prossimo campionato va a farsi benedire. Ma è proprio così? Come ci è stato detto finora? E qui c'è la terza notizia. A quanto pare, regolamento alla mano, la data del 30 giugno per ottenere le liberatorie non sarebbe il termine ultimo utile per avere poi il diritto all'iscrizione al prossimo torneo di serie D. Insomma, pare esista una deroga per salvare capra e cavoli.
Antonio Ciccarone corteggiato dall'Acr
 Quarta notizia. Ieri il presidente Martorano e il fido Leonardo hanno avuto un colloquio telefonico con l'ex dg dell'Ebolitana Antonio Ciccarone. Top secret il contenuto della telefonata, ma pare che stavolta si sia trattato di più di un semplice contatto. Le due parti, insomma, sembrano più vicine. Si allontana, invece, sempre più la speranza di un ripescaggio in Lega Pro, che con l'aria che tira sembra più un miraggio che un'ipotesi. Ma i club ribadiscono l'intenzione d'interrompere il loro sostegno all'Acr se non sarà colta al volo l'opportunità (se ci sarà) di tornare tra i professionisti... d'ufficio.

sabato 25 giugno 2011

Ultima chiamata

Giovedì 30 giugno, ore 11, ultima chiamata. Almeno si spera. La famigerata conferenza stampa alla Provincia, che dovrà dirci che fine farà l'Acr Messina, tra le mille cose dette e non fatte resta per ora l'unica certezza (tocchiamo ferro) in uno scenario da fare invidia a una sera d'inverno in Val Padana. Per ora lasciamo al presidente Martorano i suoi buoni propositi sulla carta (entro giovedì dovranno essere scuciti circa 120 mila euro per ottenere le liberatorie, sennò iscrizione addio), ma per dovere di cronaca ricordiamo la nuova data della conferenza "verità", senza tuffarci in pericolose elucubrazioni mentali su cosa dovremo aspettarci tra qualche giorno. La società, che non interagisce più (altra pecca) con gli organi d'informazione con comunicati ufficiali, ha comunque replicato con due smentite a una nostra richiesta di chiarimenti su alcune "voci" circolate in questi giorni. La prima su un eventuale ingresso dell'ex presidente del Sapri, Fortunato, la seconda su un contatto neanche tanto casuale con il medico Stelitano. In soldoni, nessuno dei due avranno a che fare - assicura il presidente Martorano - con l'Acr Messina.
L'eventuale "matrimonio", invece, con l'ex dg dell'Ebolinata e del Messina (fino al ritiro di Trevi), Antonio Ciccarone, per ora resta in stand-by. La società ha confermato il primo incontro in Calabria con il responsabile dell'area tecnica, Pasquale Leonardo.
Antonio Ciccarone, ex dg dell'Ebolitana
 I due hanno avuto anche diversi contatti telefonici, ma ad essere un po' freddino sull'ipotesi di un ingaggio di Ciccarone è proprio il presidente Martorano. Le parti, comunque, dovrebbero rivedersi in questi giorni. "Lunedì o martedì spero d'incontrare i dirigenti del Messina - ammette Ciccarone - spero ci siano le premesse per un progetto importante. Ma per ora è inutile aggiugere altro". Riferiamo questa dichiarazione a Pasquale Leonardo, che conferma i contatti ma non si sbilancia: "Sì, è vero, siamo rimasti che ci saremmo rivisti. Ora non so quale giorno, dovremo risentirci. Comunque, al di la di Ciccarone che conosco e dell'aiuto che potrebbe darci, in questo momento problemi d'organico non ne abbiamo". Una battuta che farebbe pensare a un allestimento sotto traccia del nuovo Messina. Farebbe, appunto. Per avere le idee più chiare non resta che accomodarsi giovedì prossimo, in un saloncino della Provincia, spalancare le orecchie, aguzzare la vista e raccontare i fatti, senza elucubrazioni.

martedì 21 giugno 2011

IL PECCATO ORIGINALE

Rosolino Puccica (ex Viterbese) contattato dal Messina
Ci risiamo. Anche stavolta, suo malgrado, il presidente del Messina scivola sulla stessa buccia di banana, rischiando di non poter rispettare (per motivi contingenti) un impegno assunto pochi giorni fa, quando aveva annunciato una conferenza stampa (venerdì prossimo) per presentare ufficialmente tutte le "carte" che dimostrino l'effettiva volontà (diremmo soprattutto la disponibilità economica) di proseguire il cammino alla guida dell'Acr Messina. Ma per ottenere queste "carte" (le liberatorie dei calciatori della gestione Di Mascio), non basta contattare gli avvocati di questi tesserati (cosa già fatta da Pasquale Leonardo), piuttosto bisogna staccare i primi assegni per chiudere finalmente la questione vertenze. E qui siamo al motivo del probabile rinvio della conferenza stampa prevista fra tre giorni. Allo stato attuale, a quanto pare, non è stato effettuato alcun pagamento (in tutto circa 100 mila euro) e al termine dell'incontro di ieri a Reggio Calabria tra il responsabile dell'area tecnica Leonardo e il presidente Martorano è trapelata l'ipotesi che l'incontro con i giornalisti possa slittare di qualche giorno. Quest'ennesimo probabile rinvio, è inutile nasconderlo, stona parecchio con i propositi di rilancio sbandierati negli ultimi giorni dalla società giallorossa e suona come l'ennesimo tradimento della fiducia accordata dai tifosi, dopo il "faccia a faccia" di una decina di giorni fa con i capiclub. Ora bisognerà vedere come reagirà la piazza e soprattutto se basteranno ancora le rassicurazioni verbali per stemperare l'ennesima delusione.
Antonio Ciccarone disposto a tornare a Messina
 Eppure in questi giorni, dietro le quinte, qualcosa si è mosso per gettare le basi di un rilancio in grande stile. L'incontro in Calabria con l'ex dg dell'Ebolitana Antonio Ciccarone (che ha confermato la volontà di venire a Messina, portando con sè diversi calciatori della sua scuderia, trionfatori nell'ultimo campionato di serie D), i contatti con l'allenatore Rosolino Puccica (ex Viterbese) che insieme ad Andrea Pensabene (promosso proprio con l'Ebolitana)
Andrea Pensabene, ex tecnico dell'Ebolitana
 ha le stesse probabilità di guidare il Messina nel prossimo campionato, la chiusura dei bilanci 2009 e 2010. Tutti segnali che farebbero pensare a un'effettiva intenzione di rilanciare l'Acr Messina per la prossima stagione. Segnali di fumo, per ora, mentre il tempo scorre inesorabile, in attesa dei primi assegni e dei fatti concreti. Senza l'ennesima buccia di banana.

venerdì 17 giugno 2011

SETTE GIORNI PER RICOMINCIARE. VENERDI' CONFERENZA STAMPA ALLA PROVINCIA

Leonardo e Martorano guardano avanti  (Ishy foto)
Si sentono spesso, quasi ogni giorno. Il presidente Martorano e il fido Leonardo, con l'aiuto di un misterioso addetto ai lavori (che mastica calcio da anni), stanno rimettendo a posto tutti i tasselli in vista della conferenza stampa di venerdì prossimo, probabilmente alla Provincia (oggi dovrebbe esserci un incontro con il presidente Ricevuto), per illustrare i piani societari di un'Acr dura a morire.
Ricevuto, presidente della Provincia
 Il presidente del Messina, sotto stress anche per l'imminente nascita del secondo figlio, sta pianificando ogni dettaglio per presentarsi tra una settimana con tutte le carte in mano. Vertenze dei calciatori sanate, liberatorie ottenute dagli stessi tesserati non pagati durante la gestione Di Mascio-Chierichella, bilanci 2009 e 2010 finalmente chiusi. Martorano conta di blindare questa prima fase entro mercoledì, successivamente dovrebbe essere sanata anche la "vertenza" con l'avv. Mattia Grassani, con il quale ha già parlato qualche giorno fa Pasquale Leonardo, responsabile dell'area tecnica.
Intanto qualcosa si muove già, sotto traccia, per allestire il nuovo organico. Guai a chiedere nomi. Bocche cucite dei dirigenti peloritani, forse scottati da qualche dichiarazione avventata. Ma sembrano vicine le conferme di qualche calciatore (Cecere, Lo Piccolo, Morabito), il ritorno di una pedina importante (Cocuzza), mentre per sapere chi sarà il nuovo allenatore del Messina bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Leonardo ha ammesso, a denti stretti, di avere già un nome importante nel proprio taccuino. Un tecnico messosi in luce tra i professionisti e che sarebbe disposto a mettersi in gioco alla guida del Messina. Ma non si escludono, comunque, altre opzioni.
L'ex allenatore del Messina Pietro Ruisi  (Ishy foto)
 Una di queste, ad esempio, porterebbe all'ex Pietro Ruisi, allenatore rimasto nel cuore dei tifosi peloritani, fautore di una promozione nella fantastica cavalcata del Messina dei miracoli targato Aliotta.

martedì 14 giugno 2011

PROVE TECNICHE DI RILANCIO

Premessa. Ognuno è libero di pensarla come vuole, magari di etichettare il resoconto del summit di ieri pomeriggio come l'ennesima accozzaglia di parole, di promesse che non saranno mantenute, ma il nostro mestiere è raccontare i fatti.
Vi raccontiamo così quanto successo ieri a Reggio Calabria, dove come annunciato c'è stato un incontro a tre fra il presidente del Messina Martorano, il socio Ficara e il responsabile dell'area tecnica Leonardo. Un vertice propedeutico al piano di rilancio già annunciato dal patron dell'Acr, ai capi club, durante l'incontro di venerdì scorso a Messina. E per farvi sapere cosa sia successo ieri pomeriggio sull'altra sponda dello Stretto, l'unico modo (a parte una scomoda traversata) era parlare telefonicamente con i diretti protagonisti, sperando magari di non urtare la suscettibilità di qualcuno pronto alla fucilazione di questo povero blog che dà ancora retta a quelli dell'Acr. Pazienza. Pur di raccontare i fatti (unico dovere anche del più straccione dei giornalisti) ci prenderemo volentieri anche qualche pernacchia, fermo restando che Martorano e Ficara sanno di dover dimostrare ai tifosi (con i fatti) che quanto stiamo per riferirvi non resterà lettera morta. Diciamo subito, quindi, che i due proprietari del Messina hanno confermato al responsabile dell'area tecnica Leonardo quanto già anticipato ai tifosi dei club. Azzeramento, in settimana, di tutte le vertenze in atto con i calciatori del Messina tesserati sotto la gestione Di Mascio-Chierichella, ottenimento delle liberatorie e successiva iscrizione al prossimo campionato di serie D. Totale dell'esborso circa 150 mila euro. Il tutto entro martedì prossimo.
 "Stiamo contattando - spiega il presidente Martorano - tutti gli avvocati dei calciatori tesserati sotto le gestione Di Mascio per pianificare tutte le vertenze. Entro una settimana risolveremo tutto". Poi che succederà? Martorano non vuole scoprire le proprie carte, preferisce rimandare tutto alla conferenza stampa che dovrebbe svolgersi due-tre giorni dopo la soluzione di tutte le vertenze e l'ottenimento delle liberatorie. Quindi appuntamento al 23 o 24 giugno per conoscere tutti i dettagli. Ma strappiamo solo una battuta al presidente: "Porteremo i bilanci approvati. Molte persone dovranno ricredersi su tutte le cose dette sull'effettivo monte debiti della società. Allestiremo una squadra per vincere".  Agli scettici, quindi, non resta che aspettare, mentre chi invece è già in carburazione è Pasquale Leonardo. "Il presidente mi ha illustrato il piano operativo in vista della prossima stagione. Io sono pronto. Ovviamente ci aggiorneremo fin da domani per pianificare tutto nel migliore dei modi".
- Che sensazione ha avuto, a pelle, dopo le parole del presidente?
Mimmo Cecere tra i  possibili riconfermati (Ishy foto)
"Direi buona, la proprietà vuole proseguire il proprio cammino nonostante le difficoltà incontrate nell'ingresso di nuovi soci. Direi che questo fatto è legato soprattutto a una mancanza di appeal anche per un'errata valutazione, dall'esterno, dell'effettivo monte debiti dell'Acr".
- Si può iniziare a parlare di costruzione del nuovo Messina?
"Per ora non voglio sbilanciarmi per un semplice motivo. E' giusto aspettare la soluzione di tutte le vertenze con relative liberatorie dei calciatori. Quindi potrò iniziare a parlare ufficialmente di allestimento del nuovo Messina, anche se in effetti non ci siamo mai fermati. Ci sono già dei calciatori che abbiamo individuato e che saranno dei punti cardine del prossimo organico che sarà di assoluto livello".





sabato 11 giugno 2011

LA SCISSIONE


Un solo Messina. E' inutile girarci intorno. I tifosi hanno voglia d'innamorarsi solo di una squadra. E finchè vivrà, i più nostalgici hanno deciso di non tradire il "loro" Messina, quasi un'icona che seppur sbiadita è sempre un pezzo del loro cuore. Discorso sbagliato per tanti altri tifosi, quelli che non si riconoscono più nelle scelte dei club, ai quali contestano un atteggiamento troppo morbido nei confronti degli attuali timonieri dell'Acr. 
C'è quindi una scissione in atto, una pericolosa frattura nella tifoseria che rischia solo di aggiungere confusione e niente altro. Ma perchè, pur di fronte alle ultime defaillance del presidente Martorano, i club non hanno deciso di guardarsi intorno e magari pensare di ripartire da un'altra società? Perchè tra il Cdm e lo zoccolo duro dei sostenitori non è mai scattata la scintilla? Almeno tre spiegazioni, a conti fatti, ci sarebbero. La prima. Questi tifosi contestano, innanzitutto, agli imprenditori messinesi di avere disertato, due anni fa, l'asta fallimentare per l'acquisto del ramo sportivo del defunto Fc Messina. Una sorta di "tradimento" imperdonabile, che qualcuno ha letto come una codardia, non andando a banchettare sui resti del Messina targato Franza. E la latitanza degli imprenditori messinesi, che con appena 200 mila euro potevano portarsi a casa la squadra della propria città, ha poi permesso agli "stranieri" di mettere le mani e fare danni a Messina. Secondo motivo. Quelli del Cdm (e i suoi estimatori), secondo i capi ultrà avrebbero sempre gufato per la sparizione dell'Acr, sperando poi di accaparrarsi quella fetta di tifoseria più calda che oggi resta l'unica arma (ora a doppio taglio) rimasta in mano a Martorano e Ficara.
 E in mezzo a tutta questa storia, vogliamo infilare anche la figura del sindaco, certamente non super partes da quando è nata l'Acr Messina.  Ricordiamo un'intervista rilasciata da Buzzanca a livello nazionale (Corriere della Sera del 4 gennaio scorso). "... abbiamo avuto la sfortuna di finire in mani sbagliate. Qui, però, c'è un'altra squadra, il Città di Messina, che gioca in Eccellenza. Non sta andando bene, ma la sentiamo profondamente nostra". Dichiarazione fatta  qualche giorno prima dell'avvento del gruppo Martorano che comunque, nel bene e nel male, salvò l'Acr Messina da una indecorosa scomparsa. Ecco, quell'intervista del sindaco Buzzanca non aiutò certamente il Cdm nell'operazione simpatia verso i tifosi organizzati. E il presunto asse Buzzanca-Città di Messina, con un sindaco che non gode della massima stima in città, ha forse nuociuto all'immagine della società presieduta da Conti Nibali. 
 Terzo motivo. Martorano, prima dell'arresto del vice presidente Principato (per una vicenda che con il Messina calcio non centra nulla) aveva più volte aperto una porta, anzi un portone, su una eventuale fusione tra Acr e Cdm, perchè aveva capito che queste due società rischiavano di annullarsi a vicenda. La prima senza imprenditori messinesi e con il Palazzo tiepido, la seconda senza i tifosi veri. Un tentativo naufragato dopo la disavventura giudiziaria di Principato. Da quel giorno Martorano e Ficara sono rimasti sempre più soli, come degli appestati. Ora i due patron del Messina giocano l'ultima carta, chiedendo dieci giorni per rimettere tutto a posto. I capi club hanno deciso di aspettarli, per amore del Messina,  concedendogli l'ultima opportunità. Gli altri tifosi, figli di una scissione già in atto, di Martorano e Ficara invece non si fidano più. Palla al centro, vietato scommettere su come andrà a finire. Di questi tempi...







venerdì 10 giugno 2011

MARTORANO INCONTRA I CAPI CLUB. E' TREGUA

Hanno incontrato i capi club per rincuorarli, ma soprattutto per rilanciare il loro impegno. Il presidente Martorano e il socio Ficara hanno deciso di non mollare. E questa è la prima notizia. L'Acr Messina, quindi, non sparirà. Per il resto, cioè se dalle parole si passerà ai fatti e soprattutto che razza di Messina sarà forgiato, bisognerà aspettare una decina di giorni. E' stato l'impegno che i due proprietari del Messina hanno preso, alla fine del vertice di questo pomeriggio con tutti i club organizzati (Gioventù Giallorossa, Fedelissimi, Uragano Cep, Nocs, Lions, Ultras 90). 
Bruno Martorano e Nuccio Ficara hanno incontrato i capi club  (Ishy  foto)
La parola d'onore del presidente Martorano, che pare abbia portato con sè anche copia dei bilanci 2009 e 2010, è il pagamento delle vertenze con i calciatori e degli stipendi arretrati ai tesserati di quest'anno, ottenendo così le liberatorie per l'iscrizione al prossimo campionato. Non sono trapelate molte notizie da questo vertice protrattosi fino alle 18,30, ma pare che la società ha assicurato di avere già mosso i primi passi per allestire il nuovo organico (tra i nomi figura l'ex Totò Cocuzza).
Totò Cocuzza
 I tifosi, ovviamente, hanno contestato al presidente Martorano e al socio Ficara una serie d'inadempienze  che hanno ridotto al lumincino la credibilità della società giallorossa. I due proprietari hanno ammesso le gravi difficoltà in cui versa l'Acr, rilanciando però la loro scommessa nonostante lo scetticismo diffuso.
Nino Martorana (Gioventù Giallorossa)
 Per ora, quindi, è tregua. Non resta che aspettare. Martorano lo ha promesso ai capi club. L'Acr non fallirà. E i tifosi, se il presidente aprirà i cordoni della borsa, sono anche pronti ad organizzare un azionarato popolare per dare una mano ai due unici proprietari del Messina che non trovano in città nessun imprenditore disponibile a scucire un euro.

AVANTI IL PROSSIMO, SENZA CHIACCHIERE

Questa foto risale a due mesi fa. Già si era capito che il giocattolo stava inceppandosi. Da allora una sola cosa buona da raccontare. Le vittorie sul campo e una salvezza tranquilla. Poi il nulla, anzi una sfilza di bugie da fare invidia a quel bonaccione di Di Mascio. L'ultima di Martorano? "Lunedì sistemerò tutto con l'avv. Grassani". Da quel lunedì sono trascorsi undici giorni e l'avv. Grassani non ha ancora visto il becco di un quattrino. I sette giorni di silenzio che Pianeta Messina si è imposto, suo malgrado, sono stati un atto di rispetto verso i tifosi. Continuare a bombardarli di notizie inutili, che rischiano di anestetizzare o illudere gli irriducibili romanticoni del vecchio Messina (per la cronaca già fallito due volte), sarebbe come rigirare la frittata senza aggiungere nulla di nuovo. L'Acr, purtroppo, somiglia a un morto che cammina, un appestato che nessuno vuole toccare. Martorano non sa come liberarsi di questo fardello e tutta questa storia ha ormai stancato.
 Tra qualche giorno ci sarà una conferenza stampa e il presidente ci renderà dotti delle sue intenzioni. E ne prenderemo atto, sempre che la conferenza stampa non venga annullata. Morale. Ora le notizie e non le chiacchiere dovrà darcele solo chi è in grado davvero (non ci importa l'etichetta, il luogo di nascita, l'età, il sesso, il credo religioso, il colore della pelle o altre amenità) di poter fare calcio come si deve in questa città. Fatti, programmi, nomi, progetti concreti, calciatori. Calcio e basta. Le sigle passano, come i presidenti, gli allenatori, i sindaci (per fortuna) e i giocatori. La maglia no. 

venerdì 3 giugno 2011

E se si chiude bottega?

La tentazione di chiudere bottega, per ora, in attesa di tempi migliori, si annida ormai tra i tifosi del Messina, almeno tra quelli dotati di un briciolo d'intelligenza. Il quadro desolante che abbiamo davanti non lascia spazio a minime illusioni. L'Acr Messina, per ora, è un'entità astratta.
 Il suo presidente continua a giocare a nascondino, ogni tanto sbuca dalla tana e dispensa pillole di ottimismo che però non fanno più effetto. I tifosi, che meritano rispetto, sono stufi, disamorati. Anzi, ancor peggio, indifferenti.
 Bastonati da quattro anni (ci mettiamo anche l'indecorosa rinuncia dei Franza, con relativo fallimento e processo per bancarotta), migliaia di persone che darebbero l'anima per rigustare il calcio che conta in questa città così disgraziata, ora vogliono essere lasciate in pace.







 Comunque andrà a finire, qualsiasi cosa accadrà all'Acr Messina quest'estate, sarà un'impresa riconquistare la loro fiducia. E allora? Che fine faranno questi tifosi? Per cosa dovranno più palpitare? Il "loro" Messina, per ora, non c'è più e i miracoli lasciamoli stare per cose più serie.  Martorano due mesi fa, in un momento di sconforto, confessò a denti stretti: "Che senso ha andare avanti così, il Messina lo metto in liquidazione". Poi il socio Ficara lo ridestò e il presidente riprese coraggio. Agli attuali proprietari, comunque, una cosa va riconosciuta. Il coraggio (o l'incoscienza) di essersi tuffati in un mare di guai e senza salvagente. Da due mesi cercano una scialuppa per non affogare, da due mesi nessuno li aiuta, perchè l'Acr degli "stranieri" a Messina fa più comodo morta, perchè è stato deciso che è meglio ripartire altrove. Un destino quasi segnato e una grossa bugia, quella di Martorano. Aver detto "andremo avanti da soli".

giovedì 2 giugno 2011

Uffa che... Barba

Vincenzo Barba, ex presidente del Gallipoli

 Una smentita, secca, che cancella qualsiasi equivoco. Vincenzo Barba, il facoltoso imprenditore pugliese artefice del miracolo Gallipoli (dall'Eccellenza alla serie B) non c'entra nulla con la fantomatica cordata che starebbe trattando con il presidente dell'Acr Messina, Bruno Martorano, per prendere le redini della società peloritana. A confermarcelo è lo stesso Barba, contattato ieri sera telefonicamente. L'imprenditore salentino, che invece pare stia  tentando di rilevare il Brindisi, è anche un po' sorpreso della nostra telefonata. "Guardi, io di questa storia del Messina non ne so nulla. Se qualcuno ha fatto uscire fuori il mio nome, è solo frutto della fantasia. Con tutto il rispetto per il Messina, perchè avrei dovuto scegliere una città così lontana? Poi che faccio, divento presidente senza stare vicino alla squadra?".
- Quindi neanche un approccio verbale con l'Acr Messina?
"Assolutamente no. Anzi non sapevo neanche che il Messina stesse cercando nuovi soci. In ogni caso, anche se fossi stato contattato, la cosa non mi avrebbe interessato, proprio per ciò che ho detto prima. Io vivo lontano da Messina, non sarebbe una scelta logica".
Quindi, in... barba alle voci incontrollate, Vincenzo Barba non c'azzecca un bel nulla con  la presunta trattativa con l'Acr Messina.
Il presidente Bruno Martorano (Ishy foto)
Ma chi ci sia veramente dietro questo gruppo d'imprenditori (sempre che esista davvero) è roba da Kgb. Dai proprietari del Messina non trapela nulla. Bocche cucite, forse per non compromettere (questa l'unica spiegazione che vogliamo augurarci) una trattativa che potrebbe portare a un cambio della guardia. Ma un dubbio incombe su tutta questa storia. E se Martorano sta solo prendendo tempo? Solo lui potrà smentirci.







mercoledì 1 giugno 2011

FUGHE in... avanti

Gallipoli.... magari Bari, oppure Lecce. No, vediamo se c'è qualche altra piazza. Monopoli, Brindisi, Barletta, Roccacannuccia....
Bruno Martorano (Ishy foto)
 L'anteprima sulla presunta cordata pugliese che starebbe trattando con il presidente Martorano 
 per subentrare nell'Acr Messina, ha scatenato la fantasia dei tifosi peloritani. Noi non sappiamo se questa trattativa è vera, oppure se è bene avviata. Sappiamo solo che Martorano ha riferito di un contatto con degli imprenditori pugliesi. Punto e basta. Neanche il fido Leonardo, credeteci, conosce chi siano questi papabili nuovi soci o proprietari del Messina. Eppure fioccano i nomi, quasi con il gusto sadico di rovinare questa trattativa, sempre che esista.
Pietro Cannistrà, dall'offerta all'Acr alla corte al Cdm
 Che città strana. Se i nomi non si sanno, saltano fuori lo stesso. Se le cose invece si sanno (come il fautore della proposta d'acquisto avanzata dall'avv. Passari) il nome viene nascosto. Allora un regalo ve lo facciamo.
 Dietro quel misterioso tentativo di scalata all'Acr Messina, accompagnato da disgustati commenti sulla mancata risposta da parte di Martorano, c'era chi scommette ora solo sul Cdm: Pietro Cannistrà. Ora ci chiediamo. Che male c'era farlo sapere, in tempo reale, anche a Martorano? Bah.


                                                                                         Ishy foto